Cerchiamo di stare in argomento , grazie !
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Cerchiamo di stare in argomento , grazie !
Mo soccia che spaccamaroni che sei dario! Stiamo parlandi di sax tenori, non gli ho postato la ricetta delle pardelle alla lepre!!
vedi se ti riesce di essere meno oppressivo qualche volta.......please.
Tutto il forum tratta di sax ! :wink:
Sono state create le Sezioni per evitare una accozzaglia di interventi e, rimanendo negli argomenti delle discussioni create, si facilita la lettura di chi cerca informazioni, tutto qui !
Non è che nutrissi la speranza che tu ti rendessi conto di quanto deleteria sia la tua rigidità mentale per questo forum, ma cosa vuoi....sono un ottimista per natura, e spero sempre in un miracolo!
Lo strumento che stai provando è il JK3400-5B-0. Quindi strumento in ottone con doppia finitura (laccato oro e con deposito di nickel fuori).
https://www.julius-keilwerth.com/en/...rs/sx90r-3400/
https://wpmanager.buffet-group.com/k...-1-223x475.jpg
Sul discorso resistenza non saprei dire...
Ho provato un paio di tenori Borgani moderni e di sicuro non erano strumenti "difficili".
La resistenza all'emissione dipende da un insieme di cose: canneggio, profilo del chiver e ovviamente dallo stato funzionale dello strumento.
La meccanica del Keilwerth ha la stessa filosofia "strutturale di Borgani (e R&C): è tutto montato direttamente sul corpo e non su piastra (poi montate sul corpo).
Suono Selmer = strumento che suona come un Selmer.
Come suona uno strumento ha poco a che fare su come suona un singolo musicista.
Ci sono strumenti più flessibili di altri: i Mark VI "buoni" rientrano in questa categoria.
Se prendiamo una stessa autovettura e la guidiamo con due stili di guida differenti...
Se tu guidi in modo conservativo... consumerai di meno.
Se io invece cambio marcia non prima di aver raggiunto i 4000 giri/minuto... il consumo sarà maggiore e Greta Thunberg mi apparirà in sogno maledicendo me e tutti i miei cari.
Ma le caratteristiche dell'auto rimangono quelle.
Forse il Paul Mauriat è più versatile (quello però l'ho solo provato il Keilwerth invece lo possiedo).
Il Keilwerth ha una forte caratterizzazione: suono compatto, compresso, "educato", forse più statico (che per me non è assolutamente un difetto ma semplicemente una caratteristica)....cambiando becco, ancia, impostazione si raggiungono anche sonorità molto "classiche" (tipo Ben webster per intenderci) ma con una forte caratterizzaione data dal sax ....ed è per questo che mi piace moltissimo.
Per come la vedo io il PM è un sax che suona molto bene e che rappresenta in generale una più che valida scelta, il Keilwerth è il sax che ha un concetto si suono di un certo tipo e lo sentirai sempre...non so, non riesco a spiegarmi come vorrei...forse potrei fare il paragone con una bici: una city bike va bene un po' per tutto e se metti pnematici fini e cambi manubrio può sembrare una bici da corsa e darti soddisfazioni......al contrario una bici da corsa per rigidezza, impostazione, telaio, sempre da corsa rimane....solo che nel caso delle bici da corsa se gli metti gli ammortizzaotri (amemsso che ci si riesca) non credo dia buoni risultati, nel caso del sax invece hai un certo suono ma con un concetto (un carattere) di fondo che rimane (tra l'altro mi pare che le moto dette Motard siano nate proprio montando pnematici da strada su moto da cross)....
Ok, grazie. Quindi il keilwerth ha una personalità più definita e meno neutra del Muriat, in parole povere meno plasmabile. Anche se sono convinto, con molto studio si può ottenere sempre il tipo di suono che si ha in mente. Spesso lo strumento è un alibi...
Poi se il suono keilwerth è questo, che dire, niente male.
https://www.youtube.com/watch?v=m4AhtpjfL14
Tra l'altro proprio questo artista adesso adotta un P. Muriat 66 dopo diversi anni con l' RX90R.
https://www.youtube.com/watch?v=dB57kJe8DLA
Il primo filmato... è un audio registrato in studio, mixato e masterizzato.
Il secondo filmato... è poco più ch un filmato girato con un cellulare.
... non è un confronto proprio omogeneo.
A livello commerciale, spinge più la Albest (P. Mauriat) perché hanno budget per fare molte cose.
La Keilwerth è un brand che sopravvive grazie alla Buffet.