Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
Dovrebbe essere gratuita o quasi secondo me, sì. Anche i libri, sì. Giusto che si paghi la stampa e l'edizione ma non cifre astronimiche. Il cinema no perchè ha un procedimento troppo costoso. Anche lì sarebe auspicabile tornare ad un cinea di iDEE più che effetti, molto meno costoso.
Diciamo che coma la vedo io dovrebbe permettere di vivere dignitosamente a chi decide di farne un lavoro, ma niente di più. E i soldi dovrebbero andare agli artisti direattamente, via tutto il resto.
Probabilmentye ci sarebbero meno "prodotti" e più opere d'arte.
Alla fine nel passato ci sono stati grandissimi artisti che per campare facevano tutt'altro ma ci hanno lasciato immensi capolavori (forse proprio perchè li hanno fatti come gli piaceva, non dovendoci mangiare..)
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Alla fine nel passato ci sono stati grandissimi artisti che per campare facevano tutt'altro ma ci hanno lasciato immensi capolavori (forse proprio perchè li hanno fatti come gli piaceva, non dovendoci mangiare..)
:BHO:
Magari non con tutti i fronzoli che avevamo oggi...ma sinceramente non c'era nemmeno la diffusione culturale di oggi...
almeno per la letteratura,prima dell'avvento dell'editoria (e la successiva nascita della SIA,alla fine dell'800) c'era il mecenatismo..terminato il quale non pochi letterati faticarono per riuscire a vivere del loro lavoro!!
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Dovrebbe essere gratuita o quasi secondo me, sì. Anche i libri, sì. Giusto che si paghi la stampa e l'edizione ma non cifre astronimiche. Il cinema no perchè ha un procedimento troppo costoso.
Se si fa un discorso di principio, allora o tutto o niente!
Se si fa un discorso concreto, basato su cosa e' costoso e cosa no, decidendo il prezzo in base a questo, allora lo Stato dovrebbe imporre i prezzi su TUTTO, dal pane alle scarpe, e non solo sulla musica. Invece, nella nostra economia, i prezzi li decide il mercato. Ed e' quindi l'autore di un brano musicale, o di un libro, o di un film, o di un paio di scarpe, o di un filone di pane, che decide il prezzo a cui vende. Chi compra decide, comprando o no, se quel prezzo e' adeguato. Se il prezzo della musica che qualcun altro ha fatto non ti sembra adeguato c'e' una soluzione facile: non comprare!
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Anche lì sarebe auspicabile tornare ad un cinea di iDEE più che effetti, molto meno costoso.
Sono d'accordo e non lo sono. Sono d'accordo perche' anche io, personalmente, preferisco i contenuti agli effetti. Ma non lo sono perche' ognuno ha i suoi gusti, e se milioni di persone preferiscono gli effetti debbono poter andare al cinema e godersi (e pagarsi) lo spettacolo che piace a *loro*, non a me.
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Diciamo che coma la vedo io dovrebbe permettere di vivere dignitosamente a chi decide di farne un lavoro, ma niente di più.
Hai sintetizzato in pochissime parole il principio fondante del comunismo. Bello, in teoria, ma la storia ha provato che non funziona. Dove il merito non e' premiato non c'e' progresso.
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Originariamente Scritto da cagliostro70
E i soldi dovrebbero andare agli artisti direattamente, via tutto il resto.
Il resto non puo' sparire: l'artista lavora sulle idee, ma per trasformare un'idea in un prodotto finito ci vuole una quantita' lavoro che forse non immagini. Vale per i libri, per i dischi, per i film. Del resto se un artista vuole tutti i soldi per se puo' farlo: si fa tutto in proprio, ma proprio tutto, e voila il gioco e' fatto. Oggi e' possibile, ed infatti qualcuno lo fa.
E poi chi e' l'artista? L'autore o l'esecutore? O tutti e due? E l'arrangiatore? E il tecnico del suono? E chi raccoglie i pagamenti e li divide tra costoro? Vogliamo pagare qualcosina anche a questi poveri impiegati? Lavorano anche loro e qualcosa dovranno pur mangiare.
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Probabilmentye ci sarebbero meno "prodotti" e più opere d'arte.
Sulla distinzione tra "prodotti" e "arte" non mi pronuncio, tutto sommato non vedo la differenza. "Take Five" e' un prodotto o e' arte? e "rimmel"? Ma su una cosa sono sicuro: ognuno ha il diritto di farsi piacere anche il peggiore - ma proprio il peggiore - "prodotto" e di pagarlo il prezzo che crede.
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Originariamente Scritto da cagliostro70
Alla fine nel passato ci sono stati grandissimi artisti che per campare facevano tutt'altro ma ci hanno lasciato immensi capolavori (forse proprio perchè li hanno fatti come gli piaceva, non dovendoci mangiare..)
Contesto anche questo (oggi ce l'ho con te! :lol: ) Scherzo!!!! Niente di personale - e ci mancherebbe! Nel passato molti grandi artisti mangiavano della loro arte, e molti altri no. Esattamente come adesso. Il punto fondamentale e' questo: chi decide, oggi, se io, tu, o chiunque altro e' o non e' un grande artista? Io lascerei fare al mercato anche questo. Non vedo alcuna soluzione migliore.
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
Devo dire che è difficile non quotare re minore.
:-leggi-:
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
Discorso lungo e complesso, che rischia di sfociare nel politico.. quindi ancora più complesso...
Direi soltanto che il consumismo, che dal dopoguerra è stato preso (da noi come dalla maggior parte dei paesi ) ad esempio di vita importandolo dall'America, purtroppo non è , a mio avviso, un bell'esempio. Il consumismo è uno squalo, che deve mangiare sempre e in continuazione altrimenti muore e con esso il sistema economico sul quale ci siamo appoggiati. L'ultima grande crisi economica mondiale ne è esempio lampante.Purtroppo la sua è una fame senza fine e sempre al rialzo...
Per questo tutto deve essere mercificato ed avere un prezzo. Perchè tutto deve essere vendibile, deve essere "prodotto", e da questa logica di mercato non fa (putroppo) eccezione l'arte.
Vedo soluzioni? No
Per quanto riguarda il cinema di idee e quello di effetti è un po' come i gusti alimentari dei bambini (o se preferisci la musica): c'è bisogno dui EDUCAZIONE. Ma non intesa nel senso di buone maniere, quello viene dopo e da se. M anel senso di educarea conoscere. Un bambino altrimenti mangerebbe per tutta al vita pane e nutella e patatine: è quello che staiamo grossomodo facendo noi da un punto di vista culturale da una trenitna d'anni a questa parte. Purtroppo il modello trainante è quello americano: subito, tutto, facile, senza pensare. Da un popolo di "eterni bambinoni" come gli americani non mi aspetto di meglio e per loro va senz'altro bene così. Ma siamo che il nostro adattarsi al loro esempio, e perdere con le nostre ultramillenarie radici culturali sia corretto??
Tutto Tutti i momenti di crescita collettiva che avevano ad un certo punto preso il via si sono persi nel nulla... schiacciati dal peso di centinaia di prodotti a buon mercato.
E il problema vero non siamo noi, ma le generazioni a venire, fra Hanna Montana e WAnna Dance, Grande Fratello e caxate varie... e non ci sono alternative... Non puoi levarea a un bambino queste cose perchè ormai la societÃ* è strutturata in modo che gli altri bambini lo emarginano (ne ho purtroppo la riprova sotto gli occhi tutti i giorni).
Torno a dire, se pubblicassi qualcosa oggi lo renderei liberamente scaricabile, con un messaggio sonoro alla fine dell'album: manda un sms al numero xxx contribuirai con 2 euro alle spese di registrazione di questo "disco" e farai in modo che ce ne sia uno nuovo in futuro.
Posso grantirvi che i pochi dischi che ho trovato ultimamente che valevano la pena sono andato a comprarli (dopo averli ascoltati, s'intende) perchè ero "fiero" di pagare l'artista in questione per il lavoro che aveva fatto. Così come mi compro i libri che voglio tenere, ma dopo averli presi in biblioteca (alla fine è anche una questione di spazio).
PS. Re minore lo so che non ce l'hai con me, tranquillo :-) anzi mi fa piacere confrontarmi con qualcuno intelligente anche su questioni così di "massimi sistemi"
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
Citazione:
Originariamente Scritto da cagliostro70
Discorso lungo e complesso ... la riprova sotto gli occhi tutti i giorni
Questa volta sono d'accordo con te, al 100%! :zizizi))
A proposito dell'ultima cosa che dici, pensa che l'anno scorso dopo aver scaricato un bel po' di materiale free, scritto da Marco Di Battista su jazzitalia, mi sono andato a comprare un suo disco. Lui non lo sapra' mai, ma mi sembrava giusto ripagare in qualche modo!
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
sono del tutto d'accordo su re minore per quanto concerne il discorso del copyright...dalla prima all'ultima parola...
E purtroppo devo essere d'accordo (ma non perchè non abbia ragione,ma perchè vorrei poter dire che ha torto) anche con cagliostro sul decadimento della societÃ* e del modello educativo pseudotelevisivo che viene propinato oggi ai ragazzini...
io sono di una generazione di mezzo...e vi giuro sui miei sax che noto la differenza nel modo di pensare e di considerare idee come semplici oggetti,momenti.nulla più.
Un esempio? Negozi di articoli da regalo con in vetrina,uno accanto all'altro, il cuscino di Che Guevara e quello di Mussolini.
La storia diventa oggetto.
L'idea,la lotta,la realtÃ*,prodotto distorto.
E ciò è molto triste.
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
Preciso una cosa...quando ho aperto il thread nn mi aspettavo di comunicare il messaggio open source=free(gratuito) ma come detto giustamente da re minore e da smog..l'arte è diventata qualcosa di consumistico ed il copyright appartiene a questa corrente di pensiero.
In realtÃ* io sono favorevole al copyright (in senso lato, ossia nel termine etimologico della parola) come gia detto in molti altri thread nn trovo giusto che con la scusa del copyright le aziende speculino sopra le opere d'arte (tra cui la musica) per straguadagnarci
Re: Copyright e diritti d'autore in musica ...che ne pensate
purtroppo l'uomo tende a speculare sempre...che vuoi farci?
il discorso del consumismo nasce quando l'arte è diventata fruizione di popolo e non d'èlite.
Il populismo artistico ha portato ad un numero sempre maggiore di richiesta di arte..e ovviamente si è dovuti ricorrere al metodo commerciale per poterla rendere reperibile!
Non so se mi sono spiegato...
Storicamente,quando la cultura si è allontanata dalla nobiltÃ*,espandendosi nei ceti minori delle popolazioni occidentali,dicasi i borghesi,è conseguentemente aumentato il numero di persone che apprezzavano l'arte!
Cosa nasce allora?per esempio,il posto in galleria a teatro,oltre che la platea o la riproduzione strettamente privata nelle case nobiliari!
L'opinione pubblica,la stampa,la critica,inizia ad essere più importante dell'apprezzamento di una minima fascia alta e dunque,attraverso questo processo,l'artista è passato da:
schiavo dei desideri del protettore nobile
a
Schiavo dell'opinione pubblica(e autori come Alfieri rivendicavano invece la libertÃ* dell'arte da ogni minima stretta!)
Ma se l'artista deve sottostare alle regole dell'opinione pubblica...deve adattarsi...sperare che "un disco funzioni"..e come fa a saperlo? se la gente lo compra! Se riesce a mangiare con quell'arte che fa!
certo che si deve dire che purtroppo ormai l'arte è anche calata molto.. :mha...:
chiedo scusa per il poema!