Re: Metronomo... a piede!
portando il tempo con il piede lo varierai senza accorgertene... Potresti provare a batterlo insieme al metronomo!
Re: Metronomo... a piede!
Infatti il mio problema è che quando mi "scappa" una nota mal fatta, il piede tende ad andarle dietro allungando il tempo di battuta per recuperarla.
Ecco, bel consiglio! Attacco metronomo e piede contemporanemate per vedere di acquisire una certa padronanza. Cioè il piede è già attaccato, ci siamo capiti... :lol:
Re: Metronomo... a piede!
Battere il piede ti serve per misurare il valore delle note e delle pause e per comprendere quando una nota è in battere o levare.Sono anch'io un semiprincipiante ed anche il mio maestro ha molto insistito sul battere il piede.Una volta interiorizzata una melodia ed il giusto rapporto delle note e delle pause tra loro all'interno del brano poi potrai suonarla a qualsiasi velocità ed a questo punto il piede puoi anche non batterlo più.E' una sorta di solfeggio con lo strumento.Correggetemi se ho detto delle cose sbagliate. :smile: :smile:
Re: Metronomo... a piede!
Qualunque movimento non finalizzato alla produzione di musica attraverso lo strumento non solo è inutile ma può anche essere controproducente. Il tempo devi averlo in testa, non nei piedi.
Re: Metronomo... a piede!
Citazione:
Originariamente Scritto da phatenomore
Qualunque movimento non finalizzato alla produzione di musica attraverso lo strumento non solo è inutile ma può anche essere controproducente. Il tempo devi averlo in testa, non nei piedi.
Al 1000 %. E se fai anche musica d'insieme secondo me non è per niente bello a vedersi...
Buono studio
Re: Metronomo... a piede!
Le scuole di pensiero su "se e come battere il piede" sono come al solito contrastanti...
Per una vita in conservatorio mi hanno consigliato di studiare le scale, gli esercizi ecc a metronomo senza battere il piede, questo perchè in orchestra è brutto vedere i musicisti che battono il piede.
Il problema sorgeva poi quando dovevo riprodurre gli esercizi senza metronomo(per gli esami ad esempio) e non avendo interiorizzato il tempo(perchè c'era sempre il metronomo a scandirlo) il solfeggio non era precisissimo.
Poi un giorno ho cominciato a studiare jazz, e ho dovuto imparare a tenere il conto delle battute, del solfeggio, dello scorrere degli accordi tutto insieme. Per gestire il tutto mi hanno insegnato a battere il piede sul 2 e 4 quarto di ogni battuta con l'ausilio del metronomo!
Credo che battere il piede con il metronomo, come ti dice il tuo maestro, sia un pò la stessa cosa...
Alla fine sono riuscito ad interiorizzare il tempo e ho trovato giovamenti anche negli esercizi "classici" in cui prima facevo molta fatica ad essere regolare.
Spero che la mia esperienza ti sia utile!
Re: Metronomo... a piede!
Piuttosto che battere il piede (vizio assai difficile da togliere e alquanto anti-musicale) prova con questo esercizio volto a "interiorizzare" il senso del ritmo;
1) trovati uno spazio sufficientemente grande (un corridoio di almeno 7-8 metri o una stanza di dimensioni sufficienti);
2) scegli una scala facile (sol maggiore, fa maggiore etc...);
3) inizia a camminare a passo regolare in modo naturale per la stanza: noterai che la tua "passeggiata" sarà naturalmente regolare e i passi saranno tutti più o meno identici;
4) inizia a suonare una nota per ogni passo che effettuerai (ogni volta che appoggi il piede a terra eseguirai una nuova nota: in pratica se consideriamo il passo come il beat di riferimento, stai eseguendo delle semiminime)
All'inizio ti sentirai un po' Frankenstein in quanto dovrai coordinare molte azioni contemporaneamente, poco a poco ti accorgerai di essere più sciolto e naturale e la regolarità dell'esecuzione migliorerà notevolmente, ma soprattutto migliorerà la "consapevolezza" de tempo e del ritmo. Infatti essere in grado di suonare "a tempo" significa avere interiorizzato il ritmo e sentirlo nella propria testa come un oggetto "reale" e concreto. Se manca questa capacità di visualizzare il ritmo, ahimè non c'è metronomo e piede che tenga...
Poco a poco potrai "inasprire" la pratica andando a studiare scale più complesse e magari iniziando a variare il ritmo, ad esempio:
-due note della scala ogni passo (crome)
-tre note della scala ogni passo (terzine di crome)
-quattro note della scala ogni passo (quartine di crome)
-mescolare due o più delle precedenti formule
Inutile dire che questo semplice esercizio a poco serve se non si pratica giornalmente e con metodo lo studio della suddivisione ritmica (ahimè il solfeggio old school praticato in quasi tutti i conservatori italiani nonché nelle scuole di musica è generalmente poco efficace...).
Re: Metronomo... a piede!
Davide, quello che descrivi è il metodo in uso nelle scuole dell'antica Grecia. Bello sapere che funziona ancora!
Re: Metronomo... a piede!
In realtà io tendo a dondolare e non so se alla fine battere il piede, a livello visivo, sia meglio o peggio.
L'effetto Frankenstein non mi spaventa! Ahahahah!
Re: Metronomo... a piede!
A mio parere dondolare è un'ottima cosa se ti viene bene.
Non credo assolutamente che tutto deve fermarsi dentro la testa. Se per te il piede è difficile non usarlo, ciascuno ha la sua psicomotricità.
Se suonare è un atto solo mentale e i movimenti non finalizzati alla nota sono errori non dovrebbero allora spiegarsi le espressioni assurde che fanno molti musicisti suonando, e non solo il sax.
Suonare può anche essere danzare, contemporaneamente.
I bambini cominciano a farlo ancora prima di saper parlare e hanno ragione loro, fidati di loro, più che di qualsiasi porfessorone imparato dal professorone che ha pensato in un corridoio filosofico che lo stop corporeo potesse meglio convogliare l'afflato cosmico che passa attraverso il pensiero sul diaframma e sulle dita. Questo il mio inutile parere che è discorde (e ne sono consapevolissimo) da fonti altolocate e autorevoli.
Fai quello che ti viene naturale, dondolare, muoversi, quando si suona un qualsiasi strumento è bellissimo, lo faceva sempre anche Ray Charles.
[youtube3:3p7n48uy]http://www.youtube.com/embed/SRTtFE8cYZ8[/youtube3:3p7n48uy]
Re: Metronomo... a piede!
Minkia! Sono sempre affascinato... Macro e microcosmo che si fondono in un coacervo (scusate ma mi adeguo al tenore dell'esposizione) di emozioni primigenee in cui ogni regola è infranta a beneficio della creatività! Come ho potuto ignorare fino ad oggi le smorfie inutili (per quanto efficaci) dei chitarristi metal? Corro ad iscrivermi ad un corso di pole dance nel night club qui sotto casa!
Re: Metronomo... a piede!
Condivido molto l'intervento di Brutti.
Esistono fior fior di studi volti a dimostrare la stretta connessione tra ritmica corporea e ritmica musicale, esistono metodi, poco praticati, specialmente nel nostro paese, che hanno l'utilità di far interiorizzare la ritmica musicale attraverso l'utilizzo di tutto il corpo.
Gli esercizi proposti da Brutti ne sono un chiaro esempio e avvalorano la teoria che tutto quello che impariamo lo impariamo attraverso una strettissima interconnessione tra mente e corpo.
Tali metodologie, come detto dallo stesso Brutti, hanno poco, anzi, quasi niente a che vedere con i limitati metodi di insegnamento classico.
Limitarsi a suggerire: "batti il piede", non vuol dire niente, ma può invece aggiungere una serie di problemi.
Se io sono allenato a "sentire" un ritmo in testa e sono capace di aiutarmi a gestirlo coadiuvandomi con la mia ritmica corporea, questo mi sarà d'aiuto, o comunque, potrei anche non farlo, perchè sono già capace di "sentire" un ritmo in testa.
Se io non sono stato allenato a percepire un ritmo, posso battere qualsiasi cosa, ma non è detto che produrrò il ritmo giusto, nè tanto meno che lo abbia in testa.
E questo secondo me vale anche per il discorso del metronomo. Vai dal maestro e ti dice "segui il metronomo".
Ma saper stabilire un qualsiasi tipo di interconnessione tra un ritmo interno, che ho nella mia testa, e uno dato da un elemento esterno, non è per niente scontato.
Forse, nel caso del metronomo, il discorso potrebbe essere meno problematico, perchè si cerca di farsi influenzare da qualcosa di esterno.
Tuttavia noi tutti lo odiamo, il più delle volte...:D
Ci sarà pure un motivo?
Se non ci si allena a "sentire" e percepire il tempo e le diverse cellule ritmiche nelle loro diverse espressioni, tutti questi elementi restano solo palliativi.
Purtroppo, torno a ripetere che nell'insegnamento della musica al quale siamo abituati, l'insegnamento della ritmica è affidato a metodi arretrati e inadeguati, che non tengono conto del nostro funzionamento, della necessità di utilizzare tutto il corpo etc.,
oppure, addirittura, spesso viene lasciato al caso o alla capacità personale.
Re: Metronomo... a piede!
Citazione:
Originariamente Scritto da phatenomore
Minkia! Sono sempre affascinato...
Che espressione hai mentre resti affascinato? :shock: Forse dimentichi che suonare significa esprimersi e il linguaggio della mimica e del corpo, se è volontariamente scollegato, ci rende in qualche modo innaturali. Rockstars? Anche.
http://gaetanolopresti.files.wordpre...rance-6511.jpg
Restate ingessati se volete ma non fermate chi si muove, grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=Nz5qFFEG19I
Re: Metronomo... a piede!
per Brodo :
teoricamente il tuo discorso potrebbe essere valido ma non tiene conto di alcuni aspetti tecnici che sono legati allo studio del sax.
"dondolare": prova semplicemente a pensare ad un sassofonista (magari con il sax baritono) che per 6 ore non fa altro che suonare e dondolare e saltellare e danzare perchè "gli viene bene".
a fine sessione di studio :cry: sarà con la schiena rotta.
Trane poi rappresenta anche tecnicamente una svolta nel modo di intendere lo studio del sax (è noto che suonava per parecchie ore)
tutta la posizione del corpo è funzionale allo studio del sax e alla produzione del suono.
la postura nel sax è un aspetto tecnico rilevante .
per quanto riguarda le smorfie vale lo stesso ragionamento.
anche per questo aspetto Trane ha indicato una strada che non prevede alcuna smorfia ma al contrario il massimo della naturalezza