Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
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Originariamente Scritto da maxbunker
Salve a tutti!
Vorrei proporvi questo argomento di discussione nel quale ci siamo dilungati io ed il mio insegnante :smile:
Secondo voi le legature contribuiscono davvero al suono?
Secondo me sono solo un fatto "estetico" per lo strumento, tempo fa per il clarinetto comprai la legatura che ho in firma della vandoren con alcune "placchette" annesse... le avevo prese soprattutto per un fattore estetico, visto che le legature normali di "metallo" non mi piacevano molto... :ghigno:
Insomma, vado dal negoziante e ci trovo queste placchette da inserire nella fascetta!
"placchette?", dico io, "voglio vedere che succede e se miracolosamente il suono cambia come c'è scritto sulla confezione"
morale della favola: il suono era identico. non era cambiato per niente, cambiando placchette, togliendole e confrontadola con la legatura standard di metallo... come dice il mio insegnante, che uno ci metta una legatura da millemila euro o un pezzo di scotch ben teso, l'importante è che l'ancia stia sul bocchino e che sia in grado di vibrare, il suono dipende da altri fattori e, effettivamente, concordo con lui!
Voi cosa ne pensate?
Saluti!
Penso che i casi possono essere tre:
- o la tua prova è stata sciatta e superficiale;
- oppure il clarinetto che adoperi è uno strumento scadente e quindi non ti permette di esaltare le differenze e le sfumature;
- oppure sei tu che non hai maturato un'esperienza musicale sufficiente per permetterti o di sviluppare un suono maturo o di avere la capacità di cogliere le sottigliezze nelle tue o altrui esecuzioni.
Possiedo tre legature per clarinetto: la Vandoren Klassik, la BG Super revelation e una Ligaphone vecchio modello (la prima, non quelle che fanno ora). Ritengo che la Vandoren Klassik per clarinetto sia una legatura eccellente e la consiglio vivamente a tutti: con essa si ottiene un suono estremamente omogeneo e controllato, e allo stesso tempo limpido, mentre con la BG hai un suono più proiettato e più squillante, ma ben più difficile da controllare. Con la Ligaphone, che mi piace molto poco, hai sempre un suono omogeneo ma ben più ovattato e meno dolce rispetto alla Vandoren. Inoltre, sebbene sulla carta sia una legatura multiuso (va anche su becchi per sax contralto e tenore), la sconsiglio vivamente per il sax perché tappa completamente il suono (in ogni caso, le Ligaphone attuali sono diverse).
Passando al sax, con il soprano uso una Vandoren Optimum, e posso assicurare che le tre placchette cambiano il suono completamente e in maniera significativa (e positiva!): producono 3 suoni differenti ed esattamente del tipo descritto dalla Vandoren.
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
concordo, oltre alla vandoren optimum anche la rovner versa è molto valida. In entrambi i casi i soldi spesi hanno un ritorno nella timbrica che si sente.
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
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Originariamente Scritto da SteYani
Passando al sax, con il soprano uso una Vandoren Optimum, e posso assicurare che le tre placchette cambiano il suono completamente e in maniera significativa (e positiva!): producono 3 suoni differenti ed esattamente del tipo descritto dalla Vandoren.
Si , hai perfettamente ragione, il suono cambia.
Le tre placchette, bloccando l'ancia in modo diverso, funzionano come dei filtri in elettronica per differenti frequenze.
Lasciano passare alcune frequenze armoniche a discapito di altre, quindi cambiano completamente il suono! Ma questo avviene togliendo (filtrando) quelle che non si vogliono !
In questo senso il mio "positivo" e " negativo" era riferito ad una mera operazione algebrica : sommo armoniche, sottraggo armoniche!
Per cui a mio parere qualsiasi legatura non somma suono ma può solo sottrarlo.
Se poi il suono risultante è più chiaro, più scuro, più pieno , più nasale insomma più centrato , la variazione effettuata ha inciso in maniera "positiva" rendendo il suono più vicino al nostro ideale!
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
@SteYani: certo, posso dire che non avevo fatto una prova super-sofisticata e non dico nemmeno di essere il clarinettista piu' bravo del mondo, pero' abbi pazienza, ma se anche ci fosse il cambiamento, non è che sia così eclatante come quello di cambiare bocchino o ancia...
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
Citazione:
Originariamente Scritto da maxbunker
@SteYani: certo, posso dire che non avevo fatto una prova super-sofisticata e non dico nemmeno di essere il clarinettista piu' bravo del mondo, pero' abbi pazienza, ma se anche ci fosse il cambiamento, non è che sia così eclatante come quello di cambiare bocchino o ancia...
Dammi retta, prova la Klassik. Se costa quasi quanto un bocchino, un motivo ci sarà pure.
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
per l'esperienza che ho la legatura non contribuisce a modificare il suono. L'importante è che l'ancia sia ben serrata e non si muova e questo lo fanno "quasi" tutte le legature. Per il resto a mio avviso è aria fritta. Se poi vogliamo dire che l'aria fritta è migliore dell'aria bollita allora si... tutto cambia :-)
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
probabilmente si avverte un cambiamento anche nell' emissione. Molto spesso le legature andrebbero provate facendo esercizi tipo " patterns for improvvisation" di oliver nelson. In questo modo, se uno è meno sensibile alla timbrica, forse potrebbe far più attenzione notanto la differenza di emissione.
Re: Legature: contribuiscono davvero al suono?
io ho provato gli stessi becchi su tre legature diverse
- la selmer normalissima a due viti
- rovner dark
- rico h
per ciò che ho sentito:
- la selmer taglia frequenze alte
- la rovner dark libera frequenze basse
- la rico h libera frequenze alte
rovner e rico h hanno più volume della selmer che va proprio ad appiattire il suono.
probabilmente avrei dovuto dire che la selmer taglia sia frequenze alte che basse mentre la rovner dark taglia le alte e la rico h taglia le basse?
potrebbe essere un altro modo di vedere la stessa cosa.