Salve a tutti, il mio insegnante di solfeggio recentemente mi ha dato degli spartiti su un tempo di 4/2 da trascrivere in 4/4 per abituarmi al senso ritmico...nn so voi ma io trovo molto stano questo tempo e francamente non ne vedo l'utilità
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Salve a tutti, il mio insegnante di solfeggio recentemente mi ha dato degli spartiti su un tempo di 4/2 da trascrivere in 4/4 per abituarmi al senso ritmico...nn so voi ma io trovo molto stano questo tempo e francamente non ne vedo l'utilità
Con il 4/2 non ho mai avuto a che fare e effettivamente penso sia un tempo poco usato ... poi magari dipende dai generi musicali...
Analizzandolo, pare faccia parte della stessa famiglia del 4/4, cioè, una misura quaternaria semplice, ma scandita alla minima, in sostanza cambia solo la durata del tempo.... alla fine non è neanche così tanto strano.
in pratica che sono battute da 4/4 divise in 2? ho notato che il metronomo che ho preso recentemente anche quando batte il 4/4 mette comuque un acento sul 2° quarto, come ad indicare che la battuta di 4 è in realtà composta da 2 di 2/4..
mi sarò spiegato??
booh
L'accento che emette l'accordatore serve solo a rendere l'idea sulla posizione in cui ci si trova, in realtà gli accenti delle quaternarie sono "prima: forte, seconda e terza: debole, quarta: mezza-forte".
Quindi dire che il 4/2 è la metà, sarebbe un'errore, perchè lo si assocerebbe erroneamente a un 2/2 che è un tempo binaro (primo: forte, secondo: debole)
pensa.. l'ho QUASI capita! :)
I tempi sono solo delle convenzioni per distribuire gli accenti (a seconda del tipo di musica) e le figurazioni nelle battute: non è detto che siano sempre tutti altrettanto utili (nè necessari) tanto è vero che quelli più diffusi non sono poi molti ad esempio il tuo 4/2 come ti è già stato detto è come un 4/4 ma con le minime al posto delle semiminime.
Grazie ragazzi per le spiegazioni, purtroppo nel corso di solfeggio (come è giuso che sia) ci sono anche 4/2 e 3/2 che sono tempi poco usati ma che sono utilissimi a detta del mio insegnante per la ritmica e il tempo.
Purtroppo prima di prendere iltubo in mano mi sarei dovuto fare appuno il corso di solfeggio ma va bene
Esatto, 4/2 è, come per tutti i tempi, Quantità/Qualità, ovvero quante note al numeratore e quali note al denominatore, quindi come han detto gli altri 4 note della durata ciascuna di una minima (1/2).
Ne provo una banale: 4 movimenti di due quarti l'uno......
La ternaria... una volta mi capitò il 3/32 (per studio) ... ancora mi chiedo chi fosse quel folle che creò quella partitura... piuttosto meglio la 3/64 eheh!Citazione:
Originariamente Scritto da Chopin75
E che razza di tempo è? :mha!( Chia ha scritto una partitura del genere è un sadico :twisted:Citazione:
Originariamente Scritto da Isaak76
Perchè vi complicate la vita con ragionamenti astrusi?
4/2 è una misura quaternaria semplice, in quanto la suddivisione è binaria così come nel 4/4.
Il significato frazionario della misura indica al numeratore il numero dei tempi (4) al denominatore il valor di ciascun tempo ovvero l'unità di tempo (1/2 ovvero i valori temporali, di ciascuna nota vengono dimezzati: per dirla, in altri termini, se nel 4/4 quando battete il tempo, il battere/levare si divide in 2 crome, nel 4/2 si divide in 2 semiminime: il valore della semiminima, come degli altri valori temporali, è dimezzato).
Qual è la funzione di tali denominazioni?
Semplificare il livello di lettura.
Altro esempio, se prendete un solo di C. Parker, quelli a velocità vertiginosa (dai 200 ai 300 bpm) sono tutti trascritti in 4/4 o C (piccola nota, il 4/4 viene denominato anche C, perchè anticamente i tempi binari erano considerati "imperfetti" rispetto a quelli ternari che erano contrassegnati con O che veniva barrato in caso di tempi binari).
Che si imposti a 200bpm o oltre il metronomo e si cerchi di andare a tempo, è roba da folli...battere il piede a quella velocità si diventa...epilettici...
E allora?
Basta pensare/leggere il 4/4 (C) in 2/2...
Stesso discorso vale se trovate 3/2 (misura ternaria semplice) 3/16, 4/16, 4/32 ecc. non cambia nulla...basta avere a mente l'unità di tempo e quindi suddividere correttamente ciascun valore.
Mi auguro di essere stato chiaro...
Giorgio Milani: "Ne provo una banale: 4 movimenti di due quarti l'uno..."
Esatto: l'unità di tempo è la minima.
Il problema è che da quello che leggo pare ci si attenda di conoscere tutti i tempi possibili ed immaginabili, e che nel caso se ne veda uno appena appena diverso si cada in crisi mistiche.
Io nella mia giovine vita ho suonato di tutto...dal 5/4 al 9/2 ed al 7/8 per arrivare anche a parti dove il tempo era scandito in secondi con la chiara indicazione di fare un pò come si voleva (il direttore metteva giù la bacchetta e contava i secondi con le dita).
Ora, per quanto sia apprezzabile il voler capire, studiare ed analizzare e sia anche normale il voler essere pronti a tutto secondo me bisogna arrivare al punto da riuscire ad adattare le proprie conoscenze alle situazioni contingenti : se si conosce il tempo tagliato, un 4/2 non può far venire troppe ansie.
Se non si conosce il tempo tagliato, direi che mancando le basi il 4/2 vada un attimino messo da parte.
Altri sono i problemi difficili da sistemare, per esempio i gruppi irregolari da incastrare correttamente.
Pare che nel periodo classico la pertiture fossero ritenute difficili in base al grado di "annerimento" delle stesse. Non so dire se si tratta di verità o di una moda del momento. Sta di fatto che come è stato correttamente affermato, l'importante è la scansione ritmica. Il resto è una convenzione. Quindi credo che sia credibile che:
il 4/4 = 4/8 = 4/2
il 3/4 = 3/8 = 3/2
e via andare.