Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Secondo me non è stato posto l'accento su una cosa fondamentale, ovvero che in musica TUTTO è importante e nulla va tralasciato o posto in secondo piano.
Per "Suonare" (nel vero senso della parola) cosa occorre? Essenzialmente possiamo ricondurre tutto a 5 pilastri ovvero:
- Solida conoscenza teorica (in senso lato - teoria, solfeggio, armonia...)
- Conoscenza dello strumento e sviluppo della tecnica
- Sviluppo dell'orecchio musicale (che qui interessa maggiormente)
- In ultima analisi ci sono tutte quelle doti, come la creativitÃ* ecc... che trasformano il "musicante" in "musicista".
Lo sviluppo dell'orecchio musicale è molto importante, al pari della corretta lettura, però non dobbiamo dimenticare che soprattutto coloro che non studiano in maniera sistematica, non hanno il minimo interesse ad approfondire aspetti che appaiono loro come una perdita di tempo.
Come è successo per la musica in mp3 (con la conseguente mancanza di attenzione verso il "disco"), per alcune persone la musica è vista essenzialmente in ottica "consumistica" ovvero...mi scarico le quattro battute di Toffee...me le suono 2 minuti...sono contento...dopodiché posso anche mollare il sax per una settimana in attesa della prossima "ispirazione" musicale.
Tralasciando questi casi particolari io suggerisco sempre, a chi studia ma soprattutto ha voglia di studiare (che è ben diverso), di esercitarsi nella trascrizione di brani, partendo dai più semplici e arrivando con il tempo a quelli più complessi.
Non dimentichiamo che l' "orecchio" influisce indirettamente anche sulla lettura, perché con lo sviluppo dell'orecchio spesso si riescono a risolvere problemi che in mancanza di esso sarebbero molto più difficili da affrontare.
Risulta chiaro che se si vuole ottenere qualcosa di buono dalla musica, occorre concentrarsi su tutti gli aspetti che ho evidenziato all'inizio e nessuno va tralasciato, perché, ripeto...TUTTO è importante nel bagaglio del musicista.
A tal proposito mi viene in mente una frase illuminante, di un tale che di studio ne sa qualcosa (ovviamente la frase si riferisce ad un "settore" particolare di interesse dell'autore, ma può essere efficacemente applicata per estensione al nostro discorso):
"...I am reminded of a frequent compliant: "I looked at the fingerings and my results were now and then a squeak, but no reliable tones!" Many a player has doomed himself to failure by neglecting or omitting the exercises on the preceding pages. If so, he deems them either a waste of paper or he believes that he does not need all this preparation."
Sigurd Rascher - "Top Tones for the Saxophone" - a proposito dell'importanza dello studio degli armonici per la produzione dei suoni sovracuti.
;)
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Citazione:
Originariamente Scritto da PallaDiCannone
Il problema è che l'ear training, o lo fai da solo, o niente. Pochi insegnanti hanno questa sensibilitÃ* :mha!(
Vado leggermente OT prendendo spunto dalla tua affermazione, per dire che il Nuovo Pozzoli ha un volume dedicato all'ear training : 200 e più dettati musicali.
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Citazione:
Originariamente Scritto da ModernBigBand
Secondo me non è stato posto l'accento su una cosa fondamentale, ovvero che in musica TUTTO è importante e nulla va tralasciato o posto in secondo piano.
Per "Suonare" (nel vero senso della parola) cosa occorre? Essenzialmente possiamo ricondurre tutto a 5 pilastri ovvero:
- Solida conoscenza teorica (in senso lato - teoria, solfeggio, armonia...)
- Conoscenza dello strumento e sviluppo della tecnica
- Sviluppo dell'orecchio musicale (che qui interessa maggiormente)
- In ultima analisi ci sono tutte quelle doti, come la creativitÃ* ecc... che trasformano il "musicante" in "musicista".
Concordo assolutamente con tutto quello che hai scritto (.... e ci mancherebbe pure che mi permettessi di non essere d'accordo con ModernBB).
Il mio porre l'accento sulla questione dello sviluppo dell'orecchio trova giustificazione nel fatto che mi sembra ampiamente diffusa e condivisa a tutti i livelli la consapevolezza della necessitÃ* di una solida conoscenza della teoria musicale nonchè della necessitÃ* di un adeguato sviluppo della tecnica strumentale.
Invece mi pare che, a livello generale, la necessitÃ* di coltivare altrettanto bene l'orecchio sia un pò sottovalutata. Chiaramente posso sbagliarmi.
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Citazione:
Originariamente Scritto da Mad Mat
Invece mi pare che, a livello generale, la necessitÃ* di coltivare altrettanto bene l'orecchio sia un pò sottovalutata. Chiaramente posso sbagliarmi.
Non sbagli, però devi considerare che qualche nozione di teoria e di tecnica strumentale sono il minimo sindacale per mettere le mani sul sax. Tante persone, per tanti motivi diversi, si fermano qui tralasciando gli auspicabili approfondimenti sul piano tecnico, teorico ecc. come lo sviluppo dell'ear training, ed è anche per questo che spesso quando si parla di "suonare ad orecchio", quasi sempre lo si associa al suonare "a caso"...
;)
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Citazione:
Originariamente Scritto da Mad Mat
E' evidente che un musicista contemporaneo, senza un adeguato "ear training", si vedrÃ* assolutamente preclusa la possibilitÃ* di eseguire tutta la musica che non è stata scritta e o che non è stata pubblicata in forma scritta.
Ciò vale a maggior ragione per il sassofono. Infatti il 90% delle cose migliori create per sassofono sono state registrate ma non scritte.
Preciso nuovamente che lettura rimane assolutamente essenziale e che non ritengo affatto che l'orecchio possa sostituire la capacitÃ* di leggere un qualsiasi spartito!!!
Io ho detto la mia nella speranza che magari si accenda una lampadina nella testa di qualche "giovinetto" alle prime armi.
Voi che ne pensate?
Purtroppo in ambito accademico l'ear training è del tutto trascurato (e si sente!).
Non avere un orecchio adeguatamente preparato è l'equivalente di un pittore che non sa distinguere i colori. Purtroppo, sempre in ambito "classico", si pensa che la musica sia nello spartito... Come dici tu è importante saper leggere lo spartito; in ogni caso quel che conta ancor di più in musica è quel che si sente
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
A proposito del sentire una delle cose fondamentali che imparai per prime dal mio Maestro di sax è che la nota la devi sentire dentro prima di suonarla, e solo poi la porti.
Questo modo di approcciare la musica, il suono, ti permette di sentire anche quello che stai leggendo: come per gli esercizi sui sovracuti, prima li devi sentire, e poi riuscirai a farli suonare correttamente.
Questa attenzione interna alle note, è secondo me il vero sviluppo dell'orecchio interno, che sicuramente ti può aiutare a riconoscere il percorso nell'improvvisazione (sia quello giusto che quello sbagliato)... e per altro, molto spesso il musicista ha anche questo problema da superare: la paura di sbagliare; perciò l'imitazione può aiutare a trovare una maggiore sicurezza nel proprio vocabolario esecutivo.
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
quanto spesso mi sono sentito dire mentre cercavo intervalli di canzoni ho assoli, o temi, che stavo solo suonando a caso...mah..per me è uno schifo quello che oggi la gente pensa, che la musica sia fare 4 accordi distorti..anche in quello, nei musicisti VERI c'è lo studio...e come dice saggiamente MBB, va visto tutto lo studio..per la mia esperienza personale, devo dire che il saper leggere abbastanza bene mi ha salvato la vita...e in altre occasioni un orecchio semischifodecente mi ha aiutato...ma proprio per il semischifo- che ho preposto al decente, sto tentando di lavorare sempre più sull'orecchio..non tralasciando nè tecnica e nè lettura...nell'ambito classico, almeno al conservatorio, il dettato era una parte fondamentale..ma non è la stessa cosa che trascrivere pezzi veri...buon orecchio a tutti!
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
mmm.... a mio parere quello che si studia poco sia in ambito accademico che in ambito jazz
è lo studio del suono.
ossia utilizzare l'orecchio per imparare a studiare il suono in termini di timbro volume intonazione ecc..
ciao fra
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
riapro questo thread vecchiotto,concordo con molti di voi,pero non pensate che possa esistere uno studio della musica dello strumento senza teoria e cose varie?semplicemente con la sperimentazione e l'ascolto di brani... sono sicuro che verro contraddetto da molti.. :mha!( :lol:
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Citazione:
Originariamente Scritto da gene
:
C'è il talento...ma solo quello senza studio non porta da nessuna parte.
C'è il talento + lo studio e quello fa il grande musicista.
C'è lo studio senza grande talento e quello fa un buon musicista.
infine non c'è talento ma ci si applica, molto, si studia, e quello fa il musicista.
Per cui..gambe in spalla ...e pedalare.....
La risposta è in qualche post precedente!
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Ear training?
Pensate....
la settimana scorsa alla lezione di solfeggio la Prof ci spiazza: -oggi niente solfeggio e niente teoria, venite con me al pianoforte!-
Noi preoccupati l'abbiamo seguita. Il compito consisteva in questo: lei eseguiva un brano al piano seguendo la partitura, piuttosto semplice comunque. Noi, dovevamo starle dietro pima intonando il canto seguendo la partitura, poi, sempre a voce, improvvisando, chiaramente sempre rispettando la tonalitÃ*. Poi, la terza volta, improvvisare con gli strumenti (un sax, un flauto, un rullante, un clarinetto).
L'improvvisazione cantata è stata un disastro.... :lol:
Ma quella con gli strumenti niente male, e molto, molto istruttivo e direi pure, emozionante.
Ah dimenticavo...
Io, con la mia improvvisazione, li ho bruciati tutti ... :ghigno:
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
grande Placebo!!!
Sei veramente jazz!!!!!!!!!!!!!! :yeah!)
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Le cose vanno fatte al tempo opportuno: ci sono ragazzi che possono crescere rapidissimamente nella lettura, nelle scale, nella teoria, perchè sfruttano la plasticitÃ* neuronale tipica del giovane e li vedi in un paio d'anni schizzare a livelli paurosi.
Io sto vivendo di rendita per quanto riguarda la lettura, cioè non riesco ad applicarmi con quel tempo necessario per progredire; d'altra parte, con meraviglia, vedo crescere invece le capacitÃ* dell'orecchio e mi trovo a rifare bene certe anche senza leggere una virgola di spartito.
Ho provato a rifare improvvisazioni complesse come per es. God bless the child (quella di E. Dolphy al clarinetto basso) adottando uno mio schema di scrittura eretico-anarcoide, senza pentagramma, partendo dall'ascolto del brano; un metodo criticabile fino all'infinito ma molto elastico e rapido per avere adeguati riferimenti.
Ho provato ( :ghigno: ) a buttare giù una parte (baritono) per "doppia finta" (il brano degli atomici) sempre con lo stesso modo summenzionato: chiedete al puma...
E' chiaro che se avessi tempo a sufficienza preferirei l'ortodossia musicale (teoria, ear trainig, esercizi, scale, armonici...) perchè produce un vero musicista che va a mille, non ci sono dubbi; ma senza molte pretese, sfruttando quel che la natura ci dÃ* in termini di orecchio, con stupore, vedo che non si rimane ai blocchi ma si progredisce, lenti, ma si progredisce.
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
ora mi spieghi il sistema eretico-anarcoide pero' =)
Re: Suonare "ad orecchio" è tanto importante quanto leggere?
Se vuoi ti mando uno spartito... così mi fai un TSO (trattamento sanitario obbligatorio = ricovero coatto). ;) Scusate OT