Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Zkalima, quando vuoi riesci anche a farti capire...e questo è auspicabile in un luogo dove ci sono persone con diversa formazione e diversi orientamenti, nonchè amatori, principianti, studenti ecc.
Però...e non so perchè... c'è sempre un pregiudizio ideologico o una tensione a voler centrifugare un po' di tutto senza che poi si comprendano effettivamente i fili del discorso o delle argomentazioni.
E poi...perchè usare categorie e classificazioni...il piu' buono, il migliore, l'autentico...quello ha sentimenti, quello suona come un serial killer e così via dicendo...ognuno esprime quello che sente, secondo la propria visione, preparazione e temperamento...stop! A volte, dai l'impressione di essere come la volpe che non riesce ad arrivare all'uva e quindi dice che è "acerba"...
Hai citato Roland Kirk...ok, un portento della natura, un estroverso ironico e pieno di energia...ma ti ricordo anche uno senza pregiudizi...nei suoi live, suonava qualunque cosa, da Bechet a Bacharach a Steve Wonder o l'ultimo successo commerciale del momento o i flautini da naso dei pigmei...e rendeva qualunque cosa sua, a dimostrazione che forse l'unica regola aurea del jazz è "non è importante ciò che suoni, ma come lo suoni".
Citi Dolphy...ma Dolphy ancora tutt'oggi c'è piu' di qualcuno che lo trova inascoltabile...un musicista per musicisti, odiato da tanti suoi colleghi (che non comprendevano ciò che suonava), ma guarda un po' il caso...amato da musicisti accademici, non "chiusi nella loro torre d'avorio" o nelle loro convinzioni/preferenze, come Schuller e Leonard Bernstein...
E poi...il vero blues del Mediterraneo? Non ho ancora capito se ci sei o ci fai...
Infine, non occorre guardare sempre oltre le ns. frontiere per trovare il "vero", l' "autentico"...
Nella tradizione popolare, si muovono anche gli italianissimi partenopei, Daniele Sepe e Marco Zurzolo (e anche qualche altro)
Passo e chiudo...siamo ben oltre l'argomento del topic!
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Ok, discorsi da farsi una sera d'estate davanti a un bicchiere di birra in attesa di suonare o di ascoltare, grazie comunque della discussione, grazie a tutti.
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Koko, io mi guardo in giro, Carla Bley, Charlie Haden & co, sono grandi musicisti che amo e seguo, Music Liberation Orchestra è stato uno dei dischi che ho ascoltato di più, sono dei grandi poeti e la loro musica mi commuove a fondo, è gente che non ha paura della semplicitÃ*, pur essendo ad altissimi livelli musicali, la loro musica va oltre il professionismo, è arte, raccoglie influenze e esperienze diverse e lontane, è bella, si può dire?
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Non per tornare sul discorso di Mick the ripper, ma....
[youtube:1481qltq]http://it.youtube.com/watch?v=fJt3qeuPdns[/youtube:1481qltq]
come si fa a far un tale scempio di una delle più belle composizioni di ogni tempo ed epoca :doh!: :doh!: :cry:
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Questa versione l'avrò ascoltata fino a consumare l'mp3, ho cercato di leggere la trascrizione, e ho provato a fare la mia personale versione solo (non è facile nemmeno fare 1/1000 di quello che si ascolta qui) e ti posso dire che mi ha fatto bene (all'animo... a tutto).
Da solo devi avere il metronomo, l'armonia, la resa e l'equilibrio del brano, e non ultimo la padronanza dello strumento.
Se proprio doveva esserci un brano per apprezzare (o disprezzare come il Salieri fece nei confronti di Mozart in Amadeus) Brecker concordo con te: hai scelto il brano migliore!
:D
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Citazione:
Originariamente Scritto da zkalima
Io credo che senza la sua tecnica semplicemente non sarebbe nessuno, comunque non quel fenomeno che è ritenuto essere.
Vedi Jacopo, io capisco il fascino che ha una tecnica così esasperata, ma io ascolto un'altra cosa, ascolto la musica naturale, quella che da secoli e secoli viene prodotta indipendentemente dalle doti tecniche dei musicisti, che non vuol dire che non richieda una tecnica anche sofisticata, ma è un fatto di uso, una necessitÃ* strumentale, oggi invece sembra il fine ultimo, e io penso che questo dipenda dal fatto che non c'è più molto da dire, o che molti non hanno molto da dire.
Personalmente ti auguro di imparare bene la tecnica più difficile, quella che si apprende senza fare esercizio; avere una vita intensa e saperla raccontare con il tuo sax, sarÃ* sempre molto più interessante che raccontare quello che hai studiato, per te e per chi ti ascolta, sei giovane e hai un gran talento, ma la vita vera è lo spartito su cui si impara il jazz.
:half: :half:
Ed invece a me piace ascoltare Brecker. Ma ciò non toglie che questo post sia da incorniciare.
Per la serie, tutto è soggettivo...con circa 6 miliardi di possibilitÃ* di diverse fumature...
Re: Mi potreste consigliare qualche disco di Michael Brecker?
Mi ricordo, anni fa, ho visto lo spettacolo di Paolini sul Vajont, e iniziava +o- così; quando la persone, soprattutto i papÃ*, vedono questa diga, qui alle mie spalle, difficilmente ricordano quello che è successo, per lo più restano ammirati per l'opera di grande ingegneria, per l'impressionante lavoro umano e per la tecnica avanzatissima che ha richiesto costruirla, ma il significato di questa diga è anche e soprattutto un altro.....
é la stessa impressione che mi da ascoltare questa Naima, un Vajont musicale.
Io preferisco questa più umile e viva poesia:
http://www.youtube.com/watch?v=AU7U93iE ... r_embedded