mi sono perso i post rimossi, comunque la mia idea l'avevo già espressa 3 pagine fa: basta alimentare questo topic!
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mi sono perso i post rimossi, comunque la mia idea l'avevo già espressa 3 pagine fa: basta alimentare questo topic!
Direi che l'inconsistenza di certe affermazioni è stata ampiamente dimostrata. Non vedo pericoli pertanto.
Rivedere certi concetti presi a scatola chiusa non e' pericoloso....Citazione:
Originariamente Scritto da David Brutti
Purtroppo non si e' dimostrato molto...l'inconsistenza che ho visto e' da parte di certi che affermano che un accordo deve avere almeno 2 note o 3? Mettetevi d'accordo...
I concetti di cui stiamo discutendo, come puoi appurare se ti sforzi di capire quello che alcuni qui hanno cercato di spiegarti, non sono stati presi da noi "a scatola chiusa": sono stati *compresi*. Qui, scusa la presunzione, sappiamo 1. cosa si intende per nota, 2. cosa si intende per accordo e 3. che differenza vi sia tra i due concetti.
Qualcuno, se ti vai a rileggere i post lo trovi, ti ha anche dato una definizione oggettiva e formale della differenza: in una nota le frequenze degli armonici sono tutte multiple intere della frequenza fondamentale. Sia x la fondamentale, nella nota troverai solo frequenze f | f=ax, dove a e' un numero naturale. Nel caso di un accordo questa formula non vale: in un accordo le frequenze non sono linearmente dipendenti.
Inoltre, se ci pensi bene ci arrivi anche da solo, anche l'energia delle varie componenti del presunto accordo gioca un ruolo importante: ha senso dire che siamo in presenza di un accordo di Cmaj7 se suono il C a 0 db ed E, G e B a -18 db? Pensaci un momento e trai le tue conclusioni.
Ora, se il tuo interesse e' quello di maturare e comprendere da chi queste cose le ha assimilate da tempo, siamo tutti felici di poterti aiutare. Se invece il tuo fine e' dimostrare che tu hai ragione ed il resto del mondo ha torto l'interesse, almeno da parte mia e fino a quando non porterai argomenti convincenti a sostegno delle tue idee rivoluzionarie, si riduce alquanto. Del resto, dice il saggio, puoi condurre un asino alla fonte ma non puoi obbligarlo a bere.
Re Minore....
Forse ancora non hai capito che i concetti che tu cerchi di "spiegarmi" li conosco a memoria da decenni....nessuno ha presentato idee che non conoscevo gia'....
Semmai mi sto riservando certe conclusioni perche' non sono obbligato a darle (capisci?).
A me sembra che qualcuno (anche quelli piu' esperti) hanno paura di certe idee e non essendo in grado di sradicarle completamente entrano in una fase critica; nota certi termini come "pericolo", "chiudiamo qua", la paura che qualche giovane inesperto possa essere traviato da una idea? per non citare certi insulti...insomma si va sull'irrazionale? Caccia alle streghe? E' stato detto qualcosa di blasfemo?
Non ci sara' il pericolo che verro' "bandito" da questo forum per corruzione giovanile? Poteva andarmi peggio...a Galileo l'avevano accecato!! ;)
Evidenemente tu sei di un'intelligenza superiore. Secondo un tuo illustre collega, Diogene di Apollonia, probabilmente è perchè hai respirato un'aria più calda di quella che respiriamo noi. :ghigno: :lol:
[quote=xelaris]Citazione:
Originariamente Scritto da fabiosupersax
amico visto che hai detto di aver studiato in UK (come dici tu...) allora Fly Down.... ma proprio tanto Down.
mi dici una cosa? hai inventato questo topic sparando una serie di minkiate per far inca..are tutta la gente che c'è nel forum?
ma ti sei reso conto che tutti ti hanno detto che le parole che dici non hanno assolutamente senso??? non ci vuole uno studio di decenni per capirlo. tutti stanno alimentando questo topic perchè si stanno divertendo a vedere quale cavolata ti inventi per rispondere. Bello il gioco è al contrario di come pensi...
ti sei chiesto come non ce ne sia uno che sia d'ACCORDO con te in tutta questa discussione? fatti una domanda e datti delle risposte.
suona suona :lol: :ghigno:
Il problema vero e' che molti studiano musica senza chiedersi molti perche' (un problema in altre discipline...).
La mia "domanda" sul determinare quale sarebbe il numero minimo di note per avere un accordo (3 o 2 note?) era per rilevare certe inconsistenze - questa diatriba delle 2 o 3 note sta scalzando le fondazioni di chi non ha appreso la vera funzione di un accordo - non solo, potrebbe anche pianare la strada per un accordo ad una nota (lo fa piu' plausibile). Vi siete invischiati da soli....
La mia spiegazione arrivera' dopo che qualcuno mi dara' la definitiva risposta sul perche' un accordo deve avere un certo numero di note....
Con questo avrei chiuso (a meno che qualcuno non presenti un caso piu' interessante)...infatti una mia conclusione abbastanza ragionevole l'avevo data - una di convenienza tanto per placare gli animi - nel senso che certe CONSIDERAZIONI hanno generato (almeno in me) altre vie da esplorare. Certi le trovano interessanti, altri si sentono "minacciati"? (allora lasciate perdere questa discussione - nessuno vi ha forzato ad entrare).Citazione:
Originariamente Scritto da xelaris
Sembra anche che qualcuno abbia frainteso la mia posizione - quasi stessi per lottare ad oltranza per l'affermazione dell'accordo con una nota sola?
CONSIDERARE una ipotesi non e' lo stesso di formulare una teoria (non l'ho mai fatto)....la posizione presa e' quella parallela ad un ateista (l'accordo di una nota rimane a mezzaria per quanto mi compete).
Alla fine - se si trova una soluzione piu' precisa ad un quesito ci saranno 2 vie:
1) qualcosa di nuovo e da esplorare
2) si rafforzano certi concetti di base gia' esistenti (non e' mica male).
E poi guardate...io pagherei €€€ per sentire nuove idee anche prive di fondazione - pure "castronerie", basta che siano plausibili.
Scusa xelaris ma se vogliamo mantenere il topic nell'ambito di una serena discussione è bene suffragare quanto si afferma con qualche dato concreto altrimenti il discorso è destinato a rimanere campato in aria e a generare OT.Citazione:
Originariamente Scritto da xelaris
Perché un'accordo deve avere un certo numero di note? Basta prendere uno dei più elementari testi di teoria e vedere come un singolo suono costituisca una nota, due note costituiscano un bicordo e tre note un accordo.
Perché devono essere minimo 3? Perché il bicordo è "viziato" da indeterminatezza tonale, ovvero, per dirla in soldoni, non è in grado di dire chi è e dove va. Quando invece abbiamo la compresenza simultanea di (almeno) 3 suoni, siamo in grado di classificare un accordo sulla base dei singoli intervalli che lo compongono (es. la sovrapposizione di tonica-terza maggiore e quinta giusta sappiamo che genera un accordo perfetto maggiore).
Se può servire a mettere almeno un punto fermo, quella qui sintetizzata e semplificata è la definizione universalmente riconosciuta in tutti i testi di teoria e armonia di "accordo".
Questa e' la risposta che ci si aspettava...ma non e' abbastanza. Per un musicista magari e' perfettamente accettabile ma uno con un background tecnico avrebbe qualche riservatezza...ed anche in campo musicale troverai quelli che usano bicordi a biosa (esempio i powerchord dei chitarristi).
Tra l'altro, per aumentare un senso direzionale potremmo usare accordi di 4 note (settima) o 5 (nona) dal momento che abbiamo 5 dita per mano - per avere un contenuto armonico piu' vago opteremo per un bicordo e perche' no? Anche con una singola nota di basso di DO ci invogliera' ad improvvisare su una scala di Do maggiore anziche' una di FA# - quindi sembra una questione di gradualita' che non aiuta a scardinare completamente l'idea di un accordo con una nota.
Tra l'altro, prova a suonare una scala su questo didgeridoo:
http://www.youtube.com/watch?v=DC9w4KWEgJE
La scala minore (la terza minore in particolare) suona forzata - mentre la maggiore sembra funzionare bene - gli armonici inerenti allo strumento danno una direzione armonica - come dovremmo definire questo suono? Un accordo o una nota?
La questione per quanto mi riguarda rimane a mezzaria...
Attento perchè la scala di F# su C è proprio il cacio sui maccheroni, sopratutto in un forum così zeppo di amanti del jazz. Mai sentito parlare del diabolus in musica? :ghigno:
Comunque ci sono accordi anche di 6 o 7 note, ti informo. Non capisco il problema. Da tre note in poi abbiamo un accordo. Con due note abbiamo un'altra cosa, che non è certo proibita ma non si chiama accordo, bensì bicordo. Così come una nota si chiama nota. Per tanto che ci provi stai solo ottenendo che il topic arrivi alle 8 pagine pronosticate, ma nulla di più. Che poi te ne parti con la tangente con il didgeridoo è tipico di chi non sa dove andare a parare. Infatti non c'entra una mazza e comunque si può suonare più di una scala lì, forse ilproblema ce l'hai tu nell'identifcare i suoni. Il punto sul quale vuoi svicolare è un altro: una nota è un accordo, hai affermato, anche con una certa arroganza visto che non sei supportato da conoscenze almeno basilari per argomentare la tua tesi.
Citazione:
Originariamente Scritto da xelaris
intendi forse riserva ?
il termine riservatezza ha poco a che vedere con quello che sostieni.
è anche vero che capisco poco cosa intendi anche con il termine riserva , sarà perchè non ho un background tecnico .
perchè fai riferimento alle sole dita delle mani?
ciao fra
avevo deciso di non rispondere più a questo topic ma la risposta di ciao fra mi ha piegato! :D
Citazione:
Originariamente Scritto da fcoltrane
La sostanza e' che le 3 note per un accordo sono semplicemente una "convenzione" una "ricetta" di base per manipolare l'armonia in modo piu' pratico che usare gli armonici direttamente - scientificamente non esiste alcuna prova che un accordo deve avere 3 note (la musica e' un arte non una scienza).
La distinzione tra nota/accordo e' piuttosto vaga se si considera la funzione degli accordi - semplicemente perche' anche una sola nota puo' essere usata come un accordo (anche se piuttosto vago)...lo faccio di continuo nelle mie composizioni usando note singole molto ricche di armonici (anche perche' sono una pippa col piano).
Preferisco distinguere la singola nota (non sinusoidale) come un accordo fisso - poco duttile e scomodo nella funzione di "accordo"....sarebbe utilissimo se suonando il sax fosse possibile evidenziare e controllare certi armonici - in qualche modo lo facciamo - ma il risulatato e poco prevedibile....quindi la convenienza di usare piu' strumenti per avere un certo controllo sulle fondamentali e quindi sull'armonia.