Ah ecco...forse era quello il motivo... :lol:
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Ah ecco...forse era quello il motivo... :lol:
non so, ma potrebbe essere :yeah!)
ho trascorso i miei primi 20 anni sassofonari a lavorare le ance "esauste" con il taglia ance, anche perche' all'epoca non c'era tanta varieta' di scelta tra tanti marchi e materiali. Si trovavano solo vandoren lavoz e rico (e parlo di Roma non di vattelapesca) e poco altro, e poi i soldi in tasca non erano molti percio' ......
Oggi devo dire che preferisco non tagliare l'ancia per questioni di equilibrio generale che comunque viene alterato dal fatto di suonare con un'ancia piu' corta (anche se parliamo comunque di piccolissime quantita' asportate). Aggiungo poi che e' molto facile rovinare l'ancia nel tagliarla, specialmente ai lati con alcune marche che hanno una sezione leggermente piu' larga.
si si, per carità
ora suono talmente poco che il taglia ance nemmeno serve.
al tempo, studiavo una media di sei ore al giorno.
vero che facevo ruotare un pacchetto intero di ance per volta (le numeravo sul retro, con data di quando le mettevo in circolo, e sul porta ance in modo da identificarle subito), ma se da un pacchetto ne avessi dovute cestinare la metà, e quella metà l'avessi dovuta utilizzare solo per 30 ore....
... non è che ultimamente si è troppo fighetti e se un ancia non suona da sola è buona solo per il cestino????
Mi , riintrometto,
Sicuramente , Smoketrains, puoi aver ragione , riguardo ad essere " fighetti " ,pero' vedi,: sicuramente voi che avete esperienza e che suonate da tanto , vi aggiustate e sapete domare, piu' facilmente un'ancia ,diciamo piu' difficile. Ma considera tutti quelli come me ,alle prime armi, ( nota,io ne vengo dal pianoforte di ragazzo , dove ho sempre picchiato sui tasti negli anni , fino a che mi sono innamorato del sax e non lo mollo piu' , non sono di certo giovane e di musica ne ho sempre masticato un po') dicevo alle prime armi che oltre alle notevoli difficolta che presenta ,Sto "tubo", pero' con la perseveranza i miglioramenti si vedono e li senti , ti capita di rovinare l'ancia con cui ti trovi , che con un filo d'aria suona e nello stesso tempo se vuoi esprime un bel suono corposo ecc, la rovini o si indebolisce e, per trovarne un'altra che solo si avvicina ,sono c......
In realtà non la si doma ma si adegua il proprio modo di suonare :smile:Citazione:
Originariamente Scritto da roby1954roberto
Ascolta Roby,
io ho cominciato tre mesi fa, pertanto non si può certo dire che abbia esperienza.
Quello che ho notato è che le ance che uso non hanno sempre una risposta immediata.
Naturalmente sarà senz'altro vero che ce ne sono di migliori, e anch'io, prima o poi, voglio provare le Giuliani, ma ho una scatola di Vandoren quasi piena, e buttarle (e me lo potrei permettere) mi pare un insulto a chi fa fatica a comprarsene anche una sola.
Perciò qualche giorno fa, dopo aver esaurito un'ancia del 3, ne recupero una del 2,5, che avevo accantonato perché un po' troppo leggera; inoltre suonava totalmente afona. La prima sessione di studio è stata un disastro: il sax sembrava completamente tappato, e più che un suono usciva un ronzio. Io però sono testardo.
Seconda sessione: non molto meglio della prima. Terza sessione: all'improvviso sembra che abbia montato un'ancia diversa, il suono esce finalmente corposo e, anzi, faccio fatica a controllare l'intonazione - lo dicevo, che era troppo leggera!
Certo, può anche dipendere da me, ma da quel momento in poi quel pezzetto di canna, destinato alla pattumiera, sta funzionando proprio a dovere. E io penso di aver imparato qualcosa in più: in fondo, è per questo che studio.
Perciò, da eterno principiante, mi permetto di consigliarti di non cambiare in continuazione, ma di insistere con ciò che hai.
Col tempo troverai senza dubbio l'ancia più adatta a te.
Marco
Se quelle che ritieni pessime le lavori un po' a volte ottieni qualcosa di meglio, altrimenti le rovini del tutto e comunque impari cosa non và fatto su un'ancia... (leggere prima il manuale, è meglio!)
http://www.woodbrass.com/images/woodbrass/RETABLEUR.GIF
salve
prima o poi,scientificamente a caso,sono "loro" che vengono da te,non bisogna mai buttare via,a meno che non siano rotte:per quel poco che ci capisco,vedo che in un pacchetto ci sono visibili differenze strutturali,il materiale,non essendo plastica,è poco omogeneo,la numerazione,poi,all'interno di una scatola,non è costante...Prova a guardarle in controluce e vedrai differenti densità.
Vuoi un'altra variabile? Questa è il suonatore:un giorno è più in forma,un giorno meno,un giorno "moscio",un giorno aggressivo e conviene imparare quale ancia numero 3,5 somiglia più a una 4 o ad una tre e si sceglierà l'una o l'altra a secondo del giorno.
Questo è vero almeno per me che suono per gioco,certo un professionista,magari,va a Parigi a scegliere le sottonumerazioni!
il nero :saxxxx)))
Si, Marco, credo che tu abbia , ragione. Stasera ad esempio : ho li tre Java e tre Royal nuove , lasciate ,a bagno lasciate asciugare lisciate, e ora cinque minuti ,per sera cadauna provo a rodarle chissa?!
poi pero ho ripreso la mia vecchia Java e si e' riaperto tutto facilmente.... risuccedera'
pero' e scusate se isisto, con quello che costano, dovrebbero suonare piu' o meno subito.
già, è la stessa cosa che dicevo io agli inizi al mio sax: con quello che mi sei costato, le note e gli assoli li dovresti far uscire da solo.Citazione:
Originariamente Scritto da roby1954roberto
io con le vandoren java Red cut mi sto trovando abbastanza bene, in un pacco solo 2 o 3 sono afone, le metto in una tazzina e dopo qualche giorno suonano discretamente..il mio prof mi ha consigliato le gonzales, ma..dopo averne provate 2 mi hanno un po perplessa... la ricerca dell ancia giusta è impossibile