Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
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Ops, noi in macchina abbiamo le musiche da liscio del ns insegnante di banda che sona la fisarmonica.., sarÃ* forviante?
Cmq avevo scomodato pure MBB (che ringrazio ancora! ;) ) per avere un elenco di contraltisti da ascoltare ed il risultato è che il sax lo sento io e lui va di Michael Jackson..
Non mi riferivo tanto ad un genere (esistono ottimi musicisti anche nella musica "leggera") quanto ad un certo modo di fare musica che punta solo a ripetere certe formule standardizzate (ai tempi Orietta Berti era un tipico esempio di questa cosa ... tanto per dire ... Patty Pravo era giÃ* diversa ...). Nel caso dei più giovani Michael Jackson potrebbe essere l'equivalente dell'Orietta Berti dei miei tempi :D
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
[quote="gnoato"]Nel caso dei più giovani Michael Jackson potrebbe essere l'equivalente dell'Orietta Berti dei miei tempi [quote]
Allora lo terrò chiuso in auto il più possibile (qui niente Jackson!) e, alla fisarmonica, associerò la raccolta del Trane.. :ghigno:
Scherzi a parte, il suo maestro lo sta introducendo al jazz facendolo improvvisare a partire dalle scale, ma io per metterlo a suo agio esco quando suona e così nn so proprio cosa combini..! :mha!(
Tanta fatica e nn mi godo nemmeno 1 minuto di sax..!! :cry:
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Beh, potresti stare ad origliare :ghigno: ... Quando studio, anche a me la presenza di altre persone tende a dare fastidio, più che altro perchè cerco di concentrarmi al massimo, e magari mia mamma vorrebbe che suonassi qualcosa di più divertente delle note lunghe :cool:
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
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Originariamente Scritto da Aktis_Sax
Beh, potresti stare ad origliare
Ah, ah, come la mamma di Ctrl.., mi ci vedo giÃ*..! :lol:
Con la goffaggine che contraddistingue l'illecito va a finire che sul più bello pesto pure la coda al gatto..(ne ho tre e due nerissimi cm il pavimento..!) :evil:
Per ora esco, le giornate sono belle e ho sempre qualche commissione da fare.
Certamente, nel tempo nn sarÃ* sempre possibile, ma conto che si crei una sua routine e nn si curi più di chi lo circonda. :saxxxx)))
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Tranquilla,non sai quanto si incazza mia madre quando non voglio che nessuno di loro venga se suono live :lol: AndrÃ* sempre peggio...e se tuo figlio suonerÃ* in tv,scommetto che farÃ* di tutto per tagliarti l'antenna in quell'occasione :alè!!)
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Ops..ero talmente preso dai miei problemini che mi sono perso un topic interessante..scusate se non ho dispensato sapienza da subito :saputello !!
Purtroppo non ho un figlio, tuttavia sono in una posizione diversa dalla vostra perchè da buon responsabile dei corsi di musica della mia banda posso vedere gli effetti che i comportamenti dei genitori hanno sui figli. Ho genitori che suonano in banda e genitori che di banda non capiscono nulla, ovviamente.
Quello che io posso dire ai genitori con tutti i dubbi di questo mondo è : se vi state preoccupando, state giÃ* facendo molto perché state dimostrando interesse. Potrei dimostrare (carte alla mano) che quasi tutti i ritiri dei ragazzini sono dovuti al clima di disinteresse che respiravano a casa loro nei confronti di questa cosa strana chiamata musica. E' difficile fare due note, non è come dare un calcio al pallone che quello subito rotola via : ci vuole tempo, costanza, pazienza ed all'inizio si farÃ* schifo (per molti anni in alcuni casi). E' l'interesse la chiave di volta, non la competenza : se un genitore non capisce di musica ma chiede (non solo al ragazzino ma anche all'insegnante, od al responsabile) manda un segnale chiaro a suo figli.
Il genitore ha il diritto di sapere come i suoi soldi sono spesi, come suo figlio sta crescendo. Ha il dovere di alzare la mano se qualcosa non gli è chiaro, senza paura.
Io nei miei discorsi ringrazio sempre le famiglie, perché si sbattono sempre moltissimo per portare i figli a destra e sinistra e sono uno dei motori dell'associazione, sempre di aiuto e di sostegno. Se avete la fortuna di avere dei figli che suonano, non pensato che la vostra presenza possa essere di ostacolo : è solo positiva. Io se non vedo i genitori di un ragazzo per qualche tempo li chiamo, voglio sapere le loro opinioni.
Venendo all'altro argomento, quando io studio non mi interessa se qualcuno è presente.
Quando suono, suono per i presenti quindi non percepisco differenza nell'approccio : studio per i presenti oltre che per me.
Ovvio, essendo momento di studio se sbaglio qualcosa mi fermo e ripeto..tra la tecnica e lo studio di un brano passa circa un'ora...quindi peggio per i presenti :saputello
Aggiungo che trovo egoistico farsi pagare gli studi e poi non voler farsi sentire dai genitori.
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Egoistico o no,sono sensibilitÃ* personali. Se suono peggio,in loro presenza (cosa che non accade con gli amici,suppongo sia un recondita paura di deludere la figura genitoriale?) non fa piacere neppure a loro essere lì.
Per altro,ok che sarebbe certamente peggio se se ne fregassero,voglio dire,la situazione di adesso va benissimo,sono contenti,al massimo mi chiedono qualcosa quando ceniamo,ma non sopporto quei genitori che si sbattono ancor più dei figli,i quali spesso,a causa di questo,perdono ogni interesse. A scuola,che i rappresentanti dei genitori sembra che non abbiano una vita e un lavoro,e nello sport,che sono degli invasati fuori di testa alle performance dei loro figli,tanto da metterli in imbarazzo e a rovinare l'evento.
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
ctrl io ti capisco benissimo, non c'entra l'egoismo.
c'entra la sensibilitÃ*, la timidezza, il timore di un giudizio da parte di un genitore (che pesa sempre)...un ragazzo che studia uno strumento, soprattutto se giovane, si espone molto e tutto questo deve essere tenuto in considerazione (anche in banda, secondo me =)).
il genitore saggio è quello che segue, senza essere visto. ma l'aveva detto molto meglio di me doc tanti post fa =)
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
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Originariamente Scritto da Nous
Se avete la fortuna di avere dei figli che suonano, non pensato
:half: Dio esiste!!
:lol: :lol:
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
:lol: :lol: grande Jo,ora addurrÃ* una scusa del tipo "ho fretta io,devo lavorare,sono impegnato,scrivo dal cellulare,ho la tastiera senza i tasti" :lol:
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
dirÃ* la e è vicina alla o .... O.o
:lol: :lol: :lol:
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Ho due figli di 15 e 20 anni, ci sono due tipi di musica che detesto, il metal e la tecno, uno ascolta metal e l'altro tecno.
Però, il più grande, (tecno), aveva cominciato a studiare la chitarra, era portatissimo, ma ha interrotto quasi subito, l'altro ha cominciato ascoltando blues con me, ha cominciato a suonare e sta diventando un vero chitarrista metal, io lo seguo fin dove posso, gli ho proibito un paio di tshirt blasfeme, ma ha la piena libertÃ*, le chitarre le ho comprate adesso lascio che cammini sulle sue gambe.
La mia storia è più triste, mi iscrissi a 18 anni a un corso di tastiere bontempi e quando chiesi uno strumento per suonare a casa mi dissero prima impara, poi lo strumento.
Allora non conoscevo ancora Pietro Maso, ma non credo che li avrei uccisi comunque i miei, forse non sono stato abbastanza insistente e una parte della colpa è anche mia.
Così quando ho avuto i soldi per farlo, molti anni dopo, ho comprato una tastiera e dopo pochi mesi un sax, adesso ne ho tre, il tempo in cui avrei potuto studiare con impegno, (e memorizzare qualcosa) è passato, ma è il quarto amore della mia vita, (dopo moglie e figli)
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Genitori: con i nostri figli dobbiamo essere capaci di avere quella leggerezza che ci fa affrontare tutti gli argomenti riguardanti i loro sentimenti e passioni senza farci crollare il mondo addosso. I programmi dei nostri figli non sono i nostri programmi. I loro tempi non sono i nostri tempi.
Come figlio posso dare la mia esperienza: mi padre era orgoglioso, lui non ci capiva niente ma godeva nel vederlo suonare. Mi chiedeva sempre di suonare "Ciliegi Rosa": ora che non c'è più continuo a suonare questo brano per lui.
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Re: I nostri figli e lo strumento: esperienze a confronto.
Per la mia esperienza, non credo che si è piu' fortunati se si nasce in una famiglia che ha "specifici orientamenti" musicali o d'altro tipo: tutti i figli desiderano differenziarsi dai propri genitori per manifestare la loro individualitÃ* e unicitÃ*, lo abbiamo fatto noi (almeno per me così è stato) ed è così anche per loro!
Poi, sinceramente, credo che i figli non ci appartengono: appartengono alla vita...noi siamo solo un mezzo, abbiamo delle responsabilitÃ* nei loro riguardi, ma non dobbiamo proiettare le ns. aspirazioni/sogni/desideri su di loro...dobbiamo imparare ad osservarli nella loro evoluzione, seguire lo sviluppo delle loro conquiste, incoraggiarli senza forzarli, imparare a comunicare con semplicitÃ* e in linea con la qualitÃ* del loro sviluppo/sensibilitÃ* (che in ogni ragazzo è diversa), insegnarli a vedere qualunque cosa da piu' angolazioni: a volte, siamo noi colpevoli di certi loro "atteggiamenti", ma non ce ne rendiamo conto o forse non siamo in grado di ammetterlo a noi stessi...
Ho solo un figlio che ha quasi 6 anni...respira arte tutto il giorno...il padre che suona, la madre che dipinge e fa scultura...ha imparato a giocare con tutto ciò che trova in casa che è un gran bazar...la strategia che adoperiamo, da sempre, è osservare da cosa è attratto e guidarlo nel momento...talvolta, gioca con i colori con la madre, che gli ha insegnato a mescolare gli acquerelli per ottenere certe sfumature; talvolta viene da me e mi dice "papÃ*, niente male quello che stai suonando..." o magari si mette a ballare... ma se cerco di invitarlo a prendere uno qualunque degli strumenti che ci sono in casa per suonare insieme (a corde, a fiato, a percussione) fugge...però, se viene a casa qualche amichetto, accende la batteria elettronica e si sfogano a piu' non posso o addirittura lo sento ripetere ciò che qualche volta gli ho detto per produrre un suono migliore su questo o quello strumento all'amichetto/amichetta di turno: ha una soglia di attenzione e di apprendimento sulle cose, simile ad un radar (a 3 anni, ha imparato da solo ad andare in bicicletta), ma non sopporta imposizioni/obblighi (io ero lo stesso...)
Nè io, nè la madre, ci preoccupiamo se vorrÃ* suonare (è intonatissimo quando canta), dipingere o fare altro...il ns. piu' grande desiderio è che lui comprenda ciò per cui è portato, i mezzi glieli stiamo offrendo: dopo di che, sarÃ* lui a compiere il passo decisivo verso la sua realizzazione!
Per noi, è piu' importante che impari a stabilire analogie e connessioni fra le cose, fra tutto ciò che può sperimentare/manipolare...prepararlo alla vita, non imporgli uno stile o visione di vita...