Comunque cerchiamo di rimanere nell’oggetto della discussione :mrgreen:
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LO sapevo che mi cazziavi!:biggrin:
francamente, da possessore di un serie I del 1984, non riesco a trovare uno strumento per me migliore. Ho provato diversi sax (cannonball vintage reborn, p.mauriat 76 e 66, etc.) e devo dire che i peggiori che ho riscontrato sono proprio gli yamaha (parlo dei tenori). Anche il custom 82Z, non mi piace proprio, strumento con niente corpo, freddo e meccanica appena sufficiente (come meccanica ed ergonomia mi sono trovato molto meglio sia con mauriat che con cannonball). Ovviamente sono influenzato da 35 anni di selmer ma periodicamente mi viene voglia di affiancare un altro strumento e poi quando li provo rimango deluso da tutti. L'unico in grado di emozionarmi come suono e maneggevolezza e' il mark VI (non tutti ma ne ho trovati alcuni fantastici). Sempre ovviamente, questa e' una mia opinione del tutto personale
Io non ho termini di paragone, ma con il yamaha 875 ex riesco a tirar fuori davvero un bel suono, e che mi compri un Selmer o no, so che non o vederò mai !
Credo comunque che abbia una bella marcia in piu rispetto all'82Z.
Un Selmer SA 80 prima o poi me lo compro, perché che vita è se non hai un Selmer?:laughing:
Il problema dei Selmer, a quanto pare, rimane sempre la grande discontinuità che si puo trovare anche tra due strumenti della stessa produzione, e da una parte è comprensibile, Selmer produce decine di migliaia di strumenti all'anno, e per produrre 20mila sassofoni in un anno, le persone impiegate devono essere un numero considerevole.......percui è ipotizzabile che non tutte queste persone abbiano la stessa abiltà, e come in tutte le produzioni di grande serie, spesso è la qualità a perderci, cosa che invece sembra che non accada nelle produzioni orientali, per motivi di diversa mentalità radicata nel dna.
Il discorso "discontinuità" era legato a una cattiva organizzazione della produzione stessa e una non-corretta cooperazione tra reparto ricerca/sviluppo e progettazione e il reparto produttivo vero e proprio (cioè una semplice azienda manifatturiera).
Andando avanti hanno perso quote di mercato e pian piano sono venuti a galla i problemi legati a una gestione familiare di un'azienda di 500/600 persone (che non sono 15/20/30/50 persone).
È stata una benedizione per la Selmer l'ingresso di capitali esterni e di un management più capace.
Le capacità delle persone sono indipendenti dalla qualità finale del prodotto... perchè altrimenti non è più "impresa" ma la puoi chiamare "onlus".
A livello di gestione aziendale, la "non consistenza produttiva" rappresenta un costo. Costo che va ridotto in ogni modo.
Sono cambiate molte procedure interne, per ottimizzare il prodotto finale e al contempo abbassare i costi di produzione, cercando di innalzare la qualità (vedi Serie Jubilee dal 2010 e nuove imboccature).
La Selmer, se parliamo di innovazione, è sempre stata davanti a tutti... e ci rimarrà ancora. Questo ovviamente ha a che fare con la produzione: se poi preferisci un Yanagisawa A-WO20 a un Reference 54, è una questione di gusti personale.
È cambiato radicalmente anche il modo in cui Selmer si rapporta con i rivenditori.
Difficilmente la Selmer produce 20000 strumenti all'anno. Magari 20/25 anni fa', ma non oggi.
Io ho controllato la produzione degli anni passati ed era intorno ai 16000 sassofoni all'anno, e in ascesa anno dopo anno, quindi pensavo che attualmente la produzione fosse perlomeno uguale, se non aumenttata.
Se puó essere di aiuto come termine di paragone , Yamaha fa circa 125000 sax/ anno :mrgreen:
E difficilmente ne sbaglia uno!
Dunque.......ho comprato un super action serie I
Da subito ho sentito la differenza in timbro rispetto al mio Yamaha 875EX, il suono è più caldo, scuro, e flautato, direi che mi piace, non posso dire che è meglio, ma diverso, comunque è un suono che conquista, lo ammetto.
Forse, e questo è un mio parere, lo Yamaha è molto piu jazz, anche se non so perchè, pare sia nato per la classica, mentre il suono del Selmer mi sembra piu melodico e piu adatto alla musica classica rispetto allo Yamaha, ma questi sono gusti personali.
La meccanica non è stata un trauma, direi che l'unica differenza da me avvertita è stata nella posizione delle chiavi palmari della mano sinistra, leggermente piu scomode, ma per il resto niente di sconvolgente, il giorno dopo mi ci ero gia abituato e non ci facevo piu caso.
Cosa strana, all'inizio, parlo proprio delle prime ore, facevo fatica ad emettere alcune note, tantè che pensavo che qualche tampone non chiudesse perfettamente, ma era stato appena ritamponato, e comunque il giorno dopo anche questoa cosa è sparita e gia lo suonavo su tutta l'estensione senza problemi.
Direi che mi piace come strumento, e comincio a capire perchè Selmer ha cosi tanti estimatori.......
Ma lo Yamaha 875 rimane un portento di sax!