Coleman era "libero", Coltrane si è liberato: non credo nell'anedottica, che conferma e smentisce atteggiamenti o situazioni piu' o meno verosimili accadute; 2 artisti = percorsi differenti generano processi evolutivi diversi.
Coleman insegue la libertà dell'evoluzione melodica, libere associazioni di idee in modo in-formale e libera la strutturazione temporale
dal dominio di un beat di riferimento assoluto, in modo da rendere galeggiante qualunque evento musicale (una tendenza che è rilevabile anche in certe evoluzioni della musica colta europea ed americana)
la "libertà" di Coltrane inizia con l' "innamoramento" della musica modale (esperienze iniziali con Davis e poi profondo interesse per la musica indiana) e sfocierà man mano nel poli-modalismo e nella strutturazione sequenziale del totale cromatico;
Coltrane, in fondo, non è mai libero anche quando è "liberissimo" perchè improvvisando verifica le implicazioni e gli sviluppi dei procedimenti
che pone in essere; Coleman è piu' interessato a "cortocircuitare" materiali di diversa provenienza per osservare quale effetto producono.
Coltrane vuole verifiche...cerca un'essenza che possa unificare i "terreni possibili" della creazione musicale;
Coleman cerca lo stupore di chi non giudica, ma osserva e si coinvolge in un'esperienza che non è mai uguale e che può possedere
letture differenziate sia per chi è coinvolto nella performance (i musicisti che interagiscono con lui) sia per chi ascolta.