Si lo so, ma ti posso assicurare che per i suoi concerti usa ConnCitazione:
Scannapieco è anche endorser R&C (!) e Selmer (!!!) però.
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Si lo so, ma ti posso assicurare che per i suoi concerti usa ConnCitazione:
Scannapieco è anche endorser R&C (!) e Selmer (!!!) però.
Ancora con questi discorsi!!!!!!!!!! Ragazzi abbozzatela!!!
i miei ultimi due insegnanti suonano uno con un julius keilwerth e uno con un yamaha e hanno un suono che il 90% delle persone di questo forum se lo sogna!!
perchè ai possessori di mark da tanto fastidio sentir dire che secondo qualcuno i conn suonano meglio?? perchè i possessori di conn dicono che il conn è meglio del mark vi??
sono semplicemente diversi nella scelta di un sax sono necessari dei compromessi. Io ho un conn e come suono lo preferisco al mark vi, però mi rendo conto che per suonarlo faccio molta più fatica rispetto al selmer..
Beh dai è stata una discussione intensa e animata, questo fa capire che amiamo e amate tutti questo pazzesco mondo dei saxxxxxx!!! :yeah!)
per Gema... questa estate sono stato al concerto di Mario Biondi a palazzo Te a Mantova... e posso assicurarti che Scannapieco ha suonato con il tenore e il soprano R&C.... ;)
Comunque... tornando in topic... direi che dire che nessuno strumento si può paragonare al mark Vi è un po' un'estremismo... che parliamo di una Rolls Royce non c'è dubbio alcuno...ma non è detto che per questo siano il top per tutti... a me, per esempio... il soprano mark Vi non piace... troppo nasale... (i gusti son gusti)... quindi può essere che qualcuno preferisca altro. Ho detto la mia... ciao.
Io credo che un ottimo sassofonista possa ottenere il proprio suono a partire da qualunque sax (ovviamente entro certi limiti). La grandezza del Mark VI, a mio avviso, sta nell'offrire una piattaforma "neutra" e incredibilmente plasmabile dalla quale partire per sviluppare il proprio suono. Magari altri sax possono piacere di più del Mk VI per una specifica caratteristica (io stesso adoro il Mk VII che è connotato in modo molto più funky) ma l'equilibrio complessivo, la versatilità e la duttilità del marcosesto sono secondo me un riferimento assoluto. Io il mio 164xxx lo porto realmente dove voglio e ogni volta che lo suono rimango letteralmente sbalordito dalla qualità complessiva di questo sax, ma le stesse sensazioni le ho provate anche con altri Mk VI da me provati. E' proprio questo suo equilibrio complessivo, questa sua altissima "media pesata" di tanti fattori a renderlo statisticamente lo strumento ideale per tanti musicisti, e secondo me questo spiega la differenza di quotazione tra il Mk VI e altri ottimi sax.
le quotazioni le fa il mercato..ci sono tanti sax che reggono benissimo il confronto con il mark vi..senza andare troppo lontano ci sono dei serie I e II che non hanno niente da invidiare al mark vi.
Secondo me è fuori da ogni logica che abbiano raggiunto questi prezzi..
La parola endorser è quella che mi fà tanto ma dico tanto pensare! meditate gente!!! meditate!!!
:bravo: :bravo: :bravo:Citazione:
Originariamente Scritto da ginos77
mah... a me fa pensare relativamente se poi usano i sax che promuovono anche nei loro concerti... mi fa pensare se invece promuovono dei sax che poi non suonano manco sotto tortura...
anzi, vi dirò di più... non mi fa pensare neanche se poi non lo suonano... ho riflettuto... e penso che uno possa promuovere un sax e suonarne un altro... E' come dire "io mi trovo meglio con questo... ma trovo che sia un valido strumento pure quest'altro... che magari può andare meglio a qualcun altro"...
Anch'io sono rimasto basito quando ho sentito il mio maestro suonare il mio conn da. 1000 € come se suonasse il suo mark VI. Non ho mai detto che è la stessa cosa e neanche che uno è meglio dell'altro, ho solo constatato quanto il musicista faccia la differenza. La melodia che emetteva era quasi uguale e sottolineo quasi.quando ho provato il suo gioiellino sono rimasto deluso di sentirlo suonare come se avessi tra le mani il mio conn. Só che a molti questo messaggio risulta strano ma per me è stato così e come ribadisco, sono stato pervaso da un innaturale senso di tristezza quando ho capito che dal mark non avrei ottenuto nulla di diverso da quello che ora faccio
Allora in molti ci siamo approcciati male a questo topic.
Penso sia sempre sottinteso che alla base di tutto ci sia la capacita' di suonare che ogniuno di noi ha.
La bacchetta magica x farci diventare tutti Charlie Parker o Michael Breker non la possiede nessuno, sia che abbiamo un MK VI che un Conn o un King o qualsiasi altro saxofono passi nelle nostre mani.
Il mio modo di suonare non cambia se sto usando il MK VI, l'SA 80 II o un bellissimo A. Rampone argentato con meccanica stile Conn, degli anni 60.
La differenza e' che i Selmer li suono x delle ore, il Rampone non riesco a suonarlo piu' di un'ora perche' poi mi fanno male le mani.
ah beh... se parliamo di meccaniche ostiche concordo... anche il mio desidera vecchissimo ti stanca meccanicamente... ma col grassi o con l'R&C o con il selmer bundy... che hanno una meccanica + moderna questo problama non l'ho mai riscontrato... Credo che nel momento in cui si confronta un sax anni 20/30 con un mark VI il termine di paragone non sia la meccanica ma il suono... (in caso contrario penso sia una battaglia persa in partenza!)...
Discorso diverso può essere fatto con un sax + moderno, dove la meccanica può e deve essere confrontata... e qui non è detto che il Mark VI la debba proprio spuntare su tutti...
ad esempio ricordo che col soprano mark VI le chiavi palmari sinistre mi risultavano scomodissime...(e comunque qui entrano in gioco altri fattori come ad esempio le dimensioni delle mani, le varie abitudini ecc...)
grande Rosario,
sono contento che mi hai inteso,non mi posso permettere il lusso di screditare chi lavora da anni con questo strumento ne tanto meno parlar male di strumenti che hanno fatto storia in diversi continenti.Suono solo da 8 mesi,anzi correggo,mi diverto solo da 8 mesi e ho ancora molto da imparare.
Questo topic è stato all'insegna dell'incomprensione.
ciaoooo