L'argomento diventa pesante.
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L'argomento diventa pesante.
...ma quanti problemi dai... è miglior cosa un approccio musicale più diretto, imbracciare lo strumento e liberare la mente...
Tonolo non usa un Borgani Jubilee Gold ma un Borgani Jubilee Vintage. Viene da un Conn e da quello che dice è sempre stato ionnamorato del suono del Conn. Il passaggio ad un Vintage con una meccanica più moderna non è solo una scelta artistica, ma anche tecnica. Lo ha dichiarato lui che quello strumento gli da più di qualsiasi altro strumento moderno un suono "simile" a quello del suo Conn (e si badi bene che non ha detto uguale), ma con una meccanica moderna.
Il suono del Vintage è cmq un suono pieno ma mantiene la "leggerezza" e la spontaneità dei Vintage originali.
"Beh questo lo avevo capito, ma mi sai direi se l'argentatura tende e scurire o schiarire ...o altro? oppure se dipende anche da altri fattori"
la mia esperienza è che dipenda da altri fattori.
Due dei quai sono indicati da TzadiK : come è fatto il lavoro e quanto materiale.
Il mio sba argentato ha un suono più scuro rispetto ai sba con i quali è stato messo a confronto. (una ventina di sassofoni).
Ricordo invece di un mk6 argentato utilizzato anche da Steve Grossman di proprietà di un musicista insegnante di Frosinone che invece aveva un suono più chiaro sia rispetto al mio sia rispetto a molti altri mk6 che provai in quel periodo.
Ho preso ad esempio solo due sax vintage originali per dire che le impressioni sono diametralmente opposte.
il problema in realtà è che il colore del suono non può essere scisso dal resto degli elementi del suono.
Quindi va messo in relazione con volume corpo intonazione del registro uniformità ecc..
un grande del sax mi suggerì una cosa... quando si deve scegliere un sax e/o un becco, l'aspetto più importante è la flessibilità.
avendo una buona flessibilità nello strumento e/o nel becco, il colore poi glielo dai tu con il suono che hai in mente.
è un punto di vista diffuso.
intendendo per flessibilità la facilità di produrre suono, data per le caratteristiche del sax, in maniera uniforme in relazione ad intonazione volume ecc..
altro punto di vista è un sassofono ed un bocchino "orientato".
basti pensare ad alcuni sax e setup , mk6 guardala (setup di Brecker).
o ancor di più il setup di Liebman sul soprano negli anni 90 (ancia di plastica e guardala)
in questo ultimo caso la faciità di emissione rileva pochissimo ed invece si scegli di portare il suono in tutti i suoi aspetti alla sua massima espressione.
corpo intonazione gestione della uniformità ben oltre le tre ottave ecc...
Siamo d'accordo che un buon Mark VI è uno strumento estrememante flessibile.
Un Bogani "generico" non è uno strumento flessibile, tanto quanto un Mark VI.
Uno poi lo strumento lo prende perchè ha bisogno di "quel suono lì". Tonolo aveva bisogno di "quel suono lì" e quindi usa "quello strumento lì": non vedo niente di strano in questo... scelte di "estetica musicale, artistica".
Coltrane ha usato per i suoi dischi storici un SBA con un Tone Master (... e poi Berg Larsen in ebanite e tanti altri bocchini) e poi Mark VI e Super Tone Master (dell'epoca): ha cambiato perchè sentiva l'esigenza di cambiare.
Mah questi discorsi lasciano il tempo che trovano.. perché un MVI è "estremamente flessibile" e un altro sax no? Perché qualcuno ha portato avanti questa teoria tanto tempo fa ed è diventata un dogma come la trinità e la verginità di Maria.. per me sono tutte cazzate:
Il MVI è flessibile tanto quanto un Borgani, un Ripamonti, un Conn e un King... con tutti ci fai di tutto e c'è chi lo fa regolarmente. Ognuno di questi ha le sue sfumature e caratteristiche peculiari ma a livello di suono con tutti fai qualsiasi cosa.
Un tenore è flessibile per natura.. un soprano no e nemmeno un baritono ma un contralto ed un tenore permettono di suonare qualsiasi cosa. Il resto sono semplici sfumature che noi facciamo diventare enormi !
Un esempio: io ho un Borgani Silver Pearl e un Mark VI. Questi hanno per me 2 suoni molto diversi. Dopo 1 anno di continue prove tra uno e l'altro mi sono messo dietro al mio maestro e ho suonato prima il Borgani e poi il MVI.. beh non ha saputo distinguerli. Quindi sono tutte paranoie nostre!
Se lo strumento lo sfrutti al 55% suonano tutti uguali.
Se lo strumento lo sfrutti al 75% cominciano a venir fuori diversi "limiti" di progetti differenti dal Mark VI.
Si può discutere su quanto bisogna essere "capaci di suonare" per arrivare a cogliere certi aspetti del funzionamento.
Coltrane, Brecker, Bob Berg, Chris Potter... di sicuro non avrebbero suonato (o suonerebbero) allo stesso modo su un Borgani (anche solo a livello fisico!).
il conn transitional da me posseduto non ha la stessa flessibilità del marcolino.
(probabilmente a causa dei miei limiti ) sia nella produzione del suono sia nella compatibilità con diversi setup.
ciao io sono passato da un moderno a un Mark VI 100xxx, per me era un sogno da realizzare, e adesso che ci sono riuscito sono entusiasta del mio vecchietto........
qual'era il moderno?
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