un paio di (noti) trucchetti sono l'impiego di cromatismi e l'uso della VI invece della settima.
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un paio di (noti) trucchetti sono l'impiego di cromatismi e l'uso della VI invece della settima.
Io in genere me li scrivo. Mi metto al piano e trovo una successione di note che mi possa piacere su un determinato accordo e poi incomincio a studiarmela in tutte le tonalià e il gioco è fatto. Sui maggiori a me gusta il modo lydio.
Libri noiosi?
Scommetto che Dexter Gordon li farebbe suonare super interessanti e fantastici.
Questo ci porta ad una considerazione, siamo noi che li rendiamo noiosi o fantastici.
Ogni solo è vivo, pulsa. Perchè siamo noi a renderlo tale. E' come quando si parla, si racconta qualcosa, se siamo troppo saccenti o intricati o troppo semplici e banali in entrambi i casi sarà noioso. Il giusto equilibrio con l'aggiuta di un grande timing e un fantastico suono renderanno il nostro solo interessante e fresco.
Di cosa state parlando? :D-:
io sono daccordo ed anzi arrivo a credere che un accordo suonato come si deve può essere arte.
anche una semplice scala di do può esserlo.
il suono per me è tutto poi quello che ci vuoi fare dipende solo da te.
scusate lot
A volte sembra persino banale dirlo, però è evidente che non per tutti è così, forse dipende dal fatto che io devo colmare espressivamente le mie enormi lacune armoniche, ma anche ascoltando i grandi musicisti è la semplicità con cui espongono il loro sentire che mi disarma.
Personalmente ritengo piu' produttivo trascrivere dei soli che ti piacciono, anche dei frammenti su accordi maggiori.
In questo modo non assorbi solo le note, ma il timing, la pronuncia, insomma per farla breve il linguaggio.
(Oltre all'aspetto non trascurabile che trascrivere esercita molto l'orecchio ed aumenta la cultura musicale.)
Poi se queste frasi ti fanno venire in mente altre idee le inizi a considerare come patterns se preferisci, ma è molto diverso che leggerli su un libro.