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Re: Le regole del jazz
Sono perfettamente d'accordo con l'analisi fatta da Blue Train, e aggiungo pure che:
il fatto (giustissimo) che esistano delle regole generali, non significa necessariamente che alle stesse non possano essere fatte delle eccezioni (in accordo col gestore del locale, ovviamente) dettate dal buon senso.
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Re: Le regole del jazz
sono stupito da chi difende a spada tratta, e punto per punto! assurditÃ* del genere.
nel mio piccolo ho suonato in TANTI locali, e mai ho trovato gestori che mi abbiano imposto diktat simili, anzi. l'ospitalitÃ* -per fortuna- è ancora un valore abbastanza importante in questo paese in rovina.
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Re: Le regole del jazz
bene! l'ospitalitÃ* è una gran bella cosa!
per come la vedo io, il fatto che il gestore abbia pensato queste regolette,
non implica affatto che non sia ospitale..
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Re: Le regole del jazz
Citazione:
Originariamente Scritto da ropie
sono stupito da chi difende a spada tratta, e punto per punto! assurditÃ* del genere.
nel mio piccolo ho suonato in TANTI locali, e mai ho trovato gestori che mi abbiano imposto diktat simili, anzi. l'ospitalitÃ* -per fortuna- è ancora un valore abbastanza importante in questo paese in rovina.
quoto in pieno
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Re: Le regole del jazz
Si, è vero delle regole ci vanno...ma ci sono giÃ* molte difficolta a trovare date in giro, queste premesse non aiutano di certo.
Anche io ho suonato in posti molto più fighi e mi hanno trattato decisamente meglio...soprattutto all'estero.
In ogni caso uno è sempre libero di non essere d'accordo e di non suonare in quel posto!
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Re: Le regole del jazz
Ma cosa c'è di tanto scandaloso in un regolamento?
Il mio attuale datore di lavoro, insieme al contratto, mi ha consegnato il suo regolamento (in realtÃ* è un regolamento generale adottato non solo da lui): l'ho letto e lo rispetto. Non c'è nulla di discriminatorio o di pesante a tal punto da rendere invivibile l'ufficio. E mi pare che anche nel caso in oggetto sia così. Parere personale, naturalmente, e pertanto opinabile. Però, sinceramente, non mi pare che ti facciano suonare col fucile puntato...
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Re: Le regole del jazz
Le mie regole morali sono più ferree di questo regolamento... con questa premessa ribadisco che è una roba che non mi è mai capitata, mi ingesserebbe un pò e, forse, ingesserebbe forse anche la prestazione artistica.
Un piccolo aneddoto che mi piacerebbe ricordare: ero appena laureato (1986 :muro(((( ) non mi ricordo perchè ma avevo bisogno di effettuare una telefonata a casa per vedere se in segreteria telefonica avevo delle chiamate (a quel tempo i cellulari non c'erano) e siccome non c'era nei paraggi un telefono pubblico chiesi al gestore se potevo usufruire del suo telefono... al termine domandai quanto era la spesa e mi fece pagare 200 lire. Il bello è stato che nell'attesa di pagare, siccome il tizio aveva il figlio malato febbricitante e non lo aveva visitato un medico mi hanno chiesto di visitarlo. Il bello è stato che io la telefonata l'ho pagata, loro per una visita non hanno fatto nemmeno il gesto di mettere la mano al portafogli... C'è gestore e Gestore, c'è musicista e Musicista, c'è uomo ed Uomo.
PS Non domandatevi perchè scrivo queste sciocchezze a quest'ora... la ragione è che una forte scossa ci ha svegliato e mi ero collegato per conoscere dove era l'epicentro, ora ho scoperto che è proprio qui da noi nelle Marche, proprio al confine tra Macerata e Fermo. Mamma mia che botta!
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Re: Le regole del jazz
simpatico aneddoto.
ps . ti sono vicino perchè qui sotto l'etna le scosse in questi giorni sono continue.
ciao fra
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Re: Le regole del jazz
Citazione:
Originariamente Scritto da docmax
....la ragione è che una forte scossa ci ha svegliato e mi ero collegato per conoscere dove era l'epicentro, ora ho scoperto che è proprio qui da noi nelle Marche, proprio al confine tra Macerata e Fermo. Mamma mia che botta!
l'ho sentito proprio adesso al TG5 , speriamo non ci siano danni e che non ce ne siano altre , vi sono vicino , salvuzzo
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Re: Le regole del jazz
Citazione:
Originariamente Scritto da docmax
Le mie regole morali sono più ferree di questo regolamento... C'è gestore e Gestore, c'è musicista e Musicista, c'è uomo ed Uomo.
Su questo sono d'accordissimo! :bravo: Purtroopo non per tutti è così (ed ecco la probabile ragione del regolamento). Sottolineavo soltanto il fatto che, dal mio punto di vista, non è giusto vedere sempre tutto come un impedimento. L'umanitÃ* ha cominciato a darsi delle regole con lo scopo di migliorare la convivenza, non di danneggiarla. Poi ci sono state (e ci sono, putroppo) tutte le storture che conosciamo, ma, ripeto, non mi sembra che il regolamento in oggetto contenga impedimenti al buon lavoro degli artisti. Tutto qui. ;)
Citazione:
Originariamente Scritto da docmax
una forte scossa ci ha svegliato e mi ero collegato per conoscere dove era l'epicentro, ora ho scoperto che è proprio qui da noi nelle Marche, proprio al confine tra Macerata e Fermo. Mamma mia che botta!
Dalle ultime notizie che ho sentito pare che non ci siano feriti né danni gravi: spero vivamente sia così (amo particolarmente le Marche per svariate ragioni, ma nutrirei la stessa speranza per qualunque altro luogo...).
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Re: Le regole del jazz
Ciao ragazzi vorrei chiudere l'off topic con il ringraziamento per la vostra vicinanza.
Max
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Re: Le regole del jazz
siccome continuo a non capire, chiederei a coloro che ritengono questo regolamento la morte della musica, quali sono i punti che ritengono scandalosi e perchè.
perchè, ripeto, non ho ancora capito il motivo di questo scagliarsi contro questo regolamento.
è perchè vostro cugino non può ubriacarsi gratis?
è perchè non vi permette di appoggiare la custodia del sax sul pianoforte?
vi infastidisce dover entrare da un ingresso specifico anzichè da quello principale?
vi sconvolge il fatto che il gestore si tuteli riguardo improvvisi cambiamenti nell'organico della band che ha ingaggiato?
:mha!(
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Re: Le regole del jazz
Uhm... Nello specifico tra quelle che hai evidenziato direi le ultime due.
Trovo quantomai strano che sia obbligatorio l'uso dell'ingresso secondario in un locale... Mah, poi magari non conosco il locale e ci sono delle motivazioni per le quali l'ingresso dei musicisti "dal davanti" possa generare problemi di sorta, non saprei... Sembra comunque strano.
Per quanto riguarda l'ultima, per alcuni miei gruppi sarebbe impossibile il contrario, cioè sapere giÃ* solo il giorno prima l'organico definitivo! :ghigno: Anche se sono casi limite, in effetti, cioè casi di gente brava che ruota, alcuni che all'ultimo hanno un imprevisto, qualcuno addirittura che si vuole unire... In ogni caso, ci fosse un'emergenza, si dovrebbe poter lasciar spazio alla band di decidere se attuare un rimpiazzo, suonare lo stesso in meno persone o disdire la data. Se il gruppo decidesse ancora di suonare, e assicurasse il programmato svolgimento del concerto, io non vedrei alcun problema... :mha!(
In effetti però, più che le regole in sè, è il modo in cui vengono poste che non mi garba molto. Questo regolamento mi fa venire in mente due cose: la prima è che il gestore non ha avuto spesso occasione di lavorare con musicisti professionali e seri, o se non altro pochi; la seconda, forse la causa della prima, è che secondo me il gestore del locale non capisce un cavolo di musica, di persone e di affari, perchè se sai gestire bene il tuo locale non chiami a suonare gente che possa comportarsi in maniera scorretta, prima di chiamare qualcuno cerchi di capire se è una persona a posto, se è uno che rispetta gli impegni e se ha la tendenza a piantare grane; se sei capace a gestire il tuo locale, non hai nemmeno bisogno di fissare delle regole, perchè le persone con cui scegli (SCEGLI, nessuno lo obbliga a chiamare gente a suonare, è lui che sceglie) di lavorare sanno giÃ* come comportarsi; se davvero hai bisogno di fissare queste regole, vuol dire che in passato sei stato poco attento nelle scelte, ti sei curato poco dell'organizzazione degli eventi, o (al limite) sei proprio un "frescone" che si è fatto fregare da qualcuno più furbo, anche se magari non molto onesto.
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Re: Le regole del jazz
Meno male che gestori come questo non c'erano al tempo del Reno Club di Kansas City, o del Minton's di New York. Con queste regole ci saremmo scordati le rivoluzioni del Jazz apportate dalle jam session di Kansas interminabili e poco "regolate" (con cazzotti, fumo, whisky e qualche pistolettata) tra Lester Young, Ben Webster, Coleman Hawkins e Chu Berry, oppure quelle della 52esima strada della grande mela dove Gillespie, Parker e company inventarono il bebop.
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Re: Le regole del jazz
ma erano pagati per queste jam?