"a mio avviso un certo tipo di fraseggio "dritto" a sedicesimi utilizzato quasi ovunque in ambito jazzistico ha ampiamente fatto il suo tempo da un punto di vista ritmico".

Se fai riferimento a stili oramai decadenti e storicizzati (hardbop&derivati o un certo tipo di mainstream) ti do ragione:
ma ci sono espressioni molto diversificate, che non si esprimono a "sedicesimi barocchi"...ma posseggono livelli articolativi
molto piu' interessanti e imprevedibili, soprattutto quando si usano ritmi irregolari e variabili.

Senza ritmo non c'è vita, ma la noia ...per cui, qualunque siano i tuoi intenti, perseguili con caparbietà e passione
quando sei asimmetricamente non-tonale con una certa energia, il tuo fraseggio risulta propulsivo e interessante.
Il limite di tale stile, a mio avviso, è che i soli devono essere secchi e fulminanti...alla lunga, potrebbero stancare...
tocca ragionare un po' sugli arrangiamenti per dare spinte diverse agli slanci improvvisativi e aggiungere magari
qualcosa che può non necessariamente essere prettamente funky o hip-hop, ma possedere quel tipo di energia
e groove trascinante, tipico di tali stili.
Le filastrocche per bambini, ad esempio, sembra una stupidità...ma inserirle qua e là in modo imprevedibile
e "geometricamente deformate" o temini popolari o conosciuti appena accennati (a mo' di citazione, subito abbandonata)
possono avere un "effetto sorpresa"...