Davvero complimentoni!
Hai scelto uno strumento favoloso e di qualitÃ* assolutamente incomparabile con i moderni Selmer.
Anch'io ne ho avuto uno praticamente identico al tuo che ho venduto tempo fa e devo dire che un pò lo rimpiango...
Bravo!
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Davvero complimentoni!
Hai scelto uno strumento favoloso e di qualitÃ* assolutamente incomparabile con i moderni Selmer.
Anch'io ne ho avuto uno praticamente identico al tuo che ho venduto tempo fa e devo dire che un pò lo rimpiango...
Bravo!
Grande acquisto ::saggio:: .....anni fa lo vendetti a malincuore per prendermi il mark VI, comunque sia lo ricordo ancora molto piacevolemente armonici e suono corposo tipico dei serie 2 d'annata, nulla di certo a che vedere con in moderni Selmer......non me ne voglia nessuno ma lo dico per esperienza ho avuto pure quelli! :ghigno:
..........ora mi è rimasto l'alto sempre serie II fine anni 80 dal quale credo che difficilmente mi separerò! :yeah!)
Ora non hai più attenuanti hai tutte le carte in regola per suonare ! :saxxxx)))
Buona musica
complimenti grande acquisto
ciao fra
Il mio è della stessa serie ed epoca,
ho controllato e c'è ancora!
A me piace tantissimo, complimenti collega!
:saxxxx)))
sei sicuro eeee!!!!
anche a me piace tantissimo, io lo suono con un berg larsen 120 2 sms e ance rico royal tu con cosa te lo godi?
al jazzista dove l ho preso non piaceva tanto il berg anche se poi anche lui lo suonava con quello.....
mi ha consigliato un mayer o un ottolink sempre metallo.
cosa ne pensi ?
saluti e buon sax
Ciao David, è possibile sapere conoscere le principali differenze tra Selmer SAII anni 80 e gli attuali? noto che si parla abbastanza maluccio degli attuali ma da profano vorrei saperne un po' di più. poi aspetto, come molti altri, che qualcuno pubblichi la recensione degli SAII attuali. grazie
Quanto segue è frutto di opinioni personali avvalorate da prove sul campo. Non si offendano i felici possessori di sax selmer di ultima generazione. Altra premessa: inutile dire che per rispondere alla domanda devo ricorrere a generalizzazioni. Di conseguenza non metto in dubbio che esistano dei sax serie 3 o serie 2 moderni che vadano più che bene. E' che io non li ho ancora trovati...
A mio parere, in generale c'è stato un calo qualitativo netto negli ultimi dieci anni circa. Questo calo è imputabile a scelte di mercato che vanno nella direzione di favorire il più possibile il mercato "dilettantistico" e accademico fornendo sax estremamente facili da suonare ma con uno spessore di suono pressochè nullo, laddove prima il mitico "Selmer! era il sax di arrivo, del professionista o di quello che tenta la via del professionismo.
Anche le meccaniche a mio parere hanno risentito di questo cambiamento di politica divenendo molto leggere e agili ma allo stesso tempo estremamente poco robuste. Per me che suono tanto ad esempio tale problema è insormontabile in quanto dovrei essere sempre dal tecnico.
Non parliamo poi delle laccature le quali non sono mai state un punto di forza della selmer ma in questi anni stiamo toccando dei livelli spaventosi con sax di pochi mesi che iniziano a macchiarsi di orribili "gocce" marronastre. Ovviamente ciò non succede a tutti i sax in produzione, ci mancherebbe, ma è un problema che si presenta con una casistica piuttosto elevata (tipo uno su cinque sax).
In ogni caso il problema più vistoso resta il suono che risulta sordo e inespressivo, problema evidente soprattutto nei serie3 e in particolare nel registro grave.
Tale peggioramento del suono è dovuto, mi ripeto, a scelte più economico-commerciali che non estetiche.
Grossi peggioramenti li ho notati anche a livello d'intonazione dove ad esempio un baritono nuovo fiammante pagato 6.800 euri tondi tondi presenta degli acuti dal re in su iper crescenti (siamo quasi un semitono sopra l'intonazione "tradizionale"), il do# rave calante e dei medi nasali ed ovattati. Soldi davvero buttati dalla finestra se consideriamo che un baritono usato costa poco più di 4000 euro! Così non si fa mi dispiace :ehno: e sinceramente sono rattristato per le sorti di una ditta che nel bene o nel male ha fatto la storia del nostro affezionato strumento. Allo scorso Musik messe era veramente squallido constatare come sassofoni made in taiwan dal prezzo stracciato fossero assolutamente superiori sia a livello di proiezione di suono che di intonazione ai serie 3 e compagnia bella.
Non sempre andiamo d'accordo, ma questa volta mi congratulo con DavidBrutti. Selmer è una grande multinazionale e ha fatto la storia del sassofono "tecnico". Dispiace vedere che ragioni di "marketing" possano averla ridotta così. Dicendo "pane al pane, vino al vino" è l'unico modo rimasto, a quanto pare, per abbassarne le vendite, in modo che questo mitico Produttore ritorni sui suoi passi, e riprenda a proporre strumenti accettabili a prezzi accettabili.
Se la Selmer non si da una svegliata in breve tempo perderÃ* anche la supremazia di cui gode nei conservatori. :zizizi))
Parlando con colleghi trombettisti invece la qualitÃ* delle trombe pare sia ancora elevata.
Probabilmente le fasi di fabbricazione di un sax sono più complesse ma purtroppo sui sassofoni il calo denunciato da David è veramente evidente, e come ha sottolineato, se dal punto di vista meccanico un meno esperto come me fa più fatica nel brevissimo (prova in negozio) ad accorgersene, dal punto di vista del suono e del timbro è veramente evidente.
Quoto e aggiungo che se vogliono matenere prezzi così "pompati" devono offrire prodotti superlativi: intonazione accurata, meccanica robusta e resistente, laccature durevoli, suono proiettato e interessante. Altra considerazione sul suono: i prodotti selmer dagli albori agli anni '90 erano caratterizzati da un suono "unico ed estremamente riconoscibile" che magari ti faceva tollerare i "difettucci" che alcuni modelli di sassofoni possedevano come ad esempio il do# centrale calante nei 2a serie o la meccanica pesante e rumorosa dei prima serie o ancora l'intonazione non sempre perfetta. In ogni caso "il selmer era sempre il selmer!"Citazione:
Originariamente Scritto da emiliosansone
Questa particolaritÃ* del suono non saprei come definirla in modo esatto. La sensazione che davano i selmer è che ci sia una sorta di "compressore" che garantiva una grande proiezione di suono unita a una certa omogeneitÃ* nei registri. Il timbro inoltre era piuttosto equlibrato in quanto la nasalitÃ* tipica dei sax a canneggio stretto era tutt'altro che fastiosa, al contrario ad esempio di Yamaha i quali pur avendo canneggio simile, posseggono un suono esageratamente chiaro (sempre mio parere non voglio scatenare guerre!). Non so, magari qualcuno può aiutarmi a trovare delle definizioni migliori, ma è così ad esempio che io percepisco il suono dei miei mark VI.
Ultimamente invece il suono denota "opacitÃ*" che potrei esplicitare meglio come un suono povero di armonici e allo stesso tempo privo di proiezione, piatto inespressivo. Penso che questa importante perdita, sia derivata dall'impoverimento del materiale utilizzato per forgiare le lastre. Vorrei tuttavia conoscere la vostra opinione in merito.
Recentemente poi inizio a percepire che la famosa "tenuta del prezzo dell'usato" dei selmer inizia un pò a venir meno: ho visto in vendita soprani serie 3 semi-nuovi svenduti a 1600 euro (il listino li da a oltre 4.300 euro!).
Spero che il nostro (e non solo nostro a quanto pare) appello possa venire un giorno accolto. Solo con la critica costruttiva e senza peli sulla lingua si migliora.
Grazie David per la chiarezza e per le tue opinioni che apprezzo molto.
:half: :half: davidbrutti
Mi hai dato una bella illuminata grazie :)))))
Beh, meno male che il mio è un Serie I, ed è anche un modello ben riuscito nonostante le normali vicissitudini di un sax che ha giÃ* 26 anni di etÃ*. E' vero che la meccanica è un pò rumorosa, ma chi se ne frega ;) anche perchè è robustissima!