peò nessuno mi ha detto le differenze si suono tra balance e super balance:-) enn per sentito dire, perce ha avutola possibilita di provarli.
per m il super balance è il top
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peò nessuno mi ha detto le differenze si suono tra balance e super balance:-) enn per sentito dire, perce ha avutola possibilita di provarli.
per m il super balance è il top
Il valore economico reale degli strumenti è quello che ha lo strumento dopo che è stato venduto.
Più è alto più tempo ci vuole per venderlo... a 7000/9000€ uno strumento viene venduto dopo anni... questa è la realtÃ*!
Per il resto è una questione di gusti...
Uno strumento meno ha meno limiti di uno strumento di 60/70 anni... e per spendere 5000€ io guarderei anche come è stato sistemato nel corso del tempo per non incorrere in sorprese molto brutte, tipo non riuscire a risolvere problemi nella meccanica etc etc... problemi che non dipendono dalla qualitÃ* dello strumento ma da come sono state eseguite certe riparazioni... cose che succedono e su cui purtroppo non si ha mai la certezza...
Uno studio è il posto in cui sicuramente la differenza la fa la testa di chi suona e non lo strumento... facilmente si possono creare colori.Citazione:
Originariamente Scritto da lordsax
La ragione per cui in studio magari si preferisce utilizzare il Mark VI è per la maggior potenza/proiezione, rispetto alle copie del Mark VI.
In studio e in generale in ambienti asciutti avere uno strumento più "proiettante"... è tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 che sono nati i termini "studio sound", "studio mouthpiece" e "studio player", proprio per identificare suoni più "cattivi" e turnisti che lavoravano principalmente in studio, in determinati contesti, dove era richiesto un certo tipo di suono, più evoluto ai suoni dall'hard bop in poi: lo strumento (oltre ai bocchini) che rispondeva a queste esigenze, all'epoca era sicuramente solo il Mark VI.
Ciao Xavabal, dunque le differenze tra BA e SBA eccole: posseggo un BA e ho avuto modo di provare e ascoltare da fuori uno dietro l'altro sia il BA e SBA e questo è: Il BA è grosso, ricco, caldissimo, e "bello ruspante"..è più "pesante" da muovere, è fatto per la musica anni '30..il suono è largo ma più corto. L'SBA ha invece un suono un pò più stretto ma più lungo, è fatto per riuscire ad articolare frasi e musica più fast.. è più raffinato, ha un pò più di brillantezza e punta..Sono due grandi strumenti e provandoli uno dopo l'altro si capisce il successo della Selmer che è dovuto al fatto che andava di pari passo con l'esigennza e tendenza musicale che c'era..Io ho provato tutti i Selmer (radio improved, BA, SBA, Mk6 five digit, Mk6 130xxx, Mk6 190xxx, Mark 7, Super action) e la cosa magnifica è che senti esattamente in evidenza le caratteristiche di ogni periodo storico della musica..Per sentire ciò è importante provare i vari modelli di sax nello stesso momento e giornata,provato uno subito sotto con l'altro..Si capiscono tante cose così..certo che se oggi provo un BA, tra 2 mesi un SBA, e tra 6 mesi un MK6, diventa difficile avere un metro di paragone..PJM
Proprio la scorsa settimana sono stato un ora a testare, da uditore, due SBA, entrambi 40.000, sembravano due mondi diversi, meravigliosi entrambi ma diversissimi.
Uno centrato, moderno e tagliante, l'altro caldo e largo.
Per inciso erano stati sistemati a dovere dalla medesima persona e sono anche di sua proprietÃ* da un pezzo.
Stessa cosa con dei test che ho fatto su alcuni MKvi, 70.000 (il mio), 95.000, 120.000 e 130.000, dove mi sono anche registrato per verificare le differenze.
Credo sia più la suggestione che ci porti a pensare che un determinato sax riproduca un suono simile alla musica suonata negli anni in cui è stato prodotto.
Anzi, credo che questa idea porti a concetti sbagliati...uno come te xavabal che suona di professione non dovrebbe star li ad impazzire con troppo in becchi e sax, e da quel poco che ho visto sul tuo myspace e sul forum di cambi ne devi aver fatto parecchi, la ricerca del suono la dovresti fare solo te stesso visto il tuo livello.
Diverso è il discorso della passione in sè per lo strumento o di un particolare modello.
direi di sì,vedi l'incisione com'è...Citazione:
Originariamente Scritto da xavabal
Ha ragione Andrea, il Sax e' rilaccato, invece quel meraviglioso King...... :amore::Citazione:
Originariamente Scritto da AndreamarkVI
si ho sbagliato credo sia rilaccato.Citazione:
Originariamente Scritto da New York nights
riguardo ai miei cambi di sax:-) il sax e sempre stato quello, pero di becchi cred di averiprovati una 50tina..
e posso affermare che i meglio in ciricolazione, tra la nuova poduzuone jody jazz metalo e ebanite.
tra vintege soloist e otto link sant e florida
ho bisgno d un sax vintage, quello è il mio sound...
oh cmq non volevo alimentare polemiche con quest post e neanchefare lo splendido della situazion, e che mi sento un po in una gabbia, ho un serie 1, bello strumento,ma suono moderno funk, e io sento di me il bisogno di un suono vintage...e questa cosa mi sta facendo diventare pazzo, mi sono mess alla ricerca di mark vi, avevo trovato uno 111XXX elkart 3500 euro, una vera bomba, sono tornato a casa c' ho pensato ho chiamato.VENDUTO!!!!! NAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ho provato super balance mark vi, qello che piu mi si addice e il super balance, ma troppi soldi non li ho, allora mark vi che pi s avvicino a balance...e ne ho trovati un paio uno del 56 e uno addirittura del 67 pero cavolo 5000 euro....BLA BLA BLA:-(
grazie della spiegazione mi pare di aver capito meglio super balance che balanceCitazione:
Originariamente Scritto da PJM
sono molto colpito da questa diatriba che coinvolge un po' tutti, pero' è bello sentire tutti questi pareri ed io fiero possessore di un mark VI (tra gli altri) posso dire che la frase "macchina perfetta" gli calza a pennello: :zizizi))
Io non solo posso confermare la frase di Cisi, ma testimoniare la differenza, avendolo sentito suonare a pochi centimetri, tra il Mk6, il Reference e il R&C.
Ora, se fossi io a provarli ci sarebbe da mettere in conto tante cose, la suggestione, le abitudini che ho preso suonando un solo sax molto diverso da quelli ecc, ma suonati da Cisi, non ci sono dubbi, la classifica è sbilanciatissima a favore del primo, tra gli altri due ci sono differenze non sostanziali, qualcosa nel timbro forse, non potrei dire uno e meglio l'altro peggio, comprerei il Selmer perchè lo rivendo meglio, ma finisce lì, ma quel 20% in più, (grande lordsax) del Mk6 è inarrivabile, è uno strumento che respira e lo dice un conniano convinto, (perchè non ha mai suonato un King).
Non fatemi fare paragoni sconvenienti :D-:
P.s. @Tzadik, non è un argomento quello dei sax che suonano come il Mk6 o il BA, è come parlare di Hammond e di cloni hammond, si avvicinano, ma non suonano così neanche da lontano.
Detto questo e avessi i soldi mi comprerei un soprano yanagisawa S6 o S800, non potendo permettermi un Mk6 così come suono con il Vb3 e una tastiera midi non avendo un hammond vero :ghigno:
:BHO: :BHO:Citazione:
Originariamente Scritto da xavabal
Riconfermo quanto citato.
Filippo in effetti il serie 1 è un mark7 concepito con una meccanica diversa stile mark6...e il mark 7 ha un suono più funky e potente di un mark6, perchè furono creati negli anni 70 per tenere testa agli strumenti elettrici.
Guarda, non riesco a separare la forma dalla funziona...Citazione:
Originariamente Scritto da zkalima
Non penso che un professiona come xavabal, volesse un Mark VI per il semplice fatto di avere uno strumento da 5000/6000/7000/8000€ da poter rivendere alla stessa cifra tra qualche anno.
Se uno vuole il Mark VI o è per una suggestione psicologica o perchè vuole quel "suono" o una combinazione delle prime... in Italia siamo molto suggestionabili, ma fuori dall'Italia no, tant'è che gente che ha sempre usato il Mark VI, passa a strumenti che suonano come il Mark VI ma che sono superiori al Mark VI per altri aspetti che non sono il suono.
Per quanto riguarda l'Hammond, sono molto molto pochi quelli che possono permettersi di portarsi dietro un Hammond con relativo Leslie (perchè senza il Leslie... non fai niente).
Tant'è che, come per le copie dei Mark VI, ci sono tastiere che suonano talmente simili a un Hammond da riuscire molto faticosamente a distinguere un Hammond vero e proprio (con i suoi 300 kg di peso, tra organo e amplificatore) e un organo digitale (vedi Clavia, Voce, KeyB... senza contare gli Hammond XK e XB, i Viscount, Korg e Roland... etc etc) o un software (il Native Instruments B4).
In realtÃ*, il Mark VII era stato sviluppato dalla Selmer insieme a Frederick Hemke... era lo strumento della Selmer per fare musica classica.Citazione:
Originariamente Scritto da darionic
Che poi vada bene anche altro... forse è stato un caso... :zizizi))
Cercavo il mark vi per tutta una serie di caratteristiche dello strumento timbro meccanica eccc. Non per fare il Figo. Tant e che sono andato da onerati a Firenze a provare i mauriat ed avevo dato un acconto di 100€ per prendere un 66r slaccato.Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Poi sono andato a finire ad balanced, e nn per fare il Figo, ma perché l ho provato il prezzo era buono ottimo super ottimo l ho preso anche facendo un discorso di rivendibilita futura, a qualcosa dovevo pur attaccarmi per convincermi:) poi e davvero stupendo
Ritengo che il balanced sia piu personalizzabile del mark vi, e come ho giÃ* detto in qualche altro topic comprerò un mark vi.
I mauriat sono ottimi sax li consiglio a tutti pero hanno un risposta diversa rispetto ad un sax vintage
E tazdik fa bene a consigliare mauriat o altre valide marche copie dei vintage, perché per chi ha un budget medio basso sono ottime alternative, come dicevo il timbro e pressoché uguale cambia la risposta il fatto che ti vibra in mano l approccio
... che oggettivamente non è uno strumento che vuole replicare il suono dei Selmer... (il 66R) ;)Citazione:
Originariamente Scritto da xavabal
Citazione:
Originariamente Scritto da darionic
Ma se ricordo bene il MarkVII ed i serie I,II, III sono profondamente diversi. Oltre alla meccanica, posizionamento e diametro dei fori sono completamente differenti.....ed anche le misure, non mi sembra che il chiver del MarkVII monti sui SA...
Arrivo ora dalla jam session al Charlie bird di Torino dove si sono incontrati alcuni tra i migliori sax in circolazione, devo dire che al di la della questione Selmer i vintage; Selmer Mk6, Buffet-Crampon, Busher, Conn e Mk7, avevano un suono che spaccava e i sax nuovi R&C bronzo o rame o Yanagisawa, non uscivano da un buon suono confezionato, indipendentemente dalla qualitÃ* eccelsa dei soli che ho sentito, infatti tutti gli strumenti erano equamente distribuiti tra musicisti di altissimo livello.
Questo mi dicono le mie orecchie, e non solo le mie, poi ognuno giura che il proprio sax è fantastico, anche chi ha venduto il Mk6 per il R&C, ma io sento un'altra cosa.
zkalima,tutti i sax che tu citi io li ho provati e 3 vintage SelmerMKVI- ConnChu Berry- Buescher li ho e concordo con quello che tu hai detto.Avete voglia a dire la nuova fattura più precisa con macchine moderne etc.....forse darÃ* omogeinitÃ* alla produzione, ma la sonoritÃ* dei sax che ho citato non la trovate in altri marchi.naturalmente questo è il mio modesto ma libero pensiero :saxxxx)))
No aspetta mesa che sbaglio modello era la coia del mark vi 86ul scusateCitazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Un conto è sentire uno strumento da fuori, un conto è sentirlo da dentro... poi ci sono i gusti personali di chi suona e di chi ascolta...
...che sulla carta potrebbe essere la copia di un SBA... ;)Citazione:
Originariamente Scritto da xavabal
In effetti però se hai budget, io prenderei anche il Mauriat... non sa mai che devi suonare in posti "a rischio"... :mha!(
Un sax taiwanese non lo toccano, ma un Selmer di 70 anni... però...
i prezzi dei veri vintage Americani non costano di più deo mouriat,ed altri mande in Tawan o cina,quindi perchè prendere una copia quando possiamo avere gli originali?Per i Selmer invece è un'altra cosa. :saxxxx)))
Cina è Cina... però Taiwan è Taiwan.
Però Parigi è parigi e USA è USA,ma da che mondo è mondo i paesi che hai citato non mi sembra abbiano avuto una grande tradizione nella liuteria :saxxxx)))
Però, il mercato dice il contrario... :mha!(
Nel tempo che, noi occidentali, perdiamo a tentare di giustificare la "nostra passata superioritÃ*"... i "musi gialli" fanno ricerca e sviluppo...
Tant'è... che se si permettono di vendere strumenti a quasi 3000€ senza preoccuparsi della "crisi" (e senza fallire), evidentemente sanno quello che fanno e dire il contrario non mi sembra razionale, indipendentemente dalla tradizione.
Non sto parlando di cosa è meglio e peggio... sto valutando oggettivamente quello che succede...
Se un professionista sceglie di mettere nell'armadio un Selmer da 8000€ per suonare un sassofono fatto a Taiwan da 2500€, piuttosto che dare del pazzo al professionista, è meglio domandarsi quali possono essere le cause di questa scelta... indipendentemente dalla propria ideologia e dai propri gusti.
io faccio il musicista e del mercato francamente.......Ci sono dei marchi e non cito quali che pagano dei bravi musicisti per suonare con i loro prodotti organizzandogli concerti,io ne conosco diversi che quando i concerti li organizza il marchio sponsor suonano con quelli ed i concerti che trovano loro suonano con i Selmer MKVI oppure con il Conn.Io sono per natura free e suono con quello che mi piace come dovremmo fare tutti.Poi chi ha degli interessi fÃ* il suo gioco allora cerca di piazzare quello o quell'altro......sempre il mio pensiero ....e non solo :saxxxx)))
i Giapponesi hanno costruito dei buoni sax(vedi Yamaha) ma hanno copiato spudoratamente i Selmer quindi grandi ricerche non l'anno fatte. è vero che alcuni esemplari tipo i soprano li anno migliorati,ma una cosa sono i giapponesi yamaha un'altra i Cinesi e i made in Tawan.Poi se alcuni musicisti hanno messo nel cassetto strumenti ottimi per suonare con quelli made Tawan te l'ho spiegato prima,io li conosco alcuni.Se quelli buoni non gli servono più,digli se te lo vendono.Vedrai che ti diranno no!quando sarÃ* finita la collaborazione risuoneranno con i suoi. :saxxxx)))
Nedo,
tu li hai provati i Muriat?
si ho provato tenore e baritono non ti dico che non suonano ma sinceramente con i miei e tanti vintage che ho provato non li cambierei.Ogniuno ha i propri gusti e come dico sempre questa è la mia opinione.però dire che uno li prende per il basso prezzo non è corretto perche a quel prezzo o anche meno si trovano degli ottimi vintage :saxxxx)))
"acche" a parte mi sembra di rileggere le stesse considerazioni che a suo tempo si facevano verso Yamaha da parte dei Selmeristi/Connisti/Kinghisti, ecc....
io non penso di essere un Selmerista etc.di tenori es.neho 3 SelmerMKVI Buescher400 eConn chu berry,di baritono Ho iolConnChu Berry e Buescher Big b.io provo i sax e secondo la mia esperienza e gustodecido se mi piacciono oppure no.Di un baritono Mouriat mi hanno chiesto €2800,i miei due baritoni li ho pagati ioConn€2500 ed il buescher €1500,va bene che il buescher poi l'ho revisionato da me ed avro speso in materiale €200 euro.quindi come vedete sono meno costosi i miei vintage del Mouriat e sinceramente come sonoritÃ* non li cambierei.Io non parteggio con nessun marchi ripeto scelgo secondo i miei gusti.Dato che li riparo posso fare anche una considerazione siu materiali.recentemente un amico di Milano ha comperato un soprano cinese che a vederlo sembra bello, ed è sempre nei pasticci come gli ho detto a causa della meccanica non proprio robusta. :saxxxx)))
Secondo me tzadik ha perfettamente ragione quando afferma, più o meno, che siamo "vittime" di una sorta di sciovinismo per quanto riguarda i prodotti italiani oltre che di tutta una serie di pregiudizi. E' certamente vero che la storia di questo strumento sia stata fatta dagli americani e dai francesi con questi ultimi (Selmer) che sono divenuti il punto di riferimento sia per la qualitÃ* intrinseca degli strumenti che per il semplice fatto che alla fine, tutti i professionisti di un tempo li usavano, e che quelli odierni li usano anche se magari alternandoli ad altre marche, giapponesi o taiwanesi che siano.
C'è un fondo di veritÃ* sul fatto che "non fanno più gli strumenti che facevano negli anni '40, '50, '60.....ma anche '70 ed '80...e mi pare pure ovvio. Tutto progredisce. La tecnologia si applica in qualunque campo, sax inclusi. Anche le Automobili (con la A maiuscola) erano...cosa? italiane e tedesche. Ma poi piano piano sono arrivate le giapponesi e giù a dire che non erano auto.....per poi dover ammettere che auto come le Honda sono eccezionali....poi le coreane.....stesso discorso. La veritÃ* è che con l'aiuto della tecnoloogia e della globalizzazione chi ci guadagna è il mercato cioè noi, perchè abbiamo una scelta sicuramente maggiore e la concorrenza -se è vera- ci permette, sic et simpliciter- che ci fottano meno soldi con la storia della griffe.
Il caso italiano poi è particolare. Nel campo dei sax, ma anche dei clarinetti, delle trombe, ecc. (chitarre e violini a parte insomma vale per tutti gli strumenti) noi non abbiamo MAI avuto alcuna tradizione. Quali erano le nostre marche? Amati, Grassi, Orsi, Borgani, FISM (Rampone....). Tutti strumenti che ad essere benevoli, quando non erano delle ottime copie dei Selmer (vedi i Grassi Professional degli anni '80), li usavano solo ed unicamente in banda. Nessun musicista vero li avrebbe mai presi in considerazione.
Oggi, sia grazie all'eccellente politica di rinnovamento di R&C ed "in parte" di Borgani unite ad una intelligentissima azione di marketing e di endorsers che "infiammano i cuori", molti di noi sono giustamente orgogliosi che vi siano questi riferimenti nazionali relativi proprio al nostro strumento. Ma eccedere nelle dichiarazioni assolute, mi sa tanto di sciovinismo "alla francese" un pò anacronistico per chi lo esprime, visto che poi invece accettiamo la globalizzazione per tutto il resto, acquistiamo i bocchini in America, le schede audio in Germania, i diffusori ad Hong Kong....vediamo marche come Aizen o Francois Louis che prima nessuno avrebbe mai preso in considerazione per via dell'utilizzo di resine invece che della "pura ebanite" divenire il punto di riferimento di "tutti noi", ma il sax...
...il sax no: sembra che esso debba essere rigorosamente "fatto a mano" -come se ci fosse un'altro modo di farlo-. Magnifichiamo la totale artigianilitÃ* quasi che un sax per essere un buon prodotto presupponga che si debba cavare il rame ed il zinco dalle miniere per ricavare l'ottone, che poi esso debba venire fuso in un braciere, che vi sia un omino che lo martella con un utensile vintage e che poi chi monti i tamponi, le molle e serri le viti sia una figura mistica, possibilmente laureato in fisica quantistica.
Ora, a parte il fatto che l'ottone è una lega e che come tale può (e deve aggiungerei io) essere soggetta a studi per migliorarne le qualitÃ* acustiche, quindi in continua evoluzione, ciò che realmente conta in un sax, secondo me, è il risultato finale, oltre alla durata nel tempo. E qui entrano in campo numerosi fattori: la bontÃ* del progetto che condiziona sia il suono sia l'intonazione che la durata nel tempo, ma anche i materiali scelti, l'assemblaggio, ecc. ed ovviamente, come qualunque altro prodotto sulla faccia della terra, qualche strumento uscirÃ* più fortunato e qualcuno meno fortunato, a maggior ragione visto che l'industrializzazione del prodotto è in ogni caso minima.
E se è minima lo è semplicemente perchè "non è un bene di largo consumo". Se lo fosse, e quindi se ne fosse gisutificato l'investimento per la progettazione e realizzazione di robot industriali per la costruzione, state pur certi che i migliori sax (e con tolleranze molto inferiori a quelle odierne) uscirebbero dalle catene di produzione. E anche in questo caso, ahimè, non credo proprio che noi saremmo mai considerati come il non plus ultra.
quoto zkalima e nedosax e aggiungo che, anche liberi da pregiudizi e da "fette di salame sugli occhi" (e sulle orecchie...), io in tutta onestÃ* non riesco a capire come si possano acquistare i nuovi sax taiwanesi e co. a quei prezzi.
il punto è proprio questo........se ci fosse una differenza di prezzo notevole a favore dei mouriat capirei ma dato che invece è il contrario (!) proprio non capisco come si possa preferire un mouriat.Citazione:
Originariamente Scritto da nedosax
il discorso può essere applicato anche ai selmer anche se lì ovviamente non è così semplice....
io non comprerei mai un sax che "ha il suono markVI" (.....?!......) a 3000 e passa euro quando con un pò di pazienza e a 4000€ o poco più posso prendere il markVI "quello vero" :mha!( che è un investimento, e che comunque, a quanto sembra, resta superiore... anche se magari quei sax gli arrivano abbastanza vicino).
discorso diverso per i R&C che non vogliono replicare nulla e puntano sù qualcosa di realmente nuovo....
ma le "brutte copie" e a quei prezzi proprio non le capisco :mha!(
hanno molto più senso i vecchi grassi dove ritrovi delle caratterisiche simili e spendi magari 1/5 o anche meno rispetto ad un markVI....quelli sì!
Bene,bella cronistoria,quando iniziai a stu diare il clarinetto nel 56 mio padre con molti sacrifici mi compro un rampone e Cazzani molto bello,a quei tempi non tutti se lo potevanopermettere,ma i migliori erano comunque i Buffet Crampon per me irraggiungibili a quei tempi per i costi.Adesso siamo nel 2010 ed i migliori sono sempre quelli.tornando ai sax,la cura e gli ottimi materiali che usavano a quei tempi adesso non li usano,inoltre la manadopera costa molto di più ed ecco perchè i grandi marchi hanno dovuto peggiorare la produzione emolti sono addirittura falliti.Adesso ci sono gli orientali dove la manodopera costa pochissimo ,ma talvolta aime anche i materiali sono scadenti....ed io quando compro non faccio tanti sondaggi di mercato,provo ,ascolto e compro ciò che mi piace.Sinceramente prima di comprare cinese andrei su un marchio Italiano costruito in italia .Non quelli assemblati in italia con materiali cinesi
GiÃ* Andrea, ma c'è anche chi lo strumento lo vuole nuovo. Oramai si è diffusa tra tutti, anche tra i neofiti (mentre prima era prerogativa solamente dei professinisti) la "mania" del vintage.
Il suono è importantissimo ovvio, ma la meccanica non può certo essere completamente tralasciata.
E' probabilmente vero che a paritÃ* di soffiatore "medio" (con medio intendo noi) soffiare in un Mauriat o in un Conn ti dÃ* subito l'impressione che non c'è storia. Il Conn è molto ma molto ma molto più bello come suono.
Però il Conn magari ha una lastra che sta vibrando da 50 anni ed il Mauriat ancora è nuovo. Tra l'altro se nello stesso strumento ci soffia un professionista le differenze non sono proprio così evidenti.
Ho avuto per qualche tempo il sax tenore che ora possiede salsax, un SML Gold Medal argentato. Alla prima impressione un suono portentoso e ricco, ricchissimo (ma poco scuro per i miei gusti). Alla seconda impressione ho continuato a preferire il mio SA80. Alla terza impressione ho notato che semplicemente cambiando il setup il Sequoia non è che ci facesse una cattiva figura, anzi. Alla quarta impressione ho pensato "ma come minkia si fa a suonare con una tastiera così?".
Ed il discorso non cambia. Quel Gold Medal è degli anni '60, quindi una lastra che vibra da molto tempo e questo, volenti o nolenti, ha i suoi effetti sul suono. E per la meccanica parliamo degli anni '60 quando le tastiere erano giÃ* "accettabili". Ho ascoltato diversi saxofonisti quest'estate. John Tchicai suona un Chu Berry. Suona benissimo, ha un suono enorme. Ma ho ascoltato gente che suonava SBA, MarkVI ed anche un Serie II ed avevano uno splendido suono ugualmente.
Ho ascoltato Cisi con attenzione alla Masterclass con il suo R&C avendo bene in mente il suo suono con un SuperTwenty che ho ascoltato ad un metro da lui per due ore.
Ragazzi, alla fine, poche seghe. Siamo NOI che facciamo il suono. Poi, ognuno si trova più a suo agio con un certo strumento ed un certo setup. Magari è anche una questione psicologia. E' importante sentirsi a proprio agio. Io ho provato a registrarmi in varie situazioni, con diversi strumenti e setup. Dopo il necessario "adattamento" quello che esce è sempre il MIO suono e le differenze si assottigliano di molto.
dimenticavo,per quello che ho provato io,La Rampone e Cazzani dopo aver perso credibilitÃ* negli anni sessanta per aver costruito sotto il marchio FISM degli strumenti scadenti,adesso o comunque da qualche anno ha cominciato a costruire dei sax con buoni materiali e degni di attenzione,però il problema per me è che con quello che costano posso prendere dei vintage che a me sinceramente piacciono di più.questione di gusti. :saxxxx)))
Mi sembra la posizione migliore questa, e la più logica. Magari sarebbe bene fare anche la famosa prova ad "occhi bendati" come si faceva un tempo nel settore dell'Hi-Fi. Sai quanti pseudo-convincimenti se ne andavano a ramengo alla prova dei fatti.... :DCitazione:
Originariamente Scritto da nedosax
Io non ritengo i Yamaha copie dei Selmer... è vero che quando ai tempi era uscito in commercio il Yamaha 61, molti dal Mark VI viravano vero il Yamaha 61... infatti provate voi a trovare un 61 usato in vendita.
Non ritengo nemmeno che gli strumenti fatti a Taiwan siano delle "brutte copie"... alcuni artisti penso che non avrebbero problemi ad avere endorsement anche dalla Selmer... quindi penso che la scelta di usare uno strumento professionale fatto a Taiwan non sia solo per scelta economica.
Del resto la Selmer paga gente per continuare a usare Selmer prodotti 50/60/70 anni fa', commercialmente ha poco senso! :BHO:
Considerando che un buon 90% degli oggetti che abbiamo in casa sono prodotti in Cina... ed effettivamente non si rompono, non vedo tutta questa xenofobia verso strumenti professionali fatti a Taiwan.
Un Mark VI è un investimento se si riesce a venderlo... se non lo si riesce a venderlo... non è un investimento, è un capitale "fermo".
Vi invito a vedere la data di pubblicazione degli annunci del Mark VI in vendita sul MercatinoMusicale... giusto per farsi un'idea.
Complimentissimi al prof. Filippo... queste cose vanno dette proprio in questo modo :bravo: :half:
Citazione:
Originariamente Scritto da tzadik
Assoluta veritÃ* :half:
GiÃ* che ci siamo ,magari sai rispondere a questa mia domanda:
Visto che si può fare tutto al giorno d'oggi secondo te sarebbe possibile (rodare ) al banco i sax prima di metterli in vendita? Cioè farli suonare dal robot per un tot, di ore in modo da far vibrare la lastra? Secondo me si e nemmeno tanto difficile e costoso. ;)
Io ho venduto da poco il mio YTS 61 fresco di liutaio a 1000 euro, era sul nostro mercatino ma nessuno se lo è filato.Citazione:
[....provate voi a trovare un 61 usato in vendita...
Invece per il mark 6 ho giÃ* avuto proposte interessanti a prezzo maggiore dell'acquisto (anche dal liutaio stesso..).
Ad ogni modo al di fuori da discorsi commerciali, li ho avuti contemporaneamente per un'anno e l'ottimo 61 resta un buon gradino sotto al mark 6 e su questo non ho dubbi.
Cannibale.
al dilÃ* delle prove bendate credo che quando si suona lo strumento oltre alla sonoritÃ* che ci piace ci sono altre sensazioni che si provano suonandolo e quindi bendato o no riusciamo a capire quale è il sax che ci aggrada indipendentemente dalla marca.è logico che poi ogniuno ha la sua sonoritÃ* e purtroppo non basta avere lo strumento come d. Gordon o Coltrane per suonare come loro, ma questo ogni musicista lo sa bene.
In quanto alla Selmer che pagherebbe persone per suonare sax vintage come il MKVI , a me personalmente i tecnici della Selmer quando gli feci notare che suonavo con un MKVI e che mi sarebbe piaciuto provare un nuovo Nek MKVI mi dissero chiaramente che a loro questo voler suonare con i vintage gli rompeva le scatole perchè erano li per costruirne nuovi e venderne altrimenti cosa ci stavano a fare,questo in breve era il senso delle loro parole.quindi nessuna fabbrica ha interesse che i musicisti suonino con i vintage. :saxxxx)))
Alla faccia, sto topic ha scatenato la guerra dei mondi... diro' anch'io la mia
ti voglio bene zkalima, finalmente qualcuno che ci capisce !!! (non si offendano gli altri, io sono spudoratamente di parte)Citazione:
i vintage; Selmer Mk6, Buffet-Crampon, Busher, Conn e Mk7, avevano un suono che spaccava e i sax nuovi R&C bronzo o rame o Yanagisawa, non uscivano da un buon suono confezionato, indipendentemente dalla qualitÃ* eccelsa dei soli che ho sentito, infatti tutti gli strumenti erano equamente distribuiti tra musicisti di altissimo livello.
Questo mi dicono le mie orecchie, e non solo le mie, poi ognuno giura che il proprio sax è fantastico, anche chi ha venduto il Mk6 per il R&C, ma io sento un'altra cosa
Tempo fa ho provato un nuovo contralto Paul Mauriat da Somaini.. non lo cambierei col mio Buescher degli anni '30 manco se me lo regalano.... non ha armonici nn c'è un czzo da dire. Il suono ragazzi, è tutto x un saxofonista...
E aggiungo che un 6M messo a posto sul palco non lo batte nessuno..
Io stavo dicendo un'altra cosa... La Selmer paga per pubblicizzare strumenti Selmer, non dell'attuale produzione, paga perchè ha la forza economica per fare una cosa simile.Citazione:
Originariamente Scritto da nedosax
Per il resto, non si può pensare che l'economia funzioni al contrario quando si parla di un Mark VI...
Beh, quando si parla di endorsers tutti vengono pagati in un modo o nell'altro...altrimenti avrebbero un altro nome.
Che sia in denaro, in strumenti, in agevolazioni, in concerti, in seminari, in workshop, in CD.... o quello che sia. Poi è ovvio che dipende sia dal livello dell'endorser che dalle possibilitÃ* (e progetti) del produttore.
Ovvio che il professionista che sceglie "quello" strumento perchè è quello che vuole ed in più ci può guadagnare è molto diverso e molto più rispettabile di chi fa l'endorser come fosse un mercenario.