questo è già altra cosa rispetto a Carter .
e questa che propongo è quella che preferisco
http://www.youtube.com/watch?v=ifMV_X-KJzs
ciao fra
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questo è già altra cosa rispetto a Carter .
e questa che propongo è quella che preferisco
http://www.youtube.com/watch?v=ifMV_X-KJzs
ciao fra
A volte penso che sei "drogato" (scherzo, ovviamente) dal punto di vista auricolare...
Magari sono in malafede io...ma trovo la tua posizione... un po' come non voler riconoscere l'eredità parkeriana in Dolphy (ricordi?)
Ad ogni modo, passo e chiudo definitivamente, anche perchè sembro un "adoratore di Carter" e in realtà non è così: in piu' casi, come in questo, difendo la libera espressione della creatività...e invece c'è chi guarda le "modalità e maniere convincenti" (mi rimangono oscure queste "maniere")
e poichè il jazz ha sempre "ri-contestualizzato" attraverso i suoi protagonisti le "buone maniere"...preferirò sempre chi sceglie la sua "maniera" ad un conformismo piatto e incolore, un "accademismo immaginario" di stampo talebano depositario di verità inesistenti...
per quanto riguarda Dolphy non conoscevo il primo periodo nel quale effettivamente l'eredità di Parker si sente.
qui però si parlava di Carter , e non metto in dubbio che sia un musicista dotato ma non lo considero tra i grandi.
sarò pure del tutto drogato ma ritengo che lo standard proposto suonato da Trane rappresenti un opera d'arte , suonato da Carter no.(non provo nemmeno a motivarlo perchè davvero il discorso apparirebbe di stampo talebano)
ciao fra
Ti avevo chiesto cosa pensavi di Adams: mi hai detto "è un'altra cosa" (ce ne siamo accorti in molti, credo...) ma non ho capito cosa...
Riconoscere influenze non significa trovare "clonature gergali", ma estensioni dello stesso gergo...
Carter è tutto in crescita...nessuno agli inizi sapeva che sarebbe stato considerato "grande", neanche Coltrane (e lui stesso non si è mai considerato tale).
E poi, anche la dicitura generica "grande" (che usiamo troppe volte in modo improprio)...per me, non ha nessun valore: in ambito improvvisativo, è il processo che si matura nell'evoluzione costante di un musicista ad avere qualità, non le attribuzioni "a posteriori", men che mai quelle "in fieri", sommarie e superficiali.
George Adams è un'altra cosa .
intendevo semplicemente che esprime un altro tipo di valore.
(ho ben presente alcune registrazioni con Mingus o con l'orchestra di Gil Evans ) dove sento grande interplay senso dello swing ecc..
non commentavo l'influenza che ha esercitato su Carter.
le mie saranno valutazione a posteriori o in fieri ma su alcuni brani si potrebbero fare ex ante :ghigno: .
ciao fra
fcoltrane: "George Adams è un'altra cosa .
intendevo semplicemente che esprime un altro tipo di valore"
Se si fa musica, si parla di musica, non di genericità: il valore avrà contenuti musicali non esternalizzazioni di comportamenti
immutabili o mummificati.
E poi, se l'approccio è improvvisativo, qualunque materiale non può avere "prescrizioni per l'uso" ex ante...
ex ante era una battuta . (è un po come dire che alcune affermazioni potrei farle prima ancora di ascoltare il brano eseguito da Carter :ghigno: ).
ma chi parla di comportamenti immutabili e mummificati ?
parlavo di suono di interplay di swing ...
ciao fra
Scusami, ma giri un po' a vuoto...
Non importa.
:mha!(
ciao fra