Visualizzazione Stampabile
-
Re: algoritmo del jazz
Infatti! Senza nulla togliere al Grande Steve (Gran improvvistare/strumentista/arrangiatore) che magari l'aveva sentito ripetere dallo stesso Evans con cui lavorò in diverse occasioni (ultima a Parigi nel 1987 in duetto Paris Blues), il concetto è di Gil Evans, da questo dialogo del 1965:
Citazione:
And if you sit down and contemplate what you're going to do, and take five hours to write five minutes of music, then it's composed music.
http://www.jazzprofessional.com/inte...%20Evans_1.htm
:zizizi))
-
Re: algoritmo del jazz
Citazione:
Originariamente Scritto da Sax O' Phone
Infatti! Senza nulla togliere al Grande Steve (Gran improvvistare/strumentista/arrangiatore) che magari l'aveva sentito ripetere dallo stesso Evans con cui lavorò in diverse occasioni (ultima a Parigi nel 1987 in duetto
Paris Blues),
il concetto è di Gil Evans, da questo dialogo del 1965:
Citazione:
And if you sit down and contemplate what you're going to do, and take five hours to write five minutes of music, then it's composed music.
http://www.jazzprofessional.com/inte...%20Evans_1.htm
:zizizi))
Grazie juggler, grazie SKAgnozzo, grazie Sax, anche se...
... :roll: se continuiamo così scopriamo che molti anni prima lo aveva giÃ* detto un certo Lan, che lo aveva sentito anni prima da un certo Train... eh eh :lol: :lol:
-
Re: algoritmo del jazz
Cari saxonauti...tutto è possibile...e fa molto piacere quando si hanno scambi di fonti...che magari sono tutte vere e false...vi do la mia..."Suoni inauditi" di Davide Sparti - L'improvvisazione nel jazz e nella vita quotidiana - 3° Capitolo - L'improvvisazione come competenza - fa riferimento ad una intervista rilasciata da Lacy nel 1968 ed ad un programma di sala precedente credo introvabile...
-
Re: algoritmo del jazz
Citazione:
Originariamente Scritto da juggler
[...]...che magari sono tutte vere e false...vi do la mia...[...]
:lol:
Infatti mi sono solo reso conto ora della confusione che ho generato :???: : la citazione è di Bill Evans e non di Gil... Gil Evans è stato un po' il Guru nascosto nel periodo tra il BeBop ed il Cool, e perciò mi ero fatto l'idea che questa, ammesso che fosse una sua visione, potesse essere stata trasmessa ai musicisti suoi contemporanei; ma visto che è invece un concetto di Bill Evans, altro musicista eccezionale, ma con un ben diverso ascendente sui suoi colleghi, non saprei cosa pensare... Quindi come dici tu juggler, potrebbe più facilmente essere una battuta Zen che si confÃ* forse più a quelli della vecchia guardia come Lacy, che comunque sicuramente conosceva ed apprezzava Bill Evans... :mha!(