d'altronde è un tubo anche quello! :lol: comunque..soavi moderatori..siete un filino in OT... :DDD:
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d'altronde è un tubo anche quello! :lol: comunque..soavi moderatori..siete un filino in OT... :DDD:
Complimeti David, Suono da Paura :yeah!) :yeah!) :yeah!)
Il Soprano lo suoni meravigliosamente ;)
Ciao David sono un recente e felice possessore di R1 Jazz, sono affascinato dalla tua esecuzione di Out of the cool - Dave Heath per sax tenore e pianoforte, che testimonia le qualitÃ* espressive dei Rampone anche in ambito contemporaneo. Su che CD l'hai incisa? Dove si può reperire? Ti chiedevo anche un consiglio. Ho acquistato di recente un Soloist Style C** e mi piace molto. E' tanto più difficile l'approccio con un short shank, che ho visto tu utilizzi abitualmente nelle tue performance?
Grazie e complimenti
Grassie, grassie.
Il CD si chiama CRAKS! ed è stato pubblicato dalla Maxresearch - Discovery Label di Arezzo. Purtroppo non è un disco ben distribuito, di conseguenza non sarÃ* facile trovarlo. Sentiamoci in privato per maggiori info.
Il mio setup attuale sul tenore è un Soloist Short Shank apertura E e ci suono con delle ance Marca Excel 3 o Marca Jazz 3,5. E' un becco non facilissimo da controllare in quanto appena molli un pò a livello di controllo tende a schiarire subito. Rispetto al Soloist Long Shank ha una proiezione superiore, a discapito appunto della rotonditÃ* di suono. Se si riesce a controllarlo comunque è un becco estremamente valido (con quello che costa dovrebbe pure pulirmi i pavimenti 2 volte a settimana...).
I Soloist Style si avvicinano come concezione più al Long Shank che non allo short (anche se risultano un pò chiaretti per i miei gusti), di conseguenza potrebbe crearti qualche problemino passare allo short. Dipende molto da che genere suoni col tuo tenore. Io suono lo short perchè col tenore abitualmente suono musica elettronica di confine tra contemporanea, jazz e rock abbastanza spinta (tipo grab it!). Di conseguenza mi serve un suono incisivo ma allo stesso tempo senza rinunciare a una certa duttilitÃ*.
Se ne prendi uno attenzione:
Lo short è per l'appunto "corto", di conseguenza si posiziona sul collo molto in fuori rispetto a un becco normale. Potrebbe essere pertanto necessario cambiare il sughero del collo con un più spesso. Se metti uno short troppo dentro il suono risulterÃ* estremamente crescente e sgraziato.
Grazie per le informazioni. Ci sentiamo per il CD. :smile:
molto bravo!!! :yeah!) :bravo:
Davvero molto molto bravo!! Mi ha colpito sopratutto il suono e l'intonazione del soprano, eccezionale!! :shock: :shock: Tanti Tanti complimenti!!!
David ma tu sai anche improvvisare jazz?intendo il jazz quello con la J maiuscola.
Comunque davvero complimenti io me lo sogno di suonare così.
Direi che definire Jazz con la J maiuscola temo che sia cosa ardua in quanto tale "genere" o meglio "contenitore musicale" sia piuttosto indefinibile. Il Jazz infatti dalle sue più primitive origini (gli inizi del '900) si è sempre nutrito di contaminazioni anzi, si può affermare che il Jazz sia la contaminazione più assoluta: il sistema armonico è stato preso in prestito dalla tradizione tardo-romantica, il sitema ritmico trae origine dalla musica africana e dal Rag-Time etc...
Diciamo che se per Jazz con la J maiuscola intendi il Be-bop e tutto ciò che è strettamente connesso a questo "ramo" del jazz ti rispondo di no e devo dire che come artista neppure mi interessa più di tanto apprendere questo stile, pur interessandomi moltissimo come ascoltatore.
Devo inoltre aggiungere che la maggiorparte delle collaborazioni "jazzistiche" che ho in piedi (la maggiorparte delle quali sicuramente non merito...) con artisti di grandissima levatura sono nate in quanto tali artisti cercano un tipo di improvvisazione diversa da quella che comunemente si sente nei palchi calcati dai jazzisti. Mi piace molto l'idea di poter conservare la mia identitÃ* musicale e allo stesso tempo "fonderla" con altre.
Per me può essere innovativa quanto vuoi e puoi essere bravo quanto vuoi ma sono brani troppo lunghi e fuori dalla portata della gente comune , per dirla in parole povere "una mattonata", non ci giurerei sulla buona fede dei giudizi che leggo dalle risposte. :mha!(
Rispetto la tua idea, tuttavia devo dire che con questa musica ci campo e pure piuttosto bene visto che principalmente faccio il concertista. Di conseguenza sono felice che al contrario di te possano esserci delle persone in grado di comprendere ciò che suono e che mi supportano costantemente. Mattoni? Troppo lunghi? Prenditela con i compositori: ti lascio gli indirizzi dei loro siti web dove potrai reperire le rispettive email. In questo modo potrai riportare direttamente a loro le tue rimostranze:
Jacob Ter Veldhuis - http://www.jacobtv.net
Dave Heath - http://www.daveheath.co.uk
Tuttavia dubito che accoglieranno le tue proposte. Hai mai sentito per intero una sinfonia di Beethoven o di Mahler (durata media 30-40 minuti)? Eppure vengono continuamente programmate nelle stagioni concertistiche in tutta italia
In musica amo questo paragone enologico: pochi sono in grado di apprezzare una buona bottiglia di Barolo mentre invece la maggiorparte della gente beve il Tavernello...
Assolutamente nulla di personale intendiamoci , buon per te che ci campi bene e ti diverti pure, io non sono in grado di fare paragoni ,facevo solamente rilevare il motivo della scarsa partecipazione del pubblico a certe manifestazioni,(non è solo il mio pensiero) Ora noto una certa contraddizione per ciò che riguarda il "pubblico " a volte si ritiene che sia fondamentale la sua partecipazione ,a volte gli si da dell'ignorante a seconda dei casi o.k. se si ritiene di fare musica per iniziati la partecipazione sarÃ* probabilmente adeguata.
Per ciò che riguarda il paragone enologico mi sta bene :smile: :
Mai avuto problemi di scarsa partecipazione di pubblico. Grazie per la preoccupazione...
Ogni genere musicale ha le sue peculiaritÃ* e quelle sfaccettature che la distinguono dalle altre;
alcune però non sono così di immediata comprensione e come tutte le cose per “prendere l’orecchio†ci vuole più tempo.
Basta pensare alla musica commerciale, è di facile comprensione e chiunque è in grado di potersela “gustare†a primo acchito; altre invece si ritagliano un proprio pubblico il quale ha una percezione, non dico diversa, ma più fine della musica che non si ferma alla sola armonia, ma da tutto quello che ci sta dietro.
E’ come nel settore Automobilistico, c’è a chi piace cabrio, a chi fuori strada, da corsa, cittadina, monovolume, che vada sott’acqua o sulla luna, lunga 10mt ed abbia la piscina, ecc …. sono tutte vetture differenti ed ognuna si accaparra più o meno la propria clientela, quindi è normale che ad uno piaccia un modello rispetto ad un altro …. questo è il bello del libero arbitrio.
eh, il problema è che il libero arbitrio, nella musica come praticamente ovunque oramai, è abbastanza una chimera: diffice capire/conoscere/curiosare in musiche diverse se radio tv e mercato musicale spingono in un unica direzione. Aggiungiamoci anche la difficoltÃ* di suonare/ascoltare musica dal vivo nelle nostre cittÃ*, la becera tendenza dei locali a prediligere le cover band etc. etc. Per la musica, come del resto per le automobili, sembre regnare la dura legge del marketing: "ascolta! C'è qualcuno che ti spiega che cosa ti piace! "Citazione:
Originariamente Scritto da Isaak76
La libertÃ* sopravvive laddove hai almeno la "consapevolezza": tornando a noi mi levo il cappello (BIG UP!!) per la bravura di Davide, però devo dire che non è il mio genere, sorry!
keep on funkin' for a free world!