un po' mi perdo, ma se sento che lì cambia l'accordo mi adeguo...
OK, il suggerimento di Gino mi è bello chiaro!
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un po' mi perdo, ma se sento che lì cambia l'accordo mi adeguo...
OK, il suggerimento di Gino mi è bello chiaro!
Di fondamentale importanza è anche capire se il maestro è quello giusto...dopo di che ti devi affidare ad occhi semichiusi a lui!
bella domanda
:lol: ;)
Contare mentre si improvvisa e' difficile (ma non impossibile). Conviene invece secondo me cercare di "sentire" il brano come una successione di sezioni di 8 misure, e tenere traccia di dove ci si trova all'interno di queste sezioni ascoltando il basso, che per sua natura tende a marcarle... io almeno faccio cosi'.
Sì... non concordo, a proposito del consiglio di Gino, sull' uso del piede. Inutile introdurre "poliritmi" usando altre parti del corpo che non siano quelle strettamente necessarie a fare musica e in più se segui il tuo piede ti sentirai sempre "perfettamente quadrato", salvo scoprire che che con il metronomo o il gruppo le cose non funzionano perchè il piede tende ad adeguarsi a quello che sai fare e coè rallenta quando hai difficoltà tecniche...
Sono punti di vista!
Aggiungo solo che la mano destra del pianista non fa le cose che fa la sinistra!
...neanche quelle di un sassofonista fanno la stessa cosa e in più un sassofonista ha anche la lingua da coordinare... se ci mettiamo anche i piedi poi... e poi ripeto: c'è bisogno di una sorgente esterna per avere la certezza di non adeguare il tempo alle proprie capacità... ad ogni modo, agli otorini l' ardua sentenza....
Il tuo maestro mi sembra che voglia sviluppare una cosa molto importante, essere assolutamente autonomi sul tempo e sulle misure, credo che se si riesce a fare questa cosa, imparare uno standard sia molto più semplice, perchè gli accordi li metterai sempre al posto giusto, o non li metti se non ne hai voglia, ma sei sempre giusto nel giro.
Sto andando a lezione da un batterista, e credo che questo sia l'obbiettivo primo, oltre allo scoprire le meraviglie del ritmo, lui dice che è fondamentale tenere un ritmo e cantare un'altra cosa, cioè avere interiorizzato il tempo nelle sue divisioni, e colorarlo con le note, dentro o fuori degli accordi.
Mozzart diceva che la musica è ritmo con delle note intorno.
Io non voglio entrare in polemica...ognuno ha il suo metodo..l'importante è raggiungere lo scopo....io mi fido del mio maestro...tu degl'otorini :lol:
Pian piano le strutture ti entrano dentro...secondo me, oltre all'ascolto, un buon metodo è suonare solo le triadi col metronomo sul 2 e 4...
Il mio maestro ci tiene molto a questo aspetto (tenere sempre presente la struttura del brano mentre si suona) e consiglia di non contare le battute ma i moduli: qualsiasi struttura (almeno quelle tradizionali) è formata da un certo numero di frasi, ogni frase da due moduli, i moduli genericamente sono di due battute.
Se in una fase iniziale si improvvisa facendo riferimento ai moduli e costruendo ogni frase come la somma di due moduli sarà impossibile perdersi nella struttura e si sarà sempre consapevoli del punto esatto in cui ci si ritrova anche quando si improvviserà in maniera più complessa.
All'inizio sarà utile seguire in maniera più schematica la struttura di moduli e frasi e poi aggiungere varianti ritmiche e melodiche.
Ovviamente questo non vuol dire suonare 2 battute poi altre 2 e così via.
Bisogna costruire le frasi (anche con variazioni ritmiche) a partire dai moduli e non semplicemente "riempire" il chorus improvvisando solo seguendo i vari accordi che si succedono.
Spero di essermi spiegato anche se è una cosa molto più facile da capire dal vivo.
Come i bambini inizialmente,leggono le parole sillabandole,per poi pian piano leggere in maniera continua...così chi inizia a suonare sugl'accordi deve prima acquisire una padronanza su ognuno di essi....come si fà ad iniziare già sui moduli e le strutture se non si ha la padronanza di ogni singolo accordo?
concordo con Ginos.
quello che non ho capito è cosa intenda l'insegnante con l'espressione : "non vuole che che io segua il cambio degli accordi."