Qualche giorno fa ho confrontato il keilwerth con un amico, felice possessore di un mark VI di fine serie (matr. oltre il 220.xxx) Devo dire che il suono più tagliente e spigoloso mi è sembrato quello del Selmer.
Visualizzazione Stampabile
Qualche giorno fa ho confrontato il keilwerth con un amico, felice possessore di un mark VI di fine serie (matr. oltre il 220.xxx) Devo dire che il suono più tagliente e spigoloso mi è sembrato quello del Selmer.
Si infatti, del Keilwerth (parlo del mio ma anche il laccato nero mi risulta scuro e morbido) puoi dire che è troppo vellutato, che magari non spicca, magri che si avvicina troppo ad un arco, che è contenuto...ma come profondità e morbidezza direi proprio che è una delle caratteristiche su cui spicca.
Boh!?
Teniamo conto comunque che tra il selmer e il keilwerth, strumento pressochè nuovo inquanto poco suonato,ci sono quasi 50 anni di differenza, non so quanto senso possa avere questo raffronto.Più corente mi sembra il confronto con strumenti moderni come il Muriat, oppure perchè no, i vari modelli moderni selmer, comprese le serie "reference".