Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Le considerazioni sulle differenze di impedenza e caratteristiche del segnale valgono sempre...
Puoi sempre prenderti un H4 che ha gli ingressi bilanciati... ;)
Il pre, con aggeggi simili... ti conviene sempre averlo... la qualitÃ* dei pre (se effettivamente ci sono) di sicuro non fa gridare al miracolo! :roll:
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
a me non è mai piaciuto.
ci ho trovato sempre, e oso dire in ogni nota, un che
di sdolcinato, affettato, "falso".
più vicino a parer mio a un'esibizione di tecnica strumentale,
e anche di suono (per me insopportabile) che alla musica.
(e ho il massimo rispetto per la musica leggera, Frank Sinatra ad esempio
è stato il maestro di tanti anche nel jazz).
Se si cerca il suono pulito ad ogni costo, penso non si possa
andare molto avanti. Sanborn, che a me non sembra poi tanto smooth, altera
le note e le trasforma, usa stonature ad arte.
E il maestro dei sopranisti, Coltrane, non aveva certo un suono limpido
e sempre pulito.
Ma il blues, dov'è?
:saxxxx)))
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Sanborn usa molto growl e ha un suono molto armonico... anche tu hai un Dukoff e dovresti sapere cosa vuol dire!
Coltrane è fuori scala... aveva un suono pulito e nasale, tipico Selmer!
Oltre al suono... il resto!!!
Kenny G nemmeno a me piace, ma è sicuramente un gran professionista!!!
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Mi prosterno di fronte alla competenza microfonistica di alcuni di voi (dico sul serio).
In materia sono un ignorante. Ho sempre preferito il suono acustico. Mi obbligarono una volta ad acquistare un microfono: ce l'ho ancora ma dorme il sonno del giusto. E' uno di quei "cosi" con la pallotta esterna in spugna (a condensatore, può essere?...) che si montano sulla campana. Non lo uso praticamente mai, anche perchè ha una pinzetta molto "mordace" e non mi piacerebbe vedere sul bordo della campana il segno dei suoi "dentini"...
Quando mi amplificano lascio fare agli altri, ma di solito, anche se non dico niente, ho l'impressione che il suono venga comunque fuori falsato.
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Non è "cultura microfonista"... è questione di sapere come ottenere certe sonoritÃ* in determinate condizioni...
Io faccio 50/60 concerti all'anno, in diversi ambienti: teatri, auditorium, chiese, capannoni, all'aperto... Il suono "naturale" del sax è decisamente difficile da riprendere... per farlo hai bisogno di cose parecchio costose...
In sostanza, il suono del sax... in certe condizioni, non può essere soltanto curato "sul sax", ma va curato anche "esternamente al sax": non necessariamente tutti lo capiscono... quante volte ci è capitato di sentire un concerto jazz e alla fine del concerto: "bello ma che suono di merda"...
Io ho visto Lee Konitz rifiutare la "riamplificazione" per causa di service non all'altezza (fonici e materiale) (e non si sentiva il contrabbasso)...
Ho visto un concerto di Pharoah Sanders dove c'era un feedback ogni 43 secondi di media (e non c'era nemmeno un microfono a condensatore sul palco) e dove non si sentiva il contrabbasso...
Capisci che anche in certi casi... i professionisti si sbattono... poi sta a ognuno di noi, capire se è giusto!
Il tuo suono può essere bello o puoi percepirlo bello nel raggio di 2 metri... ma se a 20 metri è una merda, uno deve farlo notare!
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Citazione:
Originariamente Scritto da puffosky
E il maestro dei sopranisti, Coltrane, non aveva certo un suono limpido
e sempre pulito.
Ma il blues, dov'è?
:saxxxx)))
singolarmente siamo daccordo sul principio kg ha un suono insopportabile.
ma diamo ai termini un significato opposto.
se consideri il suono in quanto tale :pulito e limpido sono caratteristiche del suono di Trane.
non è la prima volta però che discorrendo con un sassofonista su questi argomenti mi capita di essere su posizioni del tutto difformi.
in quel caso si discuteva di un sassofonista (Brecker) sicuramente di statura diversa da kg ma il discorso è analogo , anche nel suono del grande Brecker manca qualcosa che è presente nel suono di Trane.(ma nulla ha a che vedere con la limpidezza o con la pulizia).
lo stesso Miles si divertiva a prendere in giro Marsalis e Berg dicendo ora all' uno ora all'altro che gli era sembrato che il suono del musicista si era molto avvicinato a quello di Trane, creando antagonismo tra i due e spingendoli a suonare al meglio
ciao fra
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
Riguardo al suono metafisico... del Trane ho una mia ipotesi: come definirlo? Mi accorgo che ha una sua particolaritÃ* molto specifica, indipendentemente dallo strumento e dal periodo! Ora non ricordo chi esattamente ne ha parlato, credo fosse proprio Bergonzi alla masterclass: se ti telefona un amico, quando rispondi tu sai immediatamente chi è, dopo solo poche sillabe; forse era una domanda relativa alla ricerca della personalizzazione del suono; credo che volesse intendere che comunque è una cosa naturale ovvero, per come l'ho capita io, quando finalmente ti liberi di tutti i paletti tecnici/stilistici che hai dovuto/voluto importi, ecco che la tua espressione ed il tuo suono diventano naturali e conformi al tuo modo d'essere. Credo non sia solo una questione di cassa armonica, di set-up o strumento, etc. Sono arrivato alla conclusione che sia il proprio modo d'esprimersi, come quando si usa la parola nel dialogo/discorso; ascoltate il primo Trane e ditemi che non riconoscete la sua intensitÃ*! Coltrane non è mai banale o casuale: è sempre molto concentrato ed attento, sia che si tratti di uno standard, di un blues, di una ballad o del free puro; a volte mi pare che il suo suono non sia così pulito e perfetto, ma sicuramente la sua intenzionalitÃ* è costante ed evidente. Se qualcuno vi avvicina per dirvi qualcosa di molto importante e vero, e voi siete disposti ad ascoltarlo, anche se il suo modo di comunicare può essere frammentato, imperfetto o la scelta delle sue parole non sempre illuminante, rimane la sostanza del contenuto!
Per finire, credo che questa sia la caratteristica che veramente differenzia Coltrane da qualsiasi altro tenorista, seppur grande o migliore di lui tecnicamente. Forse sul soprano non lo considero così inarrivabile: trovo che Lacy ed anche Bechet gli siano superiori nell'aver sviluppato il suono, appunto, di questo strumento; certamente intenso come giÃ* dicevo! Kennyg (continuiamo a nominarlo, ma dovremmo piuttosto autocensurarci) è del tutto irrilevante, a mio avviso, sia per quello che produce che per i contenuti (inesistenti) che vorrebbe comunicare. Sanborn è di tutt'altra levatura!... e non che la soluzione sia semplice: Davis e Coltrane dopo di lui sono tra i pochi privilegiati che son riusciti ad esprimere contenuti artistici ed immaginativi senza compromessi con il loro Sé creativo, mantenendo un'ottima indipendenza ed affermazione commerciale.... scusate la lungaggine...
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
concordo con quasi tutto.
un unico appunto tenoristi migliori di Trane non ne sono ancora nati.
:lol:
ciao fra
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
:lol:
Giusto, ma io intendevo dei suoi contemporanei, o antecedenti: mi sembra che potrebbero esserci almeno una decina di tenoristi indiscutibilmente validi sia stilisticamente che tecnicamente: è pure vero che il Trane li ha spazzati via secondo me proprio per la sua implacabile capacitÃ* espressiva, per l'ampiezza delle sue invenzioni musicali, per la profonditÃ* emotiva delle sue affermazioni sonore...
Come diceva Bird, se non vivi quell'esperienza, come puoi suonarla? Forse la vera fonte di grandezza di Coltrane sta proprio nella sua ricerca spirituale: semplicemente questo.
Re: Meditazioni metafisiche sul suono
" ma io dicevo dei suoi contemporanei o antecedenti"
anche io :lol: :lol:
ciao fra