Re: Tempi duri per la musica dal vivo
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Originariamente Scritto da re minore
Si' pero' se io son imprenditore, e rischio quindi il mio denaro, voglio un ritorno dall'investimento. Per quale motivo il gestore di un locale dovrebbe voler pagare un musicista, per bravo che sia, se questo non gli procura un aumento nel numero dei clienti?
E' vero che tu il tuo lavoro lo hai fatto lo stesso, ma e' anche vero che devi essere tu a trovarti un tuo pubblico. Se non te lo trovi non vendi la tua musica, e se non vendi non guadagni.
non sono assolutamente d'accordo :ehno:
questo e' il motivo per il quale non ti fa suonare piu' nessuno, se chi gestisce il locale fa questo ragionamento non va da nessuna parte. Il gestore sapiente offre un servizio in piu' alla sua clientela e la mette in condizione di tornare e di divertirsi, arricchendo l'offerta oltre al cibo e garantendosi clientela abituale e perche' no anche nuova. Ognuno deve fare il proprio mestiere, chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque. L'imprenditore fa un investimento e se ne assume il rischio (come in tutte le attivita'), a volte ci azzecca altre no ma ognuno deve fare il proprio mestiere. D'altra parte, se pretende (o meglio, si aspetta) che chi suona porti anche gente, deve alzare la posta e chiamare a suonare (e pagare di piu') professionisti con una certa fama che attirino naturalmente l'attenzione degli appassionati. Non puo' aspettarsi cio' da non professionisti o musicisti non di nome che paga 100 euro in tutto a sera.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
ma state parlando di professionismo o di livello amatoriale?
perchè da amatore con la mia band folk-rock ci facciamo quella ventina di serate all'anno, pagati e con cibo aggratis e bevande aggratis fino ad esaurimento musicista. Non posso certo lamentarmi e siamo sempre stati trattati benissimo.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Citazione:
Originariamente Scritto da re minore
Si' pero' se io son imprenditore, e rischio quindi il mio denaro, voglio un ritorno dall'investimento.
Per quale motivo il gestore di un locale dovrebbe voler pagare un musicista, per bravo che sia, se questo non gli procura un aumento nel numero dei clienti?
È vero che tu il tuo lavoro lo hai fatto lo stesso, ma e' anche vero che devi essere tu a trovarti un tuo pubblico. Se non te lo trovi non vendi la tua musica, e se non vendi non guadagni.
Infatti! :zizizi))
La musica è business. Poi bisogna il target di persone che vengono ad assistere un concerto.
Citazione:
Originariamente Scritto da STE SAX
non sono assolutamente d'accordo :ehno:
questo e' il motivo per il quale non ti fa suonare piu' nessuno, se chi gestisce il locale fa questo ragionamento non va da nessuna parte. Il gestore sapiente offre un servizio in piu' alla sua clientela e la mette in condizione di tornare e di divertirsi, arricchendo l'offerta oltre al cibo e garantendosi clientela abituale e perche' no anche nuova. Ognuno deve fare il proprio mestiere, chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque. L'imprenditore fa un investimento e se ne assume il rischio (come in tutte le attivita'), a volte ci azzecca altre no ma ognuno deve fare il proprio mestiere. D'altra parte, se pretende (o meglio, si aspetta) che chi suona porti anche gente, deve alzare la posta e chiamare a suonare (e pagare di piu') professionisti con una certa fama che attirino naturalmente l'attenzione degli appassionati. Non puo' aspettarsi cio' da non professionisti o musicisti non di nome che paga 100 euro in tutto a sera.
Se suoni bene e porti gente... non hai problemi a suonare.
Se suoni gente e non porti gente... non suonerai mai più in locali pubblici.
Ne abbiamo già discusso all'inizio del thread.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
si Tza, infatti ne avevamo gia' parlato. Resta il fatto che non sono della stessa tua idea. Io suono, non faccio il portagente. Se chi mi fa suonare e' contento mi richiama altrimenti no, e' una sua libera scelta e per me non e' un problema (fortunatamente). Il pianto del gestore a fine serata quando tratta sul compenso a seconda di quanta gente c'era nel locale mi da il voltastomaco.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Scusate ma prima come si faceva?
E' vero che adesso c'è internet e le cose sono cambiate ma prima come funzionava?
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
a me certi discorsi fanno stranire un po', e mi confermano che parte della responsabilità in italia è dei musicisti (che si fanno la guerra e difficilmente collaborano attivamente).
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
il musicista propone un progetto, se piace al gestore e lo fa suonare paga la cifra stabilita. se non piace chiama qualcun'altro.
altrimenti ok, io musicista porto la gente, pero' poi si fa a metà sull'incasso (o comunque mi dai una percentuale ragionevole), ma è un altro lavoro.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
La musica è business per certi gestori, per altri è una passione. Quando c'è passione c'è anche attitudine al rischio, sia economico che musicale. E il rischio, se sostenuto adeguatamente, paga! Sostenere locali, club e festival gestiti da persone che amano la musica è obbligatorio. È chiaro che se andiamo col nostro bel quartetto jazz in un pub che abitualmente programma coverband di ligabue, facciamo buca ed il gestore -l'imbecille- fa storie, la colpa è pure nostra.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Citazione:
Originariamente Scritto da KoKo
a me certi discorsi fanno stranire un po', e mi confermano che parte della responsabilità in italia è dei musicisti (che si fanno la guerra e difficilmente collaborano attivamente).
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
il musicista propone un progetto, se piace al gestore e lo fa suonare paga la cifra stabilita. se non piace chiama qualcun'altro.
altrimenti ok, io musicista porto la gente, pero' poi si fa a metà sull'incasso (o comunque mi dai una percentuale ragionevole), ma è un altro lavoro.
e' esattamente il mio pensiero ed e' quello che ho detto prima anche io
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Citazione:
Originariamente Scritto da STE SAX
... chi suona viene ingaggiato per suonare e basta e per questo contratta un corrispettivo che deve essergli pagato comunque...
Ste, probabilmente mi sono spiegato male: sono ovviamente d'accordo con te sul fatto che "pacta sunt servanda": se si e' stabilito un compenso per la serata quello va pagato comunque, incasso o no. Il punto, e credo che siamo d'accordo anche su questo, e' che l'imprenditore dopo due o tre volte che ti ha chiamato *e pagato" se non ne trova un beneficio concreto non ti chiama piu'. E' questo che intendevo dire dicendo che ti devi trovare un tuo pubblico.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
questa e' la legge di mercato Re. A serata finita se non sei piaciuto o se il gestore non ha ottenuto quanto si aspettava e' un suo diritto cercare altre soluzioni. Ma quello che volevo ribadire e' che ognuno deve fare il proprio lavoro. Se io assumo un cuoco nel mio locale, il suo compito e' di cucinare bene, poi la promozione al menu' la devo fare io, non me la posso prendere con il cuoco perche' non viene nessuno a mangiare. Certo, posso sempre cambiare il cuoco ma rimane il fatto che se non so far bene il mio mestiere di imprenditore il locale non lo riemipro' mai anche se chiamo Vissani, non so se mi spiego.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Citazione:
Originariamente Scritto da KoKo
il lavoro del gestore è anche quello di portare il pubblico.
questa cosa del "va bene, pero' mi devi portare gente" non se po senti'...
sei un imprenditore, se la gente non viene nel tuo locale è colpa tua.
Il punto e' che magari l'imprenditore fa 100 coperti indipendentemente dalla tua presenza. Per avere la presenza tua e del tuo gruppo magari tra una cosa e l'altra spende 300 euro. Per rifarsi di questi 300 euro deve avere diciamo 30 coperti in piu', ovvero 30 coperti che non avrebbe senza la tua presenza. E' per quello che ti paga: per quei trenta coperti in piu'. Se fa lo stesso numero di coperti con o senza di te chi glielo fa fare di pagare te, il tuo gruppo ed il service?
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
A me sembra che sia un po' la gara a chi tira più acqua al suo mulino.
Ho visto ragazzi del paesello suonare rock italiano davanti a 10.000 persone, ho visto musicisti coi contro*azzi suonare blues davanti a 10 persone (io e i miei amici). Ho visto gente suonare in cambio di birra, patatine e salamella, ho visto pagliacci far finta di suonare beccandosi 400 euro a testa.
Non c'è coerenza in questo mondo. In ogni caso c'è un motore che regola tutto. I soldi.
Suoni il miglior jazz del mondo meglio di tutti gli altri ma nessuno vuole venire a vederti? Pretendi di suonare? E di essere pure pagato?
Suoni da schifo musica da schifo ma tutti vogliono vederti e fanno guadagnare? Eccoti il palco ed eccoti i soldi.
Sarebbe bello se suonassero e venissero pagati solo quelli bravi? Boh, forse.
Io alle medie mi sono posto il problema: faccio il pianista di lavoro o faccio l'informatico e suono il piano per divertirmi? Scelsi la seconda.
Per chi sceglie la strada del professionismo sa già cosa deve aspettarsi, se non lo sa è un ingenuo, e se vuole combattere il sistema è libero di provarci ma non può pretendere più di tanto. Ovvio che poi non c'è intesa fra i musicisti quando senti dire che chi suona il rock suona tre accordi davanti a 1000 persone e chi suona il jazz suona 1000 accordi davanti a tre persone. "Per forza, la vostra musica è pallosa" dice il musicista rock, "niente affatto, è la gente che non capisce un *****" dice il musicista jazz. Arriva il musicista classico e dice "io suono quasi sempre gratis eppure la mia musica è la migliore in assoluto" e il musicista rock e quello jazz gli rispondono "ma se è roba vecchia di secoli, ma chi vuole sentirla!". Poi arriva il musicista metal e dice "tutto ciò che non è metal vale meno di una scorreggia". Ecc. Ecc. Ecc. Posto che passiamo troppo tempo ad autocompiacerci e a sentirci fighi perchè suoniamo x musica o y artista e a lamentarci perchè non siamo strapagati a differenza di Lady Gaga perchè ha centinaia di milioni di fan per il mondo e noi no anche se la nostra musica è migliore, ci tolgono il festival del jazz importante?
E noi ci mettiamo d'accordo, uniamo le forze e ne facciamo 3 nei nostri paeselli, montiamo i baracchini, salamella e birra e buon jazz. Gli appassionati se li chiami corrono. è un successo? l'anno prossimo 6 festival, quello dopo 12. Se il discorso è "devo tirare a campare col mio lavoro di musicista ma a nessuno frega della mia musica" allora la cosa si fa diversa, e molto meno divertente.
Se suonate per il portafoglio gonfio è un conto, se suonate solo per il piacere di farlo non vi dispiacerà farlo davanti a 30 appassionati davanti alla chiesa del paesino di campagna.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
Citazione:
Originariamente Scritto da STE SAX
questa e' la legge di mercato Re. A serata finita se non sei piaciuto o se il gestore non ha ottenuto quanto si aspettava e' un suo diritto cercare altre soluzioni. Ma quello che volevo ribadire e' che ognuno deve fare il proprio lavoro. Se io assumo un cuoco nel mio locale, il suo compito e' di cucinare bene, poi la promozione al menu' la devo fare io, non me la posso prendere con il cuoco perche' non viene nessuno a mangiare. Certo, posso sempre cambiare il cuoco ma rimane il fatto che se non so far bene il mio mestiere di imprenditore il locale non lo riemipro' mai anche se chiamo Vissani, non so se mi spiego.
Ste, sono d'accordissimo con te! Pero' ti invito a riflettere su una cosa: il cuoco nel ristorante e' un elemento essenziale e l'imprenditore uno almeno lo deve avere. Per quanto riguarda la musica puo' benissimo decidere che puo' far senza e restare comunque un imprenditore di successo con il locale bello pieno.
Re: Tempi duri per la musica dal vivo
ma certo RE, nessuno dice che sia obbligatorio per un locale avere la musica, anzi. Ci sono moltissimi bravi imprenditori che sanno come far andare avanti le cose e ottengono successo attraverso tanti altri elementi (qualita' del cibo/bere, servizio, ambiente raffinato, cortesia, etc. etc) ed in questo caso la musica potrebbe essere solo eventualmente un elemento distintivo in piu' e non la chiave del successo. Io parlo invece di coloro i quali hanno un locale di scarso successo e si aspettano di riempirlo solo per il fatto di aver chiamato il gruppo a suonare (e di questa tipologia ce ne sono tanti purtroppo), questo mio avviso e' profondamente sbagliato