Eh, sto qui ad aspettare che lo dica Bucci :laughing:
Bella però, potrei farne la mia nuova firma :mrgreen:
Speriamo che Bucci non ci denunci e che Globe81non ci maledica in triplice copia per l'inquinamento del topic.
Vado a stappare...
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Eh, sto qui ad aspettare che lo dica Bucci :laughing:
Bella però, potrei farne la mia nuova firma :mrgreen:
Speriamo che Bucci non ci denunci e che Globe81non ci maledica in triplice copia per l'inquinamento del topic.
Vado a stappare...
stasera se ho un attimo faccio una misurazione sul collo del 10m, ad oggi ci ho provato di tutto, diversi florida , aizen ls, babbitt tone edge, jj giant, jj dv, jj chi, vandoren v16 metallo & ebanite, berg larsen steel di varia natura etc... non ho avuto nessun problema, quello strumento è maledettamente intonato. Tutti i becchi io li inserisco fino alla fine e va tutto benone in ogni situazione (incluse sessioni pop).
Onestamente non so se il collo è stato allungato o meno... era già così e va benone... magari scopro che è stato allungato...
I problemi sono due...
- quale volume interno del bocchino va considerato?
- non solo il volume, ma anche la forma di questo volume influenza suono, intonazione e altre cose...
E queste cose vanno oltre le conoscenze di cui ha bisogno un bravo refacer.
Il problema di internet è che se uno scrive stronzate e poi arriva uno con un minimo di conoscenze di fisica (si trovano facilmente trattati su come funzionano gli strumenti a fiato... spiegato con modelli fisico/matematici reali, no cazzate)... l'utente medio che utilizza internet non è in grado di distinguere tra vero e falso e poi tra vero e reale.
Poi arrivarono i social network...
Prima dei social network, gli idioti se ne stavano nascosti, nell'ombra...
Con i social network invece si sono palesati e uno può tranquillamente censirli (se vuole...).
Mi piacerebbe avere un link ad uno dei trattati citati e una tua dissertazione sullo stesso, così da poter integrare quel poco che capirei io.
Non si finisce mai di imparare e mi piacerebbe andare un po' avanti. Grazie.
Non ho sottomano i pdf... ma con Google si recuperano in pochissimi click.
Per capire realmente il contenuto bisogna avere conoscenze fisiche e matematiche... da laurea specialistica (facoltà tecnica, non umanistica ovviamente).
Magari è una fesseria,una delle tante che penso e dico e che è un'ulteriore variabile difficile da generalizzare trattandosi di una cosa personale e cioè il volume e forma dell'interno della bocca e del resto dei "pezzi" che vengono prima ...credo che tutti abbiano fatto caso che aggiustamenti d'intonazione,di piccole imperfezioni e difetti che strumenti e becchi hanno ce li facciamo istintivamente senza nemmeno renderci conto regolando tutte le variabili a nostra disposizione per raggiungere lo scopo,con questo intendo dire che allungare,accorciare,misurare,lo facciamo sempre provando,praticando,studiando,tentativo dopo tentativo apportiamo modifiche all'insieme strumento/suonatore,ne segue,secondo me,che altrettanto si può fare (tentativi,dico) sullo strumento e provare senza essere laureati in indirizzi scientifici...se così non fosse la fisica acustica avrebbe risolto problemi che ancora non hanno soluzione ma che,empiricamente,i grandi costruttori avevano risolto:ci sono studi di fisici (che sempre si sono occupati di musica) che misurando,pesando ,provando anche personalmente,non sono riusciti a replicare oggetti di trecento anni fa,nei fatti dimostrando che la conoscenza scientifica può molto ma da solo informazioni standard..insomma si può seguendo i dettami della fisica costruire buoni strumenti ma che per farne di eccellenti ci vuole altro,altro che,ancora,nessuno è in grado di misurare.
Non frequento social se si eccettua questo forum e quello del clarinetto e dico quel poco che so:evitare le certezze "certe",le religioni e i fondamentalismi,l'uomo è,purtroppo,al centro del mondo e risponde ad una sola regola.
Nessuna intenzione provocatoria,questo "posto" mi piace con tutta la gente più diversa e strana.
un saluto
il nero:sax:
Friskaletto attendiamo qualche tua misurazione. Io invece se inserisco a meno di metá il primo...sono un bel po crescente e non oso immaginare se come te lo inserisco tutto sino alla fine......secondo me arrivo al mezzo tono superiore.......e se guardi qualsiasi foto di sassofonisti famosi e non che usano i conn 10m noti benissimo che i becchi vengono inseriti meno della metà....o al massimo a metá. Magari sei bravissimo a compensare....ma cosi ti complichi la vita.....di molto anche.
...quoto il nero... se bastassero le cognizione fisiche/matematiche per costruire strumenti musicali qualsiasi falegname potrebbe a questo punto laurearsi e iniziare a produrre degli Stradivari...
globe81 non so che dirti, ieri non ho avuto un attimo per misurarlo ma ogni promessa è un debito e conto di farlo questa sera, chissà magari è stato già allungato nei decenni passati in fondo è vecchiotto è del 1937
interessante discussione (anche se credo che alcuni aspetti siano stati fraintesi )
credo che alcuni riferimenti siano condivisi e difficilmente contestabili.
che la forma del bocchino influenzi il suono in tutti i suoi aspetti è un dato certo? ed è questo che Tza sottolineava nel suo post.
altrettanto certo è che il modo di suonare influenzi il suono . (in questo senso sono d'accordo con il Nero ).
non bisogna però cadere nell'errore che ci sia qualcosa di predeterminato.
nel senso che : hai una conformazione fisica quindi avrai un suono( questa è a mio parere una stupidaggine.)
il suono in tutte le sue parti risente solo "dell'utilizzo dei pezzi in questione".
quindi ad esempio riduci il volume interno della bocca ed avrai un effetto , fai l'inverso e ne avrai un altro ecc..
analogo discorso lo si può fare con bocchini e ance è solo una questione di equilibrio tra le varie parti del suono.
(in questo senso il discorso riportato da Ernia ed Algola sulla corrispondenza dei volumi suscita qualche perplessità) .
Concordo col saggio fcoltrane e aggiungo che se fossi abbastanza competente lo leggerei volentieri un trattato su come funzionano gli strumenti a fiato, perchè la curiosità secondo me rende vivi, ma immagino (e penso sia normale) che in quei trattati manchi proprio la variabile legata all'umanoide che nella vita poteva andarsi a fare un giro e invece decide di dedicare ore, giorni mesi e anni a soffiare dentro l'attrezzo.
Ecco la mia curiosità è più legata a questa variabile, quella che fa si che nelle stesse identiche condizioni (sax e setup) globe81 tiri fuori un certo suono, zazzaraz(z)à uno simile ma molto più brillante e magari il_nero uno completamente diverso.
Siccome il sassofono per me è un mezzo (non sono un costruttore) mi basta conoscere i suoi basilari principi di funzionamento e piuttosto preferisco dedicare tempo ed energie per capire cosa hanno in comune 3 suoni completamente diversi che vengono fuori dallo stesso hardware.
Questa attenzione stimola la mia curiosità, acuisce la mia sensibilità e mi aiuta a capire meglio cosa voglio/posso tirar fuori dall'hardware e come fare per ottenerlo. In ultimo mi permette di apprezzare altre "sensibilità al lavoro" e di modificare i miei gusti nel tempo.... a me questo basta e avanza.
Non so se questo è stato fatto ma so per certo che un fisico,mi pare svizzero,si è messo a fare il liutaio con risultati splendidi per forma ma comuni come suono e lo ha fatto al solo scopo di verificare le sue teorie acustiche...e sul fatto che scienziati si sono occupati di musica e strumenti in genere da non dimenticare è un matematico/fisico che è il padre della moderna disposizione meccanica della fisarmonica (come al solito i nomi non me li ricordo ma sono due piuttosto famosi.
Anche Adolfino nostro oltre che inventare il sax e altri strumenti meno fortunati si è dedicato allo studio della fisica...quindi bene la scienza ma c'è ancora da scavare per capire e certi fallimenti clamorosi sono sotto le orecchie di tutti quando andiamo in certi teatri "rimaneggiati",inutile fare esempi,credo che i nomi di queste povere creature rovinate siano alla conoscenza di tutti.
il nero
La questione del volume la dice bucci riportando uno studio di ferron, non lo dice ernia o Algola... Forse l'unica cosa che è stata detta con un riscontro scientifico e provato... E giustamente viene messa in discussione... Effettivamente meglio il cabernet
Ferron's book contains a lot of helpful general information for the novice who wants to begin to learn about the acoustics of the saxophone, but it also contains many errors and opinions not supported by acoustical science.
A good example is the illustrations of the sensitive harmonic positions in the neck on pages 19 and 106 that has been widely distributed by a well known saxophone repairman. An error in Ferron's mathematical computations make these illustrations worthless. It is simply not possible to have 4 octaves of node and/or antinode positions inside a tenor neck or 3 octaves in an alto neck.
Other examples of Ferron's misinformation include:
P. 38 - "Harder metal causes the pitch to rise, softer metal lowers it."
p. 25 - "Metal provides greater intertia to pressure inside the mouthpiece, which explains why some jazz players prefer it."
p. 102 - Concluding that the measured physical volume of the mouthpiece minus the part displaced by the neck should match the volume of the missing cone completely ignoring the "equivalent" volume which includes that added by the beating reed and the player's oral cavity.
p. 21 - "The height of a closed tone hole, depending on the raised part must be absolutely precise. Variations of a few hundredths of a millimeter can modify the filtering function, and are sufficient to make the difference between a good or mediocre instrument."
There is no such thing as a "filtering function" of a tonehole, either closed or open. One hundredth of a millimeter is 1/10 the thickness of a sheet of paper. There are tested and proven mathematical formulas by both Benade and Nederveen concerning the effects of height of both open and closed toneholes which show the above statement by Ferron to be completely ridiculous.
For those interested in learning more about woodwind acoustics, the Ferron book is a good place to start
but it cannot be considered an "authoritative source."
Benade's "Horns, Strings, and Harmony" is another excellent introduction to musical acoustics. For those who want to go to the next level Benade's "Fundamentals of Musical Acoustics" is an excellent resource which avoids the advanced math whenever possible. From there Nederveen's "Acoustical Aspects of Musical Instruments" goes to the next level, but is challenging to understand because of the mathematics involved
trovo il cabernet buonissimo :laughing: ed a volte interessanti discussioni in rete.
Ho scritto "riportato" da Ernia ed Algola solo perchè nè Gianni Mimmo nè Filippo Bucci sono presenti ed hanno partecipato a questa discussione.
(peraltro stimo entrambi per competenza e professionalità).
Il discorso di Ferron che non conoscevo a quanto pare ha già suscitato notevoli consensi e critiche ed alcune delle obiezioni (se ho capito bene quanto sostenuto su questa corrispondenza di volume ) corrispondono a quanto ad esempio evidenziava Il Nero.
Le mie perplessità rimangono tutte :biggrin: ma non escludo neanche che sia un mio limite di comprensione.
(sarebbe utile leggere "esattamente "quello che dice Ferron , perchè basta poco per prendere lucciole per lanterne.
Fonte del testo da te quotato?
Qui c'è un link che postò Tzadik dove si affronta il discorso funzionamento sax dal punto di vista fisico in maniera accessibile anche ai non laureati in materie scientifiche
http://newt.phys.unsw.edu.au/jw/saxacoustics.html
La questione del volume del becco che ha volume uguale alla parte di cono mancante è riportata anche lì, e questi di fisica credo ne sappiano.
Non sono ancora riuscito a leggerlo tutto perchè principalmente quando ho tempo libero preferisco suonare, ma sembra interessante.
In altro topic BB, che non credo sia l'ultimo arrivato, consiglia di usare becchi a camera larga coi Conn, il che quadrerebbe col discorso volume, nel senso di grandezza fisica.
Per il commento senza fonte che critica la parte del Ferron relativa al volume del becco va detto che Bucci, come Ferron e i fisici del link sopra riportato, parlava del sax considerando il suonatore come un'altra variabile a parte, inoltre normalmente l'ancia rimane all'esterno del volume del bocchino, altrimenti credo ci siano dei problemi a farlo suonare :mrgreen:
Anch'io non credo che costruire sax si riduca semplicemente ad un calcolo matematico e credo che un modello matematico in grado di rappresentare l'insieme musicista+sax sia un bel po' difficile da creare, ero solo curioso di dare un'occhiata per capire un po' di più cosa succede quando soffio lì dentro.
Poi a me va bene tutto, come tutte le persone di buon senso non pretendo di avere la verità in tasca, l'unica cosa che non tollero è che finisca il vino
la fonte :una discussione nel forum americano :mrgreen:
evidentemente scrivere di questi argomenti presenta enormi difficoltà e sono nati una serie di equivoci.
quando si parla di volume del bocchino a cosa si fa riferimento?
faccio un esempio :
se utilizzi lo stesso bocchino e mordi più o meno l'ancia non avrai una variazione del volume del bocchino?
in pratica il volume che genera il suono è anche quello determinato dalla flessione dell'ancia?.
(per quanto riguarda l'utilizzo di bocchini a camera larga sul conn sono d' accordo che la tendenza è questa , io stesso avevo qualche difficoltà a suonare un transitional con il guardala ).
puoi dirmi quale è la parte relativa alla corrispondenza dei volumi ?
Scusate il francesismo. Ma a volte ce ne facciamo di s...e mentali. Questo per dire che io in primis mi documento tantissimo...talmente tanto che alle volte dimentico la cosa principale....suonare.
Io sono dell'opinione che sul sax specialmente ci sono infinite variabili che inserisce l'esecutore ed a volte badiamo a setup ed altro quando ciò che fa la differenza é il modo di suonare che é del tutto personale. Per quanto mi riguarda invece io ho riaperto questo topic per avere dritte sul fatto che la mia imboccatura risultava troppo in fuori e dava una sensazione di instabilitá..le risposte sono state esaudienti tanto che sto procedendo all'allungamento del chiver. Però é troppo bello spaziare gli argomenti e leggere di competenze che non ho é davvero interessante. Sono leggermente brillo....spero di sver scritto cose sensate ahahahahah
@fcoltrane
Il volume del bocchino è il volume del bocchino ad ancia chiusa, mordi finchè vuoi ma se oltrepassi i binari vuol dire che hai un grave problema nel bocchino :laughing:
@globe81
probabilmente ha fatto l'intervento più sensato, vado a mettermi in pari con la brillantezza, due scale le ho già fatte uorra uorra quindi ho la coscienza a posto :laughing:
Ne siamo tutti consapevoli , ma Filippo ce lo ha "mostrato in modo evidente" :
Il sistema di generazione e sviluppo del suono in un sassofono é composto da una catena che parte dall'addome, passa per il cavo orale, si convoglia nella strettoia del bocchino per poi riallargarsi attraverso il collo nel "benedetto e maledetto" tubo storto .
Ora nella foto che ci aveva mostrato era evidentissimo la "sproporzione" del becco rispetto a tutto il resto , poi se ci mettiamo la dimensione della cavità adddominale ( la mia non parliamone :facepalm: ) , il sax che utilizziamo (magari un bel baritono che di volume ne ha da vendere) , cosa volete che influisca qualche millimetro cubo in piú o in meno localizzato tra bocchino e collo ?
Tratto da un forum italiano : "note lunghe e studiare" :mrgreen:
Ho appena scattato delle foto del collo e direi che indubbiamente è stato allungato (che ne dite? a me sembra evidente), armato di "China Digital Caliper" ho cercato di misurare meglio che potevo l'anello che è stato aggiunto.
Penso che la misurazione sia abbastanza corretta, siamo sui 16mm in più e vi assicuro che è intonatissimo, di sicuro se non fosse stato allungato sarei stato costretto a fare come globe81.
Chi ha fatto il lavoro? Quando è stato fatto? Booooohhhh!!!!
Ad ogni modo così funziona tutto alla grande e con qualsiasi becco (ne ho davvero provati parecchi!)
http://s29.postimg.org/isgb75byf/10m_1.jpg
http://s29.postimg.org/51bu4xn0n/10m_2.jpg
http://s29.postimg.org/uvlmupn0n/10m_3.jpg
image hosting
friskaletto... ce l'hai lungo... e funziona!
globe81, che aspetti a fartelo allungare?
Della serie "non si imfinisce mai di imparare" friskaletto adesso sai che il tuo sax ha subito una modifica.....certamente non ti cambia la vita, ma é bello conoscere a fondo il proprio strumento. Detto questo la misurazione che hai fatto non é di grande aiuto perché quei 16mm detti così non dicono nulla in quanto per allungare sicuramente si é anche tagliato, ma in quali grandezze. Se noti alcune pagine addietro ho inserito due foto del mio chiver con le misurazioni. L'ideale sarebbe avere dei punti di riferimento sul chiver e le misurazioni che potrebbero essere confrontabili sono quella che parte dall'innesto del chiver sino alla punta dello stesso. (nel mio caso 17.9) e quella che va dal portavoce sino alla punta ( nel mio caso 8.6). Non prendermi per pignolo....ma solo così potremmo capire di quanto il tuo chiver é stato allungato.
io non penso che per allungare abbiano tagliato, avranno solo tolto l'anello e congiunto un pezzetto.
poi calcola tu quanto ti serve per dare stabilità al bocchino.
poi... se prendi un navarro che sono almeno 10mm più lunghi del normale (in shank) forse risolvi senza modifica
globe81, che ti devo dire? Non so se abbiano tagliato poi allungato o altro (mi sembra poco sensato ma non sono un tecnico) , so solo che così suona veramente alla grande da su a giù. In fondo a togliere la parte aggiunta si fa sempre in tempo (ma perchè mai dovrei farlo?) quello che mi interessa è il risultato, cioè poter suonare lo strumento comodamente in qualsiasi contesto.
Così per semplice cazzeggio ho provato una paio di becchi spinti e tutto "funzionava" alla grande (il jj DV è veramente un camion!).
Non so come si operi direttamente sullo shank dei becchi ma a occhio e croce secondo me è più comodo aggiungere un anello al collo e metterci su tutti i becchi che ti va di usare. Oppure alla fine ti cerchi la posizione più comoda possibile compatibilmente con l'intonazione e via, come immagino facciano in tanti.
Hai tutti gli elementi per decidere che cosa fare.... devi solo decidere
Forse non mi sono spiegato io bene. Non sto assolutamente contestando niente...anzi e la decisione é stata presa e domani il chiver parte direzione docsax....é più semplice allungare il chiver così da poter usare molteplici imboccature che utilizzare una solo imboccatura che vada bene. Quello che intendevo é che 16mm di aggiunta creso essere davvero tanti pertanto misurando la tua e sottraendo la mia misura é più facile capire effettivamente di quanto si é allungato il chiver. Cmq vi aggiorno sul lavoro che fará simone, che so essere perfetto!
Globe 81: ottimo perché non fai un esempio audio prima e dopo la cura cosi ti rendi conto sul campo quanto la modifica influenzi il suono nelle sue parti.
interessante l'articolo postato da Ernia. (con qualche difficoltà lo ho letto)
la prima riflessione è che il presupposto dello studio è che il sax sia un tubo chiuso da una estremità (" QUASI" chiuso per essere precisi.)
lo studio prosegue parlando di " gravi approssimazioni" e si arriva al punto dolente " una approssimazione grossolana" : considerare il sax un cono
ed il bocchino è più corto e più grasso del cono che sostituisce e " Circa" lo stesso volume.
(lo studio è stato fatto con un robot su clarinetto)
scusate la traduzione alla buona :mrgreen: ,
sono d'accordo con Il Nero la scienza ad oggi riesce a spiegare parecchio ma la parte che non riesce a spiegare è quella che fa la differenza.
ps: per Ernia hai frantumato una delle mie poche certezze : per suonare l'ancia deve vibrare quando tappa il bocchino non suona:laughing:
Ale è proprio per questo che a me interessano più gli argomenti condivisi rispetto a quelli che condivisi non sono .
trovo internet in generale e il forum in particolare una miniera di informazione .
per tutto il resto chiedo a Tza :mrgreen:.
sulla validità degli studi scientifici del tipo "riportato" posso solo dire che trovo una singolare coincidenza di obiezioni da parte di semplici fruitori di internet , frequentatori di forum e forse sassofonisti.
utilizzo il termine "riportato" perchè se ciò che viene scritto corrisponde solo in parte a quello che è stato detto si crea grande confusione :biggrin:
Non più lunghi di 2 mm, rispetto a bocchini normali (vedi Otto Link o Vandoren).
Vanno innestati quei "quasi 2 mm" in più rispetto a bocchini normali... quindi in questo caso è solo una scelta "estetica" non funzionale.
Altri bocchini sono più corti proprio perchè internamente sono "enormi" ma comunque la forma interna garantisce una risonanza compatibile con quella di un bocchino normale... viversa un Wanne "Professional Line" internamente è ancora più caverna però lo innesti poco meno di un Otto Link.
Quindi è vero che "teoricamente" la camera del bocchino dovrebbe compensare il volume di tronco di cono mancante al corpo del sassofono... ha senso fluidodinamico questa affermazione.
Dal punto di vista acustico invece non ha senso invece... perchè la frequenza di risonanza di un volume non dipende solo dal volume ma anche dalla forma.
Infatti se prendi 3 bocchini diversi per design e ci suoni dentro... bocchino fuori dallo strumento... la fondamentale prodotta sarà differente.
Direi più una iper-car italiana (o al massimo europea, decisamente non americana).
Io all'epoca avevo calcolato 7 o 8 mm... non di più (altrimenti vengono fuori altri problemi.
Allora 7,5 mm non sono rispetto a bocchini standard, però.
Questi Navarro qui di seguito... non più di 2 mm rispetto a un volgare Tone Egde o alterego Vandoren V16.
https://www.facebook.com/media/set/?...5758777&type=3
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https://www.facebook.com/media/set/?...5758777&type=3
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(stessa cosa per altri Navarro passati per casa mia...)
Gli Absolute per tenore (che io sappia) sono effettivamente 8 (o qualcosa in più) mm più lunghi sullo shank.
il navarro a me misura 175,00 mm effettivamente io nel mio immaginario immagino, per l'appunto, una lunghezza standard si 100,00 mm ma non esiste un vero e proprio standard... per tenore intendo
A me misuravano intorno a 102 mm.
175 mm (=17,5 cm o 0,175 m) non sono bocchini per sax tenore... forse nemmeno per sassofono.
O forse non prodotti "genuini" di Navarro... ma copie che circolano su AliExpress. :zizizi:
Ciao le misure deel chiver del mio Conn 10M 357xxx sono
17,8 cm
8,8 cm
6,0 cm
per essere intonato innesto i miei bocchini di 1,8-2,0 cm.
Confermo che con il dukoff holliwood va da Dio e lo trovo bellissimo anche con il francois louis.
Non lo so, il mio e' degli anni 70 in silverite, mentre gli holliwood erano anni degli 50 in ottone.
Comunque il modello si chiama Holliwood lo stesso eha la camera larghissima, come un otto link florida, cosi' mi hanno detto...
Ho aperto un cartone da 10 litri di sangiovese, dovrei essere a posto per un po'.
E questo è quello che ho detto
Sono perfettamente d'accordo e non ho mai detto il contrario.
Non ho mai tirato in ballo il suono, del resto non proverei neanche becchi diversi se pensassi che acusticamente conta solo il volume del becco, mi limiterei a tappare la parte dell'ancia, mettere in bolla la parte che si innesta nel chiver e controllerei quanta acqua ci sta dentro. E credo che anche Bucci sia d'accordo, altrimenti cosa tiene aperto a fare?
Del resto si parlava di intonazione e non di timbro, e penso che i fori del sax vengano fatti in base alla nota che si presume uscire dall'accoppiata becco + chiver , sbaglio? Se non ricordo male Bergonzi nel video sullo studio con il collo parlava di un mi. Ci saranno più o meno armonici a causa del becco e andrà tenuto più avanti o indietro sul chiver ma il principio per l'intonazione dovrebbe essere questo. Sbaglio?
...azz, c'è l'ho corto (il bocchino)... il Goldbeck è solo 98 mm...
Ernia : il rischio di equivoci è molto alto.
dal mio punto di vista parlare di intonazione senza considerare la forma del bocchino ma solo il volume del bocchino è un non senso. (come si fa poi a parlare di intonazione ignorando il timbro )
un aspetto tristemente comune a noi sassofonisti è di essere intonati magari nel registro centrale e non alle estremità.
oppure di essere intonati su tutta l'estensione del sax ma di mancare di omogeneità di timbro.
tutto ciò che riguarda il suono volume timbro intonazione corpo ecc... ha una relazione che difficilmente può essere spiegata
...Ale, oggi proprio non è giornata ehhh, non ne chiappi una...:laughing:... stamane hai scritto che il Navarro è lungo una spanna, ora il Goldbeck l'hai chiamato Goldman e alla buonanima di Freddie hai scritto il nome minuscolo e il cognome con la i finale al posto della y... non so cosa ti sia successo ma provo a buttare li tre possibilità...
1)... sei innamorato 2)...senti la primavera 3)...hai cambiato set-up ...correggimi se sbaglio...
1 + 2 + 3... ma ci metto anche la 4 che è l'influenza
Vorrei dare il mio contributo alla discussione:
Ragazzi, mettete almeno un poco di tabacco in quello che fumate !
però non tantissimo se no finisce il divertimento!
Meno internet e meno tabacco