Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
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Originariamente Scritto da FrankRanieri
...
Alla fine la mia tesi non sarÃ* su un saxofonista ma una roba molto strana e trasversale che mi ha fatto guadagnare un'attenzione particolare con Zenni, tanto da aver accettato subito di fare il relatore e anche con un discreto fervore...!
Infatti il musicista in questione sarÃ* Charles Mingus (e qui sarÃ* felice il grande Sax O' Phone in quanto grande fan di Mingus...) e i saxofonisti che hanno lavorato con lui, quindi un lavoro abbastanza serio che richiede un pò di tempo...anche perchè a parte Bird, Dolphy e gli altri noti ce ne sono stati di saxofonisti bravissimi che purtroppo non sono noti al grande pubblico, es. Shafi Hadi e molti altri...
Il grandioso Charles Mingus! Altro virtuoso che raccontava storie incredibili! Devi assolutamente vedere il documentario e leggere la sua autobiografia fantastica (se non lo hai giÃ* fatto) che hanno lo stesso titolo: Beneath The Underdog.
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Visto! Sto leggendo l'autobiografia anche se l'avevo letta in passato...
Poi toccherÃ* a Tonight at noon, scritto da sua moglie e parallelamente all'ascolto leggo il libro su Mingus di Zenni, che non è un saggio storico ma solo di analisi delle forme...
Poi inizierò a lavorare sui vari saxofonisti che hanno collaborato con lui e ai "ruoli" che questi hanno avuto attivamente e/o passivamente nella musica Mingusiana...
Scusate l'OT... :oops:
Frank.
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Non so se sia proprio OT, visto che stiamo comunque parlando di Musicisti che hanno posto delle pietre miliari: sempre rigurado Mingus, c'è un'interessante esplorazione delle sue composizioni fatta da Steve Lacy (grande adepto della musica di Monk) con Eric Watson al piano.
http://ecx.images-amazon.com/images/...TL._SS500_.jpg
Io rimango del parere che mi piace di più ascoltare qualcuno che mi rivela una storia interessante, anche con una tecnica non eccelsa ma che sia adeguata al suo raccontare, piuttosto che un'esibizione o sfoggio di una tecnica eccelsa che però non rivela nulla, né di chi è il narratore se non che ha studiato parecchio (ma forse NON a sufficienza), né del suo soggetto. Detto questo, posso comunque ammirarne la perfezione stilistica, ma non mi emozionerÃ*...
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Zenni è un genio ed è anche la persona più divertente che abbia mai conosciuto! certe risate a Siena Jazz.... :lol: le battute sui batteristi... :lol:
con Furio Di Castri e Giampaolo Casati, docenti di jazz al conservatorio di torino, stiamo facendo con tutti gli allievi della classe un progettone su Mingus! che figata... facciamo "Passion of a Woman Loved" e altri pezzi super incasinati! :D
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
FrankRanieri, un mio amico contrabbassista, che ha superato la cinquantina, si è laureato al DAMS proprio con una tesi su Charles Mingus!
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Ma..."raccontare una storia" non significa giÃ* di per sè "puntare ad un effetto"? O possono anche gli "effetti", suscitare la trama di una storia?
Il racconto è giÃ* di per sè una raccolta di "effetti strutturati"...se prendiamo l'"Odissea" di Omero e "Ulysses" di Joyce, non raccontano, per caso, la stessa storia a "trame invertite"? Oppure, gli "effetti" ottenuti non dipendono dal linguaggio adoperato e dallo spazio-tempo da esso evocato?
Dante ha usato il "volgare" ne "La Divina Commedia...avrebbe ottenuto la stessa musicalitÃ* e vividitÃ* di immagini
se avesse usato il latino? La musicalitÃ* latina non si addiceva all'idea, agli "effetti" che Dante intese ricreare...
Ogni storia racchiude un effetto che intende sollecitare: barzelletta=risata, favola/mito=riflessione esistenziale, tragedia, commedia ecc.
In musica, accade che a seconda dello stile che si usa per "raccontare", ci sono degli "effetti musicali" caratterizzanti (maniera di stare sul tempo, fraseologia, articolazioni, texture ecc.)
In musica, gli "effetti" dipendono da come/cosa si intende raccontare...
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Juggler, ciò che scrivi è ovvio! E concordo pienamente. Però, è fuori tema. Infatti, tu usi la parola "effetto" nel senso di conseguenze dello stile adottato, necessarie perché inerenti intrinsecamente a quello stile (fraseologia, texture, ecc.); io ho usato la parola "effetto" nel senso di risultato sonoro di un gesto tecnico prodotto con l'unica intenzione di dimostrare la propria abilitÃ* strumentale o la propria capacitÃ* di improvvisare.
Dante Alighieri ha scritto la Divina Commedia (che, guarda caso, sto rileggendo), ma il suo non è stato certo un esercizio di stile in lingua volgare, perché - per fortuna nostra - ha ordinato i propri mezzi tecnici a vette ben più alte!
Poi, è logico che qualsiasi produzione sarÃ* sempre relativa allo stile impiegato dall'esecutore.
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
E' probabile che non sia stato compreso il senso di ciò che intendevo o che non sia stato troppo chiaro...ma "raccontare una storia o puntare all'effetto" non mi paiono "inconciliabili" dualitÃ*, ma 2 strade complementari.
E' sempre rischioso e difficile giudicare un musicista o un artista in generale, su un simile binomio: e poi, quale musicista usa il "gesto tecnico" di qualsivoglia natura, per dimostrare esclusivamente la propria abilitÃ*? La propria abilitÃ* sarÃ* sempre collegata ad uno sviluppo narrativo, ad una "visione" che può intrigarci, ammaliarci, annoiarci o lasciarci indifferenti...ma ciò rientra nella sfera dei gusti o scelte personali...non è un criterio oggettivo (ammesso che possa esistere una lettura oggettiva riferita a qualsivoglia evento artistico...e io non ci credo!).
Troppe volte e non solo nel jazz, molti artisti sono stati definiti "tecnicisti" o anche peggio...per essere poi "riabilitati" successivamente...
Anche Dante, nella "Commedia" opera un "esercizio di stile" in quanto scrive l'intera opera in endecasillabi: inoltre, si potrebbe dire che opera un'attivitÃ* di "creativitÃ* secondaria" (come accade in certo jazz, soprattutto quello che si rifÃ* a standard/canzoni) in quanto la struttura complessiva dell'opera è tratta da un poema mistico arabo, di poco a lui precedente col quale venne in contatto...ma questa è un'altra storia, non priva di un certo fascino...
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
quoto integralmente.
ciao fra
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Il senso di ciò che affermi, Juggler, l'ho compreso benissimo e non concordo, ma mi tiro immediatamente fuori da quella che ha tutta l'aria di essere stata trasformata ad hoc in una polemica gratuita e inutile, perché non mi interessa.
Continuate pure senza di me, se vi va.
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
SuscettibilitÃ* allo stato puro...pazienza!
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Noia allo stato puro!
Pazienza!
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
:sad: a me la discussione sembrava interessante.
magari sarebbe stato ancor più esauriente far riferimento ad esempi concreti e non escludo che si poteva arrivare a conclusioni condivise. :mha!(
ciao fra
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
MyLadySax ha scritto: "Noia allo stato puro! Pazienza!"
Quando non si hanno risposte, si usano "coupe de theatre" per mascherare inconsistenze argomentative; piu' che noia: pretestuositÃ* decadenti!
Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?
Citazione:
Originariamente Scritto da juggler
MyLadySax ha scritto: "Noia allo stato puro! Pazienza!"
Quando non si hanno risposte, si usano "coupe de theatre" per mascherare inconsistenze argomentative; piu' che noia: pretestuositÃ* decadenti!
:lol: :lol: :lol:
Facci sopra una risata anche tu, Juggler, ché non vale la pena scaldarsi tanto!