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Originariamente Scritto da
ilchitarraiomatto
Ma da dove si parte? Questo è il mio dilemma..
Si va a lavorare da un buon riparatore come assistente e si impara il mestiere. Si comincia gradualmente a fare degli interventi su strumenti veri dei clienti ma avendo il paracadute di un "maestro" che ti dice quali errori evitare e ti impedisce di intervenire dove potresti compromettere gravemente lo strumento per mancanza di esperienza.
Questo se si desidera imparare un mestiere per operare a livello professionale sugli strumenti altrui.
Se invece vuoi intervenire sul tuo strumento, puoi fare tutto quello che ti fare e seguire la via che ti sembra più congeniale. Al massimo sputtani la roba tua!
Proprio perchè opera in un mercato di nicchia, il riparatore professionista ha a che fare con una clientela molto esigente, anche se soltanto si limita a lavorare sugli strumenti delle bande.
Per ogni cliente soddisfatto del lavoro, un riparatore può sperare di acquistare un nuovo cliente. Per ogni cliente scontento di un lavoro fatto male, il riparatore è sicuro di perdere dieci clienti.
Nessuno che io conosca, neppure tra gli studenti, è disposto ad accettare uno strumento difettoso e mal settato solo per risparmiare.
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Un ladro è uno che ti fa un lavoro di merda e si fa pagare, poco o tanto non ha importanza.
Vedere un riparatore che fa un set up è necessario prima di capire se si può o non si può fare, ad esempio: regolare l'altezza delle chiavi può dare più volume al suono, ma anche stonare lo strumento, e non basta un accordatore elettronico, soprattutto se è un sax di cattiva qualità, se poi è un vintage ci vuole arte e lunga esperienza, orecchio e mani capaci.
Detto questo, ci sono lavori di routine che si possono imparare a fare e allungano l'intervallo tra un setup e un altro, (ogni tre anni vuol dire che usi moltissimo lo strumento o che lo tratti da cani), ma pensare di arrivare da solo a riparare strumenti altrui direi che è decisamente sconsigliabile.
Vedi, un bravo riparatore ha continuamente rapporti con eccellenti musicisti e il suo lavoro si nutre di questi confronti, e comunque deve essere in grado di dare risposte appropriate a richieste non sempre semplici. Come tutti quelli che lavorano con materiali di grande sensibilità è necessario avere grande amore ed essere disposti a sacrificare anche molte ore di lavoro per ottenere un risultato che sia sempre al massimo delle possibilità, prima di chiedersi se è un'attività che può far guadagnare dei soldi.
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Io farei un passo indietro. Personalmente penso e spero sia così, che un riparatore non dico debba essere un ottimo musicista ma sicuramente deve essere in grado di suonare tutti i tagli abbastanza bene da poter capire risolvere e riprovare uno strumento dopo un intervento.Quindi fossi in te mi preoccuperei per ora di dedicarmi allo studio dello strumento. Cio non toglie che puoi sperimentare tutto quello che vuoi sul tuo sax e farti una certa esperienza, la cosa migliore sarebbe poter seguire da vicino un riparatore ma ad oggi c'è tanto materiale in rete, magari può bastare. Io personalmente sul mio sax ci metto le mani solo per le minime cose perchè per cose di un certo livello preferisco andare da un professionista conosciuto e riconosciuto. Per il set up ogni 3 anni mi pare un pelo esagerato, certo dipende anche dalla qualità dello strumento e da come viene tenuto.
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Se prima avevo paura, grazie ai vostri commenti ho il terrore anche solo di passare una cartina per asciugare un tampone :laughing:
Va beh io un rottame me lo compro e ci faccio due esperimenti. Effettivamente è meglio che non tocchi i sax di altri prima della mia morte. Forse la cosa di cui più mi sono convinto è che senza l'esperienza come sassofonista, non si va da nessuna parte. Per cui dovrei studiare altri 10-15 anni e poi forse potrò parlare.
Peccato perché è un mestiere veramente figo, ma valido solo se lo si esegue a livelli di eccellenza.
Non dico di non potermi dare da fare per provarci almeno, ma effettivamente richiede troppe variabili al di fuori della semplice abilità meccanica. Avessi 15 anni potrei buttarci qualche anno dietro ma a 72 come faccio? (Scherzo, ne ho 29:laughing:).
Grazie a tutti dei consigli e per avermi distrutto i sogni :wink:
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Mad Mat ha colto nel segno. se intendi intraprendere un'attività del genere devi affidarti ad una persona che ti insegna o che metta a disposizione la propria esperienza nel seguirti e guidarti.
Messori (anche se non lo fa di professione è pur sempre un riparatore) andava da ragazzino tutti i giorni da Marchi e con gli occhi ha imparato un mestire. Ceriani ha imparato da suo padre, Marchi uguale... etc...
Poi c'è l'aspetto fiscale e burocratico della questione: irpef, iva, inps, studi di settore, adempimenti, inail, etc... e qui o fai come qualcuno che è evasore totale (e te lo sconsiglio) oppure morirai di questo, prima di iniziare.
un saluto
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Dal sapere smontare uno strumento, cambiandoci magari anche una muta, ad essere un buon riparatore ce ne passa di acqua sotto i ponti. In primis confermo sul fatto che un buon riparatore deve conoscere per filo e per segno lo strumento che sta riparando e quindi saperlo anche suonare......secundis bisogna spendere un bel po' sui materiali di riparazione e quì ti si apre un mondo perchè più ti avvicini ad attrezzatura specifica più il budget sale. Terzo la competenza arriva da anni da garzone in qualche bottega di riparazione o corsi specifici (quindi parliamo di due situazioni non proprio accessibili a tutti).
I 500-600 euro che spendi di riparazione comprendono, materiale di consumo, spese e guadagno pertanto se ci metti che una buona muta ti costicchia già un bel po, se ci metti che sugheri e feltri costicchiano altrettanto, se ci metti il tempo della riparazione (ed un buon riparatore non ci mette un giorno), se ci metti le tasse, un affitto di un locale, luce, gass ed infine un tot di guadagno vedrai che ci rientri (questo per dirti che nessun riparatore va in giro con una porsche). Io posso dire di aver sistemato quasi tutti i sax che ho avuto per le mani ed ognuno presentava difficoltà diverse ed in alcuni casi sono dovuto ricorrere alla "professionalità" dei professionisti (per questo devo ringraziare simone Borgianni) e calcola che la mia non è voglia di diventare riparatore ma semplicemente voglia di saper mettere le mani sui miei sax...
Non è per niente cosa semplice diventare un riparatore, se questa è la tua intenzione innanzitutto studierei un bel po' il sax (parlo di imparare a suonarlo), poi comincerei a fare qualche piccola riparazione e investire in corsi specifici (sempre che non siano chiusi solo ai riparatori di professione) e poi man mano il tempo ti darà ragione......
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Mi son scordato di dire che il sax è una passione come tante altre, anzi forse anche meno costosa......
Per esempio io ho anche la passione delle armi e faccio poligono, ti dico che annualmente con gli stessi soldi potrei pagarmi una riparazione totale da Messori.....
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Prima della giusta terapia, bisogna saper fare "diagnosi", è necessario quindi sapere come il corpo umano, l'organo o l'oggetto (in questo caso il sax) è fatto, come funziona e cosa si rompe. Dopo la diagnosi, che è fondamentale e non sempre così immediata, si passa alla terapia. E anche saper fare il giusto trattamento, ammesso di aver capito quale sia il problema, non è sempre così immediato: conta la manualità, ma anche l'esperienza e un buon maestro. La manualità è "pratica", il libro è "teoria".
Riguardo poi il costo di riparatori, così come di "dentisti", più che per luoghi comuni, sarebbe giusto parlare per conoscenza: quindi sapere qunto tempo, spese vive, dedizione, studio, ... c'è dietro una "semplice" riparazione/intervento. Non è assoluto, ma molto spesso "poco spendi, poco prendi" o comunque spendere tanto ma avere poco è facile da capire. La qualità può avere e forse è giusto che abbia un costo.
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Posso aggiungere ben poco a quanto già scritto. .
Che dire. .il mio riparatore personale è diplomato in sax,ma gli ho visto provare diversi ottoni e legni che aveva in cura per valutarne le condizioni e gli effetti dei suoi interventi. .
Ho un sax settato da Messori e ogni giorno ne posso apprezzare le virtù. ..
Un mestiere,un'arte difficilmente si apprende da un libro. .
Un maestro(il metodo),delle buone attrezzature(usate correttamente ),e tanta tanta passione ed esperienza,sono le fondamenta di un Artigiano.
Ora...a tutto c'è un inizio. ..
Ps.
La faccina di Tzadik esprimeva secondo me in modo molto Democratico e nella semplicità "Esaustivo" tutto ciò che è stato detto poi. ..:biggrin:
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Pierlu non ho bene idea di dove e come vadano a finire i soldi dati al riparatore, sarebbe utile intervenisse uno di loro e lo spiegasse.
Il fatto del dentista non è un luogo comune. Perché dai 140 ai 200 euro per un'otturazione permetterai che dica sia una ladrata? 10 minuti di lavoro e uno sputo di pasta. Mi vuoi dire che devo pagare la sua arte? Mi vuoi dire che cose fondamentali per la salute di una persona sia giusto precluderla a molti? Che mi viene da piangere perché ho i denti storti e ho problemi a suonare il sax, e non ho idea di come poter affrontare una spesa odontoiatrica?
Questa è abitudine a prenderlo di dietro. Ti abitui e finisci per giustificare queste spese. Ma c'è ben poco da giustificare.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
SAXFOH79
Ps.
La faccina di Tzadik esprimeva secondo me in modo molto Democratico e nella semplicità "Esaustivo" tutto ciò che è stato detto poi. ..:biggrin:
Ma si io l'ho perdonato. Lui non ha perdonato me però :mrgreen:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ilchitarraiomatto
Il fatto del dentista non è un luogo comune. Perché dai 140 ai 200 euro per un'otturazione permetterai che dica sia una ladrata? 10 minuti di lavoro e uno sputo di pasta. Mi vuoi dire che devo pagare la sua arte? Mi vuoi dire che cose fondamentali per la salute di una persona sia giusto precluderla a molti? Che mi viene da piangere perché ho i denti storti e ho problemi a suonare il sax, e non ho idea di come poter affrontare una spesa odontoiatrica?
Questa è abitudine a prenderlo di dietro. Ti abitui e finisci per giustificare queste spese. Ma c'è ben poco da giustificare.
Direi che la risposta giusta a queste considerazioni è nel secondo post di questo topic.
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l'importante è avere le idee chiare ed essere realista poi la passione può fare la differenza.
un dentista magari impiega più di quindici anni tra laurea e specializzazione e magari anche corsi ulteriori all'estero ed alla fine è talmente bravo che tutti desiderano rivolgersi a lui.
l'artigiano riparatore di sax lo stesso , magari non ha una laurea ma il tempo trascorso a studiare in genere non è tanto diverso.
dimenticavo di dire che ho partecipato ha due corsi di riparazione di sax che sono stati molto utili soprattutto per capire il funzionamento del sax ma non interverrei mai su un sax diverso dal mio .
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Blue Train
Direi che la risposta giusta a queste considerazioni è nel secondo post di questo topic.
Quando invece tu hai speso soldi in strumenti, attrezzature varie, studio in conservatorio o accademia o privatista, seminari, tempo tolto ad altre cose importanti, sudore, sconfitte ....
...e poi vai a suonare a ti pagano uno sputo e se va bene ti scalano anche quello che hai mangiato e bevuto va bene, vero?
No perché se facciamo due pesi e due misure diciamolo. Anche la mia è arte e ci ho speso una vita e TANTI soldi, ma nessuno viene a fare il moralista sulla mia condizione.
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Ho sempre avuto una profonda antipatia per chi vuole fare i conti in tasca agli altri con faciloneria pur non conoscendo il lavoro e le varie sfaccettaure-costi-sacrifici etc ne comportino .