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Bisogna possederlo per parlare, regolato bene il Mark VII tenore (fategli aprire le chiavi e metteteci un Soloist o meglio un più moderno Navarro) ha il miglior timbro che Selmer abbia mai fabbricato nella storia. La pecca è soltanto il peso, ma se usi un collarino strategico non si avverte tale problema. Fortunatamente il 99 per cento dei sassofonisti si sono invaghiti del Mark VI ed è meglio così, in modo che anche chi è inesperto in materia di Selmer oggi ha la possibilitÃ* di acquistare un Mark VII anche a 1500 euro. Alcune persone che suonano i mark VI vorrebbero tanto che avessero il timbro del VII ma il valore del VI. Io personalmente non lo cambierei mai col VI ma soltanto per investimento. Adoro il Mark VII ne ho uno meraviglioso.
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ma ti dai botta e risposta? :laughing:
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Io adoro i mark VII proprio per il "buon suono" che ha detto il negoziante. Pesano solo 100 grammi in più dei super action II (parlo del tenore) e non è un problema. La meccanica è larga? ci si abitua subito, io ho impiegato un paio di ore. Quali altri problemi ha? Diciamo piuttosto che la cosa più bella del Selmer mark VII è il fatto che la gente può comprarlo ad un costo molto accessibile quindi anche per chi vuole avvicinarsi a Selmer per la prima volta ha la fortuna sfacciata di ritrovarsi uno strumento stupendo e validissimo senza spendere molto, anche per merito di quelli che preferiscono spendere il triplo per avere un serie III luccicante e lussuoso ma.. "dove c'è gusto, non c'è perdenza"..
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Vero, non conosco bene il sito e faccio un sacco di macagne! nel contempo però imparo!
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Mi sono letto tutte le 13 pagine della discussione, e alla fine penso che abbiano ragione quelli che sostengono che la Selmer abbia prodotto degli ottimi strumenti, ma di tanto in tanto.......
e cioé che indipendentemente dal modello e dall'anno, non c'è una costanza nella qualità, nel senso che forse i Francesi non hanno la mentalità del Samurai come i Giapponesi, e la produzione, al contrario dei sax Giapponesi (o orientali in genere) è abbastanza incostante nella qualità.
Può capitare un Mark7 favoloso e due che fanno cagare, e stessa cosa per tutti gli altri modelli, Mark 6 inclusi, dove ho sentito dire più di una volta, e da professionisti veri, che i Mark 6 sono ottimi, ma per trovarne uno buono devi provarne una quindicina, e devi anche avere fortuna!
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@robinik devi tenere conto che stai parlando di strumenti che hanno dai 40 ai 60 anni diffusi in tutto il mondo ed essendo “professionali” sono stati in mano a professionisti che li hanno usati e abusati e di conseguenza sono stati in mano anche a riparatori e tecnici di tutto il mondo, quello che quindi provi ha avuto una storia che non sempre viene a galla e sicuramente é diversa da un altro strumento della stassa marca modello ed età .
Io non credo che per i Mark VI devi provarne 15 per trovarne uno buono , se questa fosse la percentuale di “bontà” , non avrebbero avuto la diffusione ed il successo che invece hanno avuto .
:sax:
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Diciamo che al momento della prova di un sax, l'influenza del nome e della reputazione gioca una carta molto importante, mi chiedo se su alcuni Mark6 ci fosse scritto un altro nome, cosa succederebbe.......
Comunque mi rifacevo anche ad un intervista rilasciata da un noto sassofonista Americano, che dichiarò che ai suoi tempi entrò in negozio intenzionato a comprare un Selmer Mark 6 nuovo, ne provò una quindicina e usci dal negozio senza comprarlo, da li, il suo commento che per trovarne uno intonato...(disse) bisogna provarne una quindicina!
Di sicuro, io penso che oggigiorno non abbia senso pagare 6000 euro per un sax con 60 anni sulla schiena, quando in produzione ce ne sono un bel pò di qualità superiore.
Però ammetto che al fascino del Selmer è difficile sottrarsi, è un po quello che succedeva per la macchine fotografiche Leica, non facevano foto migliori delle altre, costavano solo un botto di più, ma averne una in mano ti faceva sentire speciale!
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Originariamente Scritto da
Robinik
Diciamo che al momento della prova di un sax, l'influenza del nome e della reputazione gioca una carta molto importante, mi chiedo se su alcuni Mark6 ci fosse scritto un altro nome, cosa succederebbe.......
Comunque mi rifacevo anche ad un intervista rilasciata da un noto sassofonista Americano, che dichiarò che ai suoi tempi entrò in negozio intenzionato a comprare un Selmer Mark 6 nuovo, ne provò una quindicina e usci dal negozio senza comprarlo, da li, il suo commento che per trovarne uno intonato...(disse) bisogna provarne una quindicina!
Di sicuro, io penso che oggigiorno non abbia senso pagare 6000 euro per un sax con 60 anni sulla schiena, quando in produzione ce ne sono un bel pò di qualità superiore.
Classico pensiero di chi è fissato coi nuovi Jappi YaMa o YaNa..."strumenti sublimi, intonazione impeccabile, sono meglio dei vecchi Selmer..." :doh:
No. Io mi tengo i miei Mark VII, che sono magnifici.
YaMa(ha) e YaNa(gisawa) :mrgreen:? Manco in regalo. E lo stesso vale per Taiwanesi, Borgani Pearl e via dicendo. :evil:
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Beh......ho comprato un Yamaha perchè l'ho trovato ad un prezzo che era impossibile dire di no, ma non sono fissato, a me sarebbe andato bene qualsiasi cosa purchè suonasse bene! E non ho niente da ridire sul Mark VII, se ti trovi bene fai certamente bene a tenertelo stretto, solo che a volte mi fa un po ridere quando specie nelle cosidette prove comparative tra un Selmer e un qualsiasi altro sax, tutti sono li pronti a "belare" : "meglio Selmer meglio Selmer" anche quando meglio non è.......
quindi mi piacerebbe vedere questa gente di fronte una prova al buio, senza vedere chi suona, se sono davvero capaci di distinguere uno strumento da un altro, giusto per farmi due risate di gusto...:laughing:
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Robinik
quindi mi piacerebbe vedere questa gente di fronte una prova al buio, senza vedere chi suona, se sono davvero capaci di distinguere uno strumento da un altro, giusto per farmi due risate di gusto...:laughing:
Prove di questo tipo si fanno abbastanza spesso sia per gli strumenti che per gli accessori e i risultati ti potrebbero sorprendere ! Anche qui sul forum sono stati postati dei “giochi al buio” e , nonostante le registrazioni e le riproduzioni dei suoni “caserecce” gli strumeti avevano differenze e molti le hanno saputo evidenziare e abbinare allo strumento !
Se cerchi nelle sezioni specifiche dei sax qualche cosa dovresti ancora trovare , anche se la piattaforma forum é cambiata e molti link si sono persi.
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Robinik
Di sicuro, io penso che oggigiorno non abbia senso pagare 6000 euro per un sax con 60 anni sulla schiena, quando in produzione ce ne sono un bel pò di qualità superiore.
... probabilmente non hai mai provato un Mark VI o un SBA che vale realmente quelle cifre.
Quando lo trovi, vedrai che comincerai a capire perché molte persone (famose) che hanno la possibilità di avere qualsiasi strumento moderno (... senza necessariamente pagarlo direttamente), invece preferiscono investire soldi in un Selmer con più di 50 anni.
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Si sono daccordo, quello che dico è che di quelli buoni pare ce ne sia una percentuale abbastanza limitata, comparata alla fama del nome, e specie dopo tanti anni, trovarne uno è come fare un terno al lotto!
E comunque, nel caso dei Selmer, il fattore psicologico ha un bel peso nel momento della scelta!
E poi siamo pratici, il sax è un tubo di latta con dei fori, siamo nel 2019, non esistono più segreti riguardo alla sua costruzione, anzi, ora è possibile, attraverso le conoscenze acquisite, costruire strumenti molto più performanti, praticamente da parte di qualsiasi produttore!
Con questo, non pretendo dire che i Selmer siano ciofeche, ci mancherebbe, solo che molto probabilmente all'epoca c'erano meno alternative rispetto ad ora, e un Mark VI era come adesso un Yamaha, quello c'era, quello compravi.......in 20 anni di produzione hanno avuto una enorme diffusione, ed è normale che ora goda di questa fama. Succederà la stessa cosa tra 30 anni, quando i nostri figli andranno alla ricerca di vecchi sax Japponesi vintage perchè li considereranno fantastici!
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anni fa volevo capire di cosa si sta parlando quando c'è di mezzo un MKVI .......5-6digits ecc e mi son reso conto che dopo averne provati circa una dozzina non ne ho trovato uno "buono" o meglio che mi piacesse di più rispetto al mio SA80II ben settato, criogenizzato e coccolato!
gli ultimi 2 MKVI che ho provato li aveva a disposizione un ben noto professionista/docente alla Civica di Milano (studi negli USA ecc) che dopo aver provato il mio sax mi ha detto solo: tieniti ben stretto il tuo SA80II..
i due MKVI che aveva nel suo laboratorio/studio li aveva in vendita per conto terzi - giusto per dire che non è solo Marca/Modello a fare la differenza
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Robinik
Si sono daccordo, quello che dico è che di quelli buoni pare ce ne sia una percentuale abbastanza limitata, comparata alla fama del nome, e specie dopo tanti anni, trovarne uno è come fare un terno al lotto!
E comunque, nel caso dei Selmer, il fattore psicologico ha un bel peso nel momento della scelta!
Statisticamente (lasciando fuori gli strumenti Jubilee) è più facile trovare un Serie I/II/Mark 7 che non suona... rispetto a un Mark VI.
Bisogna ricordarsi anche che le prestazioni di uno strumento purtroppo non sono indipendenti né dallo stato di conservazione né dalle condizioni funzionali.
Mi è capitato di provare dei Mark VI e degli SBA che avevano problemi grossi... ma putroppo erano dovuti a interventi inutili e invasivi da parte di riparatori incapaci (... anche famosi): sono cose che però sono visibili già a occhio... senza nemmeno suonare lo strumento.
I Selmer "magici"... quelli "magici" sono pochi.
E raramente lì trovi in vendita e raramente si tratta di Selmer assemblati in Europa (più nello specifico, in Francia).
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Robinik
E poi siamo pratici, il sax è un tubo di latta con dei fori, siamo nel 2019, non esistono più segreti riguardo alla sua costruzione, anzi, ora è possibile, attraverso le conoscenze acquisite, costruire strumenti molto più performanti, praticamente da parte di qualsiasi produttore!
Ci sono tantissimi segreti e procedure nei sottoprocessi (durante la produzione) che vengono gelosamente custoditi (e che non vedi su YouTube e su Facebook).
Semmai c'è da considerare che l'evoluzione delle tecniche di costruzione si sono evolute secondo una logica di mercato: ridurre le "tolleranze" abbassando i costi di produzione Vedi la Selmer: le campane sono due gusci stampati e saldati (non più brasati...) e le incisioni sono fatte da una fresatrice e non da un umano: risparmi soldi e aumenti la qualità e la consistenza produttiva.
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Di lavorazione del metallo, e in particolare della lastra, ne capisco abbastanza, mi sono fatto delle testate in argento e oro per il mio flauto traverso, che vanno meglio di quelle comprate,e ti assicuro che i segreti ci sono, ma sono i segreti di Pulcinella, tra l'altro le testate in argento costano uno sproposito in proporzione al valore della materia prima e della manifattura, dato che sono tubi estrusi e boccole fatte in microfusione a cera persa, mentre le mie sono lastre girate, saldate e forgiate a mano per dargli la conicità. Percui credimi, nel 2019 anche i somari hanno capito come si fa un sassofono......però non discuto sulla qualità dei Selmer, penso solo che forse al giorno d'oggi sono un troppo sopravalutati.