Il mio piede non ne vuole sapere di andare a tempo. E' lui che segue le mani e non viceversa.
Non so cosa fare, avete qualche suggerimento o qualche esercizio da compiere per aumentare l'indipendenza del piede?
Grazie
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Il mio piede non ne vuole sapere di andare a tempo. E' lui che segue le mani e non viceversa.
Non so cosa fare, avete qualche suggerimento o qualche esercizio da compiere per aumentare l'indipendenza del piede?
Grazie
utilizza il metronomo per avere maggior consapevolezza del tempo .
quando la acquisirai anche il piede seguirà le tue indicazioni e sarà svincolato dalle mani e dal resto.
ciao fra
Suona marciando! :)
Motivi in 4/4, parti di accompagnamento: nota in battere, piede sinistro; nota in levare piede destro.
Oppure entra in fanfaraaa
Robert Bonisolo, ad una domanda in questo senso alla Masterclass dell'anno scorso ci rispose, ridendo: "non lo so, è il mio piede che segue me, non il contrario...."
Smpre alla Masterclass, Emanuele Cisi sull'argomento disse: "tutte caxxate, levare, battere, devi sapere sempre dove sei"
Chris Collins invece ci propose di segnare con il piede prima tutti i quarti, poi i tempi in battere, poi quelli in levare, poi solo il primo quarto di ogni battuta, poi l'ultimo ricordandoci anche che Lovano per dare "respiro" alle frasi lo propone anche ogni due battute....
A me hanno sempre proibito di muovere il piede a ritmo :neutral:
Ci sono troppe scuole di pensiero su questo argomento. Ho avuto un insegnante che mi vietava di battere il piede. La sua motivazione era che se ti trovi a suonare in gruppo e ogni componente batte il piede va a finire che ognuno segue il proprio piede piuttosto che l'insieme degli altri musicisti. il mio attuale invece dice che va battuto perchè avere un riferimento fisico, "sentirsi il ritmo addosso" aiuta..io sinceramente non ci faccio più caso, se lo batto ok, se non lo batto va bene lo stesso, l'importante è esserci sul tempo..
per abituarti a batterlo prova a tenere il tempo canticchiando e quando sei sicuro in questo modo aggiungi il sax! ;)
anche a me, poi se si suona in gruppo peggio ancora...magari c'è quello che per strani motivi si perde o batte in modo diverso e tira fuori tutti :lol: sempre seguire il direttore, o se si studia, meglio un metronomo, anche di quelli online :smile:Citazione:
Originariamente Scritto da APOLLO CREED
Appunto!Citazione:
Originariamente Scritto da FaX
Adesso mi trovo a suonare senza alcun bisogno di muovermi a ritmo, non sento affatto il bisogno di un riferimento ritmico. In fondo il ritmo occorre averlo "in testa" ;)
Il piede non DEVE ma PUO' andare a tempo, tutta questione di proseguire nello studio.
Diverso è quando non può per motivi di ordine fisico ...
caro edo, col tempo cercherei di disimparare a tenere il tempo con il piede. Dovresti concentrarti sulla batteria (o sul metronomo) come sicuramente ti ha già detto anche Tullio.
Grazie per i suggerimenti.
Il mio intento attuale è utilizzare il piede come riferimento, ma andandosene per conto suo certo non posso contarci.
Ho capito che, piede o non piede, l'unica strada praticabile è lo studio assiduo con il metronomo, scorciatoie non ne esistono.
Anche io sono dell'idea che il piede non debba essere usato... A me capita ancora di utilizzarlo quando c'è un passaggio difficile, giusto per autoconvincermi che sto andando bene :ghigno: . Credo che però si debba acquisire un'indipendenza dal movimento del piede, il ritmo bisogna averlo dentro di sé lavorando con il metronomo.
Meno male che non suoni la batteria!
però vado benissimo in monopattino! ;)
Aggiornamento sul piede indipendente.
Come suggerito dai colleghi, che ringrazio, ho studiato pressoché sempre con il metronomo.
La cosa mi sta togliendo il "vizio" di cercare conforto nel movimento del piede e, come beneficio collaterale, mi sta aiutando nella corretta tempistica delle note in levare, spesso mi capitava di appoggiarmi sul battere successivo andando fuori tempo e perdendo l'effetto.
Per ora mi trovo molto bene ad usare il metronomo sull' 1 e sul 3.
ciao Edo, entro in discussione dicendoti che sicuramente meglio del tuo piede è il fido metronomo. Nel post non dici se usi piede+metronomo o solo il piede...
tutti gli insegnanti usano o dovrebbero far usare ai propri allievi questo strumento. La mancata pratica (corretta aggiungo) può generare grosse lacune ritmiche che possono portare ad essere sempre "troppo avanti" o "troppo indietro" su un dato ritmo di un brano.
Per contro, se è importante l'uso ciò non deve scadere nell'abuso...quindi usare il metronomo fin da subito, se vuoi puoi aggiungere il piede, ma è anche altrettanto vero che poi bisogna capire (con l'aiuto dell'insegnante) quando è il momento di togliere il metronomo, cosa affatto scontata.
Questo perche usare il metr. sempre sicuramente ti migliora per certi versi ma ti toglie il gusto e la possibilità di giocare con il ritmo stando su fraseggi ad esempio più rilassati come nelle ballads ecc.. con tutto questo non voglio dire di usarlo solo nella fase iniziale e di non farlo mai più, ma "che non si diventi schiavi del metronomo!"
(porto un'esperienza diretta in ambito conservatoresco: l'uso del piede in ogni caso è sempre stata pratica nefasta e criticata dal mio prof che aveva di certo le sue fisse. Aggiungo che secondo me spesso si può eccedere nell'uso di una certa cosa o di un'altra.. e gli eccessi sono sempre deleteri..alla fine dei giochi ci vuole varietà nello studio e mai legarsi a pratiche ripetute come se fossero riti)
In questo momento uso solo il metronomo, il piede è fermo.
Il maestro insiste per l'uso e dopo qualche mia iniziale difficoltà ho imparato a convivere bene con questo inesorabile strumento. Nell'ultima lezione ho chiesto di approfondire le modalità di utilizzo e ne ho avuto un grande beneficio.
Per me giocare con ritmo e fraseggi è ancora lontano, studio da poco più di un anno e ne ho 47...non è facilissimo partire da zero alla mia età.
Inoltre, quando vado a lezione, arrivo mentre il maestro studia, quasi sempre con il metronomo. Per me è un messaggio dal duplice significato: sia sull'importanza dell'uso del metronomo come strumento tecnico, sia sulla passione e sull'impegno che il maestro continua ad avere per la musica e per il sax. E' davvero una lezione!
bene allora, sei sulla strada giusta..buon studio !
E' vero che il metronomo porta a schematizzare molto lo studio (mi capita in certi pezzi che hanno piccole cadenze oppure dei "ritardando" di suonare col metronomo... non è che lo spegni e poi lo riaccendi), però per la fase iniziale dello studio è comunque fondamentale per tutti i motivi che voi sapete meglio di me. Poi è chiaro che, una volta interiorizzato il pezzo, uno lo interpreta e in certi punti cambia il tempo, ma lo fa VOLONTARIAMENTE e non perchè non ha presente la pulsazione.Citazione:
Originariamente Scritto da fbisbo76
esteticamente è abbastanza orrenda come immagine....il piedino che va a tempo...
concordo, non mi è mai piaciuto vedere il piede battere il tempo, non mi piace nemmeno quando viene fatto da qualche cantante, figuriamoci da un sassofonista.Citazione:
orrenda come immagine
Aggiornamento sul tema.
Da fine settembre ho iniziato la scuola serale con un nuovo Maestro, il quale ha insistito molto sull'utilizzo del battere il piede per aiutarsi a stare a tempo.
Mi ha suggerito di iniziare con esercizi ritmicamente semplici e suonando lentamente, cercando di far proseguire il piede con il ritmo mentre le dita suonano la melodia. La cosa mi ha onestamente creato qualche grattacapo, grande noia e frustrazione. Il massimo è stato quando, suonando prima di Natale con i miei amici chitarristi, sono incappato in una giornata assolutamente negativa dal punto di vista del tempo (musicale), cui è seguita una rovinosa caduta del sax (mai chiudere temporaneamente la custodia solo con il velcro!), conclusa con qualche chiave fuori posto e una bottarella alla gabbia del Mib.
Sax dal dottore, vacanze per me.
Dopo 2 settimane senza suonare, quasi d'improvviso, in una specie di catarsi, le cose hanno iniziato a sistemarsi, il piede segue il ritmo e il resto suona. Certo, il risultato non è perfetto, ma ho tratto un enorme beneficio nella sicurezza e decisione degli attacchi dopo note e pause lunghe (dove prima mi perdevo alla grande).
Perdere il tempo durante pause e note lunghe e' fisiologico, finche' non lo si supera. Accade anche con gli accordi: un pezzo dove gli accordi cambiano spesso puo' paradossalmente risultare piu' facile di un pezzo modale spinto, come ad esempio "footprints", dove ti fai le mezz'ore con lo stesso accordo: se non sei ferrato li' ti perdi.
Pero', a mio modestissimo parere, non e' qui che ti aiuta battere il piede. Io credo che la capacita' di "andare a tempo" possa essere divisa in due fattori:
1. non anticipare ne' ritardare i singoli quarti (o ottavi o quello che prevede il brano);
2. sapere sempre dove ci si trova nella progressione del brano.
Le due cose sono legate, ma non sono la stessa cosa. Battere il piede ti aiuta nella prima, ha infatti un po' la funzione del pendolo nell'orologio a pendolo, ma non e' di nessuna utilita' nella seconda. Per la seconda, a mio avviso, bisogna fare due cose: la prima e piu' importante: ascoltare, ascoltare mille volte il brano che dovrai suonare seguendone l'armonia (piuttosto che la melodia) in testa fino ad interiorizzarla.
La seconda (prendimi con le molle su questo punto, potrei essere smentito perche' queste sono conclusioni mie non suffragate da alcuna particolare autorita'): sviluppare un "senso della progressione" che ti porti a suddividere istintivamente una progressione armonica in spezzoni di 8 misure. Moltissimi standard jazz sono strutturati su sezioni di 16 misure, che saranno quindi composte da due si questi spezzoni. Per me 8 e' il numero giusto: 4 e' troppo limitante, e 16 (almeno per me) troppo dispersivo. Inoltre, se batti i due quarti invece del quarto singolo (cosa che io tendo a fare spesso) le 8 misure ti diventeranno 16 con lo stesso "senso istintivo" che avrai sviluppato.