> per come ho capito io, esiste un tipo di solfeggio col DO mobile - questo l'ho chiamato "relativo" dal momento che un F# puo' essere cantato come DO.

Giusto! In pratica chiami "do" il primo grado (ed anche l'ottavo, ovviamente), "re" il secondo (ed il nono) e cosi' via... quindi quando canti la sensibile della scala in cui ti trovi dici "mi" (se maggiore), indipendentemente dalla scala. Quindi in realta' pronunci gli intervalli, e non le note. Questo e' proprio il solfeggio relativo.

Io invece faccio (male, molto male) solfeggio assoluto: se dico "sol" quello e' proprio un "sol"(*) e non e' "il quinto grado della scala in cui mi trovo in quel momento". Il significato di "assoluto" e "relativo" e' proprio questo: nel solfeggio assoluto se dici "sol" e' un sol d'effetto (indipendentemente dal grado che quella nota ricopre nella tonalita' corrente), nel solfeggio relativo se dici "sol" stai dicendo "il quinto grado della tonalita' corrente" indipendentemente dalla nota d'effetto che stai cantando.

Per questo dicevo che "solfeggio relativo vs assoluto" e' ortogonale rispetto a "nomi specifici per ogni nota vs uso di # e b": sia in solfeggio assoluto che relativo puoi usare sia i nomi specifici che i # e b.

(*) In realta' io se dico "sol" sto in realta' cantando un Sib vero, visto che ormai suono solo il sax alto e penso "gia' trasposto", ma questo e' una ltro discorso.