decisamente si, la strada verso lo sba è spalancata =)
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decisamente si, la strada verso lo sba è spalancata =)
Domani posto le foto così i più esperti potranno giudicare, in ogn caso ha un suono da favola, un volume allucinante, mi sa tanto cche non lo vedrete in vendita :zizizi)) e domani voglio provare a mettere il chiver del 104xxx su questo e sentire se ci sono differenze
Fede, ma e' giusta la matricola? Ho guardato in due siti ed il seriale fa capire che e' del '75 ma........... dice che e' un MK VII (dal 233.xxx al 246.xxx) :BHO:Citazione:
Originariamente Scritto da Federico
Come funziona la cosa?
Gli strumenti sono stati prodotti per un breve periodo in contemporanea, per cui c'è una sovrapposizione delle matricole.
Confermo quello detto da giuseppe, praticamentequando hanno cominciato la produzione dei 7 per circa due anno hanno continuato anche la produzione dei 6 :zizizi))
Complimenti federico, a volte i mark 6 di tarda produzione stupiscono come suono più di mark 6 con matricole diciamo "buone".
Per quanto riguarda il chiver del tuo, già la curva dovrebbe essere più alta e quindi vicina a quella del mark7 e dei superaction. Ti consiglio di provare il chiver del 104 e se ti piace puoi comperare un chiver del reference che ricalca i chiver del mark 6 sui 100XXX di matricola......e poi magari te lo fai argentare :ghigno:
quanto è bello sentire che per ogni difetto in un mark vi si cerchi il modo di farlo passare come pregio!
Tanto a me il MK6 non piace..... :roll:
:muro((((
Finalmente lo ho provato a casa mia nella mia camera preferita the cess-room, dove solitamente provo tutti i sax, a livello di volume è impressionante, ripeto con un OL STM NY7* sarei curioso di provarlo con un Guardala :twisted: Il suono è inconfondibilmente Selmer. Di sax ne ho avuti parecchi ( B&S blue Label, B&S Medusa, Buescher true tone, Borgani, Selmer SA, M&G Mark VI) ma più che altro, grazie al mio lavoro ne ho sentiti parecchi e devo dire che nel 95% dei casi ho subito riconosciuto il suono Mark VI, bello nasale e omogeneo senza essere mai stridulo è questo lo è.
Visto che a casa ho un MArk VI in prestito del 62-63, da revisionare, quasi insuonabile, mi è venuta subito in mente l'idea di mettere il collo vecchio sul mio (pensando sarà un pò lasco) e invece con grande stupore non ci entra :shock: A questo punto ho riletto la storia Selmer Mark VI e in teoria dal 63 in poi l'imbocco del Chiver passa da 27,4mm a 27,9mm dunque il mio dovrebbe avere l'imbocco più grande giusto? E invece non entra, al contrario il mio chiver entra nel MKVI vecchio, adesso io non so cosa pensare :doh!:
Vuoi vedere che gli ultimi MKVI sono stati fatti con i fusti vecchi dei primi mark VI? Questa è l'unica per quanto assurda risposta che mi è venuta in mente, secondo voi sti casinari della Selmer cosa hanno fatto? il Chiver del mio MArk VI sembrerebbe originale, e anche se non lo fosse calza perfettamente nel corpo, in ogni caso il corpo risulta fuori norma per l'anno di fabbricazione dello strumento. La questione è molto incasinata e vorrei capire realmente che è successo,anche se più ci penso, più sono dell'idea che gli ultimi MArk VI sono stati fatti con dei fusti avanzati dai vecchi.
Secondo punto di cui chiedo il vostro sapere è la rilaccatura, per me lo è
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ocio che potrebbe essere tutto e di più .... tipo che per completare gli ultimi mk6 abbiano usato pure fusti dei b&s medusa :lol:
Mi sembra un tantino rilaccato. Forse mi sbaglio ma le scritte sono poco incise nel metallo.
:cool: Ma in quanto tempo? :ghigno: :lol:Citazione:
Originariamente Scritto da Federico
Anche per me è rilaccato, ma suona alla grande :yeah!)
Dalle foto la laccatura mi sembra originale. Bisognerebbe vederlo di persona ma quella è la laccatura di quel periodo, anche la sbavautra sulla scritta Selmer è quella giusta.
Per quanto riguarda i chiver ed i canneggi, non ci sono due MK VI uguali, oltretutto nel corso degli anni gli innesti possono esser stati allargati o ristretti, questo quindi esula dal discorso del canneggio vero e proprio.
Su questi sax ci sono tantissimi preconcetti sbagliati, anche le stesse misure che girano per internet sullo spessore delle lastre e via discorrendo, sono molto spesso sbagliate e fuorvianti.
Tra i primi MK VI e gli ultimi vi sono costruttivamente differenze sostanziali, in alcuni diametri, posizioni di camini, sono piccole differenze ma non credo che un fusto di un vecchio MK sia utilizzabile per uno degli ultimi. E’ innegabile che nel corso degli anni la Selmer abbia lavorato al risparmio, sulle posizioni delle colonnette, sulle finiture, eccetera.
Questo non c’entra nulla con la resa sonora, anzi, personalmente apprezzo tantissimi gli ultimi MK VI, tutti quelli ho provato mi hanno favorevolmente impressionato. Il suono non lo fa certo un tipo di saldatura piuttosto che un tipo di incisione o di marchiatura!
Io sono un amante del vintage e come ho detto più volte sul tenore non ho orecchie se non per i Selmer. Meccanicamente il MK VI è insuperabile, come suono spesso lo sento definire medioso nasale ecc…boh…al contrario ritengo che i MK VI e gli SBA sono strumenti che molto più di altri permettono all’esecutore di crearsi il “proprio” suono. Forse ha ragione chi dice che questi strumenti sono un compromesso tra i diversi elementi che costituiscono un sax, ma anche in questo caso non mi trovo assolutamente d’accordo, ogni volta che prendo in mano altri tipi di sassofoni sento sempre mancare qualcosa, forse qualcuno ha più volume, ma poi pecca di intonazione, corposità ma non è omogeneo, proiezione ma poi ha una meccanica dell’ante guerra, eccetera…mah…
Prendete un SBA e confrontatelo con i suoi concorrenti di allora, lo SBA è un sax moderno a tutti gli effetti, con una meccanica comoda ed ergonomica, intonazione pressoché perfetta (balle la storia che sono imprecisi come intonazione, se questi sax sono perfetti con me che sono una schiappa…), gli altri sax dell’epoca (che però hanno la loro da dire) sono molto più ostici, sono costruiti con concezioni vecchie ed antiche. Ed il MK Vi è una ulteriore evoluzione di questa base di partenza.
Sento dire per certi sassofoni nuovi che sono fatti apposta per vibrare (anche i Selmer di produzione attuale) poi, alla prova dei fatti, non vibrano per niente, non sembra neanche di avere in mano uno strumento, eppure per questi sax quando si deve tirar su una botta lo si fa in un attimo, perché la lastra è tenera. Tirar su una botta di un MK o di uno SBA non è così semplice, e si sente quanto la lastra sia forte e resistente, eppure sono strumenti che vibrano, che si “sentono” quando li tieni tra le mani, sono leggeri ed immediati. Non voglio dar inizio alla solita guerra di religione, anzi, questo è solo il mio pensiero e per fortuna che ognuno di noi ha il suo!
Hai preso un bellissimo ferro Federico, complimenti ancora
E' il fratellino del mio (239.xxx) che però ha le chiavi argentate
viewtopic.php?f=4&t=11996&p=130213&hilit=mark+vi+1975#p130213
Una cosa è risaputa e certa: questi ultimi Mark VI con matricola successiva all'inizio della produzione dei mark VII sono stati assemblati dopo il 1974 con pezzi prodotti prima di quella data e ancora presenti nei magazzini della Selmer.
Se poi i fusti e le campane, rimasti nei magazzini della Selmer, fossero stati prodotti nei primi anni settanta (ossia negli ultimi anni precedenti all'inizio della produzione del Mark VII) o negli anni sessanta, chi lo sa?
Se sei curioso, prova a scrivere alla Selmer. Magari ti chiariscono la cosa.
In ogni caso l'unica cosa importante è che sia uno di quei Marcolini che suonano bene.
Il mio lo è. Spero lo sia anche il tuo!