"l'artista è sempre più libero di quello che dice di essere".
Indubbiamente, ciò che produce è piu' significativo di tutte le attribuzioni che può offrire o di quelle che gli vengono attribuite.

"è nell'artigianato che considerazioni etiche diventano più importanti e i percorsi produttivi più osservabili con spirito classificatorio."
Affermazione alquanto oscura e indecifrabile. L'artigianato comporta considerazioni etiche? E quale spirito classificatorio comporterebbero
certi percorsi produttivi?

Non intendevo mettere etichette a nessuno, ma evidenziare solo delle diversità d'approccio che sono evincibili dalla produzione
dei 2 artisti chiamati in causa: che Ornette venga considerato anche un teorico di un nuovo approccio musicale, è cosa ben nota
l' armolodia (il cui termine mi fa un po' sorridere...) è una filosofia, una metodologia, un percorso intuitivo-percettivo?
Di sicuro, anche Coleman, si è divertito a creare una confusione maggiore con le parole piu' di quanta ne abbia creata con i suoni:
personalmente, la cosa in sè, mi interessa poco...mi incuriosiscono piu' le sue opere, il suo approccio, anche se poi non tutto mi convince
pienamente, ma bisogna riconoscere un'apprezzabile coerenza e in piu' casi meravigliose intuizioni, come anche un umorismo musicale sottile,
non comune.

E' vero: tutte le classificazioni sono posteriori e questo è accaduto in tutte le epoche; la teoria è sempre posteriore alla creazione.
Ma tutti i "creatori" si sono posti problemi di ordine strutturale: a volte si son usati riferimenti simbolici, archetipi (come accade nelle forme musicali naturali, popolari o tribali), o anche semplicemente l'intuizione, riferimenti numerici, certi retaggi o rivisitazioni del passato e quant'altro...
Il bisogno di una configurazione che abbia una sua coerenza è sicuramente un'attitudine, una necessità umana, espressa in molti modi e in tutte le attività umane.

Per Fra
Se rifletti meglio, non c'è contraddizione: se sei libero fai delle scelte e una volta che hai scelto sei meno libero,
la scelta che hai fatto ti darà delle possibilità e dei limiti; la creatività non è possibile senza limiti...anzi, solo chi ha o si dà dei limiti
esercita la sua creatività...ed è quello che Coltrane ha sempre attuato, tutti gli artisti ispirati o uomini di genio hanno attuato.
Anche Coleman, che sembra andare dove gli pare, ha un limite: ad un livello di estrema estemporaneità, il limite è l'ispirazione
che possiedi al momento, l'energia e l'intuizione che ti sostengono nell'azione...e in certi casi, possono venir meno...nessuno è mai o sempre al top delle sue possibilità.
Prima che artistica è una lezione profondamente umana: la libertà, in senso assoluto, non esiste.