Dolphy alla sua prima registrazione: fantastico!Citazione:
Originariamente Scritto da zkalima
L'arrangiamento mi sembra richiamare Django... forse per l'archetto.
Visualizzazione Stampabile
Dolphy alla sua prima registrazione: fantastico!Citazione:
Originariamente Scritto da zkalima
L'arrangiamento mi sembra richiamare Django... forse per l'archetto.
Dario, come non darti ragione, quando l'ho sentito dal vivo due anni fa l'ha suonata e mi ha toccato nel profondo, tanto che ancora ce l'ho nel cervello,Citazione:
Originariamente Scritto da darionic
che dire Sax O' Phone ha detto tutto.
quoto e riquoto e triquoto ecc....
Molto bella la versione di Rollins che ha sempre sostenuto il teorema che il pezzo originale 'va rispettato!' e lui lo può ben dire, essendo un'enciclopedia vivente degli spettacoli di Broadway, del Blues e di quant'altro passato o presente.
Abdullah Ibrahim (aka Dollar Brand, che ebbi il piacere di ascoltare il secolo scorso ad un Bergghem de Hura Jazz Festival)) lasciando 'libere' le corde del suo piano riesce a diffondere 'la magia' di questo brano: trovo notevole anche la sua versione.
Volevo inserire la versione di Rollins, ma secondo me non è la sua migliore, ne ascoltai una su una compilation sconosciuta della DeAgostini che va messa tra le prime, vedrò di recuperarla.
Ricapitolando, è evidente che Duke e Trane sono l'alfa e l'omega e la loro versione è quella che sta sopra tutte le altre, praticamente è un miracolo, dopo viene, secondo me, Abdullah Hibrahim, poi Shepp, per l'amore sconfinato che ha per Ellington e che nella sua versione dimostra, poi Dexter e Dolphy su cui non riesco a decidermi, poi Sonny e dopo tutti gli altri.
Mi viene da dire qualcosa su questo pezzo, duke presenta il tema con una scala pentatonica, questo è la più chiara dimostrazione del fatto che questa musica non era sua, ma lui apparteneva totalmente a quella musica, come tutti i più grandi è stato uno strumento in mano allo spirito africano, alla musica naturale, a cui ha fatto da contenitore contribuendo con un'eleganza che non ha paragoni.