da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
presa da un Musica Jazz del 2005
"La musica è innanzitutto musica, e non certo protesta"
"Con i musicisti dopo cinque minuti si finisce sempre a parlare di jazz, non è più possibile comunicare...io quando scendo dal palco di jazz ne ho fin sopra i capelli"
Ascolto Bartok, Stravinsky, Sostakovich, ma niente jazz. Ascolto anche pop e parecchi cantnati, Bacarach, Rodgers, sammy davis...Roba che mi rilassa, il jazz non ha su di me un effetto rilassante"
TI ESERCITI MOLTO?
No.Tengo in esercizio la muscolatura della bocca e questo è tutto. Non ci si può esercitare su delle idee...
Ecco, l'ultima è la più interessante, dimostra che troppe volte si prendono delle posizioni a mio parere presuntuose in un certo senso, anche nel forum leggo delle cose dette in maniera assolutista, questo si fa così, per fare questo bisogna fare questo ecc...in vece Joe Henderson dice quello che ho scritto sopra, e come lui Chet Baker, che addirittura, a detta dei suoi collaboratori, non conosceva gli accordi e spesso nemmeno le tonalità in cui suonava...
poi, per quanto mi riguarda, la penso diversamente, ma non credo che ciò che penso io sia la legge assoluta..
a voi i possibili commenti
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
anchio nel mio piccolissimo la penso come lui, prima viene la creatività poi parecchio dopo viene la teoria e la tecnica.
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
questo sì, però Henderson dice che proprio non si esercitava! forse anche perchè faceva una serata al giorno...
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
giusto... "non si esercitava" può essere letto anche: "non studiava" ma suonare lo doveva fare in modo o nell'altro
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Quest'estate Lovano ha detto, in parte, il contrario. Prima diventate mostri di tecnica e teoria, poi buttate via tutto quello che avete studiato e lasciate libera la creatività! Sul suo modo di esercitarsi aveva detto: “You can practise practising or you can practise playing”, ovvero o facendo esercizi, o suonando sviluppando anche le idee.
D'altronde un altro grande come Gary Bartz, ogni mattina si faceva (non so se ancora) un libro intero di musica classica. O il buon Brecker finiti i concerti si metteva lì a esercitarsi.
Credo che il tutto dipenda da come si sente e si interpreta la musica, e il jazz in particolare. Senza che per forza ci sia una strada più giusta rispetto a un'altra.
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
joe henderson è stato un musicista dal talento immenso, già da giovane suonava con uno stile personale e molto complesso, con una fantasia improvvisativa fuori dal comune.
bisogna anche vedere di che anno è l'intervista e quanti anni avesse joe =)
per chi non l'avesse letta c'è questa intervista in rete, molto bella
http://www.melmartin.com/html_pages/Int ... erson.html
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
come scritto, l'intervista è del 1968
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Arrivato a quel livello... Henderson poteva dire che il sax suona meglio se il bocchino è girato con l'ancia verso l'alto. :lol:
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Si parlare e parlare i fatti so altri.
Che non Si esercitava non ci credo o meglio, credo che fino a 50 anni si e esercitato da morire, poi ha continuato a suonare di rendita
Che e ben diverso, dall avere 20 anni e non esercitarti.
Che poi la creatività e un altra cosa
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
e si infatti '68-'37 fa 50
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
infatti quando l'ha detto aveva trent'anni...come già detto, non ci sono regole fisse, lui la pensava così, e penso che sia un elemento autorevole, altri diversamente...gli assolutismi vanno bene solo per gli insegnanti che vogliono imporre il proprio metodo in maniera esclusiva
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Bene allora non Ci credo
Perché dovrebbe dire la verità?
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Citazione:
Originariamente Scritto da KoKo
joe henderson è stato un musicista dal talento immenso, già da giovane suonava con uno stile personale e molto complesso, con una fantasia improvvisativa fuori dal comune.
bisogna anche vedere di che anno è l'intervista e quanti anni avesse joe =)
per chi non l'avesse letta c'è questa intervista in rete, molto bella
http://www.melmartin.com/html_pages/Int ... erson.html
Oh...the kids want it oh YEAHHHH I agree :lol: :lol:
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
e perchè dovrebbe mentire su una cosa così ? non credo sia l'unico, anche roberto gatto ha detto ad un mio compaesano che non studia più da anni, anche lui probabilmente perchè troppo impegnato
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Ma se uno utilizza lo strumento quasi tutti i giorni (per concerti, incisioni in studio, composizione dei pezzi, ecc...) per quale motivo dovrebbe ancora avere la necessità di passare altre ore a studiare? Quello lo devo fare io che, suonando in pubblico una volta al mese, se non passo un po' di ore a studiare poi mi si bloccano le dita oppure ha senso se si vuole diventare dei mostri di tecnica ma fare musica non vuol dire essere necessariamente "il sassofonista più veloce del west" :D . Uno dei pezzi più emozionanti di Parker è un "Lover Man" dove, rispetto al solito, fa pochissime note (anzi ne sbaglia addirittura qualcuna ...).
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Dany, tu ci credi
Io non credo
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
Re: da un'intervista del 1968 a Joe Henderson
eppure ci sono alcuni dischi dove il grande Henderson suona in maniera straordinaria .
e non sarà sempre così .......forse proprio perchè ha smesso di studiare.
ai posteri ......