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Punto di arrivo ...
Il mio definitivo punto di arrivo nella continua rincorsa alla ricerca del suono e dello strumento che senti più "tuo" si è finalmente concretizzato .... : ha fatto approdo nella mia casa uno stupendo Mark VI , matr. 180000 , appartenuto al mio maestro che qualcuno ha conosciuto a Quarna . Inutile dire che l'impatto con lo strumento è stato folgorante , per facilità di emissione , calore del suono e meccanica facilissima ; un altro pianeta davvero ... a presto le foto :saxxxx)))
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Re: Punto di arrivo ...
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Re: Punto di arrivo ...
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Re: Punto di arrivo ...
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Re: Punto di arrivo ...
complimentoni per l'ottimo acquisto.
poi comprare il sax del proprio insegnante è ancora meglio perchè in genere si conosce molto bene.
ciao fra
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Re: Punto di arrivo ...
Complimenti x il ferro!
A me quelle matricole piacciono molto!
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Re: Punto di arrivo ...
complimenti per i 3 tenori che hai in firma!
se lo vorrai ci potrai raccontare, anche sinteticamente, le differenze che percepisci tra i 3 bellissimi tenori...meccaniche, sound, finiture dei 3 e per finire la tua personalissima classifica
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Re: Punto di arrivo ...
un giorno me li farai suonare tutti e tre, vero???
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Re: Punto di arrivo ...
Complimenti Alberto! ... tre tenori ora non sono troppi? eheh!
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Re: Punto di arrivo ...
Una domanda Alberto: come trovi la meccanica del mark rispetto R1? Ci sono significative differenze oppure siamo li? Il diverso canneggio ti porta difficoltà. Le lastre sono molto diverse (anche in termini di peso)?
Scusa ma sono molto curioso... Peggio dei bambini.
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Re: Punto di arrivo ...
L'orientamento della meccanica sugli R&C è diverso da qualsiasi altro strumento perchè i fori sono posizionati diversamente (e hanno anche un diverso diametro). Le maggiori differenze sono nell'orientazione della mano sinistra e nella posizione delle chiavi palmari (della mano sinistra).
Un canneggio stretto è più semplice da gestire... se è abituato al canneggio del Serie II... problemi 0 ("zero"). Anzi, tra i sax che ha lalbertojazz il Mark VI (sì, proprio il Mark VI) sarà sicuramente il più facile da suonare! :zizizi))
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Re: Punto di arrivo ...
Grazie tza concordo con queste cose che mi dici e che conoscevo, ma mi piaceva ascoltare le impressioni di Alberto che puó fare il confronto in diretta.
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Re: Punto di arrivo ...
non so se puo interessarti doc, io quando ho provato gli r1 jazz non ho trovato nessuna difficoltà ad abituarmi alla meccanica, la trovo comoda quanto quella del mio mark vi.
(parlo di contralto)
la differenza di canneggio e lastra invece si sente abbastanza (con l'argento massiccio ancora di piu').
a quarna ho provato un paio di r1, piu' quello in argento di david, quando ho ripreso il mark vi dopo la sensazione è stata quella di farlo suonare con un respiro di fiato, veramente pochissimo. il suono degli r1 pero' mi intriga parecchio...è proprio da un'altra parte rispetto ai selmer.
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Re: Punto di arrivo ...
e bravo il grande Albertone! Quale porterai al raduno di Quarna? Complimenti :bravo:
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Re: Punto di arrivo ...
Ciao a tutti e grazie per i complimenti ...a fronte delle richieste di commento sui tre sax premetto che io non ho nè le conoscenze tecniche nè capacità musicali di molti forumisti pertanto molto umilmente posso trasmettere quelle che sono le mie personalissime impressioni maturate in cinque anni di studio intenso dello strumento , pertanto vogliate perdonare espressioni non troppo precise o pertinenti ... ,.Detto questo vengo a riferirvi a riguardo :
Dopo aver studiato i primi tempi su un SAII di scarsa qualità essendo pieno di difetti acquistai il R!JAZZ (versione argento campana oro)che in due anni di studio moto molto intenso mi da queste sensazioni :
Suono molto scuro e potente con un gran volume di mio grande gradimento . Canneggio largo che comporta molta applicazione per gestire la emissione , ma che si supera dopo qualche tempo . Tuttora mi crea difficoltà nella emissione dei sovracuti . La meccanica è precisa , poco morbida e con escursione dei movimenti per me troppo ampia.. lo ritengo un grande strumento ma non facile sopratutto nei passaggi veloci e non il più adatto per un principiante . Lo scorso anno acquistai uno dei nuovi chiver meno ricurvi e questo ha reso lo strumento più "pronto ". Successivamente ho acquistato da Danyart il suo SAII e devo dire che trattandosi di un ottimo esemplare di sax ampiamente sfogato negli anni ,mi ha dato subito la impressione di suonare senza fatica . meccanica scorrevole e dolce facile emissione anche sui sovracuti . suono un pò più piccolo rispetto al r1jazz ma molto adatto per suonare con il gruppo di cover . Strumento facile e pronto e di gran lunga migliore del mio primo SAII con cui iniziai a suonare .Infine il Mark VI , che dire ? per me siamo su un altro pianeta ..le note escono con un fil di fiato , sopratutto le note più basse , i sovracuti sono immediati , il suono è caldo e pastoso . lo strumento vibra nelle mani e la meccanica e' fluida e dolce . la sensazione è che quando lo si inizia a suonare non si vorrebbe mai smettere perchè da veramente grande gioia . Inoltre è molto più leggero in termini di peso rispetto ai precedenti il chè è una virtù troppo spesso trascurata (dopo due tre ore di studio si apprezza eccome) . Al momento ,e sono pochi giorni che lo uso non riesco a trovarvi difetti ; non ho altri termini di paragone con altri mark VI , non so nulla di matricole (il mio è un 170000 del '69 ) e non