Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Ciao seethorne, intervengo anche in seguito alla tua risposta anche se non ho proprio nulla da aggiungere a quanto ti è stato suggerito prima (molto meglio di come avrei fatto io) dal Maestro Brutti
Avrei voluto segnalarti anch'io la successione cromatica degli esercizi (intervalli di 2a minore), un altro ciclo progressivo di accordi che a me piace è quello per quarte (Do Fa Sib Mib Lab ecc)
Per le scale esatonali vai tranquillo, sono solo 2 ;)
Per quanto riguarda la trasposizione di pezzi dificili per velocitÃ* e/o per tecnica il discorso può non essere tanto semplice, vuoi per la difficoltÃ* intrinseca vuoi per la trasposizione mentale di passaggi ostici e veloci
Dovresti trascrivere il pezzo nota per nota e poi riscriverlo variando di un semitono il tutto, se questo non ti fosse possibile potresti suonare insieme alla musica aiutandoti con dei software che sono in grado sia di rallentare la velocitÃ* quanto di trasportare in semitoni
Forse ti sei giÃ* reso conto però che molti pezzi non possono essere trasportati in tutte le tonalitÃ* così per come sono, perchè (secondo l'estensione usata) incorreresti in note troppo alte o troppo basse, dovresti quindi modificare le parti "a fondo scala" inventando tu la continuazione, ma sempre nel rispetto dello stile e delle frasi di ciò che stai suonando, è anche questo un esercizio molto utile
A questo proposito uno dei "pezzi" che si presta molto alla trasposizione in tutte le tonalitÃ* e Giant Steps (versione in studio) in cui tutto l'assolo si sviluppa in 2 ottave esatte. Salvo un paio di sovracuti nelle tonalitÃ* più alte non ci sono problemi di dover adattare nulla
Buon studio e buon divertimento! :saxxxx)))
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Citazione:
Originariamente Scritto da Clarsax
Intanto non capisco perchè tu voglia fare la lezione a me...1
2 lo ho chiesto all'autore del post
3 mi sembra molto chiaro cosa intendo per sequenza di accodi e volevo sentire da lui come li sistemava
4 PER ME le tonalitÃ* sono 12, le teorie le lascio agli altri
5 ci sono parecchi cicli di accordi da poter usare (per tasporre ad es un pattern), molti dei quali possono essere a loro volta sistemati secondo vari intervalli
1. Non intendevo fare la lezione né a te, né a nessuno. Se così è sembrato, mio malgrado, me ne scuso.
2. Infatti. Però non mi era chiaro se stesse parlando di relazione (sequenza) tra le tonalitÃ* o all'interno della tonalitÃ* stessa.
3. ...
4. Scusa se insisto. Le tonalita sono due (una maggiore ed una minore) per ognuno dei 12 gradi della scala cromatica quindi 24.
5. Le sequenze di accordi su cui lavorare su un modello melodico (pattern), da trasportare in tutte le tonalitÃ*, posso essere tantissimi e di complessitÃ* progressiva. Io ti consiglierei di partire da una semplice cadenza di II-V-I (in do maggiore: Dm-G7-C) da trasportare di quinta in quinta (o cromaticamente) in tutte le tonalitÃ*. Se ricordo bene su questo c'è un volume della raccolta di Aerbelsod (mi pare il III vol.) che è basato proprio su questo.
gf
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Ciao gfr, scusami se sono stato un pò brusco, ti ringrazio anche per le precisazioni :saxxxx)))
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Citazione:
Originariamente Scritto da davidbrutti
1- Pratica le 12 scale maggiore e le 12 minori giornalmente. Procedi per successione cromatica e non per aggiunta di alterazioni, in questo modo ti svincoli il più possibile dal concepire alcune tonalitÃ* più difficili delle altre.
Ribadisco in particolare questo punto, da cui derivano i successivi (e infatti il grande David l'ha messo all'inizio), proprio perché altrimenti ti rendi la vita "troppo facile". Lo dico per esperienza personale: all'inizio studiai le scale per successione di alterazioni e non per successione cromatica e ancora adesso faccio un po' fatica quando le alterazioni in chiave cominciano ad essere sei o sette. La conseguenza è che poi la velocitÃ* di esecuzione è diversa, e ciò è male (come dice David al punto 3 - ).
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
uno standard che si presta ad essere facilmente traspostato in tutte le tonalitÃ* e che mi esercito a praticare spesso in tal senso è you don't know what love is.. ciao
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Citazione:
Originariamente Scritto da davidbrutti
1- Pratica le 12 scale maggiore e le 12 minori giornalmente. Procedi per successione cromatica e non per aggiunta di alterazioni, in questo modo ti svincoli il più possibile dal concepire alcune tonalitÃ* più difficili delle altre.
Lo riprendo anch'io :cool:
Anche io preferisco alterare il tutto nota per nota e non avere niente in chiave, mi agevola molto la lettura (con conseguente velocitÃ* di apprendimento, dato il poco tempo a disposizione)
Non solo lo trovo divertente ma anche psicologicamente non ti "rendi conto" che in mezzo alle altre ci sono le tonalitÃ* più ostiche e soprattuto non ti prende il mal di pancia quando cominci a vedere un certo numero di accidenti in chiave.
Personalmente devo dire però che reputo questo sistema più dalla parte del suonatore che dell'allievo, inteso in senso didattico
A lungo andare si può perdere infatti la lettura a prima vista di partiture scritte "correttamente" con le alterazioni in chiave... cerco di compensare con studi melodici di livello avanzato, che in mezzo a tanta tecnica pura non guastano mai, anzi... ::saggio::
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Scusa clarsax, forse non ho capito bene quello che vuoi dire: praticamente non segni nessuna alterazione in chiave e le segni nota per nota, giusto? O ho capito male?
Credo però che David intendesse un'altra cosa. Anzichè studiare le scale maggiori con la successione (per esempio) Do - Fa - Sol - Sib - Re, ecc o secondo il circolo delle quinte, sarebbe meglio studiare per successione cromatica, cioè Do, Do# (Reb), Re, Mib (Re#), Mi, Fa, Solb (Fa#), ecc, in maniera tale da abituarsi fin da subito a leggere tante alterazioni in chiave e a non considerare difficili le scale che presentano tali alterazioni.
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Proprio così: inoltre la pratica delle scale deve avvenire A MEMORIA in quanto devono rappresentare un bagaglio "a priori", un pò come quando camminiamo: non stiamo a leggere le istruzioni della muscolatura delle nostre gambe no!?
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Magari ricordo male, ma il Detaché mi sembra che lavori in questo modo..quindi potrebbe essere un buon metodo su cui applicarsi per migliorare lo staccato ED imparare a giocare con le varie tonalitÃ* (scale ed arpeggi, che male non fanno).
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Allora ho capito male quanto espresso da David
Ok la successione cromatica ma per la NON aggiunta di alterazioni avevo capito le alterazioni in chiave
Proprio così alto23, niente in chiave e le alterazioni sulle note, mi trovo benissimo così sia tecnicamete sia come velocitÃ* di lettura per scale, patterns avanzati, II V ecc
Come detto prima non uso esclusivamente questa progressione, ma quella per quinte quasi mai :D-:
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Citazione:
Originariamente Scritto da Nous
Magari ricordo male, ma il Detaché mi sembra che lavori in questo modo..quindi potrebbe essere un buon metodo su cui applicarsi per migliorare lo staccato ED imparare a giocare con le varie tonalitÃ* (scale ed arpeggi, che male non fanno).
Se leggi l'introduzione sul libro "Les Gammes" il Londeix consiglia di lavorare così anche sul suddetto testo. Ci sono anche altri ottimi consigli per impostare il tempo dedicato alla tecnica di base.
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Non ricordo cosa ci sia scritto nell'introduzione del Londeix, però in realtÃ* presenta le scale con successione di alterazioni e non in maniera cromatica. Quindi ti invoglia a seguire quella successione per impararle.
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Non mi sembra proprio!
Traduco dal francese ritenendo di rendere la cosa utile al Forum:
"Il lavoro delle scale con articolazioni, per severo che sia, rappresente una parte fondamentale della "padronamza" dello strumento. Non starò qui a insistere sulla differenza necessaria a distinguere la "padronanza" di uno o più brani dalla "padronanza" dello strumento. In effetti la "padronanza" tecnica di uno strumento permette al musicista di poter suonare tutto i generi musicali deiderati: classico, rock. jazz, musica d'intrattenimento (di varietÃ*)..., di avere la padronanza di eseguire tutte le indicazioni espressive, di essere capace di suonare tutte le opere di sua scelta.
Il lavoro sulle scale e sugli arpeggi A MEMORIA e con IL METRONOMO praticate sulle diverse articolazioni procura:
-omogeneitÃ* del timbro
-velocitÃ*
-regolaritÃ* delle dita
-unguaglianza del tempo
-tenuta dell'aria
-chiarezza, precisione degli attacchi
-morbidezza dell'imboccatura
-scioltezza dell'articolazione
-intonazione corretta
-uguaglianza delle dinamiche
-precisione degli accenti
-memoria
-concentrazione
-metodo di lavoro
-coscienza della propria esecuzione
La 1a serie delle articolazioni è indirizzata agli allievi principianti. La 2a serie è indicata per gli altri. La parte A della 2a serie è particolarmente indicata per la pratica delle scale congiunte. Le parti BCD alle scale con intervalli (terze, quarte etc...).
PIANO DI STUDIO (e qui si entra nel vivo NDT...)
Per i principianti: suonare poco a poco a memoria e con il metronomo le scale apprese con le articolazioni proposte. Prestare attenzione alla perfetta esecuzione delle articolazioni e dei ritmi come alla qualitÃ* e all'omogeneitÃ* del suono.
Per gli altri: suonare (a memoria) tutte le scale ogni giorno SEMITONO PER SEMITONO con le articolazioni proposte a partire dal Do (maggiore o minore). Lavorare tutte le scale allo stesso tempo, non importa quale articolazione si stia praticando. Aumentare progressivamente la velocitÃ*, senza alterare la perfezione dell'esecuzione, fino ad arrivare a 144=semiminima.
Per esempio:
1) il 1°, 3° 5° giorno della settimana:
A: scala di Do magg, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°1
scala di Do# magg, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°2
scala di Re magg, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°3 e così via fino a Si maggiore
B: scala di Do magg per terze con articolazione 2a serie B n°1
scala di Do# magg per terze con articolazione 2a serie B n°2
scala di Re magg per terze con articolazione 2a serie B n°3 e così fino a Si maggiore per terze
C: scala di Do magg per quarte con articolazione 2a serie C n° 1
scala di Do# magg per quarte con articolazione 2a serie C n° 2
scala di Re magg per quarte con articolazione 2a serie C n° 3 e così via fino a Si magg per quarte
D: stesso principio con le scale successive. Per altri tipi di articolazioni consultare il testo "Hello Mr. Sax, ed Leduc" (oppure create le vostre articolazioni da soli NDT)
E: arpeggi su accordo perfetto alternativamente legato e staccato (vedi "le Detaché" dello stesso autore pubblicato da Lemoine) a partire da Do magg e a seguire Reb magg, Re magg, Mib magg etc... fino all'accordo perfetto Si magg
F: arpeggi u accordo di settima di dominante alternativamente legato e staccato (vedi "le Detaché" dello stesso autore pubblicato da Lemoine) a partire da Do magg e a seguire Reb magg, Re magg, Mib magg etc... fino all'accordo di Si settima di dominante
2) 2° 4° 6° giorno etc...
A: scala di Do min, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°1
scala di Do# min, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°2
scala di Re min, grado congiunto con articolazione 2a serie A n°3 e così via fino a Si maggiore
B: scala di Do min per terze con articolazione 2a serie B n°1
scala di Do# min per terze con articolazione 2a serie B n°2
scala di Re min per terze con articolazione 2a serie B n°3 e così fino a Si maggiore per terze
C: scala di Do min per quarte con articolazione 2a serie C n° 1
scala di Do# min per quarte con articolazione 2a serie C n° 2
scala di Re min per quarte con articolazione 2a serie C n° 3 e così via fino a Si magg per quarte
D: stesso principio con le scale successive. Per altri tipi di articolazioni consultare il testo "Hello Mr. Sax, ed Leduc" (oppure create le vostre articolazioni da soli NDT)
E: arpeggi su accordo minore alternativamente legato e staccato (vedi "le Detaché" dello stesso autore pubblicato da Lemoine) a partire da Do magg e a seguire Reb magg, Re magg, Mib magg etc... fino all'accordo perfetto Si magg
F: arpeggi u accordo di settima diminuita alternativamente legato e staccato (vedi "le Detaché" dello stesso autore pubblicato da Lemoine) a partire da Do magg e a seguire Reb magg, Re magg, Mib magg etc... fino all'accordo di Si settima di dominante
Qualche osservazione
-arrivando a suonare al tempo di 84=semiminima, suonare ogni scala almeno 2 volte durante la stessa respirazione (si fa riferimento principalmente alle scale per 3° e 4° e all'articolazione B serie 2 NDT). Questa pratica, oltre a permettere poco a poco allo strumentista di aumentare la sua capacitÃ* polmonare, rende gradualmente la sua tecnica via via più efficiente
-arrivando alla velocitÃ* di 112=semiminima suonare ogni scala 3 volte, sempre nella styessa respirazione.
-per il lavoro relativo alla memoria, ma per apprezzare inoltre il lavoro che stiamo facendo, arrivare a suonare le scale a memoria e nei loro tempi d'esecuzione REALI. Pvverosia, da subito e senza errori. Si arriverÃ* così, aumentando metodicamente il tempo, a suonare una scala 2 volte e successivamente 3 volte consecutivamente, senza pause, cosa che permetterÃ* di suonarne un gran numero in meno di mezzora (confermo! NDT)
-Cambiare se necessario sassofono (inteso come taglio NDT). Niente di meglio per avere padronanza su diversi tipi di sax!
-La perfezione può e DEVE essere raggiunta su tutte le scale e su tutti gli arpeggi (perfezione del timbro, degli attacchi, delle articolazioni, dell'intonazione, delle dita, del tempo etc...). Ciò servirÃ* da modello allo strumentista per l'interpretazioni che seguiranno.
-Si può variare il lavoro delle scale facendo battere il metronomo su tutti i 2° e 3° tempi ad esempio; e, beninteso, variando le articolazioni. L'OBBIETTIVO E' QUELLO DI ARRIVARE A FARE CON LO STRUMENTO CIO' CHE SI VUOLE E NON CIO' CHE SI PUO'"
Ora io mi domando (non mi riferisco a te ovviamente): perchè nei conservatori ci si sforza a seguire dei metodi di lavoro e studio che non stanno portando a nulla di positivo e che anzi sono contrari a quelli indicati da capi assoluti come Londeix? Perchè i docenti, pur utilizzando questo metodo, non riescono a LEGGERE una semplice prefazione e ad impostare il lavoro sulle scale in modo corretto?
Se non si capisce che avere una buona tecnica di base e' un presupposto irrinunciabile per poter suonare qualsiasi cosa meglio non cimentarsi nello studio di uno strumento musicale.
Spero che la mia traduzioncina possa servire ai più e mi raccomando, leggete sempre le prefazioni nei testi e nei metodi contengono normalmente un sacco di informazioni utili!
Ciau,
David
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
Sì David, hai ragione: la prefazione dice quello (ora che l'hai tradotta mi ricordo di averla letta, seppur tardivamente). Sottolineavo solo il fatto che poi però la successione delle scale presentata dal Londeix è quella per aggiunte di alterazioni (e anche questo è un dato incontestabile). Ed è un peccato! Sicuramente ci sarÃ* una logica in tutto ciò, però, PROPRIO IN VIRTÙ DI QUANTO SCRITTO IN PREFAZIONE, avrebbe forse potuto mettere le scale in successione cromatica. Lungi da me criticare Londeix: dico solo che quella successione invoglia a studiarle in quel modo.
Non ho mai frequentato il conservatorio, però mi ricordo che l'insegnante che mi ha fatto utilizzare il Londeix mi ha fatto studiare seguendo l'ordine presentato dal testo (e probabilmente fu un errore) dicendomi che poi, una volta imparate, avrei dovuto praticarle, durante le sessioni di studio, in successione cromatica.
Ho riportato la mia esperienza per ribadire l'importanza di quello che hai detto al punto 1 del tuo primo intervento in questa discussione. Però la forma con cui le presenta Londeix può essere fuorviante da questo punto di vista.
Naturalmente è la MIA opinione personale basata sulla MIA esperienza. ;)
Re: suonare in tutte e 12 le tonalitÃ
No qui non si capisce il nocciolo del problema ed anzi si puntualizza su un "vizio di forma": le scale vengono GIUSTAMENTE raccolte secondo l'aggiunta di alterazione perchè è un modo logico (il più logico a mio parere) di ordinare il vasto materiale presentato: facilita la reperibilitÃ* di una data scala.
Les Gammes è solo una raccolta di scale, un elenco, che prescinde dalla pratica: tali scale vanno fatte a memoria e il testo è solo un supporto mnemonico (del tipo non mi ricordo bene come fa una scala X fammela un pò riguardare). La pratica delle scale va fatta a memoria di conseguenza le scale potrebbero essere scritte in qualsivoglia ordine.
Inoltre lui ha presentato un ordine "oggettivo" del materiale seguendo un criterio condiviso in tutti i metodi in modo "trasversale" (basta vedere altri testi di scale per pianoforte ad esempio) poichè in ogni caso l'ordine di studio del suddetto materiale può e anzi deve variare. Il metodo cromatico ad esempio è solo uno dei tanti suggeriti: si potrebbe procedere ad esempio per terze minori (Do Mib Fa# etc...) o per toni interi (Do Re Mi etc...) o in qualsiasi altro modo venga in mente allo studente o al maestro. Di conseguenza il Londeix preferisce non dare una prioritÃ* a nessuno dei suddetti metodi, altrimenti avrebbe dovuto creare tanti testi quante sono le successioni delle scale (cosa francamente impossibile oltre che stupida e inutile) utilizzando per elencare le scale quello più tradizionale e condiviso.
Un consiglio non concentrarti su queste "quisquilie" bensì sugli obbiettivi e sul metodo di lavoro suggerito da Londeix. Non è importante come vengono ordinate le scale ma il duro lavoro e i benefici che esse ti portano