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Io conosco qualche sassofonista trentino.
E generalmente i loro strumenti li portano a riparare in Veneto e Friuli... qualcuno scende anche più in un giù.
Mi viene da chiedere chi è più che fa i corsi... in Trentino.
Mi risulta che né in Veneto (dove il livello dei riparatori di sassofono, per esperienza personale... non è sta gran figata) che in Friuli ci siano cooperative di riparatori.
È probabile che la presenza del più grosso produttore di tamponi (e poche altre cose) in Trentino implichi la presenza di un cospicuo numero di riparatori... ma l'evidenza dei fatti non è quella.
È come dire che se nel Bresciano sia pieno di pistoleri, essendo in quella zona molto diffusa l'industria delle armi da fuoco.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
tzadik
Io conosco qualche sassofonista trentino.
E generalmente i loro strumenti li portano a riparare in Veneto e Friuli... qualcuno scende anche più in un giù.
Mi viene da chiedere chi è più che fa i corsi... in Trentino.
Mi risulta che né in Veneto (dove il livello dei riparatori di sassofono, per esperienza personale... non è sta gran figata) che in Friuli ci siano cooperative di riparatori.
È probabile che la presenza del più grosso produttore di tamponi (e poche altre cose) in Trentino implichi la presenza di un cospicuo numero di riparatori... ma l'evidenza dei fatti non è quella.
È come dire che se nel Bresciano sia pieno di pistoleri, essendo in quella zona molto diffusa l'industria delle armi da fuoco.
Ed in effetti nel Bresciano è pieno di pistoleri.....compreso il sottoscritto... :)
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Salve a tutti.
Direi che un corso del genere può servire da "infarinata" per rendere consapevoli delle problematiche di una riparazione o magari risolvere alcuni semplici problemi del proprio strumento. Poi sicuramente se si investe tempo ad approfondire l'argomento, con la pratica ed un po' di talento e buon senso, si può aprire una strada verso il semi-professionismo o per pochi eletti, per il professionismo. Però colgo l'occasione per sottolineare che per esperienza diretta, ci sono molti " vandali" falsi riparatori che fanno notevoli danni a volte anche a strumenti costosi.
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A mio avviso quando si parla di corso di riparazione strumenti a fiato, non si puo' prescindere dal sax, in quanto e' lo strumento piu' formativo in assoluto nel quale si possono apprendere nozioni preziosissime e fondamentali per la riparazione della stragrande famiglia degli strumenti a fiato. Tamponatura a parte, fondamentale e' la riparazione della carrozzeria, la componente metallica comune a tutti gli ottoni, addrizzature, saldature, lucidature e quant' altro, operazioni che spesso riguardano la parte piu' complessa e complicata degli interventi di riparazione.Tamponare un sax se per il 70% dei tamponi potrebbe risultare semplice, il restante 30 è un' operazione che richiede grande esperienza a far si che lo strumento possa dare il proprio 100%, la dove si arriva a quel tipo di esperienza si possono affrontare con estrema facilità anche i legni, meno che nel trattamento e restauro del legno stesso che richiede una preparazione specifica e diversa. Esperienza quella del sax molto formativa anche per la riparazione dei flauti potrei dire "e viceversa", per quanto il sistema di fissaggio e regolazione del tamponi siano abbastanza diversi tra loro. Che volevo dire?........booo mica me lo ricordo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
globe81
Ed in effetti nel Bresciano è pieno di pistoleri.....compreso il sottoscritto... :)
Figata!
http://media.giphy.com/media/aJx5k7SLsDaG4/giphy.gif
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Sinceramente la maggior parte degli interventi mi ha lasciato molto perplesso. In vecchi post leggevo di molti appassionati delusi per il fatto che in Italia, al contrario che all'estero, non ci fosse una scuola per riparatori, per di più i pochi riparatori italiani non fossero, direi anche giustamente, disposti ad insegnare il mestiere ad altri. Adesso una scuola c'è, bella, brutta, grande piccola, non lo so, ma c'è. Ma a quanto pare la riparazione viene considerata un'arte i cui segreti non si possono apprendere, ci sono pochi eletti che li conoscono, non si sa come e perché ne siano venuti a conoscenza, forse per grazia divina, e molti disgraziati che ne sono completamente all'oscuro e che non hanno nessuna possibilità di venirli a scoprire. Io non so assolutamente niente sulla riparazione degli strumenti a fiato però permettetemi di dubitare che sia davvero così. Boh, lo scoprirò dopo avere fatto il corso.
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Non ti crucciare , siamo in Italia e spesso chiunque faccia qualche cosa di positivo viene subito attaccato e contestato a prescindere !
Fai il corso ed impegnati , se poi sei portato per la manualità stai tranquillo che con 120 ore di corso si imparano tantissime cose !
:sax:
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Concordo in pieno con Darione (non lo faccio per risparmiare la bevuta che ti ho promesso, neh!).
Se abitassi in zona ed avessi tempo, più di un pesierino lo farei.
Per pura curiosità, s'intende.
Con 120 ore, porterebbe a casa qualcosa pure "lo scemo del villaggio" (... se nessuno porta le carte da briscola :laughing:).
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Il mio appunto è che in Trentino (da quello che so) non c'è una grande densità di strumentisti a fiato da giustificare una buona densità di tecnici.
In altre zone d'Italia la situazione è differente...
Oltre a questo... ci sono tanti tecnici che nonostante esperienza di 30/40 anni continuano a offrire un servizio di macelleria: per riconoscere queste cose bisogna anche aver un buon bagaglio da strumentista (giustamente a ognuno il suo lavoro).
Non sono (o forse erano) pochi i conservatori che offrivano corsi di riparazione o piccoli fondamenti di liuteria.
Verificato che (probabilmente) non c'erano numeri sufficienti per avviare/giustificare i corsi... probabilmente sono stati anche chiusi.
Detto questo... se io voglio che qualcuno che mi insegni qualcosa devo essere certo che questo qualcuno sappia quello che fa'.
Se mentre dentro un'università/conservatorio esiste un macchinario che garantisce burocraticamente che chi sta lì ad insegnarti è qualificato per farlo (o per competenze o per punti in graduatoria).
In ambito di lavoro di artigianato non esiste niente di simile... nonostante le capacità oggettive di un riparatore si possano misurare (non mi riferisco all'aspetto "comunicazione con i clienti" o "popolarità sui social network") non esiste un sistema di valutazione.
Per questo il mio appunto rimane valido...
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Immaginate un corso sulla coltivazione delle mele in Sicilia... o sulla coltivazione delle arance (o agrumi in genere) in Alto Adige?
Avrebbe senso?
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Io ritorno su un punto che gia in altri post simili ho scritto. Il riparatore deve prima essere un buon/ottimo musicista, perchè tolta la parte meccanica, poi lo strumento deve essere settato e deve suonare...bene. Ma a quanto pare questo è sempre secondario...mah :nonzo:
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Scusa Tzadik, ma se dici "da quello che so" , come fai a dire se ci sono o non ci sono tecnici validi ed oltretutto visto che non si sa chi siano i tecnici che tengono il corso , perchè sminuirlo a prescindere ?
Se qualcuno avesse partecipato a precedenti edizioni (ammesso che ci siano state) e per esperienza diretta dica: non si impara nulla, potrei capirlo ; ma detto cosi in modo "probabilistico" non mi trova d'accordo !
In Sicilia , ed in particolare sull'etna ci sono delle coltivazioni di mele molto interessanti , tengono anche corsi di agronomia sulla materia ed ha assolutamente senso parteciparvi se uno è interessato !
:wink:
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Le considerazioni arrivano da esperienze pregresse, nel caso specifico aspettiamo di vedere il programma e la divisione delle 120 ore, se 80 sono con un riparatore o più qualificati avrà un senso, se su 120, 60 saranno sulla storia della musica, 20 d' inglese 20 di fisica applicata, 10 di matematica ed il resto, laboratorio con l' idraulico del paese!!!!! solo visto il programma parteciperei....io dico solo questo .
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infatti...io per esempio ho scritto che ero perplesso dalle poche ore...non che il corso fa schifo a prescindere anzi!! Ben venga dato che di cose simili ce ne son davvero poche...dico solo che sono perplesso perché quell unica altra iniziativa che avevo visto in Italia durava 4 mesi ma su più giorni la settimana...e già è poco paragonato alle scuole estere che durano anni...in cui uno impara anche a suonare lo strumento per poterne verificare l'effettivo funzionamento...come dice giustamente bluesax...ripeto che son solo considerazioni e non voglio ASSOLUTAMENTE criticare...anzi se ne facessero dalle mie parti lo frequenterei volentieri...ma aspettiamo di vedere il programma...io ho cercato sul web ma forse non ho guardato bene (o ancora non si trova...) c'è solo qualche articolo che parla dello stesso corso degli anni precedenti...e mi pare di aver letto che un attestato di frequenza lo diano...
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Ragazzi forse stiamo facendo confusione tra quello che è la teoria/pratica che una scuola (docenti, programmi ecc ecc ) ti può insegnare e l'esperienza che solo la vita con il lavoro applicato a quello che hai studiato ti può dare !
Rimango della mia idea che 120 ore applicate ad una sola materia se "ben apprese e messe in pratica" sono assolutamente esaustive !
D'altronde anche tu Gianni un paio di anni fa avevi pensato di fare un corso di riparazione/sistemazione saxofoni full immersion della durata di 3 - 5 giorni , e tu pensavi quindi che potessero bastare diciamo una quarantina di ore , a Trento si vede che non si reputano bravissimi quindi ne richiedono il triplo :mrgreen:
Ribadisco il mio pensiero riferito al fatto che in molti hanno messo in discussione la valenza del corso senza sapere nulla di esso tranne che "il titolo" !
Spero che fbguitars ci dia qualche informazione in più cosi da poterlo valutare a ragion veduta !
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un bel po di tempo fa ho seguito un corso di soli due giorni per gli interventi di manutenzione e sostituzione dei tamponi.
devo dire che è stato molto utile anche solo per capire il funzionamento dello strumento e la produzione del suono.
più recentemente ho seguito un seminario sulla manutenzione e piccoli interventi di un singolo giorno : e devo dire che anche questo è stato utile per alcune dritte che ho messo in pratica di li a poco quando alcuni tamponi si sono staccati dal sax:pianto:.
due sono gli elementi che per me rilevano : la capacità dell'insegnante e l'attitudine dell'allievo.
ps: scrivo mangiando delle superlative meline dell'etna rigorosamente biologiche :mrgreen: una merenda a km zero