Qualcuno ne sa qualcosa di sta nuova imboccatura?
http://cigalinimusic.com/black-one/
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Qualcuno ne sa qualcosa di sta nuova imboccatura?
http://cigalinimusic.com/black-one/
Ciao Cesare,
Ne ho comprati 2, sia per alto che per tenore.
Non so di che diavolo di materiale si tratti, ma sicuramente io non avevo ancora provato nulla del genere..
Il suono é potentissimo , ma molto molto modulabile. Sono belli pronti e facili (anche negli staccati, e nei registri). la pasta sonora é davvero ricca e, la cosa che poi mi ha colpito di più , é la "rotondità" di suono pur essendo un bocchino di metallo.
Io ho preso il modello M su tutti e due.
L'idea di raggruppare il tutto in 3 aperture standard è discutibile, cioè su un prodotto da studio potevo anche capire, comunque vabbe' poco importa..
Ad occhio ricordano un po' i vecchi Florida ormai introvabili (con quella discesina in fondo) e sicuramente rifiniti a mano, si vede ad occhio.
Una vera goduria, credimi.
Poi certo dipende dai gusti, io li ho presi adesso da sito prima che facciano il botto e tirino su i prezzi (perché alla fine fanno tutti così..).
I prezzi di adesso sono onesti, e avendone presi 2 mi hanno fatto un bello sconto.
Dimenticavo, io uso ance vandoren rosse 2.5 sull'alto e rico 3 sul tenore. I miei sax: alto Mark IV 85xxx e tenore Rampone (quello su cui l'ho usato finora)
Ma chi rifinisce sti becchi?? Si sa???
per chi li ha provati, come sensazione e suono si avvicinano di più a un bocchino in ebanite o in metallo?
Credo che dai numerosi filmati di Cigalini che descrive le caratteristiche del suo nuovo bocchino e dal suono che produce... si riesca ad avere un'idea chiara non tanto di cosa fa il bocchino, ma di cosa può fare il bocchino. ;)
In un'epoca in cui la gente vuole "suoni vecchi", la scelta di Cigalini nell'offrire prodotti con caratteristiche "lontane" da quello che il mercato generalmente assorbe... credo sia interessante.
Sicuramente una scelta oculata visto che bocchini simili sono più da "gigging musician" che da "amatore".
A occhio il bocchino potrebbe essere in alluminio (senza prenderlo fisicamente in mano... non saprei identificare il materiale: dalle foto non sento quanto pesa il bocchino) la finitura sembra una qualche tipo di anodizzazione, che si vede per esempio in molti bocchini in alluminio (vecchi Ponzol in alluminio, Lakey in alluminio).
Ciao Tzadik!
inanto complimenti per le tue belle recensioni ed interventi che ho letto qua e la su diversi modelli e marchi di becchi.. davvero utili e preziose! :ylsuper:
Queste imboccature, comunque, escludo a priori che vengano prodotte in alluminio.. Sono belle pesanti al tatto.
Non saprei, comunque suonano da paura!!!! magari uno di questi giorni registro due note e le metto qui online.
:sax:
Ciao a tutti per chi volesse provare le imboccature a Bologna il maestro Vincenzo serra e' a disposizione in quanto a breve ne avra' a disposizione alcuni esemplari.
Si gli sono arrivati e collabora con cigalini per questo prodotto
http://cigalinimusic.com/evento/pres...-per-saxofono/
Per gli interessati, oggi la presentazione a Milano.
sabato 19 e' prevista una presentazione anche da Cavalli a Brescia, io credo di andare
A me un po stupisce che continuino a mettere su video promozionali uno più penoso dell'altro, da un punto di vista sonoro intendo.Come se contasse più il nome di chi prova il bocchino del becco stesso. Controproducente secondo me, magari sbaglio ma onestamente a me la voglia scappa... ma io non faccio testo :mha!:
Si, condivido. Ad una spinta commerciale cosi forte, che si avvale della collaborazione di musicisti molto bravi, penso sia un peccato non avere un supporto di video fatto come si deve. È vero che il suono lo fa chi soffia, ma nel 2016 oramai la prima cosa che si fa è cercare su YouTube un samples il più definito possibile.
proprio per questo andrò' di persona a provarlo
Bene. Poi ci dirai, anche un parere seppur personale, sarà sempre meglio dei video messi su.
salve ragazzi, sono reduce dalla prova presso Cavalli Musica a Castrezzato (BS).
Innanzi tutto voglio ringraziare sia lo staff del negozio, sempre disponibile e paziente, e poi lo stesso Mattia CIgalini che ho apprezzato principalmente come persona (sul musicista cosa vuoi dire ...... basta ascoltarlo).
Veniamo al dunque, ho provato esclusivamente il modello per tenore apertura H che corrisponde a un 115 circa (8 stella scala ottolink).
L'aspeto e' gradevolissimo, il becco e' di un metallo scuro color antracite satinato, che deriva da una lega nella quale sono presenti minerali in intrusione, visibili ad occhio nudo.
La forma esterna ricorda quella di un guardala o di un dukoff, tanto per intenderci ma l'innesto sul chiver e' sensibilmente più' lungo e ciio' fa si che il becco calzi in modo perfetto e sia stabile anche nel caso che si debba spostare lungo il sughero per trovare l'accordatura ideale.
E' un becco stretto e sottile e per questo trovare una legatura ad hoc non e' semplice, il becco viene venduto con una legatura dorata a vite tipo ottolink stm ma un pelo più' lunga (nella confezione c'e' anche il cap).
Volendo sostituire la legatura ne occorrerebbe una da soprano o da alto stretto ma quella in dotazione comunque funziona bene una volta fissata (la vite pero' e' un pochino dura e si fa fatica a stringerla con gradualità').
Il becco e' molto confortevole da imboccare per via di un tetto non eccessivamente basso che consente una presa comoda e stabile. Io ho usato un salvabocchino in gomma per mia abitudine ma se ne puo' fare anche a meno giacche' il materiale non si scalfisce e non c'e' possibilità' di lasciare il segno dei denti.
Internamente si presenta con una discesa senza scalino iniziale che invece e' presente alla fine della discesa prima di entrare nella camera, roll over non accentuato e un facing molto lungo che fa vedere bene l'inizio della camera (stretta).
Come suona? Eccezionalmente bene.
E' un becco che fila che e' un piacere, facile facile, resistenza mediobassa ma non per questo il suono che produce e' sottile, anzi ha un suono deciso e con una direzione precisa, suono molto netto anche se bello rotondo e morbido.
L'ho paragonato al guardala crescent che avevo con me e devo dire che se la gioca benissimo sia in termini di volume (e non e' poco) che di personalità'.
Il timbro e' caldo per essere un becco in metallo, sicuramente più' scuro del guardala ed e' perfetto proprio per fare jazz, escono dei soffiati bellissimi e dei sovracuti ottimi, si può' spingere finche' si vuole il suono non si rompe mai.
Becco che dal basso in alto e' omogeneo, non ha picchi e rimane perfettamente equilibrato in tutto il range dello strumento.
Insomma francamente non saprei trovargli un difetto, veramente.
E' un becco che si adatta a tutti i generi ed anche chi ha poca dimestichezza secondo me puo' suonarlo talmente e' friendly e immediato.
Il modello da tenore costa 399 euro e sul prezzo influisce sicuramente la produzione al momento di nicchia e la necessita' di scaricare a terra l'investimento sopportato per la ricerca e lo sviluppo.
E' sicuramente un prodotto di fascia alta come qualità' costruttiva e pertanto se lo paragono ai suoi concorrenti di alto lignaggio tutto rientra nella normalità'.
Vi consiglio, se avete occasione, di provarlo perché' possiate farvene una idea vostra ma vi assicuro sin da ora che ne varrà' la pena.
Non ho una prova audio purtroppo e al momento dovete fidarvi della mia opinione.
Grazie ancora a Mattia, persona di una modestia e cortesia esemplari rari da trovare in un musicista del suo livello (giuro che non mi ha regalato alcun becco .....), per avermi dato la possibilità' di provare le sue ottime imboccature.
Oh bene, se non altro una descrizione accurata, al di la dei pessimi video promozionali sentiti fino a questo momento.
Cigalini e' uno splendido performer ma per sua stessa ammissione un pessimo commerciale, e probabilmente avrebbe bisogno di una promozione migliore e più' professionale attraverso video realizzati bene e spendibili soprattutto all'estero giacche' in Italia ha preferito la strada delle presentazioni "di persona" presso i maggiori rivenditori.
certo algola, su questo non c'e' dubbio, ma trattandosi di un ingresso nel mercato di un nuovo marchio ai più' del tutto sconosciuto, un minimo di divulgazione fatta bene secondo me e' opportuna soprattutto per il mercato estero da raggiungere on line. E' un prodotto che oggi si trova solo in due o tre negozi e quindi qualcosa va fatto, sempre secondo me
... il problema è il target di mercato e la tipologia di prodotto.
Il marketing definisce un po' la dinamica del ciclo del prodotto... ma purtroppo non la longevità.
La qualità del prodotto garantisce solo la soddisfazione del cliente... ma il "cliente" diventa tale quando il bocchino l'ha già acquistato.
Ci sono stati produttori che hanno investito decine di migliaia di dollari per avere una distribuzione capillare, per avere un boom immediato di vendita, tanto da saturare la fascia di mercato in cui andavano a collocarsi per poi vedere nel giro di (relativamente) poco tempo veder calare le vendite e l'appettibilità stessa del prodotto in quello che è il mercato dell'usato.
E viceversa ci sono altri produttori che non hanno investito nulla e hanno un puntato su un volume di vendite che andasse a regime in maniera lenta ma arrivando a un regime costante.
... ma questo è possibile se il produttore offre diversi tipi di prodotto, che vanno a coprire esigenze ed usi diversi.
(... ed è possibile se effettivamente i vari prodotti sono pensati per il "sassofonista" e non per il "negozio").
Nel caso in oggetto... ovviamente è lodevole l'iniziativa imprenditoriale (ma come ho visto nel caso di un altro sassofonista italiano che sta propendo bocchini a suo nome) non lo vedo come un prodotto che nasce da una precisa analisi di mercato.
Di conseguenza non credo che prodotti simili (mi riferisco ai tre bocchino proposti: per soprano, alto e tenore) siano pensati per avere diffusione capillare o per fare grossi numeri... anche perchè (oggettivamente) sono prodotti con caratteristiche distanti da quello che cerca il sassofonista jazz medio (anche professionista... anche di fama).
... poi bisogna ricordare che la situazione economica non è affatto delle più rosee... doh!
@tza: quello che dici è più he vero... ma vuoi vedere che, magari questo black one piace davvero così tanto da piacere a qualcuno che conta, e... poi lo vogliono tutti e cambia usi e costumi del momento?
che materiale è? il mio sospetto è che che qui non si inventi niente, ma che si cerchi di usare un materiale "facile" da lavorare CNC per ovvi motivi... però, nel sito si parla di un materiale regolarmente brevettato come blacktech ma controllando sui registri dei brevetti non trovo niente.
http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/Avanzata.aspx
voi avete qualche notizia in più?
stafano, quel che hai avuto in mano è un materiale pesante? leggero? cosa ti ricorda, alluminio (facilissimo da lavorare) o leghe più pesanti com titanio, tungsteno (durissimi da lavorare ma non impossibili)
se invece il brevetto deve essere ancora depositato allora non potrà essere brevettato in quanto la domanda sarebbe successiva alla divulgazione
Avete detto tutti cose esattissime, anche io mi chiedo a chi sia rivolto un prodotto del genere, considerando anche il prezzo. Per ora la parte marketing mi sembra molto alla spera in dio....molto tipica delle cose fatte in maniera casareccia. Il prezzo è proibitivo per un prodotto che dovrebbe scontrarsi con marchi storici. Quindi secondo me, tolti quelli che per "curiosità" lo acquisteranno, dubito che questo becco lascerà una traccia profonda nel panorama musicale.
Ho sempre l'impressione che poi a livelli professionistici si usino sempre quelle 5 o 6 marche.....e non credo sia solo un fatto di poca apertura mentale.
mi rispondo da solo... secondo me il materiale usato è il titanio.
- la colorazione è dovuta alla patina d'ossido che creano con procedimenti che sul sito chiamano "ambiente dielettrico controllato" ovviamente la colorazione o l'ossido non ha niente a che fare con proprietà fisiche o sonore.
- quando si parla di "tenacità" è proprio l'aggettivo corretto riferito al titanio: è indistruttibile.
- "difficile da lavorare CNC", è vero ma non impossibile, anzi è più difficile lavorare l'ebanite in CNC (questo è anche dimostrato dal fatto che molto produttori di imboccature usano materiali alternativi e si fa di necessità virtù...)... in poche parole l'ebanite è gomma dura... due parole che con la lavorazione a taglio vanno poco d'accordo... il fatto che sia dura fa si che l'ebanite è facile da rompere durante le lavorazioni... il fatto che sia gomma fa si che quando si scalda si deforma, un bel problema vero? materiali alternativi sono più stabili, ma offrono davvero ciò che il mercato cerca come supposto da tza? forse si... solo il tempo ce lo farà sapere.
- le caratteristiche di conduzione del suono e del calore sono ottime del titanio...poco usato ma che potrebbe avere sbocchi se il mercato lo recepisce bene.
- quando si parla di brevetto penso si parli al brevetto sul modo di colorare il titanio
attendo discussione in merito...
non me ne intendo tanto, il becco pero' non e' pesante, sicuramente non e'acciaio (ho un absolute che pesa un sacco). E' sicuramente una lega con dei minerali non meglio identificati, a vista e' veramente perfetto un vero gioiellino di una perfezione rara. Binari e ciglio sottili, deve essere sicuramente non difficile da lavorare visto il risultato ottenuto. Non cambierà' sicuramente la storia, ovviamente, ma e' un prodotto veramente eccellente ve lo assicuro. Il costo? Se penso ai Teo Wanne, ai Jody in metallo, ai guardala e compagnia bella, non mi sembra esagerato (non li sto paragonando come caratteristiche sonore ma solo come prodotti d'eccellenza tecnologica). Qualche recensione alla Steve Neff, un paio di endorser famosi (oltre a lui stesso ovviamente) e secondo me il suo spazio se lo può' ritagliare, piccolo o grande che sia
Il vero professionista medio italiano (quello che gira l'Italia suonando... quindi ovviamente non quello che gira solo nella sua regione, credendo di essere...) non è l'archetipo di persona che ha tempo da perdere in queste cose. In Italia questa cosa è risaputa. Un produttore italiano si affaccia su quelli che hanno tempo da perdere (non nell'accezione negativa del termine, eh...) e che hanno soldi.
Tradizione, gusti personali e necessità... i prodotti moderni che hanno successo, hanno successo perchè fanno le stesse cose che fanno i prodotti "antichi" ma richiedono meno sforzo, meno fantasia (e costano pure meno... di un prodotto "antico").
Ok che c'è Star Wars al cinema.
Ma perchè creare un bocchino in titanio... quando volendo hai l'inox: costa una frazione, dove su una geometria semplificabile come un tubo in parete sottile il titanio non ha senso (parlo da un punto di vista meccanico).
L'ossido di titanio poi non è nero ma è bianco ed esattamente come l'ossido di ferro non tende a rimanare attaccato alla matrice di metallo "vivo" (per non dire "puro", perchè non sarebbe "titanio titanio" ma una lega di titanio).
In più di 70 anni che si costruiscono bocchini in ebanite, nessuno ha mai avuto problemi, né a tornire né a fresare l'ebanite. E ancora oggi alcuni produttori usano un'ebanite estremamente densa/pesante/dura (=alto contenuto di zolfo).
Viceversa per lavorare inox (titanio... poi non ne parliamo doh!) devi avere CNC molto più costosi, oltre che inserti molto più duri...
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Tornando alla realtà: il prodotto ha successo se il produttore raggiunge il break even nei tempi in cui (il produttore) stabilisce. Non credo che qui l'obiettivo sia quello di vendere migliaia di pezzi (né quello di guadagnarsi da vivere solo dai ricavi della vendita dei bocchini...).
Il titanio può essere colorato e ciò avviene tramite un processo conosciuto come "ossidazione anodica": la superficie del materiale è ricoperta da un film protettivo di ossido di titanio di pochi nanometri di spessore.
Tramite l'utilizzo di tecniche elettrolittiche di anodizzazione è possibile aumentare questo spessore ottenendo un'ampia scala di colori di interferenza. non il bianco.
i produttori di imboccature di ebanite spesso vanno a "stampo"... chi fresare dal pieno è un'altra cosa!
in ogni caso c'è il produttore iscritto e spero ci dica di che materiale di tratta... secondo me è titanio!
se poi ci dice anche perché usa il titanio (sempre se lo è) e non l'inox... beh anche questo ce lo dirà lui.
Soltanto JJ Babbitt e Ralph Morgan (probabilmente pure Berg Larsen)... forse Bari.
Tutti gli altri produttori lavorano dal pieno. (credo che dal discorso vadano esclusi terzisti cinesi e non).
Il problema qual è? La vulcanizzazione è un processo "sporco" (oltre che costoso) e le normative ambientali sono piuttosto rigide a riguardo.
Nessuno vuole andare a complicarsi la vita producendosi l'ebanite in casa (perchè il punto è proprio... prodursi l'ebanite in casa, invece che comprarsela).
Un discorso analogo si può fare per bocchini in leghe metalliche.
il brevetto di cui parla il sito (blacktech) secondo me è il EP 1 199 385 A2 - 19.10.2001
adesso sono veramente curioso di sapere se ci ho beccato oppure toppato alla grande!!!
Non ho visto questi bocchini, quindi non so.
Però facendo una rapidissima ricerchina sul web ho trovato che per gli ottoni fanno bocchini anche in leghe di titanio, quindi non è tecnologicamente impossibile.
Anche il Aizen Kurogane per sax è fatto in una lega contenente come elemento principale il titanio.
il titanio è un materiale straordinario! è davvero high tech!! leggero e resistente se non indistruttibile.
è utilizzato in formula1, strutture aerospaziali, etc...
poi se ne vale la pena impiegarlo in imboccature per sax questo non ci è ancora dato a saperlo.
immagino che nell'uso di queste leghe, metalli, resine etc... c'è l'idea e la volontà di differenziarsi.
Ciao a tutti!
Spero che abbiate trascorso buone feste di Natale, e colgo l'occasione per farvi i miei migliori auguri per un felice anno nuovo (pieno di buona musica!).
Sono stato invitato da Alessio Beatrice a rispondere alle domande di questo post, devo dire davvero numerose!
Cercherò di essere il più sintetico ed esauriente possibile nell'affrontare le diverse domande e giuste osservazioni inerenti Black One: provo a dividere il tutto per macro-argomenti.
- MATERIALE
Il progetto è frutto di un lavoro durato quasi 5 anni, propugnato da me medesimo inizialmente al solo scopo di utilizzo personale, partendo da prototipi di manifattura artigianale e passando per officine di lavorazione meccanica. In questo periodo effettuai tentativi su legno d'ebano, resine in microfusione, alluminio, inox, naturalmente ottone ed infine titanio massiccio.
Come ho giustamente letto, il titanio da lavorare è una "brutta bestia": la fresa deve disporre di una notevole coppia a bassi giri altrimenti, come successe in una delle prime ditte alle quali mi rivolsi, i trucioli prodotti dall'utensile diventano incandescenti fino a bruciare letteralmente.
Il prezzo unitario è alto e la resa dei prototipi (in questo caso Ti 7 - altamente puro, in quanto simile al grado 2) non era all'altezza delle aspettative, pur delineando al tempo stesso una strada "diversa".
Diedi comunque libero sfogo alla mia curiosità e mi resi da subito conto che, per quanto i dettagli costruttivi (camerature, baffle, roll-overs ecc.) possano ovviamente influire, lavorando su materiali diversi i risultati variano in maniera esponenziale.
Da non-addetto ai lavori, decisi di affidarmi ad ingegneri esperti che potessero concretizzare la mia idea ed entrai in contatto con un'importante azienda italiana, specializzata in materiali Hi-Tech. Dopo 8/9 mesi finalmente arrivammo ad un risultato interessante, che testai con soddisfazione.
Costo unitario ancora più elevato, ma stavolta ne valeva la pena.
Come osserva Algola effettivamente il titanio, nella sintesi del BlackTech, gioca ancora un ruolo importante; l'apporto degli ingegneri è stato fondamentale per l'idea di attingere dal mondo dei minerali silicati, come dice STE SAX (che ringrazio per l'esauriente recensione) presenti in "intrusione".
Spero comprenderete se in questa sede preferisco non spingermi oltre nei particolari, riguardo le esatte proporzioni dei materiali.
Sono stato molto fortunato nell'avere a disposizione 2 ingegneri dedicati al progetto, in un laboratorio all'avanguardia del valore complessivo intorno ai 15 milioni di euro.
- BUROCRAZIA
Il mio entusiasmo, abbinato a quello di ottimi colleghi che provarono il mio prototipo per alto, fece venire l'idea di aprire un discorso commerciale (avviato dallo scorso 6 novembre).
Inanzitutto, insieme all'azienda produttrice avviammo l'iter per il deposito del brevetto, che non può coincidere con il documento del quale ho letto il link (di Algola credo) poichè datato 2001.
Ho letto di dubbi relativi alla presenza di elementi nocivi.
Tutti i componenti dei materiali di alta tecnologia utilizzati sono stati regolarmente sottoposti a certificazione di atossicità (trattandosi di prodotto a diretto contatto con la bocca).
- AZIENDA, BRAND (e video brutti :-)
Rispondo alle domande riguardo l'entità del brand: siamo una piccola azienda, di dimensioni direi artigianali dove, oltre al sottoscrtto, lavorano 2 persone (una - Marta si è iscritta al forum).
Trattandosi di un investimento, ho dovuto ovviamente valutare gli scenari possibili attraverso tutti quegli strumenti (business plans) ai quali personalmente credo relativamente nell'ambito della nostra nicchia. Bisogna operare delle scelte, ed io ho scelto di affidarmi alla qualità del prodotto.
Il fattore atipico di questa avventura, è che nasce dall'entusiasmo di un musicista e non di un imprenditore.
I numeri delle vendite concluse da un mese a questa parte sono molto incoraggianti, ma non intendo comunque sbilanciarmi verso un'ottica "quantitativa" che possa spodestare la voglia di qualità.
Quanti brand si affacciano al mercato con nuovi prodotti di qualità, per poi "virare" verso ritmi sostenuti, e diminuire la qualità degli stessi? Troppi.
Vorrei mantenermi il più lontano possibile da questa concezione imprenditoriale "pura", in quanto appunto dedita a numeri e volumi.
Anche il branding/marketing viene gestito in modo diverso.
Black One non ha "endorsers", ai quali regalare il prodotto in cambio di visibilità (come detta la prassi).
I saxofonisti che hanno acquistato Black One, nomi noti e non, possono spontaneamente inoltrare i loro commenti diventando "Testimonials" sul sito in home page.
Cristiano Arcelli per esempio, dopo aver acquistato B.O. a Bologna, ha voluto realizzare un video di qualità amatoriale. Robert Bonisolo, ha eseguito alcune note davanti al mio cellulare mentre si trovava in studio di registrazione. A breve uscirà il nuovo album in cui utilizza B.O e sarà l'occasione, per chiunque fosse curioso, di ascoltarlo in condizioni migliori.
Mi scuso per la scarsa qualità, i filmati sono nati in occasioni spontanee.
Mantengo una visione personale a questo riguardo: essendo l'imboccatura forse la componente più delicata ed importante riguardo al suono, qualunque registrazione diventa a priori fuorviante nell'intento di presentare resa e possibilità timbriche. Vanno provate, e ancora riprovati di persona (qualunque sia il marchio).
Musicisti come Robert e Cristiano possiedono un suono personale inconfondibile, il che non centra nulla col fatto che abbiano scelto le nostre imboccature.
Non vorrei a questo riguardo, appropriarmi indebitamente di un "merito" che non è assolutamente del prodotto, trasmettendo un messaggio del tipo "compratelo e vi uscirà questo suono". Non è così! Il bocchino può solo mettere a proprio agio il saxofonista, ed offrire eventualmente determinate possibilità timbriche. Il risultato dipende dal lavoro sull'emissione che tutti conosciamo.
Apprezzo molto le critiche, e vi ringrazio per avermi fornito un punto di vista che terrò sicuramente in considerazione.
Riguardo il marketing, i principali strumenti ai quali preferiamo affidarci sono: passaparola naturale, facebook e socials, sito web e blog dedicato al sax.
Al momento è disponibile in pochi negozi, perchè desidero affidarmi a rivenditori che acquistano, senza rapporti di conto-vendita (che sarebbe invece la prassi dei nuovi marchi).
Non ho interesse ad invadere i negozi, perdendo di vista la qualità delle imboccature.
- FUTURO
Ho letto domande riguardo il futuro.
Riguardo Black One, a partire dalle prossime settimane inizierà ad essere (gradualmente, per il discorso sopracitato) distribuito in Germania, Olanda e Belgio.
In Italia, il marchio "Cigalini" sarà invece gestito dal distributore BODE Srl nei prossimi mesi; e stiamo sviluppando una collaborazione con BG France per realizzare una nuova legatura.
Vi ringrazio per la curiosità e l'attenzione,
Scusate il "romanzo", e spero di avere presto occasione di tornare sul forum.
Mattia
...complimenti per il "romanzo" ... molto esaudiente...
Concordo, grazie
Avrei una curiosità da chiedere, dato che Mattia si è prestato a dare una ampia spiegazione. Io negli anni passati ho usato soprattutto bocchini per tenore in metallo, e per soddisfare la mia curiosità ne ho usati di materiali diversi: acciaio, ottone, bronzo, alluminio. Personalmente, anche sulla scorta di questa piccola esperienza, sono dell'idea che il materiale abbia una influenza non trascurabile sul suono, anche se l'opinione diffusa è che le forme abbiano un'importanza ben superiore.
La mia domanda è la seguente: la scelta del titanio è data da qualche caratteristica sonora come dici, o piuttosto dalla volontà di offrire qualcosa di diverso, o anche dalla ricerca di un materiale che abbia un grado di tossicità il più basso possibile? (su questo aspetto io nutro qualche perplessità, ma vedo, anzi leggo, che altri produttori lo considerano un plus per offrire bocchini in titanio)
Per la cronaca, dopo circa 2 decenni passati a suonare con il metallo, ora da 7/8 mesi sto suonando con l'ebanite, praticamente per caso. Non l'avrei mai pensato fino al giorno prima che mi arrivasse il becco che uso :laughing:
Beh, ottima ed esauriente spiegazione.
ciao Mattia,
grazie per i chiarimenti... oggi parlavo con addetti al lavoro e tagliare il titanio è una brutta bestia... ma quanto ci vuole per tagliare un bocchino? 2,3 ore?
Ciao Tommy!
La tua domanda è molto interessante.
Nel mio caso, è stata una ricerca condotta esclusivamente per la sonorità.
Il titanio è un materiale straordinario, largamente utilizzato nel settore medicale in quanto componente di protesi (dentali e non) e vari strumenti chirurgici, oltre che nel bio-medico.
Verosimilmente potrebbe essere indicato da un marchio produttore come una sorta di "valore aggiunto" dal punto di vista salutare (o per la maggior tenacità, e conseguente durata del prodotto), tuttavia, non rientra nelle mie intenzioni in quanto desidero concentrarmi solo sul suono.
Dipende da cosa si cerca: l'effetto è oggettivamente quello di differenziarsi in una sottocategoria diversa, come (volente o nolente) succede nel mio caso. L'importante dal mio punto di vista è il risultato timbrico, e per altri potrebbe invece rappresentare la volontà di diversificarsi fine a sè stessa (come idea di marketing).
Io feci il percorso inverso al tuo: dopo diversi anni di abitudine all'ebanite (utilizzavo spesso Meyer) mi sono affacciato al mondo dei metalli.
Buona serata
Figurati algola, è un piacere.
Mi sembra di ricordare (potrei sbagliarmi) che per il primo prototipo massiccio ci vollero 3 ore abbondanti.
In una prima fase venne lavorato, dalla barra, il cilindro di partenza: immagina un cilindro pieno, con solo l'appendice di innesto sul chiver realmente definita.
(Dalla cavità di tale innesto viene ricavato una sorta di "tappo", in questo caso prontamente reinserito al termine).
Il corpo cilindrico ricavato, viene posizionato per la fase di lavorazione vera e propria. Ricordo che l'operatore controllava cautamente i giri/minuto dell'utensile attraverso la manopola del quadro-comandi, per precauzione.
Tutti i prototipi che feci produrre erano leggermente differenti fra loro in qualche dettaglio; dopo la prova, decisi di variare alcuni elementi nel disegno 3D, prima di abbandonare definitivamente l'idea del titanio massiccio.
Forse in un futuro potrei riprovarci per pura curiosità ma, oltre ad essere soddisfatto del progetto che ha portato a BlackTech, credo che il titanio sia un mondo "ermetico", a sè. Certamente il tipo di suono che stavo cercando non si concretizzava nella maniera sperata, magari il design su cui stavo lavorando sarebbe stato da stravolgere totalmente. Per ora mi accontento di ciò che ho potuto imparare, riguardo un materiale davvero affascinante (quanto complesso).
Tornando alla durata del lavoro: potendo contare su un progetto finale con misure, velocità e sintassi di processi già definitive, credo che la lavorazione potrebbe sensibilmente impiegare meno tempo.
Buona serata!
Ciao Mattia, io sono poco interessato ai materiali o alla lavorazione, primo perchè non ne capisco un tubo e poi perchè ho gia i miei problemi a suonare :laughing:
La domanda invece che vorrei farti è a cosa ti sei ispirato, giustamente eri alla ricerca di una sonorità particolare. Sei partito quindi da bocchini gia esistenti? Poi, magari la domanda è stupida ma la faccio lo stesso: Tu sei un contraltista principalmente, quindi mi chiedo la ricerca sonora l'hai fatta pensando principalmente all'Alto? grazie mille e buona musica
Grazie della risposta :smile:
Come potete vedere, d'accordo con Mattia Cigalini, abbiamo creato questa sezione dedicata alla sua linea di bocchini. Se ci sono domande da fargli che non trattino il "Black One", è possibile aprire nuove discussioni specifiche.
segnalo un nuovo sample
http://cigalinimusic.com/black-one-v...gio-ragazzini/
Mah, almeno la qualità sonora della registrazione è gia più accettabile, come ho gia posto nella domanda alla quale spero Cigalini possa rispondere, mi chiedo se questo becco sia concepito soprattutto per l'Alto.
Ciao Bluesax!
Perdona il ritardo, solo ora sono riuscito a ricollegarmi.
A chi lo dici! Anch'io vorrei sempre avere più tempo a disposizione per studiare lo strumento, e questo progetto mi sta assorbendo molte più energie di quanto avessi preventivato: da una parte sono felice, e dall'altra mi manca un po' la mia routine di studio.
Sì, per molto tempo mi sono focalizzato sull'alto, che è il taglio di sax che conosco meglio e sul quale timbricamente mi sento più a mio agio, avendo maturato maggiore esperienza.
Devo davvero tanto ad amici e stimati colleghi, primo fra tutti il grande Robert Bonisolo.
Rob provò sul tenore i primissimi prototipi in ottone ed alluminio ottonato, e fu proprio il primo a consigliarmi di avviare un discorso commerciale, incoraggiandomi successivamente.
Personalmente credo che Rob sia uno dei migliori saxofonisti al mondo, e suonare in sezione da parte a lui nella "Lydian Sound Orchestra" (circa due anni fa presi il "posto" di Pietro Tonolo) è davvero stimolante.
Oltretutto, riguardo Black One, è stata un'occasione per ricevere feedback preziosi e consigli/confronti utilissimi nel tempo, in modo agevole collaborando a stretto contatto.
La sua "pignoleria" in fatto di setup è ben nota, e devo ringraziarlo per lo standard qualitativo raggiunto soprattutto sul modello per tenore (inizialmente non previsto, come tutto il resto dell'avventura :biggrin:).
Un caro saluto e buona musica!
Ciao Mattia, grazie mille per la risposta e buona musica!:wink:
io sono curioso delle tecniche costruttive, materiali, etc...
pensando ad una alternativa alle tecniche sottrattive (dichiarata abbandonata), sono propenso a pensare alle nuove tecniche additive (stampa 3d) con filo di plastica e l'aggiunta di una mistura di metallo/minerali etc... roba hitech.
in pratica se così fosse il bocchino è una lega di plastica/metallo/minerali.
se qualcuno di voi che ne ha uno potrebbe provare a metterlo sulla fiamma della cucina e dirci cosa succede? se è metallo, niente... se è plastica si scioglie.
oppure prima di rovinare un bocchino, mattia?