Buongiorno,
sono diplomato in saxofono classico ed ora sto cercando di cimentarmi sul jazz.
Il mio problema è che utilizzando becchi "jazz" non riesco ad avere il suono che ho in testa.
È l'impostazione il problema? Come posso risolvere? :pray:
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Buongiorno,
sono diplomato in saxofono classico ed ora sto cercando di cimentarmi sul jazz.
Il mio problema è che utilizzando becchi "jazz" non riesco ad avere il suono che ho in testa.
È l'impostazione il problema? Come posso risolvere? :pray:
Puoi avere un suono jazz anche con becchi "classici". L' impostazione fa una grossa differenza. Puoi risolvere facendoti consigliare da qualcuno di accreditato che suona il jazz. Ciao.
e che suono hai in testa?
Comunque secondo me usa solo un bocchino e concentrati su quello quando studi... Può essere anche un bocchino da classica, se il suono ce l'hai bene in testa lo puoi tirare fuori da qualsiasi setup...
Fai esercizi con il bocchino, bocchino+chiver, armonici e note lunghe.... Poi prendi un sassofonista che ti piace, ascolta il fraseggio e cerca di "imitare"
Ti serve prima di tutto l'impostazione giusta... E poi il bocchino giusto.
Perché questo? Perché per generare un certo suono bisogna che sussistano certe condizioni, sia nel modo di suonare, sia nell'hardware che usi.
Altrimenti... Tutto il lavoro che fai non è proficuo.
Devi solo cambiare sia impostazione sia modo di suonare, se hai già un hardware adatto a quelle che vuoi ottenere, concentrati solo su queste cose...
Dopo un diploma classico, sarà innaturale cambiare impostazione&modo di suonare... Ma con qualche mese di studio mirato non dovrebbe essere impossibile.
Concordo. Bisogna però fare attenzione a non cercare imitare anche l' equalizzazione che viene fatta nel post editing in studio. Per la mia piccola esperienza, la cosa va a scapito del volume. Ad esempio guarda il post di Mad realtivo a Brecker in studio e ascolta la differenza tra il suono dry e quello quando mandano anche la sezione.Citazione:
Originariamente Scritto da ilcama
Chiaro.
Stavo utilizzando un Selmer D Soloist con ance Rigotti, ma un mio amico mi ha prestato un Jody Jazz, che mi sta facilitando un pò la vita.
Avete qualche suggerimento per l'impostazione??
secondo me guarda un po' di video di bergonzi sull'imboccatura e poi fai gli esercizi che ti ho detto ...a manego... :D-:
esiste anche un libro di liebman "sviluppare un suono personale sul sassofono"... dice tutto e niente, però può esserti d'aiuto
bergonzi mi è più simpatico :)
Grazie tante :half:
Sì il libro di Liebman esiste ma è una ca*ata pazzesca.
Su Jazzitalia trovi un articolo:Imboccatura classica o jazzistica?Molto utile....
Se hai fatto il conservatorio e hai studiato classico devi totalmente dimenticare ciò che hai imparato a livello di impostazione.
Ricordo il mio insegnante che sulle note acute mi diceva di stringere come un matto..
Ho dovuto ricominciare a studiare con il solo becco.. i video di bergonzi sull'imboccatura aiutano un sacco
Per me non esiste (o forse non dovrebbe esistere) una contrapposizione tra l'impostazione "classica" e quella diciamo "moderna" ma naturalmente posso sbagliarmi. Secondo me un bel suono, in generale, si ottiene quando l'ancia vibra in forma libera e piena ma sempre attraverso il controllo dell'imboccatura e gli acuti sono "belli" quando escono senza particolare sforzo e godono della risonanza della faringe che li rende "rotondi".
Quello invece che è molto diverso credo che sia il concetto estetico e anche funzionale di suono: nella classica serve un controllo perfetto dell'intonazione, della dinamica e dell'articolazione; questo fa sì che il suono debba essere "contenuto" in un inviluppo preciso che non ammette imprecisioni, sbavature o sguaiataggini. Un becco medio-chiuso con un'ancia medio-dura può aiutare a contenere e a stabilizzare il suono, grazie anche alla maggior resistenza che produce.
Nel Jazz e nella musica moderna in generale credo valgano sempre i parametri sopra citati ma l'estetica del suono può cambiare di molto: si può attingere ad una grande varietà di espressioni anche molto incisive, ben al di fuori di quell'inviluppo sonoro che dicevamo prima. Può essere che in un crescendo il suono si ingrossi cambiando bruscamente colore perchè l'omogeneità del timbro rispetto alla dinamica non viene cercata ed un suono più "debordante" non necessariamente viene considerato sguaiato. In generale un becco medio-aperto con un'ancia medio-morbida offre meno resistenza, produce un suono "più grande" e permette un bending molto più ampio delle note e quindi (volendo) anche un vibrato molto più marcato e una gran varietà di colori ed espressioni che dipendono poi sia dalla dinamica che dal modo di attaccare le note.
Naturalmente non è detto che "il suono Jazz" venga fuori per forza da becchi aperti con ance morbide, anzi, ultimamente alcuni jazzisti contemporanei prediligono setup opposti, dipende sempre da che riferimenti prendi... il suono di Plas Johnson nella Pantera Rosa - solo per fare un esempio stupido - credo venisse fuori da un setup piuttosto "aperto".
:saxxxx)))
Siccome non hai problemi di lettura comprati il metodo di Bob Mintzer 15 studi jazz funky blues. È concepito per studiare. linguaggio.Assorbi più. che puoi dall' esempio suonato
Quegli studi di Mintzer sono validissimi, non so però se si trovano anche per strumenti in Eb.
A me sull'alto piace tantissimo il suono di Cannonball Adderley :slurp: , ne ho ascoltato sempre a quintali e riesco ad avvicinarmi un pochino usando un Vandoren Java A75 con ance V16 n.2,5. Quel suono pieno e nasale sul registro portavoce si ottiene aprendo bene la faringe, il A (con portavoce) trovo che sia una nota importante sull'alto: io la sento vibrare in mezzo agli occhi e ancora su fino al D palmare quella risonanza mi aiuta tantissimo, purtroppo le ultime note palmari si stringono nonostante tutto il mio impegno, invece Cannonball andava su come un treno e le "raschiava" pure quelle note :half: !
Esiste la versione in mibemolle.
Buono a sapersi, grazie.Citazione:
Originariamente Scritto da Di pede ismaele
Il metodo di Liebman a mio parere e‘ validissimo.Bisogna studiarlo...lavorarci almeno per un anno con costanza.