bè si effettivamente trascrivere charlie parker..è decisamente impossibile..ma no non fattibile..bye babyes :yeah!)
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bè si effettivamente trascrivere charlie parker..è decisamente impossibile..ma no non fattibile..bye babyes :yeah!)
mi potete dire quando bisogna utilizzare la pentatonica per improvvisare e dove? mi spiego.. posso utilizzarla su tutto un brano anche se gli accordi variano?
Dipende dal brano...e da quanto sai usare la pentatonica....
Premetto che ho una discreta preparazione da autodidatta su scale, accordi, arpeggi ecc... Un tempo avevo provato a trascrivere alcuni assoli, a cominciare proprio dai miei! poi quelli di Rollins, straordinari. Ma mi sono stancato subito, anche se la cosa era abbastanza utile. Per diverso tempo ho cercato di improvvisare sugli accordi, nel senso più stretto della cosa, usando basi aebersold, molto belle e utilissime, ma anche questo modo rendeva tristemente meccanica la mia improvvisazione. Ho così iniziato, o meglio ripreso, dopo uno studio ed ascolto generale del pezzo, compresi basso e pianoforte, ad improvvisare seguendo il mio istinto, dimenticando quasi sempre la progressione armonica del brano. So che sembra strano e assurdo, ma anche Chet Baker (che a me non piace!) si muoveva più o meno così, anzi, non leggeva nemmeno la musica. Insomma, è come se avessi nella mente la progressione armonica ma, in realtÃ*, non ricordo le sigle e le note in senso concreto. Mantengo questo approccio quasi sempre, ho difficoltÃ* nei brani con cambi di accordo superveloci come Giant Steps, ma riesco ad applicarlo anche in 26-2 e Nefertiti, oltre, ovviamente, al jazz modale , funky e free, ambiti in cui mi muovo maggiormente. Non consiglio a nessuno questo mio approccio all'improvvisazione, ma continuerò ad applicare questo mio modo personale nell'affrontare la composizione istantanea.
Ciao pizzic 77 (non so il tuo nome).Personalmente parto prima dalla conoscenza del tema e del giro armonico.Per giro armonico intendo la funzione dei gradi.Quando mi "gira bene nelle orecchie" mi suono il pezzo anche in altre tonalitÃ*,per non essere vincolato solo a quegli accordi,ma al "loro significato".Dopo vedo anche se posso riarmonizzare dei punti,ad es con sostituzioni di tritono o quant'altro.Fondamentale secondo me è arpeggiare gli accordi e di uguale importanza capire i centri tonali che li legano.Poi ho delle sonorita' che amo particolarmente ed uso in vari modi.Es,se devo suonare do lidio su un Cmaj 7 posso pensare sia alla scala lidia di do,sia alla maggiore di sol (stessa roba,ma diverso concetto) o alla pentatonica maggiore di re e cosi' via.Cmq dipende anche dal pezzo e dal mood.Se devo suonare un funk suono piu' le pentatoniche ad es. alterando di tanto in tanto.Altra cosa buona è conoscere dei temi per poterli manipolare durante il solo.Ad es, se suono un rhythm change devo sentirmi cosciente di almeno 3,4 o magari anche piu' temi per poterli citare o no ,ad es.oleo,anthropology,the theme e rhytm- a -ning.Certo è un discorso un po' lungo.....
Ciao Pizzic77,
premettendo che non sono un gran conoscitore di armonia e di scale e robe modali varie,devo dire ke per me improvvisare è la cosa + bela che ci sia... :grin:
sai,quando piglio il sax,suono un tema che so...amche scemo...e poi improvviso...5...10 minuti........a volte(per ora non troppe)anke di +...e non solo col sax!!Ache con la tastiera!!...anzi...se devo essere sincero,a volte è li che compongo i mie solo migliori dal punto di vista armonico...anche se poco espressivi e non pienamente controllati...
col sax,se posso darti un'opinione personale,la cosa su cui è + bello improvvisare è la scala blues..è troppo divertente!!!!
Cmq,io per improvvisare parto sempre dalla tonica centrale.poi vario,salti di 3(i miei preferiti) o anche di seconda poi quarta,terza,quinta...arpeggi,glissati...non roba difficile(non sono ancora così bravo)l'importante però............è che il pezzo ti prenda...
un pezzo puù essere bello quanto ti pare,ma per farlo improvvisato bene bisogna sentirlo dentro come una parte di se stessi,come un fuoco che non riesci a fermare...deve essere come qualcosa che + fai e + continueresti a farla....
per me l'improvvisazione è un modo per dire le cose,è+ parole uno conosce meglio potrÃ* dirle
Non so quanto ti possa essere stato utile questo filosofeggiamento sull'improvvisazione,spero almeno un po'...
Smog
(mica mi menate ora che vi ho detto ke mi diverto anche a suonare con la tastiera...vero?? :grin: :lol: )
Grazie a tutti!!
La mia domanda risaliva a un pò di tempo fa...mi erano venuti dei dubbi su quale logica seguire per improvvisare perchè c'è stato chi mi diceva di suonare pensando eslcusivamente alle scale (sbagliatissimo) e chi invece mi diceva di suonare pensando solo per accordi...
In questo tempo invece, ho ampliato quello che è il mio bagaglio tecnico e di orecchio, e ho capito che uno non deve pensare nè per scale nè per accordi....bensì per suoni!!!
Certo, le scale ti permettono di avere alcuni tipi di suoni (ed alcune scale sono più caratteristiche di altre...) ma quello che ho capito che uno deve pensare ai suoni da utilizzare, e così improvvisa!!
Ovviamente per arrivare a questo è necessario un bagaglio musicale ampissimo, è necessario conoscere gli accordi, le scale ed avere anche un orecchio musicale ben sviluppato!
questa è la conclusione cui sono arrivato io, ed ora (dopo qualche anno di riflessioni...) ho deciso di seguire questa via!!!
x bb: anch'io uso il tuo metodo di approccio ad un brano :grin: !!!
Ricordo un aneddoto:
seminario a Parigi con ospite Dick Oatts(gli intenditori sanno chi è),
gli viene posta la domanda "lei signor Oatts con che criterio elabora i suoi assoli?"
GRANDE LA SUA RISPOSTA: "BOOOOOHHHHHHHH!!!!!!!!!USO LE FRASI CHE MI VENGONO IN MENTE!!!!!!!!"
GRANDE RISATA DA PARTE DEL PUBBLICO CONSAPEVOLE DELLA SUA GRANDEZZA(A 16 ANNI SUONAVA GIÃ* COME SOLISTA NELLA BIG BAND DI TRAD JONES)