La cilena Melissa Aldana vince il Saxophone Competition 2013

La cilena Melissa Aldana vince il Thelonius Monk International Jazz Saxophone Competition 2013



Melissa Aldana of Santiago, Chile, wins 2013 Saxophone Competition

Talent Included John Beasley (Musical Director), Brian Blade, Terri Lyne Carrington, Gerald Clayton, Vinnie Colaiuta, Kurt Elling, Robben Ford, James Genus, Herbie Hancock, Roy Hargrove, Jimmy Heath, Ledisi, Branford Marsalis, Marcus Miller, T.S. Monk, John Patitucci, Danilo Pérez, Take 6, Cassandra Wilson

Washington, D.C. – The 2013 Thelonious Monk International Jazz Saxophone Competition and All-Star Gala Concert came to a close with roaring applause as first place winner Melissa Aldana traded choruses with saxophone great Jimmy Heath and joined an all-star cast in a finale featuring Heath’s classic composition “Gingerbread Boy.”

Presented by the world-renowned Thelonious Monk Institute of Jazz in partnership with Cadillac, this year’s Presenting Sponsor, the stellar event featured the finals of the Thelonious Monk International Jazz Saxophone Competition with performances by first place winner Melissa Aldana, 24 of Santiago, Chile; Tivon Pennicott, 27, of Marietta, Georgia; and Godwin Louis, 28, of Harlem, New York. Tivon and Godwin were named second and third place winners, respectively. At stake was more than $100,000 in scholarships and prizes, including a $25,000 first place scholarship and guaranteed recording contract with Concord Music Group. This year’s competition judges included a distinguished panel of saxophonists: Jane Ira Bloom, Jimmy Heath, Branford Marsalis, Wayne Shorter and Bobby Watson.

First place winner Melissa Aldana captured the audience’s attention with her performances of Jimmy Van Heusen’s “I Thought About You” and her original composition “Free Fall.” Tivon Pennicott performed Sonny Rollins’ “Strode Rode” and Charlie Chaplin’s “Smile" and Godwin Louis performed Hoagy Carmichael's "Skylark" along with his original composition, "Our Father" inspired by the Lord's Prayer. Each finalist was accompanied by a dynamic band featuring pianist Reginald “Reggie” Thomas, bassist Rodney Whitaker and drummer Carl Allen.

The evening also featured a star-studded Gala Concert under the musical direction of John Beasley and with hosts Herbie Hancock, Thelonious Monk, Jr. and Billy Dee Williams. The Gala began with a rousing tribute to the blues featuring Charley Patton’s “Saddle My Pony” and Elmore James’ “Please Set a Date.” The outstanding cast included Beasley with Vinnie Colaiuta, Robben Ford, James Genus, Marcus Miller and Cassandra Wilson.

The Institute presented the legendary Wayne Shorter with a Lifetime Achievement Award in recognition of his extraordinary, six-decade career as a saxophonist, educator and composer. In the Institute’s nearly 30-year history, this is only the second time the award has been presented, the first being to Quincy Jones in 1996. Shorter was presented with the award following remarks by lifelong friend and musical compatriot Herbie Hancock. A musical tribute to Shorter included world-renowned artists Gerald Clayton, Kurt Elling, Herbie Hancock, Roy Hargrove, Jimmy Heath, Branford Marsalis, Marcus Miller and Take 6 performing some of Shorter’s most beloved compositions, including “Black Nile” from his classic Blue Note solo recordings, “Fall” and “Footprints” from his time with the Miles Davis Quintet, and “Palladium” from Weather Report’s best-selling Heavy Weather album. Shorter then took the stage with Brian Blade, John Patitucci and Danilo Pérez – the extraordinary members of his current quartet – to perform his classic compositions “Over Shadow Hill Way” and “Joy Ryder.” Also performing in the festivities were the Monk Institute's Jazz Performance Program College Students along with the 2013 edition of the Thelonious Monk Institute National Performing Arts High School All-Star Jazz Sextet.

The evening concluded with a heartfelt tribute to the late George Duke, a longtime Institute collaborator who was to have served as the evening’s Musical Director. Stunning vocalist Ledisi performed “You Never Know” from DreamWeaver, Duke’s final album, released just two months ago. This was followed by the incomparable a cappella group Take 6 performing a shimmering rendition of Duke’s “Fly Away.”

Through its annual Competition and numerous year-round educational programs across the United States and internationally, the Thelonious Monk Institute of Jazz is committed to identifying and training the world’s leading young jazz musicians who will preserve the traditions of jazz while expanding the music in new directions.

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Certo che anche il suo babbo (finalista all'edizione del 1991 vinta da Joshua Redman) non è che suoni proprio male

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Citazione:

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Originariamente Scritto da Mad Mat

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Gran bel suono! tanto di cappello! :half:

bella e brava.

Brava. Ma un'annata come il 1991 quando capiterà ?
1- Joshua Redman
2- Eric Alexander
3- Chris Potter

Ciao Martin, Joshua è del 1969, Chris del 1971 e Eric del 1968. Parlavi di qualche album forse?

:lol:
Non sono le date di nascita ma quelle dei piazzamenti del Thelonius Monk International Jazz Saxophone Competition 1991 :
PRIMO CLASSIFICATO : Joshua Redman
SECONDO CLASSIFICATO : Eric Alexander
TERZO CLASSIFICATO : Chris Potter
:mha...:

Perdonalo martin, ha cambiato stile di vita da poco ed è ancora... poco lucido :lol:

Il Grande Capo è sempre perdonato ! :half:

:lol: Colpa del cambio di stagione!...

Si, può essere, peccato che per un po' non cambierà :lol:

Alexander aveva come insegnante Lovano...il che ha avuto un peso, così come il cognome del vincitore, che però se lo era meritato alla grande.
Altro vincitore Seamus Blake, con molte polemiche dal momento che aveva già registrato con la Criss Cross.
Brava Aldana!

primo secondo o terzo poco importa perchè tutti quelli citati suonano alla grande .
è chiaro che le competizioni in musica lasciano il tempo che trovano ma questi americani sono davvero forti.
il più scarso suona alla grandissima.

Per chi fosse interessato, non si conosce ancora la data esatta ma sarà presente a Umbria Jazz Winter

E’ cilena, ha 24 anni, abita a New York, suona il sassofono e da poco ha vinto il prestigioso «Thelonious Monk international saxophone competition». E’ l’identikit di Melissa Aldana, primo ospite annunciato da Umbria Jazz Winter, che si terrà ad Orvieto dal 28 dicembre al primo gennaio. In attesa che il programma completo venga svelato il 18 ottobre, arriva la notizia della partecipazione al festival della giovane sassofonista che, oltre a suonare col suo trio, sarà protagonista come special guest nel corso della manifestazione. Nata a Santiago del Cile, è sotto la guida del padre, Marcos (che partecipò anch’egli al «Thelonious Monk»), che impara a suonare affinando poi la sua abilità di improvvisatrice. Nel 2006 poi l’incontro con il pianista Danilo Perez, che le spalancò le porte del Berklee College of Music (l’istituzione che da 25 anni tiene le sue clinics ogni estate a Perugia in coincidenza con l’edizione estiva di Umbria Jazz) procurandole un’audizione.

Dal Cile a New York Ottenuta una borsa di studio, durante la sua permanenza a Boston inizia un rapporto con Greg Osby, con il quale registra il suo primo album, Free Fall, al quale segue nel 2012 Second Cycle. Nel 2009 arriva a New York dove si si esibisce con Osby, Garzone, e Coleman, oltre a Benny Golson, Francisco Mela, e Antonio Sanchez. Il «Thelonious Monk», come accennato, è un concorso prestigioso. Ogni anno vengono premiati i migliori giovani jazzisti e tra i vincitori figurano nomi di primo piano come quelli di Marcus Roberts, Jacky Terrasson, Eric Lewis, Tigran Hamasyan; i trombettisti Ryan Kisor, Ambrose Akinmusire; i sassofonisti Joshua Redman, Seamus Blake, Jon Irabagon; i bassisti Darryl Hall, Ben Williams e vocalist come Gretchen Parlato e Cécile McLorin Salvant, anch’essa (ascoltata la scorsa estate sul palco del Santa Giuliana con Gregory Porter e la Jazz at Lincoln di Wynton Marsalis) ospite dell’edizione invernale del festival.

Sul tubbo è stato pubblicato un video di 4 ore e mezzo (più lungo della notte degli oscar) con l'intera serata finale del Thelonious Monk Saxophone Competition 2013.

Oltre alla performance della vincitrice Melissa Aldana, si possono ascoltare anche quelle di tutti gli altri concorrenti

Il primo semifinalista comincia a suonare a 16:20

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Per andare direttamente all'esibizione di Melissa Aldana CLICCARE QUI ---> http://youtu.be/e3JwfT9WGdU?t=3h45m44s

parecchia noia debbo dire.
ho visto che c'era anche ben van gelder che è uno forte...

una cosa è certa è la più carina :ghigno: tra i partecipanti.
una domanda sorge spontanea ma il volume del microfono lo hanno levato durante la sua esibizione?

:ehno:

mmmmmmm. mumble mumble

comunque anche qui si può notare quanto spesso è deleterio usare i microfoni ad asta, uno si sposta leggermente e sembra che stia suonando in un'altra stanza eppure penso che il microfono usato sia abbastanza costoso e di qualità...tra l'alltro a me piace, sul palco, girarmi anche verso i miei compagni di merende, con un microfono fisso questo non è possibile, infatti ci sono tantissime registrazioni anche di trane dove per varie decine di secondi non si sente quasi nulla di quello che fa...
altra cosa, mi chiedo come mai ormai i giovani saxofonisti usino molto più il bocchino "nero" che il metallico, sarà che gli insegnanti della berkley li portano a questo? o è solo la moda del momento? parlo dei tenoristi

l'aspetto che mi stupisce è che se si ascoltano tutti gli altri la Aldana risalta per assenza di suono .
poi è carina e le si perdona tutto....... ma più un paio di sassofonisti a mio parere suonano certamente molto meglio.
Tza mi scriveva che c'è una tendenza ad uniformare invece che a far risaltare; io credo che stiamo andando sempre più giù.

leggevo un messaggio di S D' Anna sul forum e parlava di una altra tendenza e ritorno all'ebanite.
la mia idea è che più del materiale rileva l'intenzione.

se ascolto Bob Berg suonare con il suo bocchino in argento, o con un link in ottone o con un link in ebanite ascolto un signor suono .
se ascolto Melissa mi colpisce una grande capacità improvvisativa, un bel senso del tempo e del ritmo, un buon feeling , e anche swing ma il suono................stendiamo un velo pietoso.

è semplicemente un concetto di suono diverso.

che ci siano alcuni saxofonisti che hanno più suono nel video è evidente, però per la storia del microfono tutti hanno avuto problemi (ovviamente nella registrazione, dal vivo c'è anche il suono originale), per il fatto del bocchino anch'io credo che si stia troppo uniformando la sonorità a certi canoni (non so quali però...), valorizzando un suono più neutro e gonfio a quello più aspro, potente e a mio parere più espressivo del periodo precedente. Probabilmente con questi bocchini si riesce ad ottenere una sonorità più precisa e certi passaggi forse sono più facili, ma potrebbe essere solo una mia sensazione

Koko è un concetto diverso di suono ma se smettiamo di essere policaly correct non capisco proprio come abbia potuto vincere.
è un po come la cacca ed il cioccolato sono due cose diverse ma entrambe con lo stesso colore.
(o forse lo capisco hihihihiihihhihi)

Daniele : gonfio neutro - potente espressivo (concordo in pieno e non saprei trovare termini più appropriati.)

vidico la mia, un buon modo per attenuare il problema dell'asta fissa durante i live potrebbe essere quello di sviluppare il suono in larghezza, è un concetto per esempio che per il buon Garzone mette tra le prime cose da fare.
Probabilmente è una priorità anche a prescindere dal discorso asta fissa o microfono a clip, o almeno lo è per me, ovvio che ognuno decide di sviluppare il proprio suono poi scegliendo canoni legati ai gusti personali.
Larghezza di suono significa spazialità, poi è chiaro che tutto questo dipende anche da fattori quali setup dello strumento etc. etc... però indipendentemente dal materiale c'è molto da poter fare con lo studio

In realtà non capisco come mai proprio con la presenza di un microfono si senta un volume così basso, di solito per i sassofonisti che hanno poco suono il microfono è una mano santa...
se il volume di quello che suona dopo è troppo basso entro certi limiti (inneschi per esempio) lo si può tirare su, o equalizzare meglio, se suoni live senza microfono non puoi inventarti niente ... se il tuo suono è piccolino così è e così rimane...per cui mistero

Sull'uniformità di suono non so che dire, non so se c'è la tendenza all'ebano o viceversa... probabilmente si tratta di mode per cui fra 10 anni magari torneranno correndo tutti al metallo ... l'unica cosa certa è che mai come in questo periodo storico c'è stata la possibilità di provare materiali diversi, ce ne sono tantissimi e molti di questi hanno progetti originali, poi c'è internet... insomma si può sapere tutto di tutti e testare ogni tipo di becco esistente sulla terra sia prodotto da piccoli artigiani che da realtà più grandi e conosciute o poco conosciute... e questo è un bene secondo me.

Forse quello che manca potrebbe essere la tendenza ad esplorare il "proprio" suono indipendentemente dal materiale che si ha a disposizione ma questa è un'altra storia

Anche se gli amanti del "tenore con i muscoli" diranno che spinge poco e ha poca proiezione, a me piace come suona. Nel solco di Mark Turner .....

[youtube3:rsjaiaak]http://www.youtube.com/embed/AueMO4N2BLA[/youtube3:rsjaiaak]

Sì, molto brava.

Tra l'altro, non sarà una schiacciasassi come alcuni dei "nostri" beniamini, ma suona con un setup che farebbe diventare rossi in viso molti qui dentro, io per primo .... Lebayle Jazz in legno 9* con ance ZZ 4 ... tanto per dire ...

parola di Fred Lebayle -> http://tinyurl.com/saxforum

anche a me piace come suona ma Turner mi piace ancor di più e J Redman ancora di più di più e B Berg ancor di più di più di più hihihihihihhihihih

brava non c'e' che dire, su questo non si discute. Ha un bellissimo suono morbido, scende bene in basso, fraseggia in modo sciolto ed efficace. Pero' ragazzi le sue frasi veloci sono imbottite di patterns che lei giostra in modo naturale e piacevole ma sempre patterns sono. Evidentemente ne ha studiati e digeriti parecchi. I grandi sono DECISAMENTE un'altra cosa

la sua bravura non si discute.... è molto brava indubbiamente...

unica cosa che mi sembra po strana è che da un setup del genere mi aspetterei comunque qualcosa di più in termini di suono

probabilmente ha suonato con il lebayle 9 in legno con ancia zz 4 ma in questo video il bocchino sembra diverso ed anche il rapporto ancia bocchino.

http://www.youtube.com/watch?v=qzpbRA72L9I
in questo video con un guardala e lei è una ragazzina :yeah!)

Posso esprimere un giudizio sintetico: che due p...!
In altri termini: può fraseggiare anche alla velocità della luce ma se il suono deve rimanere affogato!
A questo punto visto che qualcuno ha parlato di setup, consiglio alla simpatica Melissa di abbassare il numero dell'ancia e ridurre l'apertura. Chi glielo fa fare di buttare tutto quel fiato per far vibrare un pezzo di quercia (ancia 4) su un'apertura tipo Porta Pia e tutto questo per ottenere un flebile...fffffffff...
Io sono amante del suono soffiato e dei subtone ma suono soffiato e subtone sono un'altra cosa. Questo io lo chiamo suono "piccolino" o strozzato. In definitiva: tecnicamente nulla da eccepire ma a livello di emissione l'intento è smuovere appena appena l'ancia dalla sua posizione di riposo e "questo elemento non mi piace".

P.S. Dite quello che volete ma negli alti mi da anche l'impressione di stringere un pò il morso (tant'è che il suono si rimpicciolisce ancora).

Citazione:

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su un'apertura tipo Porta Pia e tutto questo per ottenere un flebile...fffffffff...

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:ghigno:

ci passo quasi ogni mattina con lo scooter da Porta Pia la prossima volta provo a portarmi un pacchetto di 3,5 in tasca

Scherzi a parte probabilmente come diceva bene fcoltrane osservando attentamente il video l'imboccatura potrebbe essere un'altra e di conseguenza anche il setup in generale... chi lo sa

Melissa Aldana Crash Trio: Live At Berklee 1 h di concerto solo audio, ma qualità eccelsa .
http://www.npr.org/event/music/22932577 ... at-berklee

Grazie Martin, ottima segnalazione :D

Bha, a me NON piace.
Niente di nuovo niente di innovativo i soliti pattern rimescolati 1000000 volte.
Mi piaceva molto di più il secondo classificato, Pivot qualcosa, che almeno ha una sua identità, e suona in modo "diverso" ma pure lui a suono,ovattato.
Amo l ebanite ma qua si torna indietro invece di andare avanti, a livello di suono.
Ovviamente mia opinione personale, e magari a saperli mescolare 10000000 i patterns

Sarà che a me in un musicista piace la personalità e il suono più di tutto il resto, e prima di tutto il resto.

Beh mi sembra abbastanza giovane da potersela ancora costruire una personalità....
Poi è abbastanza ovvio che non sarà mai un Eric Dolphy, per es. ;)

In effetti ci sono palesi problemi di amplificazione del sax. Aldana è molto brava tecnicamente ma la sua lirica non mi fa impazzire anche ascoltandola in altri contesti.

pivot e' probabilmente tivon pennicott... :D e' un grande, hai centrato giusto, il suo suono puo' non piacere ma come talento ed orecchio e' probabilmente il piu' grande tra i giovani... ascoltalo a profusione sul sito dello smalls e concorderai... tra l'altro e' un loro prodotto perché ha iniziato in fasce praticamente, con le jam e poi e' stato via via assunto dai vari leader per la sua grande efficacia...si ostina a sonare con un conn stravecchio che credo che non gli giovi , ma questi son gusti e opzioni personali