A livello di programmi non c'è molta differenza, cambia semplicemente la scansione didattica che invece di seguire l'anno (es. V anno si studia il Ferling, VI anno il Lacour piuttosto che il Capelle al VII...) segue il programma previsto per i tre esami (uno ogni anno) di strumento (Saxofono I-II-III) del nuovo ordinamento.
Per dirla in parole povere, al primo anno si studiano i metodi del vecchio V/VI anno, al secondo quelli del VI/VII anno, al terzo anno infine si terminano quelli del VII anno e si preparano i concerti per l'esame finale.
Il "passo del gambero" è impossibile a meno che non si presenti all'ammissione un fenomeno del saxofono: si può essere più o meno preparati ma in genere la preparazione è quella del V anno. Poi questo V anno può essere "pieno", quindi con una solida preparazione, o "arrangiato" e tirato per i capelli se lo si fa giusto per provare a fare l'ammissione.
Come ho già detto quindi, se si è preparati si riuscirà senza particolari problemi a portare avanti gli studi, viceversa se ci sono lacune nella preparazione si incontreranno poi diversi problemi che sarà più difficile affrontare.
Se si dovesse presentare all'ammissione il fenomeno...beh si cercherebbe, con un insegnante intelligente, di farlo progredire ancora di più e di fare gli esami semplicemente perché devono essere fatti per il titolo, per il resto si potrebbe sfruttare la preparazione di alto livello per portarla a livelli ancora superiori.
Per fare un esempio...si presenta Stefano Di Battista all'ammissione al triennio jazz...non è che stanno lì a fargli fare il Niehaus o le scalette, però se all'esame deve portare un blues semplice e una ballad dovrà farla anche lui come tutti gli altri. Risulterebbe chiaro a tutti che la sua presenza è solo finalizzata all'ottenimento di un titolo visto che è tra i migliori jazzisti in circolazione...anzi potrebbe essere lui ad insegnare qualcosa ai suoi docenti. :D