salve mi piacerebbe sapere il prezzo del sax selmer tributo a charlie parker dragonbird ???
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salve mi piacerebbe sapere il prezzo del sax selmer tributo a charlie parker dragonbird ???
grazie mille !!!!!!
oh mio Dio mi sento male a vedere questa truffa......
Non da parte del negoziante eh (perchè non penso che lui abbia un gran guadagno)!!! ma da parte della selmer stessa che fa uscire questi modelli a questi prezzi astronomici...
Sono pienamente d'accordo!Citazione:
Originariamente Scritto da Zeppellini Matteo
non è che li costringono a comprarli puntando pistole alla tempia eh... =)
Sfruttano il marchio, la storia...tutto qua, è normale!
Sono strumenti, che per quanto possano piacere o meno... hanno comunque un loro mercato.
Trattandosi di serie molto limitate... in alcuni mercati sono strumenti che vengono venduti in tempi molto rapidi.
Quindi chi ha ragione?
Chi dice che si tratta di strumenti "truffa", senza magari nemmeno averli visti/toccati/suonati?
O chi ha prodotto uno strumento costoso (che magari non vale quello che costa)... ma che alla fine riesce a venderli?
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Secondo me... non bisogna confondere l'immaginario (o pregiudizio?) collettivo con quella che poi è la "realtà in sè"... e i meccanismi del mercato.
Per animare un po' il thread pongo alcune questioni:
1) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per fare una valutazione attendibile di uno strumento?
2) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per fare una valutazione attendibile di uno strumento, al netto della storia (non solo "sassofonistica") dello strumento?
3) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per capire da cosa può essere influenzata la resa di uno strumento?
4) quanti hanno effettivamente hanno avuto di provare un numero cospicuo numero di strumenti (vintage) dello stesso tipo per riuscire a fare una statistica attendibile?
5) quanti hanno effettivamente le capacità (tecniche e non) per fare una valutazione di uno strumento moderno tenendo conto delle caratteristiche intrinseche dello strumento, al netto dei fattori che influenzano la resa dello strumento... e al netto del marketing?
6) quanti hanno effettivamente un metodo che tiene conto di parametri oggetti (e volendo anche soggettivi) per valutare uno strumento?
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Personalmente ritengo di avere una buona capacità di analisi.
Personalmente non ho provato un numero di strumenti dello stesso tipo (modello, fascia di matricola... etc etc), "sistemati" in condizioni tali da rendere il confronto attendibile e di conseguenza da rendere la statistica attendibile... di conseguenza, se devo fare una valutazione... posso tenere conto solo di alcune sensazioni personali (al netto dei miei gusti personali... e che tengono conto di alcuni benchmark, acquisti nel tempo) che possono farmi apprezzare o meno l'oggetto che provo.
Senza un risultato statistico, io non mi sento di arrivare a conclusioni del tipo: "X è meglio di Y... però Z è una figata", "K è una truffa... meglio J" e via così... :D-:
nemmeno io li ho provati....
ma un "prezzo SCONTATO" di 5400€ per me è una presa in culo...
voi dite quel che volete...
grazie di tutte le risposte !!!! comunque a vederlo esteticamente è bellissimo!!!
Secondo me... non bisogna confondere l'immaginario (o pregiudizio?) collettivo con quella che poi è la "realtà in sè"... e i meccanismi del mercato.
tza tu hai ragione (come spesso capita su questo forum...) però voglio ricordarti che se esiste un immaginario (o pregiudizio) questo è sicuramente a favore della selmer, per esempio: a parità di prezzo è sempre meglio un selmer, quindi credo che chi non parla bene di questo marchio forse ha i suoi buoni motivi e non si fa certo condizionare dal marchio!
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Per animare un po' il thread pongo alcune questioni:
1) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per fare una valutazione attendibile di uno strumento?
2) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per fare una valutazione attendibile di uno strumento, al netto della storia (non solo "sassofonistica") dello strumento?
3) quanti hanno effettivamente la capacità (tecniche e non) per capire da cosa può essere influenzata la resa di uno strumento?
4) quanti hanno effettivamente hanno avuto di provare un numero cospicuo numero di strumenti (vintage) dello stesso tipo per riuscire a fare una statistica attendibile?
5) quanti hanno effettivamente le capacità (tecniche e non) per fare una valutazione di uno strumento moderno tenendo conto delle caratteristiche intrinseche dello strumento, al netto dei fattori che influenzano la resa dello strumento... e al netto del marketing?
6) quanti hanno effettivamente un metodo che tiene conto di parametri oggetti (e volendo anche soggettivi) per valutare uno strumento?
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credo che pochi possano avere i requisiti che dici tu (io di certo non li ho), però è vero pure che chi si avvicina ad uno strumento del genere non sia certo un principiante, di capacità ne ha e anche di esperienza, quindi se da un lato forse non è corretto parlare di "furto" certamente non si può negare che questo è un prezzo da "pazzi". poi alla fine è sempre il mercato che giudica, se questi strumenti vengono venduti e c'è qualcuno che li acquista allora vorrà dire che il prezzo è corretto perchè c'è chi ha deciso di spendere quei soldi per quello strumento; però a questo punto chi sono i pazzi? chi li fabbrica, chi li vende o chi li compra? :mha!(
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Senza un risultato statistico, io non mi sento di arrivare a conclusioni del tipo: "X è meglio di Y... però Z è una figata", "K è una truffa... meglio J" e via così... :D-:[/quote]
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in realtà non penso che possa esistere un dato statistico valido a levello "universale", dipende solo dal gusto personale di chi suona. io personalmente questi strumenti li ho provati e non è che mi abbiano entusiasmato, credo di non essere il solo a pensarla in questo modo, comunque ribadisco quello che ho detto prima: se c'è qualcuno che è disposto a spendere oltre 5000 euro per questo sax, allora vuol dire che per lui il prezzo è corretto, in fondo si sa, dove c'è gusto non c'è perdenza...
nella formazione del prezzo di vendita di un bene, le regole dell'economia insegnano, viene sempre considerato il valore che il mercato e' disposto a riconoscere a quel bene e cio' indipendentemente dai costi di produzione etc. etc. Pertanto la Selmer avra' fatto le sue brave indagini di mercato e avra' avuto delle statistiche di vendita che confermeranno il proprio market price. Il tempo ci e gli dira' se avranno saputo azzeccare la strategia.
Eh, che qualcuno richiami alle fucine Ida Maria che ce lo facciamo fare a meno della metà ;)Citazione:
Originariamente Scritto da STE SAX
(eventuali riferimenti a problemi di natura legale tra Ida Maria Grassi e Selmer sono puramente casuali)
firebird , dragonbird , ma sono impazziti ........e cos'è la playstation .....
i grandi del passato si staranno rigirando nella tomba!!!!
Citazione:
Originariamente Scritto da Zeppellini Matteo
Non hai visto il catalogo... :smile:
Nel catalogo Selmer italiano 2011 (IVA vecchia):
il contralto Serie III incisione Dragonbird viene 4850 euro
il tenore Serie III incisione Dragonbird viene 5640 euro
il contralto Reference incisione Dragonbird viene 5900 euro
il tenore Reference 54 incisione Dragonbird viene... 6700 euro :fischio:
Comunque, i sax costan poco in confronto ai clarinetti... pensa che il quartino della Selmer costa 5600 euro!! :muro((((
La settimana scorsa sono stato alla Selmer, ho visto questi sax, sono esteticamente fantastici, non li ho provati.
Ho provato dei tenori e dei soprani.
Le nuove incisioni che fanno sugli strumenti sono delle vere opere d'arte.
Il valore collezionistico è innegabile.
> Il valore collezionistico è innegabile.
Mah, io non sarei cosi' sicuro: compra oggi un mark vi ed un dragonbird allo stesso prezzo (5000 cocuzze). Fra dieci o venti anni sei cosi' sicuro che il dragonbird varra' piu' del mark vi? Io punterei decisamente sul buon vechio marcolino.
Siamo d'accordo… però questo vale fino ai Selmer di 15/20 anni fa'… vale per gli usati.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Non vale mediamente per i Selmer "nuovi"… specialmente per gente non "conservatoriale".
Vale e continuerà a valere (per ragioni "storiche") nei conservatori… e infatti nei conservatori italiani (nella stragrande maggior dei casi)… senza un Selmer non vai lontano.
Neanche secondo me ci sono molte persone in grado di fare statistiche… ma anche solo perché non si presentano tutte le condizioni necessarie.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
L'esperienza si matura provando però se non si riesce a mettere insieme tutti i fattori (anche suonando da 20 anni, anche suonando a livello professionistico…) non è semplice riuscire a fare valutazioni, che appunto hanno una valenza statistica.
Per esempio… io ritengo di avere buone capacità di analisi… ma se mi dai da provare un Selmer "vintage", sono in grado di dirti se mi piace, cosa mi piace in particolare e perché… so dirti se per qualcosa è migliorabile.
Assolutamente non saprei dirti se si tratta di un Selmer "vintage", medio, buono, ottimo, eccellente, meraviglioso… o TOTALE. Per una valutazione simile sicuramente dovrei andare da qualcuno che ha una "letteratura" più vasta della mia a riguardo… almeno per quelle competenze che mi mancano.
A questa domanda ha già risposto STE SAX…Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Tieni conto che negli Stati Uniti… le serie limitate della Selmer vanno quasi a ruba…. o meglio vengono venduti in tempi decisamente rapidi (rispetto ai tempi più rapidi rispetto ai tempi nel Vecchio Continente… le ragioni sono molteplici).
Diciamo che c'è gente (poca) che sicuramente è riuscita a fare un analisi attendibile di una generica serie. L'arbitro finale di tutto è il gusto personale… però bisogna vedere anche quali sono i parametri che tu usi per dire: "questo strumento mi piace" oppure "questo strumento non mi piace".Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Posso affermare che generalmente la maggior parte dei sassofonisti qui nel forum, riesce ad apprezzare strumenti dinamicamente molto reattivi: il Mark VI è uno strumento che (nel bene o nel male) rappresenta lo "strumento dinamicamente molto reattivo".
La serie "Reference" per esempio (nonostante il marketing) invece ha caratteristiche diverse: sono strumenti dinamicamente non troppo reattivi e che in generale non escono molto (e infatti la maggior parte delle persone che ha provato un Reference (alto o tenore) ha lamentato un suono troppo ovattato (qualcuno dice "afono") rispetto agli strumenti originali a cui dovrebbero ispirarsi (secondo quello che il marketing che vuol far credere).
Fin qui niente di male… la Selmer ha semplicemente creato degli strumenti che si distinguono dagli strumenti che ha a catalogo… c'è gente che riesce ad apprezzare strumenti "poco reattivi" e "più lenti" (o se vuoi "più resistenti").
...a questo punto vorrei tirare un po' le fila a questa discussione se mi è consentito.
nel leggere un po' i commenti di tutti quanti noi non penso che ci troviamo agli antipodi, penso piuttosto che guardiamo tutti la stessa cosa ma da angolazioni diverse.
innanzitutto credo che concordiamo un po' tutti sul fatto che in certi ambiti (conservatorio, musica classica su tutti) ci sia ancora quel "retaggio" psicologico dovuto ad una serie infinita di fattori, per il quale si pensa: o selmer o niente!!! questo ha senza dubbio contribuito ad alimentare la "leggenda selmer" anche se la selmer non ne aveva affatto bisogno perchè resta e resterà sempre un marchio strepitoso. tuttavia questo ha impedito a marchi emergenti, per certi versi maggiormente innovativi, di ritagliarsi le giuste e meritate fette di mercato...
il punto è che, anche se come dice tzadik è impossibile fare delle statistiche attendibili, si possono più o meno fare delle "indagini"; e a seguito di queste indagini sembra che se dovessimo fare un "referendum" su quale sia stato il miglior sax di tutti i tempi (fermo restando i gusti e le inclinazioni personali), probabilmente diremmo che il miglior sax di sempre è il mark VI; ora a distanza di svariati decenni dal lancio di questo strumento, era lecito attendersi un standard qualitativo da parte della selmer almeno una spanna al di sopra degli altri produttori, cose che così non è (certo questa è una mia valutazione molto soggettiva, ma penso condivisa da molti)....
vengo ora alle conclusioni; benissimo ha fatto la selmer a mettere sul mercato il suo "ultimo" nato, il reference appunto, ad un prezzo da pazzi, certamente avrà fatto le sue indagini e le dovute verifiche di mercato per valutare la reale collocazione di questo prodotto a quel prezzo e avrà avuto modo di verificare che il mercato "recepiva" bene sia il prodotto che il prezzo. a questo punto però l'indagine la voglio fare io e spero di avere molte risposte a questa mia semplice domanda: chi di voi è disposto a spendere 5400 euro per il reference 54 firebird?
...se è vero come è vero che il prezzo lo fa il mercato (cioè: se sono disposto a spendere quella cifra per quello strumento, evidentemente è perchè lo strumento li vale), se alla mia domanda saranno di più le persono NON disposte a spendere quella cifra, allora vorrà dire dire che il prezzo è veramente un prezzo da "pazzi"....
Esatto. :zizizi))Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Si e no.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Il sassofonista classico medio (che esce dal conservatorio) è particolarmente affezionato (...) ai Selmer moderni... ed è per questo motivo che la Selmer sopravvive.
Il i]sassofonista non classico medio[/i] è particolarmente affezionato a strumenti Selmer non più in produzione da circa 40 anni... il mercato di questi strumenti rafforza parzialmente l'immagine della Selmer, però non rappresenta una possibilità di guadagno diretto (per la Selmer stessa).
C'è una verità di fondo e questa va identificata nelle caratteristiche che il produttore ha voluto per il modello che si vuole analizzare.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Poi chiaramente bisogna vedere se le caratteristiche che il produttore dichiara sono veritiere (e di solito e così) e se queste caratteristiche incontrano il favore del pubblico.
Qua c'è l'inghippo... qualitativamente i Reference sono al livello degli altri Selmer (contemporanei al Reference)... il punto semmai è che mediamente lo strumento non piace per il suono che genera e per le sensazioni che trasmette.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Semmai l'errore della Selmer è stato il proporre uno strumento che prevedibilmente sarebbe stato poco appettibile per il pubblico.
Le serie speciali Reference si dice che vengano realizzati con tecniche un po' diverse dai Selmer "standard"... quindi il maggior costo è dovuto in parte al maggior costo di alcune lavorazioni... e poi al marketing.Citazione:
Originariamente Scritto da antonello
Parliamo comunque di serie limitate. Quindi prima o poi sono strumenti che verranno venduti e quindi la Selmer alla fine della fiera non va in perdita su questi strumenti, se va in perdita, va in perdita sugli strumenti "standard".
Di Dragonbird se ne produrranno e venderanno pochi, proprio per il costo, ce ne saranno pochi in circolazione sia oggi che domani.Citazione:
Originariamente Scritto da re minore
Poi il punto non è scegliere un Mark Vi o un dragonbird, anche io sceglierei il mark VI come investimento, il punto è che ce chia ha già un mark Vi e non solo, e comprerà anche un dragonbird
Nel 2004 ho comprato un tenore reference 36 e lo pagai 3700 euro. Un anno fa ho comprato un mark VI e l'ho pagato 4000 euro. Oggi volessi comprare un Reference tenore probabilmente dovrei spenderne quasi 5000. Di conseguenza non penso che questi strumenti abbiano una particolare svalutazione. Inoltre mesi fa in un negozio della mia zona ho visto che avevano 2 reference contralti. Sono andato la settimana dopo per provarli ed erano stati venduti entrambi. Non è che siano poi così invendibili, nonostante il prezzo francamente esagerato.
Per valutare la cosa da un punto di vista economico il punto non e’ quanto dovresti spendere per riacquistare un ref. 36 ma a quanto potresti eventualmente rivendere quello che hai.
Detto questo, io preciso che il tenore ref. 36 non lo conosco ma conosco il contralto ref. 54 che mi piace, e non poco. Tutti i ref. 54 che ho provato (pochi, direi 4 andando a memoria) erano ottimi sax. Il punto e’ che con quella cifra mi compro piuttosto un SBA, che e’ poi quello che ho fatto un giorno che ero andato a provare un ref. 54 e sono tornato a casa con il SBA.
Se non esistessero mark vi e SBA io credo che ora avrei un Ref. 54, per il quale le uniche alternative che considererei sarebbero SA 80 d’antan, YAS-62 purple logo e yanagisawa 992 (e magari 991, ma su questo non posso dire con certezza perche' non lo ho mai provato... immagino non sia cosi' distante dal 992).
Io, personalmente, dal mio punto di vista prettamente "lisciarolo", penso proprio che, per il genere che faccio io, i nuovi Serie II, ed anche i Serie III e vari Reference, dovrebbero andare benissimo così come sono...secondo me é sbagliato fare alcuni generi musicali(liscio compreso) con dei sax che, di loro natura, sono troppo "squillanti"...
...ho visto e sentito su YouTube dei video d'epoca con grandi sassofonisti romagnoli che suonavano con degli alti Mark VII(sicuramente il Selmer più potente e brillante di sempre)e bocchini Colletto Sonor...ebbene, alcune volte ho dovuto riconoscere che in questi casi il loro suono era fin troppo brillante e penetrante; quindi, almeno secondo me, dall' alto della mia ignoranza, può invece essere una buona cosa suonare con sax di loro natura un pò "afoni" come potrebbero essere, appunto, i Selmer di recente produzione...ora aspetto i vostri pareri, che ne sapete molto più di me
gil68, ti giuro che ogni volta che suono il mio Selmer del '30, quando finisco le orecchie mi vanno avanti a fischiare per diversi minuti - quello strumento è una bestiaaaa :half: :saxxxx)))
Concordo, ho preso anche il contralto 54 l'anno successivo. Era appena uscito di fabbrica e nonostante ciò aveva un suono molto pronto e potente, molto meglio del SA80II che avevo. Mentre il tenore da nuovo dava quell'impressione di tappato che poi ha perso negli anni, il contralto invece mi dava da subito le sensazioni di suono di un vintage. Meccanicamente è strepitoso, come lo è anche il tenore 36, molto intonato ed in questi anni non ho mai visto un riparatore.Citazione:
Originariamente Scritto da re minore
Penso che il fatto che sia più pronto potrebbe essere dovuto alla laccatura che ho notato nel contralto essersi rovinata maggiormente rispetto al tenore. Probabilmente ha uno spessore inferiore che limita meno le frequenze.