... è una questione di capacità tecnica nel gestire certi tipi di bocchini con certe ance... e poi di abitudine.
Poi ovviamente dipende da quanto "spinto" è, il bocchino di cui parli...
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... è una questione di capacità tecnica nel gestire certi tipi di bocchini con certe ance... e poi di abitudine.
Poi ovviamente dipende da quanto "spinto" è, il bocchino di cui parli...
Quindi in parole povere più si diventa "bravi" e meglio si gestiscono bocchini più aperti...giusto? Parlo di bocchini con apertura da 8* a salire e di bocchini con un'imboccatura più stretta,tipo dukoff...con quest'ultimo ad esempio, anche con un'apertura media (7*) e con ance 3 Rigotti fatico tanto,specie sul registro grave...
No più si diventa bravi e più si suona meglio
per es Trane ha usato più un 5* che altro, l'attuale f.bearzatti usa tuttora un 5*
necessita, preferenze, conformazioni fisiche.
Sui becchi 9* non cè scritto: per funamboli
Sui becchi C* non cè scritto: per fave.
Un 5*? ma con ance molto dure suppongo...
Il miglioramento delle proprie capacità tecniche non comporta automaticamente avere maggiore facilità nel gestire bocchini "aperti" (e via via sempre più "aperti").
Raggiunto un determinato livello tecnico e una maturità tale da avere un'idea di suono ben preciso... la scelta dell'apertura (come tante altre cose) diventa una conseguenza di quello che si vuole ottenere: viewtopic.php?p=234890#p234890
Poi ci sono da considerare aspetti ergonomici che ti portano a preferire un determinato tipo di bocchini (per suono e magari per dimensioni esterne) e un determinato range di aperture (per una questione di "controllo").
Ovviamente tutto questo è valido se i bocchini sono almeno ben realizzati... perchè se non sono almeno ben realizzati si può tranquillamente trovare un bocchino difficile da suonare indipendentemente dall'apertura.
Per quanto riguarda il Dukoff... la tua difficoltà, se considerata "assoluta", può dipendere o dal bocchino (i Dukoff si sà che non sono bocchini perfetti... e una volta perfezionati... beh, puoi immaginare) o dal tuo modo di suonare su bocchini così spinti.
Se invece consideri il Dukoff difficile rispetto al JJ HR*... è una cosa normalissima: il JJ HR* è un bocchino ben concepito e ben realizzato ed è pensato per essere facilissimo da suonare. Il Dukoff? Si potrebbe dire che è il contrario...
Coltrane agli inizi usava bocchini chiusi e ance dure... per la maggior parte del tempo ha usato bocchini di apertura media (intorno a 7*)... in particolare usava degli Otto Link in metallo della sua epoca, "ottimizzati" da Frank Wells (che era uno dei migliori refacers in quell'epoca).
Quindi è fondamentale un lavoro di ottimizzazione dei bocchini, sopratutto per alcune tipologie giusto?
Se il bocchino sai che mediamente è "fatto male" se lo ottimizzi... sarà sicuramente più facile da suonare.
Ovviamente qui l'apertura non c'entra molto.
Non è detto che un bocchino aperto "ben fatto" sia più facile di un bocchino chiuso "non ben fatto"... dipende sempre da quanto il suonatore è in grado di gestire un bocchino con un'apertura compresa in un certo range.
... ovviamente se prendi un Otto Link Tone Edge 7* (nuovo, moderno) e un JJ HR* 7* (nuovo), il JJ HR* 7* sarà sempre più facile da suonare. Poi il suono che esce può piacere o non piacere.
In questa intervista Francesco Bearzatti racconta che usa ance nr. 4.5Citazione:
Originariamente Scritto da giuseppeelides
http://www.ilsaxofono.it/portale/interv ... zatti.html
:smile:
Ad ogni modo spezzo una lancia in favore di don phate! E' inutile suonare con un 8 se poi si stringe tanto da ridurre l'apertura ad un 5-6....ed ha ragione da vendere puma. Suonare con becchi più aprti non vuol dire...avercelo più lungo.. :)
Tutto si riduce a una questione di impostazione e di respirazione... e di capacità fisiche.
Un bocchino aperto a #8 può anche non necessitare di molta aria... e il facing può anche essere fatto in modo tale da non per mettere all'ancia di chiudersi molto sono una pressione eccessiva sull'ancia...
Sono cose un po' delicate... alla fine conviene sempre scegliere la strada più semplice per le proprie capacità tecniche/fisiche.
accidenti! :lol:Citazione:
Originariamente Scritto da Filippo Parisi
Ho letto questo post, (molto interessante, grazie soprattutto a Tzadik che ha una competenza quasi imbarazzante direi!).
Certo che, per me che suono un AL3 sentir parlare di becchi 6, 7, 7* è follia pura (e voi 7* lo chiamate "apertura media"!!!). Ricordo che un C** (con ance vandoren blue nr. 3) mi sembrava apertissimo (qualche anno fa però) quando lo provai!!! Ok che a me del Jazz o pop o altro che non sia classica per ora non interessa nulla, però non capisco come faccio ad essere così distante dalla vostra sensibilità...
Ma quando dite che usate becchi apertura 7 con ance del 3 o 3,5, quelle ance paragonate alle mie vandoren blue che durezza hanno? Quelle che usate sono confrontabili ai numeri equivalenti delle vandoren blue? No perchè io con una vandoren blue 3,5 suonerei penso su un C*, altro che apertura 7, lì vorrei la carta velina probabilmente!!!
Qui trovi una tabella di comparazione durezza ance.
Non so quanto sia corretta: al momento suono con una legere 3 (contralto) che dovrebbe corrispondere ad una RICO 4. Mi sembra un po' eccessivo, pero' e' tanto che non suono ance di legno... potrei sbagliarmi io.
Citazione:
Originariamente Scritto da re minore
qui dove? non vedo link
L'intento del thread ovviamente non era quello di stabile se è meglio usare un bocchino aperto o un bocchino chiuso.
Un bocchino "chiuso" ti porta ad automatizzare alcuni meccanismi.
Un bocchino "aperto" ti porta ad automatizzare altri meccanismi.
Rimane il fatto che per suonare agevolmente con un bocchino "aperto" serve una maggiore sensibilità a livello di impostazione della bocca/laringe/respirazione... ma come detto più volte la scelta di usare bocchini di un certo tipo (piuttosto che altri) deve essere basata su motivazioni molto più pratiche.
L'apertura 7* (facendo riferimento ai bocchini per tenore) si considera media perchè esistono un egual numero di "aperture più chiuse" e "aperture più chiuse".
Poi bisogna valutare di che bocchini stiamo parlando... alcuni bocchini non esistono più chiusi di una certa apertura (perchè sarebbero insuonabili) e altri bocchino non esistono più aperti di una certa apertura (perchè sarebbero sempre insuonabili).
Per quanto riguarda le durezza delle ance... anche qui, si parla di una cosa estremamente soggettiva.
Qui un discreto numero di tabelle di comparazione:
http://www.google.it/search?client=safa ... tAbGp73uBg
Generalmente bocchini moderni chiusi... fanno lavorare una porzione di ancia molto piccola e la fanno lavorare molto poco (in ampiezza).
La resistenza che si percepisce è dovuta alla combinazione del suono che percepiamo (timbro, volume, armonici/frequenze e velocità con cui il suono esce) rapportato a quanta pressione applichiamo sull'ancia e quanto il flusso d'aria che generiamo fa vibrare la porzione di ancia (che il bocchino permette di far vibrare).
Bisogna considerare anche ogni bocchino permette di far vibrare una porzione di ancia che dipende dal quanto si "stringe" (quindi... forma del facing) sull'ancia e da qual è l'escursione che il bocchino permette di fare all'ancia (apertura effettiva del bocchino).
Quindi oltre a vedere la durezza corrispondente (che spesso è calcolata in maniera "fittizia" o addirittura matematica), bisogna vedere come è fatta l'ancia, il taglio dell'ancia, in relazione al facing del bocchino.
Taglio delle ance ---> viewtopic.php?f=12&t=21544&p=275120#p275120