Si ne parla Liebman nel suo volume, in particolare tu fai riferimento al discorso che lui fa sulla velocità dell'aria in funzione della posizione della lingua nel cavo orale.

Liebman considera tre posizioni base, indicandole con EE, AW e AH:

- la posizione EE (pronuncia italiana corrispondente al suono della lettera i) prevede che la lingua si trovi nel mezzo della cavità orale, con i bordi posteriori che toccano i molari);

- nella posizione AW (derivante da LAW, pronuncia simile ad OU) la lingua si trova sul fondo della bocca;

- nella posizione AH (da father, suono assimilabile a quello che si realizza poggiando la lingua sugli incisivi superiori e soffiando aria) la lingua si trova quasi a contatto con il palato.

In sostanza la lingua è un qualcosa che si frappone tra la laringe e il bocchino, per cui è necessario trovare la posizione ideale per evitare una dispersione di aria, per fare in modo che la lingua - considerato come ostacolo fisico al passaggio dell'aria - non ostacoli troppo l'aria stessa.
La posizione EE è quella più neutra in quanto oltre ad un generale rilassamento dei muscoli della cavità orale, consente il massimo passaggio di aria (da sopra, sotto, dai lati), le posizioni AW e AH comportano necessariamente una diminuzione della portata d'aria (portando la lingua indietro e verso il basso la parte posteriore della lingua tende a far chiudere la gola, la lingua a contatto con il palato frammenta e diminuisce la portata d'aria).
Tenere la lingua troppo in basso inoltre genera tensione nella muscolatura laringea e tale tensione impedisce tutta quella serie di accorgimenti "laringei" volti a dar maggiore colore al suono, per non parlare del fisiologico abbassamento della mandibola (che può causare difficoltà di emissione nel registro grave).
In ogni caso Liebman suggerisce di provare tutte le posizioni (finanche di intonare con la voce un arpeggio e valutare le differenze) proprio perché troppo spesso ci si fossilizza su una posizione e si perdono un sacco di sfumature ottenibili attraverso delle variazioni della porzione di lingua/ancia interessata.
Per rispondere più precisamente al tuo quesito, tenendo la lingua piuttosto alta e battendo vicino al bordo dell'ancia è possibile massimizzare la velocità di esecuzione dello staccato oltre alla precisione e alla morbidezza dello stesso, viceversa utilizzando una porzione via via più ampia di lingua (e andando quindi a battere al di sotto dell'ancia) si rallenta l'azione della stessa ma si ottiene uno staccato più marcato, via via più aggressivo fin quasi a raggiungere lo slap.
Purtroppo all'inizio non è facile riuscire a lavorare su una porzione esigua di ancia, si ha l'impressione che la propria lingua sia immensa e non sia possibile operare su porzioni così piccole: in realtà è soltanto una mancanza di applicazione dovuta alla scarsa importanza che in molti danno a questo aspetto dell'impostazione. Non a caso la maggior parte dei neofiti/autodidatti ha uno staccato eccessivamente aggressivo e "soffioso" per via dell'utilizzo, non meditato/volontario, di una porzione di lingua eccessiva... ;)