domandone da 100 milioni di dollari....
secondo voi il solfeggio è davvero così importante per imparare a suonare???
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domandone da 100 milioni di dollari....
secondo voi il solfeggio è davvero così importante per imparare a suonare???
Jo ma perchè questo topic??? lo sai benissimo che il solfeggio è SACROOOO!!! :ghigno:
va beh la mia idea la sai giÃ*! :D
così....per creare un pò di dibattito nel forum..... :ghigno:
Mi sembra evidente che senza solfeggio NON si può suonare. Si può discutere sul "quanto", ma sul "se" decisamente no...
quotissimo MBB!! :saputello
eppure c'è chi sostiene il contrario...... :mha!(
si inizia così poi si va a finire alle minacce tramite MP!! :ghigno:
a parte gli scherzi un po' di solfeggio è utile, non si discute. il fatto è che la pratica di lettura dovrebbe, secondo me, essere strettamente legata alla pratica strumentale!! sai quante cose riuscivo tranquillamente a solfeggiare per poi scroccare penosamente appena prendevo lo strumento in mano!!! sono utili gli esercizi più ritmici... per quanto riguarda imparare l'altezza delle note un po' di solfeggio ci va...
@Modern: attenzione! non si può leggere! non è vero che non si possa suonare! il senso ritmico lo si sviluppa meglio in altri modi secondo me. anche il senso melodico. il solfeggio per alcune cose non ha senso!! solo in Italia lo si pratica perchè la nostra lingua è fatta di parole che finiscono con la vocale perciò ci viene naturale pronunciare il nome delle note! anche i cori italiani hanno questo orribile vizio! leggono le note! non le parole! studiare solfeggio secondo me serve solo a riconoscere l'altezza delle note. non è poco, per caritÃ*! però per alcuni aspetti è uno studio un po' incompleto... la penso così perchè ci sono passato. io ho il diploma di solfeggio ma avrei preferito affrontare fin da subito l'applicazione pratica.
Beh il senso della mia affermazione è chiaro, possiamo teorizzare quanto vogliamo sui metodi di apprendimento e sulle necessitÃ* del musicista ma è lapalissiano che se non sai leggere non puoi suonare, indipendentemente dal fatto che tu sia il bimbo alla prima lezione di strumento, il diplomando in conservatorio o l'artista di fama mondiale.
La domanda per come è posta richiede una risposta univoca e tale risposta può essere solo il SI. Le considerazioni che fai tu vanno oltre l'oggetto della domanda e tendono a rispondere ad altri interrogativi, interessanti quanto vogliamo, ma "terzi" rispetto a questa discussione. ;)
no scusami ma non siamo d'accordo. il punto è che il solfeggio non è solo la pratica che aiuta il riconoscimento dell'altezza delle note! è una simulazione superflua e obsoleta della lettura musicale!
Jacopo non so perché ti stai ostinando con la filosofia piuttosto che con la musica...
Se non sai leggere che cosa puoi applicare? Al bambino che deve prendere per la prima volta in mano lo strumento fai fare la "pratica strumentale" o pensi di insegnargli qualcosa in modo che possa riuscire ad emettere i primi suoni e ad essere cosciente di ciò che sta facendo? Quando il giorno del diploma (quello vero...) ti metteranno davanti la prova delle 3 ore, la prova di lettura a prima vista o la prova di trasporto...cosa farai? Teorizzerai con loro sulla valenza del solfeggio o penserai a "leggere" le note?Citazione:
Originariamente Scritto da Jacoposib
Quando in una sessione di registrazione ti metteranno davanti uno spartito penserai a "leggere" o a che cosa?
Non so per quale motivo vada di moda oggi complicare le cose semplici, si vuole rendere difficile e astratto un concetto che in realtÃ* è tra i più banali: si può suonare senza conoscere il "solfeggio" (inteso in senso lato)? Sicuramente no.
Che poi siano necessarie attivitÃ* complementari per il corretto sviluppo del proprio senso musicale, ecc...ecc... è indubbio, chi potrebbe mai negarlo?
Se sei analfabeta non puoi leggere la Divina Commedia, se sai leggere puoi "leggerla" e tentare di intuirne il contenuto, se sei un cultore della materia puoi capirla, se poi sei un illustre letterato puoi anche interpretarla e declamarla...ma per arrivare a questo livello è necessario passare prima per gli altri gradi.
Possiamo teorizzare quanto vogliamo ma secondo me la risposta a questa domanda "secondo voi il solfeggio è davvero così importante per imparare a suonare?" ha una risposta univoca. Se per te non è così ti prego di argomentare meglio la tua affermazione, io fino ad ora non ho capito del tutto la tua posizione in merito.
Il solfeggio cantato mi è sempre sembrato una perdita di tempo nonché un esercizio logopedistico.
Riconoscere ritmi e figurazioni ritmiche invece è fondamentale. L'ear training è fondamentale per gli strumentisti a fiato.
Poi come ha detto Jacopisib, il senso ritmico e il senso melodico si sviluppano in altra maniera... ma qui si sta giÃ* facendo prendendo un certa direzione.
Poi per suonare a tempo, ci vuole "testa"... io ci ho messo anni!
Si può suonare a tempo o controtempo, ma mai fuori tempo...
Che mondo sarebbe senza solfeggio?
Toccatemi tutto, ma non il mio solfeggio :saputello !!
P.s. Jo ma che domande fai? Hai mai chiesto ad un pilota di formula uno se serve la patente per correre in pista?
Rispondo a Jacopo: è vero, si può suonare anche senza sapere solfeggiare. Mi spiego meglio: quando ho iniziato a "studiare" pianoforte alle medie (in realtÃ* era solo un divertimento) e durante i primi due anni di sax, non ho mai studiato solfeggio. Quando ho iniziato pianoforte il maestro ha visto che assimilavo tempi e valori in fretta senza bisogno di troppe spiegazioni, e quindi non l'ho fatto. Quando poi ho iniziato sax in banda, anche questo maestro non ha approfondito l'argomento perchè sapevo giÃ* leggere qualcosina.
Quando poi ho iniziato a studiare solfeggio, prima in maniera marginale e negli ultimi anni in modo approfondito per prepararmi a dare l'esame, sono cambiate tante cose. Con il solfeggio si impara la lettura più immediata possibile (e tu dirai: ok, ma leggere non significa necessariamente saper suonare... allora rispondo che è vero per l'esperienza precedente, ma che sicuramente sapere leggere aiuta a suonare meglio!!), e, oltre a quello, ad avere un sicuro o quantomeno abbastanza preciso senso del ritmo. Poi è vero che tutto viene con l'esperienza, non bisogna fermarsi alla linea teorica ma mettere in pratica il più possibile tutto quello che si è imparato. Non sono d'accordo quando dici che il solfeggio serve solo a identificare l'altezza dei suoni. Serve anche, come dicevo prima, ad insegnare il ritmo, a stare a tempo, e se lo si studia in maniera approfondita con i cantati, i dettati e il setticlavio aiuta molto a sviluppare l'orecchio relativo e la capacitÃ* di trasporto. Come può essere tutto ciò inutile ed obsoleto?
certo, magari i metodi potrebbero essere rivisitati, sappiamo che all'estero esistono piani di studio molto più efficaci... ma questo è un altro discorso!
Rispondo anche a tzadik, dicendo che per me il solfeggio cantato, se fatto con un certo criterio, non è assolutamente un esercizio logopedistico. io ho lavorato tanto sul riconoscimento degli intervalli con l'ear training, abbinandoci i cantati, e non mi è sembrato assolutamente inutile!
prima si solfeggia e poi si suona! sarebbe impossibile suonare senza saper solfeggiare...
Completamente d'accordo. Poi magri qualche talento naturale può anche suonare completamente ad orecchio senza saper leggere una nota o senza tanti esercizi ma rimangono delle eccezioni, non la norma.Citazione:
Poi è vero che tutto viene con l'esperienza, non bisogna fermarsi alla linea teorica ma mettere in pratica il più possibile tutto quello che si è imparato. Non sono d'accordo quando dici che il solfeggio serve solo a identificare l'altezza dei suoni. Serve anche, come dicevo prima, ad insegnare il ritmo, a stare a tempo, e se lo si studia in maniera approfondita con i cantati, i dettati e il setticlavio aiuta molto a sviluppare l'orecchio relativo e la capacitÃ* di trasporto. Come può essere tutto ciò inutile ed obsoleto?
certo, magari i metodi potrebbero essere rivisitati, sappiamo che all'estero esistono piani di studio molto più efficaci... ma questo è un altro discorso!
Rispondo anche a tzadik, dicendo che per me il solfeggio cantato, se fatto con un certo criterio, non è assolutamente un esercizio logopedistico. io ho lavorato tanto sul riconoscimento degli intervalli con l'ear training, abbinandoci i cantati, e non mi è sembrato assolutamente inutile!
Personalmente chiamare le note con il loro nome... non mi è mai sembrato molto utile per quello che faccio e quello che devo fare...Citazione:
Originariamente Scritto da Aktis_Sax
Poi ci saranno motivi a me ignoti perchè si insegnano ancora queste cose...
Ci sono ovviamente dei limiti nel chiamare le note per nome... quando hai dei sedicesimi a 140 bpm devi essere Al Jarreau... :lol:
Tutti quelli che hanno un certo tipo di memoria riescono a suonare a orecchio... il problema è abbinare un simbolo su carta a una nota con una determinata dura e e in un derminato punto della scansione ritmica...
Leggere non significa sapere suonare... anzi... Se poi non si va a tempo non immaginate quanto tempo si perde per allestire un repertorio.
io aprirei un altro topic: " bastano 3 anni di solfeggio al conservatorio? "
secondo me il solfeggio, o meglio la teoria musicale fatta come si deve, si dovrebbe studiare non 3 anni ma almeno 5 o tutta la vita perché scale, accordi, arpeggi, abbellimenti ecc.. sono fondamentali ....... il solfeggio secondo me è importantissimo in quanto ci aiuta ad assimilare un brano più velocemente senza perdere tempo a cercare di capire come si suonino delle terzine, sestine o quintine con le pause o sincopi.......
Secondo me per quello che si insegna durante il programma di solfeggio al conservatorio sono sufficienti tre anni. il problema è che poi si dovrebbe integrare il programma con altre cose, tipo l'ear training che per me è fondamentale ed in conservatorio non ti tocca, oppure si fa davvero poco. Per fare durare un corso di solfeggio al conservatorio 5 anni, per me bisognerebbe rivedere da capo l'impostazione didattica del programma.
Con questo ovviamente non voglio dire che non si debba andare avanti con lo studio dopo i 3 anni canonici.
si infatti bisognerebbe continuare a studiare oltre ai 3 anni..... :saputello
no Modern tu intendi la lettura musicale come solfeggio. non è la stessa cosa!!! c'è differenza tra leggere e solfeggiare! non capisco perchè ogni volta che scrivo io, Jacoposib, devo sempre fare filosofia.... conosco persone che hanno 8-9 di solfeggio ma che appena metti loro una parte davanti ancora un po' non sanno da dove iniziare! quando mi metteranno davanti la prova delle tre ore potrò LEGGERLA con calma. magari qualcuno la solfeggerÃ*, io no! però quando mi mettono davanti la prova di prima vista che faccio??? solfeggio??? no! Leggo! io critico il concetto di solfeggio! cioè pronunciare le note!! ora spiegatemi, a cosa serve pronunciare le note?? a cosa?? ripeto. soleggiare e leggere, per me, sono 2 cose diverse! altro che teoriaCitazione:
Originariamente Scritto da ModernBigBand
ma per favore... non un componente della big band di Duke sapeva il solfeggio. eppure leggevano! e suonanvano! questi assolutismi mi mandano in bestiaCitazione:
Originariamente Scritto da AGOSTY 275
suvvia Tzadik con questa filosofia... :mha...:Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
(QUOTO E STRAQUOTO)
bisognerebbe insegnare TEORIA MUSICALE. che intende molte cose! il solfeggio offre una preparazione incompleta.Citazione:
Originariamente Scritto da Aktis_Sax
http://www.youtube.com/watch?v=NDBaqbj6nD4Citazione:
Originariamente Scritto da Jacoposib
http://www.lyricsfreak.com/a/al+jarreau ... 93700.html
oh si lo conosco bene quel video!!! :yeah!) cattivissimo! beh lui si che è un maestro del bettinelli!! :lol:
tra parentesi che bestie di musicisti.... la fanno mezzo tono sotto!
Si sa... che i cantanti arrivano a prove... "possiamo farla mezzo tono sotto/sopra?"
Sabato scorso ho suonato Night and Day mezzo tono sotto... :muro((((
Personalmente, non mi piacerebbe stare a contatto con Jarreau, non sa sa mai... :lol:
:ghigno:
comunque la tonalitÃ* è più facile per un sassofonista!
Adesso capisco per quale motivo le nostre posizioni sono apparentemente divergenti. Il motivo per cui stiamo parlando in questa discussione di "solfeggio=lettura" (cosa che tu non condividi) è dato dal fatto che in un determinato contesto (come quello delle bande di cui si discute qui) il "solfeggio" è il primo approccio allo studio della musica, approccio che di norma viene prima di quello strumentale.Citazione:
Originariamente Scritto da Jacoposib
Durante il corso di studi (anche in conservatorio accade), la capacitÃ* di leggere solitamente è superiore alla capacitÃ* esecutiva, la riprova puoi averla chiedendo ad un qualsiasi frequentante del III anno di solfeggio di suonare con il proprio strumento quello che leggono...nel 99,9% dei casi non ci riescono.
Questo accade perché lo sviluppo della tecnica strumentale quasi mai procede di pari passo allo studio del solfeggio: un motivo di fondo c'è ed è ravvisabile nella necessitÃ* di conoscere il "che cosa" suonare (ovvero saper leggere) PRIMA di passare al "come suonare" (ovvero saper eseguire). Fare entrambe le cose insieme richiede energie che generalmente gli allievi non hanno o comunque non vogliono utilizzare.
Detto ciò, per permettere all'allievo di sviluppare una lettura adeguata, è necessario che si eserciti con l'unico strumento a sua disposizione...la voce. E' sfruttando questo mezzo che alla fine si costruisce e consolida la lettura, obiettivo principale del solfeggio (parlato).
Tanto per fare un esempio...se prendi un solo difficilissimo lo ascolti 3 volte, alla quarta sei in grado di riprodurlo quasi perfettamente con la voce: a meno che tu non sia una bestia non credo che ciò sia possibile farlo in così poco tempo con lo strumento.
Per questo è importante non demonizzare il solfeggio, magari può essere studiato in maniera più "moderna" e completa, ma in ogni caso ritengo di fondamentale importanza saper solfeggiare bene, dove non si arriva ancora lo strumento bisogna arrivarci con il solfeggio, inteso come capacitÃ* di lettura.
Se solfeggi bene vuol dire che hai sviluppato un'ottima lettura e questa capacitÃ* dovrebbe permetterti di affrontare senza problemi uno spartito qualsiasi che dovesse capitarti per le mani.
Per quanto riguarda il discorso della prova delle 3 ore, è ovvio che tu non ti metterai con la manina a scandire il tempo come i bambini ma, se sei ad un buon livello, lo "leggerai" direttamente con lo strumento.
Mi sembra evidente che attraverso il solfeggio si sviluppa la lettura, quando poi la lettura sarÃ* arrivata ad un livello sufficiente, si potrÃ* passare ad altri approcci come quelli auspicati da te, ma all'inizio saper solfeggiare è secondo me inevitabile.
tutto quello che dici Modern è condivisibile però resta il fatto che il vecchio retaggio del pronunciare le note sia secondo me inutile e addirittura dannoso! le note sono appunto NOTE! è un simbolo che indica l'altezza della nota! gli esercizi con la voce dovrebbero essere associati al canto! non al parlato!
è proprio questa la cosa sbagliata! farsi il c**o fa davvero la differenza!Citazione:
Originariamente Scritto da ModernBigBand
Tutto vero... però in alcuni casi, se parliamo di solfeggio cantato cioè chiamare le note con il loro nome (do, re mi...), ci sono brani più complicati da cantare che non da suonare...Citazione:
Originariamente Scritto da ModernBigBand
Credo che Jacoposib farebbe il solfeggio cantato di Chromazone con la stessa facilitÃ* con cui suona il brano con lo strumento... http://tzadik.xoom.it/TFRAbpd52.gif
Il solfeggio rimane sempre basilare. Per avere la padronanza di leggere ed eseguire a prima vista, bisogna aver letto tanta musica. Ho sempre pensato che ci sono delle tappe da fare, ci sono persone che suonano ad orecchio e sono veramente brave, allo stesso modo ci sono buoni lettori ed esecutori di musica ma non riescono a spiccicare nota se non leggono. Per essere completi serve un mix, è importante tutto, anche saper trasportare in diverse tonalitÃ* a prima vista. Ciao
eccomi... (mix) :lol:
ahahahahah!! :lol: una bazzecola!Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Beh però qui si prendono casi limite come esempio.Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Prendi 50 allievi a caso in conservatorio (al terzo anno di solfeggio) e chiedi loro di suonarti sullo strumento un qualsiasi solfeggio delle prove manoscritte di Gentilucci: nella migliore delle ipotesi si fermano dopo la prima battuta, solfeggiandolo con buona probabilitÃ* arrivano alla fine senza particolari errori.
Cosa vuol dire?Che la pratica strumentale non è a livello del solfeggio...e fin qui stiamo parlando solo di solfeggio "parlato".
La cosa diventa ancora più grave con il trasporto: è difficilissimo che un allievo del terzo anno di solfeggio non riesca a solfeggiare in chiave di tenore e contralto ma provate a fargli fare sul proprio strumento questo tipo di trasporto e osservate cosa ne viene fuori...
Detto ciò, concordo con voi sulla necessitÃ* di un approccio più "moderno" allo studio...
Se mi posso permettere credo che i punti di vista alla fine coincidano, ma sono considerati da due ambiti diversi.
Chi suona, e per suonare intendo proprio suonare, non solfeggia, ovviamente. Legge direttamente con il suo strumento e visto che chi Suona probabilmente ha smesso da molti anni di solfeggiare, certamente avrebbe più difficoltÃ* a solfeggiare, che so, senza andare troppo sul difficile, un brano tutto sommato "semplice" come Well, you needn't mentre probabilmente lo potrebbe suonare a prima vista (posto che giÃ* non lo conosca). Identico discorso per il trasporto. Se mi metti davanti uno spartito in chiave di tenore o lo stesso in chiave di violino o lo stesso in chiave di basso, te li suono senza problemi (per il mio livello ovvio) trasportando "al volo" mentre sono certo che avrei difficoltÃ* a "switchare" come faccio con lo strumento. Perchè? Beh, perchè ovviamente ho smesso da tempo sia di solfeggiare sia di tenere a mente e ripetere il setticlavio, mentre il suonare ciò che è scritto con il tempo è diventato quotidiano.
Mentre invece chi inizia, come ben dice MBM, ha un risultato esattamente opposto. Questo perchè la tecnica strumentale deve ancora progredire ed il solfeggio è funzionale a questa, oltre che ovviamente a riconoscere sì l'altezza delle note )come dice Jacopo) ma anche le differenti figurazioni ritmiche, le sincopi, gli abbellimenti, i gruppi irregolari, ecc. E' come parlare.....quando iniziamo a studiare la grammatica dobbiamo consultare i libri (si spera...) per le coniugazioni dei verbi, i condizionali ed i congiuntivi. Quando poi invece parliamo da tanti anni ed abbiamo lasciato i libri ci viene naturale utilizzare la grammatica in modo appropriato (sempre si spera...) e ci sembrerebbe anche strano dover aprire un libro di grammatica e sintassi per esprimerci.
E' necessario il solfeggio? Ovvio. Si può migliorare lo studio e l'utilizzo dello stesso? Altrettanto ovvio....ma qui entriamo nel terreno minato di un'istituzione che è molto restia ai cambiamenti...
mamma che polverone.... :shock:
vi spiego da cosa nasce la domanda.... ultimamente ho scoperto che il nostro maestro per le ance non sta facendo fare più solfeggio agli allievi..risultato bambini che fanno a mala pena note lunghe e se continuano così usciranno in banda alla calende greche..... :doh!:
io ammetto di aver fatto un corso molto accellerato perchè un minimo di basi musicali le avevo dalle scuole medie.... però quel pochino di solfeggio a qualcosa mi è servito ....ed è comunque vero che se si trova difficoltÃ* in un brano solfeggiando lo si capisce meglio.... ;)
io preferisco andare al mare piuttosto che solfeggiare :fischio:
bè nessuno sta dicendo di passare l'estate a solfeggiare..... :BHO:
Si Jo è importantissimo....quindi studialo!!!!
veramente io l'ho fatto a suo tempo...... :BHO:
Ma dai lo abbiamo capito che ti vergogni a dire che non sai leggere la musica e ti sei invantata sta storia
ma va!!! :evil: :lol:
:ghigno:
L'importante è in casi disperati avere vicino un batterista o uno che sia più bravo di te a solfeggiare... così si evitano i problemi! :lol:
Qualsiasi cosa tu sappia fare, ci sarÃ* sempre qualcuno più bravo di te a farla... :lol:
Vorrei fare un collage di quote di tutti i post di jacopo ma mi limito a questo:
Mi trovi perfettamente d'accordo su tutto! bisognerebbe parlare di teoria musicale a 360 gradi..il solfeggio fine a se stesso per come lo intendiamo noi secondo me fa questa grande differenza..Citazione:
Originariamente Scritto da Jacoposib
ma julian adderley quanto tempo dedicava al solfeggio? vorrei suonare come lui, ma sento che l'unica cosa al momento che impedisce di raggiungerlo è la mancanza di un adeguato piano di studio del solfeggio
Uno dei miei insegnanti era un jazzista (tra l'altro anche abbastanza noto), però il solfeggio lo riteneva importante.
Non è questione di essere jazzisti o no.. non capisco coma mai c'è l'idea diffusa che se uno suona jazz va solo a sentimento, come se la teoria musicale non dovesse studiarla..
Avevo anch'io un insegnante di sax (jazzista e abbastanza noto) che quando si mise a guardare il nerina poltronieri disse "qual'è il senso di queste frasi scritte qui?"
http://www.ciao.it/Lezioni_di_teoria...pinione_736309
sembra un buon testo, ma non mi sembra abbia a che fare con il solfeggio. Che la teoria musicale sia indispensabile mi pare ovvio, è come leggere un manuale tecnico senza conoscere il gergo. Leggere la musica pure è indispensabile, solfeggiare ninzò
http://www.mercatinomusicale.com/mm/...id1537800.html
Prima di postare informarsi please! :saputello