Registro grave...registro medio....registro acuto....sovracuto....super sovracuto....squittii....ultrasuoni...
Sandoval arriva all'ultimo stadio... :ghigno:
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Registro grave...registro medio....registro acuto....sovracuto....super sovracuto....squittii....ultrasuoni...
Sandoval arriva all'ultimo stadio... :ghigno:
Non l'ho ancora visto, ma da quello che mi dicono gli amici mi vien fatto di pensare ad Avatar!Citazione:
Originariamente Scritto da MyLadySax
:ghigno:
Caro MyLadySax, hai chiarito perfettamente il tuo pensiero e mi trovi perfettamente d'accordo, ma la parte dell'America e del secchio per l'ipotenusa, il senso di ciò mi sfugge ancora... :BHO:
Non puoi non aver capito che scherzavo :alè!!) !
Eheheh, veramente pensavo ad un significato recondito, come quello di una Storia Zen, tipo
Niente acqua, niente luna
Quando la monaca Chiyono studiava lo Zen con Bukko di Engaku, per molto tempo non riuscì a raggiungere i frutti della meditazione. Finalmente, in una notte di luna, stava portando dell'acqua in un vecchio secchio tenuto insieme con una cordicella di bambù. Il bambù si ruppe ed il fondo del secchio cadde, e in quel momento Chiyono fu liberata! Per commemorare l'evento, scrisse una poesia:
In questo mondo e in quello cercai di salvare
il vecchio secchio
Poiché la corda di bambù era logora e stava
per rompersi.
E poi tutt'a un tratto il fondo si staccò e
cadde.
Niente più acqua nel secchio!
Niente più luna nell'acqua!
Questo discorso molto interessante io lo ricondurrei principalmente all'esecuzione live, perchè quando si registra storie ed effetti sono raramente certosini.
So che mi ripeto ma, secondo me, un musicista suona come sa suonare e come si sente di suonare. Da un misterioso mix esce la prestazione: è pensata dal cervello (e va velocissimo ragazzi altro che) che aziona neuroni, mediata da muscoli nervi tendini, modulata e controllata da occhi orecchie che portano un feed back al cervello, insomma se ci mettiamo le stesse situazioni dei suonatori che suonano insiemel vien fuori una miriade di fattori alla base di un prodotto musicale.
A volte capita di puntare anche all'effetto con virtuosismo puro, ma ti serve sempre saper raccontare quel virtuosismo. Un grande virtuoso secondo me arriva a livelli (se ha voglia di suonare) incredibili: lasciamo fare il genio fino a quando potrÃ* produrre... poi ricordiamoci di rispettare tutti i geni umani perchè non saranno eterni.
A noi spetta gustare e restare a volte incantati e ammirati da tanta bravura.
Io credo che una buona tecnica si possa ottenere studiando molto, per una tecnica eccellente forse non basta, ma ci si può provare avendo tempo e una buona guida, ma non tutti hanno una storia da raccontare e di questi molti non hanno una tecnica adeguata per raccontarla, come me.
Riflettevo (la Quaresima si avvicina :ghigno: ):
quando ascolto della musica assolutamente NON ascolto più gli effetti ed i virtuosismi tecnici! Questo dopo anni di fraintendimenti.
Mi spiego: quando da pischello ascoltavo Bird ero completamente mesmerizzato dal suo virtuosismo, ma veramente non mi piaceva!
Perchè? Perchè NON ascoltavo quello che mi stava raccontando (l'invenzione melodica), ma stavo lì a rimuginare su come faceva a suonare così come suonava.
Un po' come se noi ci mettessimo davanti al Mare e rimanessimo lì a contemplare quanto è Blu, quanto sono spumeggianti ed alte le sue onde, quanto è profondo il mar! Invece quel giorno davanti al Mare ci emozionammo perchè era TUTTO l'insieme di quel momento, inclusa la luce del Cielo, la potenza del Vento, la pallida sabbia, il suono della risacca...
Ecco, ora quando ascolto la musica solo a posteriori mi accorgo che quel passaggio che tanto mi suggestiona e che rende quel brano particolare, è creato ad Arte usando Multiphonics o sovracuti, etc.
Se l'effetto ed il virtuosismo non sono asserviti ad uno scopo (la Musica, in questo caso) ma tendono a prevalere, secondo me non hanno alcun valore.
Questa riflessione va applicata all'ascoltatore al pari dell'esecutore, come appunto dicevo all'inizio!
Caro Sax O' Phone, è esattamente quel che intendo.
Concetto che mi pare facile facile, ma, forse, i tempi sono veramente cambiati ed io sto maturando troppo!
Trovo calzante l'esempio di Parker, sarÃ* perché ho avuto la tua stessa esperienza d'ascolto.
Un assolo pieno di effetti e trucchetti virtuosistici fini a se stessi è come un film con effetti speciali pazzeschi senza una buona trama, buoni dialoghi, ecc..
Mi sono rivisto un pò di volte la scenetta, e mi sono reso conto che la frase che fa Dizzy in "risposta" è di una musicalitÃ* tale che sto pensando di farla diventare un tema a se stante :lol:Citazione:
Originariamente Scritto da Ctrl_alt_canc
Io sono per puntare ad una storia e raccontare un effetto.
Non scherzo!
Nel dubbio, meglio puntare all'effetto... :zizizi))