interessante David... devo approfondire... :zizizi))
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interessante David... devo approfondire... :zizizi))
Non sono ben accetti?? :BHO:
No, no! E' tutto il contrario! I tuoi consigli mi fanno mooolto piacere, veramente! Altrimenti a quest'ora non sarei in un forum, ma sarei li a studiare da solo con le mie idee! Io ho aperto un posto appunto per dialogare, per scambiarci delle opinioni...
Certo è meglio che io ascolti perchè sto ancora intraprendendo una fase di studi, e non sono
"ancora in grado" di giudicare.
Infatti mi limiterei ad ascoltarti, ma purtroppo le opinioni sono diverse: tu mi consigli questa impostazione, ma se chiedo al mio maestro me ne consiglia un'altra.. E' questo il motivo del mio "contrattaccare" ai tuoi ESPERTI consigli, ovvero per capire quali sono i motivi delle tue proposte...
Io sono qua per imparare, però mi sembra giusto cercare di capirne i motivi senza stare solo ad assimilare i consigli! Infatti ti ringrazio David, so che sei un musicista famoso e ti porto tutto il rispetto di questo mondo, inchinandomi al tuo sapere! ;)
Forse dal mio modo di scrivere sembro irremovibile e sicuro delle mie scelte, m non è così! ;)
p.s. la mia impostazione è esattamente come quella descritta da re minore...
X re minore: Dalla tua descrizione mi sembra un'imboccatura corretta. Per maggiori dettagli dovrei sentirti dal vivo.
In ogni caso, un buon metodo per capire quanto labbro debba stare sopra i denti (ripeto imboccatura variabile da persona a persona, non fidatevi di chi vi dice il sax si suona col labbro così o cosà) è quello illustrato da Jerry Bergonzi e più volte postato nel forum:
-aprite la bocca;
-appoggiate senza modificare in alcun modo la postura del labbro l'indice o il pollice sul labbro inferiore;
-noterete che una porzione di labbro finirà inevitabilmente sopra i denti mentre una parte sarà visibile (normalmente il rosa del labbro).
-Bene questa è la quantità di labbro sopra i denti che la VOSTRA personale e unica impostazione necessita per ottenere un suono proiettato e corposo e per avere un buon controllo e la necessaria flessibilità.
Quando si imbocca il sax, per riportare la stessa "postura" dell'esperimento eseguite queste operazioni;
-aprite la bocca;
-appoggiare fermamente l'arcata superiore sul bocchino esercitando una leggera pressione verso il basso;
-appoggiare fermamente il pollice sinistro sull'apposito supporto esercitando una leggera pressione in avanti;
-a questo punto avrete ottenuto una grande stabilità mediante un equilibrio di forze tra arcata superiore-pollice-cordino, stabilità che contribuirà a tenere il sax fermo anche nelle posizioni aperto (palmari);
-a questo punto senza increspare in alcun modo il labbro inferiore chiudete la bocca;
-normalmente e se non avrete assunto posture contratte il labbro inferiore si andrà a posizionare nello stesso modo del sopracitato esperimento e avrete ottenuto un'imboccatura stabile ma flessibile e soprattutto che si adatta al vostro fisico e non a quello del vostro prof, liberete un suono maggiormente proiettato e ricco (ricordo all'amico classico che la classica appunto si suona in acustico e che quindi la proiezione del suono va curata in modo maniacale peggio di chi fa jazz! Il pubblico se non sente si incavola normalmente).
x Liuk: ancora non hai capito: io al contrari del tuo prof non ti consiglio nessuna impostazione, ti dico di adottarne una specifica per la tua fisicità che ti faccia ottenere il massimo con il minimo sforzo. Cmq ripeto se vorrai approfondire ci sono luoghi più adeguati (masterclass e corsi, ne faccio 3 nel nord da qui a giugno tra cui quello di Quarna) in quanto i miei limiti verbali mi impongono di fermarmi qui.
Una cosa che ho imparato dopo tanti anni di musica: nel sax la flessibilità ti fa ottenere tutto ciò che vuoi.
si si ho capito benissimo! infatti considero questo uno scambio di opinioni! Sarà che non mi esprimo bene scrivendo... :BHO:
Farò come hai proposto a re minore dato che ho la sua stessa impostazione(lui ha saputo spiegarla meglio, e infatti hai riconosciuto che ia un'imboccatura corretta).
Grazie.
@david
Per caso avevo il sax gia' montato accanto a me mentre leggevo la tua risposta, quindi lo ho preso ed ho seguito "in diretta" le istruzioni.
:shock:
Il miglioramento rispetto a come ho sempre suonato e' piccolo (la posizione che adottavo e' molto simile a quella che ricavo seguendo le istruzioni, la differenza di "labbro" sara' uno o due mm) ma si sente chiaramente. E il bello e' che si sente gia' dopo un minuto: ho la netta sensazione che lavorandoci un po' non potra' che migliorare ancora!
THANKS!!! :half:
provo a rispondere anche io .
non ti parlerò del modo di tenere il bocchino (già David Brutti si è espresso in maniera convincente)
il problema che hai evidenziato è sull'utilizzo delle cartine.
dal mio punto di vista il dolore o taglio al labbro indica un limite che puoi provare ad eliminare.
(ma anche una chance)
l'utilizzo delle cartine non è altro che un espediente per mascherare tale limite.
la metafora delle catene mi sembra appropriata.
il fatto che individui un suono con caratteristiche che preferisci è dovuto alla tua abitudine.
la sensibilità del labbro è importante quanto quella dell'orecchio.
se desideri modificare il modo di tenere il bocchino la strada è lunga ma se capisci come fare poi sei in grado di studiare anche parecchie ore senza nessun problema al labbro o alla mascella.
prova a cercare studio con il collo dello strumento
(il suono del collo più il solo bocchino è quello che in maniera più immediata denuncia strozzature e modi di imboccare inappropriati)
ciao fra
a me il suono è più "smorzato" (facendo un po' meno fatica però), cosa sbaglio? (ho fatto l'esercizio dell'indice indicato da bergonzi ed imboccato con quello spessore di labbro...
Volevo aggiungere una cosa.
innanzitutto è incredibile (come ha constato re minore) quanto una piccola differenza possa dare giovamento, ma soprattutto...se si riesce ad ottenere un'impostazione naturale e rilassata si puo' tranquillamente ottenere anche il suono a cui fa riferimento Liuk, con microaggiustamenti che si effettuano naturalmente, pur rimanendo sempre morbidi.
il contrario invece (ottenere un suono piu' "aperto e pieno" con un'imboccatura costretta) è praticamente impossibile.
Non avevo dubbi francamente (il mio account paypal lo conoscete per donazioni e quant'altro :ghigno: :ghigno: ).Citazione:
Originariamente Scritto da re minore
A parte gli scherzi queste semplici nozioni di impostazione sono state elaborate in anni di studio e concertismo durante i quali sono stato costretto a abbandonare la tipica impostazione rigida da clarinettista che mi era stata inculcata dal mio primo insegnante.
I motivi di questo cambiamento radicale sono legati anche al professionismo e ai repertori estremi che sono obbligato a suonare oltreché a motivi estetico-musicali: provate a tenere il passo suonando in modo rigido il soprano o il sopranino per 6 ore di fila su musica di difficoltà assurda senza che il labbro vi cada in pezzi!
A parte gli scherzi, con un'impostazione rigida dopo meno di un'ora di studio avevo già il labbro indolenzito e avevo necessità di ricorrere a cartine e porcherie varie. Inutile dire poi che la presenza del suono era pressoché inesistente e per ottenere un'intonazione stabile dovevo ricorrere a correzioni mediante chiavi che hanno un'influenza nefasta sul suono. Un paio di volte dovendo suonare partiture piene di sovracuti ho rischiato seri danni al labbro.
Attualmente con l'impostazione che ho sviluppato basata tutta sulla rilassatezza anche posturale (soprattutto di spalle e collo), ma estremamente stabile, riesco a reggere i ritmi delle snervanti sessioni di registrazione e delle prove in quartetto (a volte si suona per più di 8 ore con un paio di pausette in mezzo, incredibile ma vero) e soprattutto riesco ad avere la flessibilità necessaria che mi permette di passare da sax estremamente diversi in pochi secondi senza risentirne affatto.
Vi sorprenderò: il bello è che oltre ai consigli fantastici del grande Bergonzi, il più l'ho fatto letteralmente "rubando con l'occhio" i segreti del mestiere di uno dei più grandi cornisti di tutti i tempi con il quale ho avuto occasione di collaborare più volte. Nessun sassofonista mi ha insegnato tanto anche perché musicalmente parlando siamo su altri pianeti davvero, con tutto il rispetto per i nostri docenti...
Spero che la mia testimonianza possa essere d'aiuto. In ogni caso, come dico sempre, se si ha bisogno della cartina e se il labbro si indolenzisce qualche problema c'è...
[quote=David Brutti][/quote:1ob4arnu]Citazione:
Originariamente Scritto da "re minore":1ob4arnu
oppure si sta fumando troppo =)
@fcoltrane
hai perfettamente ragione! la cosa che odio di più è dipendere da quelle cartine. Ovvero, mettiamo il caso che mi capiti di dover suonare a un concerto o cose simili e le ho finite: che faccio? Molto meglio suonare naturalmente senza l'uso di niente...
Nello studio di uno strumento si trovano degli ostacoli e bisogna farsi forza per superarli con grinta!
Oggi ho studiato senza cartine, e spero di riuscire a continuare! ;)
@David ho capito che impostazione intendevi tu, scusa ma ti avevo frainteso. Comunque oggi ho studiato seguendo la tua tecnica, ed è vero: si suona meglio! Sul suono devo ancora lavorarci però sulla facilità di emissione, pulizia del suono, proiezione del suono e intonazione sono già migliorato!! un grande thanks anche da parte mia david!!(purtroppo sono minorenne e non posso usare il paypal :ghigno: )
ho un po' di facilità in più nello staccato... però il suono mi esce più "chiuso".Citazione:
Originariamente Scritto da seethorne
X liuk: di nulla. Ps.: occhio al prof: s'incacchiano se notano che hai cambiato qualcosa.
X seethorne: a che livello imbocchi cioè dove piazzi i denti dell'arcata superiore? A 1/3 circa del tetto oppure a meno (tipo 1/4)? Ovviamente per un consulto piu' specifico dovrei sentirti e vederti in azione dal vivo.
Grazie David, spero un giorno di riuscire a essere presente a qualcuna delle tue lezioni ::saggio::